08.04.2014 - Comitato Tecnico Scientifico
Primi eccessi nell'area di nord ovest

Profonde modifiche stanno avvenendo in questi giorni a livello emisferico. Il vortice polare si è trasferito con il suo lobo principale tra Eurasia e Polo Nord. La fine della stratosfera invernale, che avviene ogni anno attraverso la sostituzione del vortice polare invernale con l'anticiclone polare estivo, quest'anno si è consumata in modo traumatico, come se si fosse trattato di un vero e proprio Stratwarming. Alla fine di questa azione rimarrà dislocato sulla Siberia un ultimo nocciolo freddo. E' atteso un periodo più o meno lungo in cui il lobo principale del vortice polare (in troposfera) rimarrà sul nord Russia e sull'Oceano Artico prospiciente.

Con l'avanzare della stagione l'effetto e quello di una rivoluzionare la disposizione del getto che in uscita dal nord America attraversa l'Oceano Atlantico e arriva in Europa. Segnali tangibili di questo li vediamo in Figura 1. Nelle ultime settimane sono sparite quelle fasce arancio e azzurro di tonalità molto accesa che hanno caratterizzato il periodo Gennaio – prima metà di Marzo. Sostanzialmente quella dislocazione significava un getto atlantico iperattivo e tirato con una forte anomalia di precipitazioni sul sud Europa.


Figura 1. Termina il periodo anomalo del momento angolare (Gennaio -> Marzo). Elaborazione su fonte NOAA.

Il passaggio del cuore del vortice polare sul nostro lato eurasiatico ha smorzato notevolmente il getto atlantico. Con il trascorre delle settimane le ondulazioni diverranno più accentuate consumando il passaggio da una fase invernale tendenzialmente zonale ad una fase tardo primaverile / inizio estiva tendenzialmente di scambi meridiani.

Altro cambiamento sostanziale sarà all'emersione di acque sottosuperficiali molto calde sul settore equatoriale, che avrebbe l'effetto finale di una forte riduzione degli alisei sull'Oceano Pacifico in progressione verso l'Atlantico. In Figura 2 è mostrato in tutta la sua evidenza il tenore dell'anomalia calda in procinto di emergere e che già ha iniziato ad interessare la parte centrale dell'Oceano Pacifico: siamo ad un fondo scala con +7° rispetto alla media climatologica.


Figura 2. Emersione di una area sottosuperficiale di forte anomalia calda nel settore dell'Oceano Pacifico, tipica della fase iniziale del Nino. Fonte NOAA.

Il blocco o comunque la riduzione degli alisei che si trasmette in Atlantico tropicale rinforza la cella subtropicale e sul finire della stagione gli scambi mediani sopra citati potranno divenire anche molto accentuati.

Volendo limitarsi alle prossime settimane e dunque ancora al mese di aprile, osservo un moderata vulnerabilità alle medie latitudini dell'Atlantico. I modelli vedono aprirsi l'esile ponte azzorriano ad un paio di affondi meridiani ad ovest delle Azzorre e che poi progrediranno con velocità molto ridotta verso la costa nord africana e portoghese. Le discese fredde collegate alla presenza del lobo eurasiatico del vortice polare si estenderanno sull'Europa centro orientale e sanno dirette sul Mar Nero.

In frangenti come questi l'Italia si trova in una sorta di “terra di mezzo” con moderato cuneo subtropicale disteso con asse il Mediterraneo occidentale. Nel breve termine, dopo una breve pausa nei primi eccessi termici di questi giorni su Torino e le grandi valli alpine (che si sono estesi anche al resto del centro nord) dovuta al passaggio da nord a sud di una linea temporalesca, si ripresenteranno ancora eccessi termici durante la fase di pachidermico avanzamento del fronte (citato prima) tra Canarie, Marocco e Portogallo. Il cuneo subtropicale che oppone resistenza dovrebbe essere ad onda corta per via dell'azione fresca ad est e quindi le correnti delle medie latitudini colpiranno i settori occidentali (tirrenici e nord-ovest) e sarebbero moderate e orientate da nord ovest.


Figura 3. Onda di calore al nord prevista per la prossima settimana. Anomalia a 850 hPa, fonti ECMWF (a sinistra) e NAEFS (a destra).

Nel periodo pre-pasquale, ancora uno scambio meridiano in est Atlantico dovrebbe essere all'origine dell'aggancio della depressione subtropicale, ormai confinata tra Portogallo e Francia, ad opera della massa d'aria nord atlantica. In tal caso anomalie (o eccessi ?) di opposto tenore potrebbero delinearsi sulle aree che abbiamo considerato.

Per quanto riguarda il sud, tipicamente Sicilia, Calabria, Basilicata e Salento, il discorso si inverte e si invertirà spesso in epoca di scambi meridiani. Queste zone risentono marginalmente della discesa sul ramo freddo dell'omega ma poi l'aggancio tra opposte masse d'aria in est Atlantico porterà una veloce stabilizzazione del tempo con una moderata onda di calore a seguire.

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