Tanti mesi di siccità, più di un anno e mezzo, ma ora qualcosa finalmente si smuove. Ci voleva lo Scirocco per porre rimedio ad una situazione di deficit idrico certamente importante che affligge le regioni di nord-ovest. Il problema, se così si può dire, è che questo Scirocco arriva nel cuore dell’inverno, relegando in tal modo le potenziali nevicate solo alle quote di montagna, mediamente tra 1.200 e 1.500 metri.
A questo giro ne verrà proprio tanta, così tanta da creare probabilmente criticità sia a livello di sovraccarico dei crinali, sia per la viabilità in quota come anche per la gestione sicura degli impianti sciistici, che in questo periodo vanno a pieno regime. Per tutto quelo che serve sapere vi rimando a questo apposito approfondimento.
La dinamica degli eventi è ben spiegata in questo video e vedrà già da lunedì 8 gennaio precipitazioni importanti su Piemonte, Valle d’Aosta e Ponente ligure. Non dimentichiamo anche l’azione trasversale dello Scirocco lungo l’Adriatico, grazie al quale ulteriori precipitazioni (sempre neve a quote alte) andranno ad interessare Veneto e Friuli Venezia Giulia.
E sul resto dell’Italia cosa accadrà?
Sul resto del nord avremo cieli grigi e tempo uggioso, con nebbie in pianura, mentre al centro, al sud e sulle Isole Maggiori si avranno alternanza di annuvolamenti e schiarite, in un contesto decisamente ventoso, ma mite e con mari agitati.
Lunedì sera le precipitazioni guadagneranno però tutto il nord, ad eccezione della pedemontana emiliana orientale e della Romagna. poi passeranno direttamente al centro e al sud tra martedì 9 e mercoledì 10, pur se in maniera più rapida e sbrigativa.
A seguire affluirà aria un po’ più fresca, la quale ci promette di introdurre una successiva fase meteorologica certamente più improntata ad un inverno più classico a partire dalla seconda decade di gennaio.
Luca Angelini