16.04.2016 - Cronaca Meteo
Cara, vecchia perturbazione atlantica, che fine hai fatto?

Non di rado, parlando di argomenti meteo-climatici si tira in ballo la cosiddetta compensazione. Ma cos’è questa compensazione e soprattutto ci sono basi scientifiche che la provino? Finora no, anche se tutti converrete che i fenomeni atmosferici nascono proprio per appianare squilibri e dunque, in un certo senso, per riequilibrare, compensare le forze in gioco. Trattasi però di un discorso che cade su diversi fronti. Pensate ad esempio alle configurazioni circolatorie derivanti dai noti blocchi atmosferici. 

Ora, osserviamo che le perturbazioni hanno da tempo disertato l’Italia (e il bacino del Mediterraneo), fatta eccezione per brevi ricomparse marginali legate quasi esclusivamente a ciclogenesi secondarie di natura mediterranea. Torniamo proprio al discorso dei blocchi atmosferici che, in un senso o nell'altro, hanno un po' cambiato negli ultimi anni i regimi di persistenza, mutando le caratteristiche del tempo che ora si impunta su determinate situazioni, per tempi decisamente lunghi, Le perturbazioni “classiche”, quelle belle cariche che arrivano dall’Atlantico e spazzavano l'aria in una manciata di ore, quelle che un tempo facevano del mese di aprile un bottino d’acqua quotidiano, hanno preso invece da oltre un anno altre vie. Potremo rivederle a breve?

Sembrerebbe proprio di no. La gran parte di nubi e precipitazioni rimarranno arenate oltre le Colonne d’Ercole almeno sino al 20-22 di aprile. Ergo nessuna perturbazione atlantica che si rispetti sarà in grado di proporsi sui nostri orizzonti occidentali. Solo brevi comparse radenti l’arco alpino e, se andrà bene, anche sui settori padani posti a nord del fume Po. Per contro nell’ultima settimana del mese, a partire dal ponte del 25 aprile, potrebbe delinearsi un tempo più meridiano, ma questa volta non più per mano dell'Africa, bensì sotto il tiro di correnti settentrionali più fresche.

Una linea di tendenza che potrebbe essere l’unica via d’uscita allo strapotere anticiclonico nord-africano, di certo non il classico mese di aprile generoso di perturbazioni atlantiche, ma almeno un proseguimento di primavera con i prati verdi.

Luca Angelini

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