12.12.2017 - Meteo
NATALE 300 ore prima: perchè dobbiamo sempre correre così tanto?

Arrivare prima di partire. No, non è la vecchia pubblicità del Concorde, ma il modus operandi dell’appassionato meteo.

Queste dovute osservazioni partono da una presunta fase anticiclonica che parrebbe prospettarsi per i giorni di Natale.

Ora, chi segue assiduamente MeteoNetwork, certamente conosce già la risposta al quesito, ma noi ci premureremo comunque di spiegare anche a tutti gli altri una cosa ben precisa: al momento ( stiamo parlando di oltre 300 ore di anticipo)  NON è possibile conoscere il comportamento dell’atmosfera fino al giorno di Natale.

Perchè?

  • Primo motivo: il comportamento dell’atmosfera segue un andamento non lineare. La conseguenza è che piccoli errori e/o approssimazioni nello stato iniziale (il tempo di adesso) implica l’avere errori a cascata nel quadro previsto (il tempo di Natale appunto).
  • Secondo motivo: le equazioni della fisica necessarie a prevedere lo stato futuro dell’atmosfera sono approssimate per praticità di calcolo e pertanto restituiscono fin da subito un quadro che, per quanto sia il migliore disponibile, è comunque impreciso.
  • Terzo motivo: i modelli numerici utilizzati per prevedere il tempo simulano lo stato futuro dell’atmosfera e, pur avvicinandosi ad esso, non sono la realtà.
  • Quarto motivo: i modelli numerici utilizzati per prevedere il tempo simulano il territorio (catene montuose, coste, vallate, pianure) e non lo riproducono esattamente. Questo genera una ulteriore fonte di errore

Questo per dire cosa? Che nessuno può conoscere con 300 ore di anticipo se a Natale sull’Italia pioverà o ci sarà sole, se farà caldo o se farà freddo.

Limitandoci alla massima gittata previsionale possibile, possiamo solo anticipare che nei primi giorni della prossima settimana ( intorno a lunedì 18 dicembre quindi) pare probabile il rinforzo di un campo di alta pressione sul vicino Atlantico e sui settori occidentali del Mediterraneo, con l’Italia posta sul margine rispetto ad un flusso di correnti più fredde di derivazione nord-europea e probabilmente destinato ai Balcani.

Ma da qui ad affermare che il Natale trascorrerà per certo sotto una campana di alta pressione ce ne passa e la figura allegata in alto lo dimostra perfettamente.

Luca Angelini

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