Come di consueto al termine della stagione invernale procediamo alla stesura della verifica relativa all’outlook stagionale, riportando il testo e le mappe di anomalia pubblicate:
DICEMBRE
Inizialmente il mese sarà caratterizzato da veloci affondi artici, con tendenza all'anomalia negativa tra Mediterraneo e Nord Africa. Nella parte centrale del mese ci aspettiamo frequenti distensioni sui paralleli da parte dell'alta oceanica verso est. A fine mese dovrebbe iniziare una fase caratterizzata da affondi artici.
Figura 1 – Anomalia prevista altezza geopotenziale 500 hPa – Dicembre
GENNAIO
Ad inizio mese continua la tendenza alla discesa delle correnti artiche fin sull'Europa centro-orientale. Successivamente sembra prevalere una fase stabile, in particolare alle medie e basse latitudini occidentali europee.
Figura 2 – Anomalia prevista altezza geopotenziale 500 hPa – Gennaio
FEBBRAIO
La prima parte del mese dovrebbe ricalcare in linea generale l'andamento della fine di gennaio, con vorticità che in modo transitorio interesserebbero in particolare l’Europa nord-occidentale ed il medio atlantico. Negli ultimi giorni del mese ci aspettiamo l’emergere di una circolazione continentale secondaria alle medio basse latitudini europee.
Figura 3 – Anomalia prevista altezza geopotenziale 500 hPa – Febbraio
Passiamo adesso a valutare le mappe mensili riassuntive rispetto ai geopotenziali a 500 hPa realmente osservati.
DICEMBRE
La performance in termini di anomalie grafiche è decisamente insufficiente, tuttavia la descrizione della dinamica troposferica è stata rispettata solo per la fase caratterizzata da frequenti distensioni ad est dell’alta oceanica, infatti sono mancati gli affondi artici prospettati ad inizio e a fine mese.
Figura 4 – Anomalia altezza geopotenziale 500 hPa – Dicembre
GENNAIO / FEBBRAIO
Per il mese di Gennaio le anomalie di geopotenziale in Europa sono risultate opposte a quelle previste nel nostro outlook, così come la descrizione delle principali figure sinottiche.
La NAO+ ha connotato una stagione abbastanza insolita, vedi figura:
Figura 5 – Andamento NAO invernale
Le cause a nostro avviso possono essere ricercate nella variazione intra-stagionale e soprattutto nella combinazione di altri modi di circolazione collaterali quali EA+ e EA/WR- .
Complice anche il particolare stato del Pacifico (ENSO neutro, ma con effetti teleconnettivi abbastanza Nina-like a causa delle forti precipitazioni con associata divergenza in quota sulla regione indonesiana), PDO neutra, ma NPGO (North Pacific Gyre Oscillation) estremamente negativo per quel che concerne la variabilità interna. In aggiunta abbiamo osservato l'impennata del flusso solare (unitamente a QBO+) per quel che concerne le possibili cause esterne.
Il gradiente termico meridiano ridotto fra artico europeo e latitudini più basse potrebbe anche aver esacerbato il seguente pattern osservato a gennaio:
Figura 6 – Anomalia altezza geopotenziale 500 hPa – Gennaio
Relativamente al mese di Febbraio lo skill rispetto alle anomalie dei GPT è stato buono e anche nella terza decade del mese si è osservata la perseveranza del pattern già osservato nel mese di Gennaio:
Figura 7 – Anomalia altezza geopotenziale 500 hPa – Febbraio
Infine mettiamo a confronto rispettivamente la mappa stagionale prevista e quella realmente osservata:
Figure 8 e 9 – Anomalia prevista altezza geopotenziale 500 hPa inverno e anomalia osservata.
La proiezione stagionale in definitiva è risultata insufficiente.
Ricordiamo che la previsione stagionale basata sulle teleconnessioni rimane ad oggi un metodo sperimentale.
Procedere in questa sperimentazione significa integrare il modello numerico che dal punto di vista fisico-matematico mostra ancora lacune e difetti, al fine di migliore l’affidabilità della previsione stessa.
Ogni stagione invernale e ogni stagione estiva utilizziamo un nostro modello non numerico che analizza il quadro teleconnettivo associando dei pesi ai vari indici previsionali o predittori, cercando di trovare la più corretta relazione su base statistica.
Se alla fine della stagione le valutazioni fatte risultano errate, l’insuccesso è dovuto principalmente alla non linearità della relazione tra i vari indici utilizzati.
Siamo convinti che sia giusto continuare ad adottare questo approccio sperimentale nelle proiezionistagionali, tenendo quindi presente che su di un singolo anno le dinamiche di variabilità interna tendono sempre ad essere prevalenti, mascherando possibili altre influenze.
In quest’ottica chi leggerà l’outlook del CTS ad inizio estate o ad inizio inverno sarà consapevole dei limiti (come nella passata stagione invernale), ma anche, dei punti di forza di questo tipo di proiezione sperimentale.