04.06.2012 - Liguria
Un periodo scoppiettante alle porte del Natale?
Una stratosfera disturbata su 2 fronti: quello Atlantico e quello Pacifico ha lasciato sulla testa del vortice polare troposferico una vera e propria “Spada di Damocle”.
I continui riscaldamenti indotti da persistenti anomalìe positive a sud della Groenlandia da una parte e ben 3 impulsi caldi provenienti dalla zona aleutinica  (benchè il primo piuttosto effimero) rischiano di far convergere sul polo un consistente aumento di geopotenziali causando un deciso collasso del vortice polare.
Tutto ciò potrebbe avvenire dopo un tentativo di parziale ricompattamento, in troposfera del vortice polare, visibile dalla relativa risalita dell’Arctic Oscillation index verso valori prossimi alla neutralità,  e che avrà comunque il merito di creare quella sorta di reset circolatorio in grado di interrompere l’andamento fin qui più volte visto e prevalentemente caratterizzato da target decisamente oltralpe  da parte delle masse d’aria polare e conseguente successiva discesa delle stesse discesa in area iberica.
Ed ecco pertanto delinearsi il primo vero afflusso di aria continentale sulla nostra penisola dopo un breve passaggio di aria artico marittima essenzialmente diretto verso i Balcani e con influenza poco più che marginale sulle regioni adriatiche.
articolo mat 1
Questa prima fase assai ventosa ma foriera di pochi fenomeni di rilievo avrà inizio nella giornata di giovedì e sarà favorita da una graduale maggior invadenza da parte dell’anticiclone atlantico alle medie latitudini e sull’Europa occidentale con contributi sulla nostra penisola di aria più secca e gradualmente più fredda a cominciare dalle regioni adriatiche.
Ma il freddo, quello vero, sembra destinato a impossessarsi di tutta la nostra penisola a partire dalla prossima settimana con inizio a partire dalla giornata di martedì in quanto l’alta pressione tenderà gradualmente a ruotare il suo asse verso NE distendendosi maggiormente lungo i paralleli e andando ad alimentare peraltro con aria molto fredda le condizioni di instabilità ancora preesistenti specialmente sulle regioni centro meridionali .
articolo mat 2
Il tirreno in particolare sembra poter diventare il crocevia tra l’aria preesistente  e i nuclei molto freddi in ingresso dalla porta della Bora con probabile ciclogenesi sul Tirreno difficilmente al momento localizzabile con precisione ma certamente polo attrattore di ulteriori masse di aria gelida.
indice ao 3
I primi segnali di un nuovo successivo crollo dell’AO index accompagnati da prospettive di fatto omogenee da parte dei principali modelli di calcolo focalizzano l’attenzione da parte di tutti verso una possibile poderosa discesa di masse d’aria artica verso il vecchio continente che potrebbe essere in grado, grazie a forti spinte meridiane con lieve componente antizonale dovuta allo strappo e alla conseguente discesa di un lobo del vortice polare, di portare un’intensa ondata di gelo e di maltempo approdando verosimilmente la penisola scandinava nella giornata di Venerdì 17 dicembre.
Se è possibile quindi disegnare nelle grandi linee l’impianto circolatorio generale, proprio per le enormi potenzialità delle energie in gioco, diviene quanto mai complesso tentare di individuare il traguardo di questa  discesa gelida e in quale misura possa venire coinvolta l’Italia.
articolo mat 4
Tuttavia in base alle proiezioni delle carte emesse dal centro di calcolo di Reading e rappresentanti gli indici di Vorticità potenziale in seno al Vortice polare, ritengo non peregrino ad oggi pensare ad un coinvolgimento piuttosto deciso della nostra penisola, limando quelle che sono i naturali scostamenti dei modelli.
articolo mat 5
Aggiungerei peraltro che, a scongiurare l’ipotesi maggiormente “temuta” dagli amanti del freddo, di un target troppo occidentale, convergano, a favore, indici di natura sia predittiva che descrittiva.Nel primo caso l’attuale disposizione delle SSTA nel medio Atlantico in prossimità della penisola iberica rafforzate in tal senso dalle forti anomalìe presenti nelle coste occidentali del nord Africa
articolo mat 6
 fanno pensare ad una certa resistenza del blocco in prossimità delle coste ispanico portoghesi e all’approfondirsi invece di un cavo d’onda, come una sorta di “scivolo naturale” tra Francia ed Italia con coinvolgimento, nel nostro caso, più diretto, da parte delle masse artiche, delle regioni settentrionali (segnatamente nord occidentali) ed alto tirreniche.
Inoltre la NAO viene ad oggi  mediamente vista dai vari clusters in territorio non esasperatamente negativo, il che potrebbe scongiurare, l’instaurarsi di un regime zonale basso 
che accrediterebbe maggiormente l'ipotesi del target iberico.
indice nao 7
Si tratta naturalmente ipotesi di natura puramente teleconnettiva, specie quest’ultima, in quanto al momento nessun modello deterministico può avallare con certezza l’evoluzione nel dettaglio di quanto previsto a livello circolatorio generale.
Staff MeteoNetwork Liguria 

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