Analisi ligure giugno 2011

Dopo due mesi di bonaccia, per dirla alla marinaresca, sull'arco ligure s'è presentato un giugno tutto sommato soddisfacente, con una coda di primavera degna finalmente di menzione. Come detto, aprile e maggio sono terminati con un pesante deficit di precipitazioni e il rischio di problemi idrici in pressoché tutta la regione con l'estate in arrivo era molto alto ma per fortuna la prima metà di giugno ha regalato non pochi episodi piovosi, risanando in parte il bilancio idrico e facendo schizzare i polverosi pluviometri ben sopra la media già nella prima metà di giugno. 

Le prime poco ispirate precipitazioni hanno avuto origine negli ultimi due giorni di maggio ma proprio al principio di questo mese, s'è scatenata la primavera, quella fatta di precipitazioni miste a tempo bello, in alternanza continua. Nel giorno 1 del mese, da Genova a La Spezia, precipitazioni diffuse, nell'ordine dei 60 mm sulla costa nel Genovese e comunque mai inferiori ai 40 mm. Discorso diverso nel Ponente, dove le precipitazioni sono andate scemando dal Savonese fino a Ventimiglia, con non più di 20 mm nei pluviometri. Dopo qualche giorno di pausa, dove si sono avuti scrosci sparsi e isolati lungo tutta la regione, si arriva al giorno 5, dove nella notte e durante la giornata si verificano buone precipitazioni, questa volta più localizzate nella parte occidentale della regione, con accumuli sull'ordine dei 15-20 mm, con i riscontri maggiori verificati a Genova e con locali “puntate” oltre ai 50 mm. Oltre alla pioggia e al maltempo, s'è verificato un buon evento: violente mareggiate hanno colpito buona parte della Liguria, provocando danni e locali allagamenti. I venti sono stati infatti di fortissima intensità e in alcune zone della regione si sono verificate locali trombe marine di buona entità. La situazione non cambia nei giorni successivi; dopo un giorno 6 di parziale stasi, il 7 assume la tendenza idrica dei giorni precedenti: pioggia un po' ovunque ma principalmente nella zona centro-orientale della regione, con cumulate che qua e là hanno sfiorato i 30 mm. Briciole invece per il Ponente, con pochi mm. Si arriva così al giorno 8: si ha l'apocalisse nella zona tra il Tigullio e le Cinque Terre, con forti temporali, venti di notevole entità e cumulate nell'ordine dei 50 mm che però si riferiscono all'arco della giornata e non riflettono la violenza monsonica della perturbazione. Il resto della regione ha avuto precipitazioni di portata e intensità decisamente minori, che sono andate progressivamente scemando verso ovest. La prima decade di un giugno che proprio giugno non sembra si conclude ancora con temporali di buona intensità nella zona centro-orientale della nostra regione e con accumuli che solo nei primi dieci giorni hanno abbondantemente superato, in buona parte del territorio, la media mensile di giugno. Le temperature si sono mantenute su valori tutto sommato contenuti, vista l'intensa fase perturbata: nei pochi sprazzi soleggiati andavano ovviamente ad alzarsi ma in generale si può dire che di caldo non se ne è patito, in questo finale di primavera astronomica.

prima decade giugno 2011

Ed è proprio a livello sinottico che si può notare come il bacino del mediterraneo sia stato “vittima” di una profonda saccatura che si è estesa dall' Islanda fino alle nostre regioni.

Ciò ha favorito l'entrata di aria più fresca ed instabile dall' Atlantico, che grazie anche al forte richiamo barico ha permesso altresì un imponente richiamo di correnti molto umide di origine africana. Ciò ha permesso ai fenomeni convettivi di poter avere a disposizione molta più umidità ed energia per poter formare dei fenomeni di così forte intensità.

Ma mentre la prima parte del mese ha regalato forti emozioni, la seconda decade di giugno ha avuto modo di non annoiarci più di tanto, regalandoci degli episodi caraterizzati da una spiccata variabilità  in cui ci si è potuto osservare per la maggior parte di questi giorni un bellissimo sole, alternati a maccaja afosa e a pochi sprazzi di pioggia. L'alternanza pressoché continua sulla nostra regione è tale che rende difficile analizzare con precisione questo periodo: mentre poteva essere sole e vento nel Ponente, nel Levante poteva essere maccaja e aria stagnante al mattino, al pomeriggio la situazione poteva ribaltarsi completamente. Da segnalare le temperature, che rimangono sostanzialmente in linea con quelle del periodo, senza avere quindi giornate di stampo estivo con puntate sopra i 30°C.

2 decade di giugno 2011

La sinottica che ci può permettere appieno di poter comprendere i motivi di questa forte variabilità. Perchè da come si può notare dall' immagine, in tutta la zona sud europea non si è potuto osservare un periodo di forte alta o bassa pressione. Questo momento in cui ci si è trovati di fronte ad una stagnazione barica ha dato la possibilità di radicarsi di alte pressioni, che favorendo lo schiacciamento al suolo delle correnti ha dato luogo alle famose nebbie marittime (maccaja) che hanno favorito il formarsi di nuvolosità bassa e foschie ma anche ha dato la possibilità a deboli passaggi perturbati di poter attraversare senza alcun disturbo le nostre zone.

Nella terza decade la situazione migliora leggermente per quanto riguarda il sole, presente con più costanza rispetto ai primi venti giorni del mese ma, per contro, aumenta l'umidità. L'incubo afa torna così prepotentemente, col solstizio d'estate: va detto che le temperature rimangono relativamente lontane dai 30°C, senza mai lambirli ma l'oppressione e il boccheggiamento sono alle stelle. Il peggioramento previsto per il giorno 23 peggiora la situazione, regalando un giorno di maccaja di quelli che si suda solo a rimanere fermi. Si migliora il giorno 25, dove una maggiore ventilazione e una generale bella giornata regalano un po' di sollievo rispetto ai giorni precedenti. I giorni successivi presentano generale bel tempo su tutta la regione, per tornare a peggiorare nel giorno 29, con maccaja persistente a Levante e temporali che riguardano prevalentemente il Ponente e Genova. Il mese si conclude con una giornata serena nelle zone colpite dai temporali il giorno precedente mentre a Levante, ancora forte maccaja, a concludere in maniera tutto sommato indegna un mese di giugno partito coi fuochi d'artificio. 

3 decade giugno 2011

Ma è nella terza decade in cui è stata sicuramente l'alta pressione ad avere un netto predominio su tutto il resto e non potevamo non scegliere quella che è stata l' immagine simbolo di questo periodo, in cui una forte invadenza di matrice africana ha potuto avvolgere le nostre zone da una forte ondata di caldo e di umidità ma di certo, non è stato solo il termine del mese a caratterizzare tutto il mese, perchè comunque rispetto ai due deficitari mesi precedenti, si può comunque parlare di un mese soddisfacente, con un bel po' di pioggia caduta sia sulla costa che sui rilievi, alternati a momenti anche più estivi che ci hanno fatto ricordare che la bella stagione ha ormai avuto inizio.

Autori: 

Emanuele Gianello (cronaca) – Andrea Redigolo (sinottica)

Un periodo scoppiettante alle porte del Natale?

Una stratosfera disturbata su 2 fronti: quello Atlantico e quello Pacifico ha lasciato sulla testa del vortice polare troposferico una vera e propria “Spada di Damocle”.
I continui riscaldamenti indotti da persistenti anomalìe positive a sud della Groenlandia da una parte e ben 3 impulsi caldi provenienti dalla zona aleutinica  (benchè il primo piuttosto effimero) rischiano di far convergere sul polo un consistente aumento di geopotenziali causando un deciso collasso del vortice polare.
Tutto ciò potrebbe avvenire dopo un tentativo di parziale ricompattamento, in troposfera del vortice polare, visibile dalla relativa risalita dell’Arctic Oscillation index verso valori prossimi alla neutralità,  e che avrà comunque il merito di creare quella sorta di reset circolatorio in grado di interrompere l’andamento fin qui più volte visto e prevalentemente caratterizzato da target decisamente oltralpe  da parte delle masse d’aria polare e conseguente successiva discesa delle stesse discesa in area iberica.
Ed ecco pertanto delinearsi il primo vero afflusso di aria continentale sulla nostra penisola dopo un breve passaggio di aria artico marittima essenzialmente diretto verso i Balcani e con influenza poco più che marginale sulle regioni adriatiche.
articolo mat 1
Questa prima fase assai ventosa ma foriera di pochi fenomeni di rilievo avrà inizio nella giornata di giovedì e sarà favorita da una graduale maggior invadenza da parte dell’anticiclone atlantico alle medie latitudini e sull’Europa occidentale con contributi sulla nostra penisola di aria più secca e gradualmente più fredda a cominciare dalle regioni adriatiche.
Ma il freddo, quello vero, sembra destinato a impossessarsi di tutta la nostra penisola a partire dalla prossima settimana con inizio a partire dalla giornata di martedì in quanto l’alta pressione tenderà gradualmente a ruotare il suo asse verso NE distendendosi maggiormente lungo i paralleli e andando ad alimentare peraltro con aria molto fredda le condizioni di instabilità ancora preesistenti specialmente sulle regioni centro meridionali .
articolo mat 2
Il tirreno in particolare sembra poter diventare il crocevia tra l’aria preesistente  e i nuclei molto freddi in ingresso dalla porta della Bora con probabile ciclogenesi sul Tirreno difficilmente al momento localizzabile con precisione ma certamente polo attrattore di ulteriori masse di aria gelida.
indice ao 3
I primi segnali di un nuovo successivo crollo dell’AO index accompagnati da prospettive di fatto omogenee da parte dei principali modelli di calcolo focalizzano l’attenzione da parte di tutti verso una possibile poderosa discesa di masse d’aria artica verso il vecchio continente che potrebbe essere in grado, grazie a forti spinte meridiane con lieve componente antizonale dovuta allo strappo e alla conseguente discesa di un lobo del vortice polare, di portare un’intensa ondata di gelo e di maltempo approdando verosimilmente la penisola scandinava nella giornata di Venerdì 17 dicembre.
Se è possibile quindi disegnare nelle grandi linee l’impianto circolatorio generale, proprio per le enormi potenzialità delle energie in gioco, diviene quanto mai complesso tentare di individuare il traguardo di questa  discesa gelida e in quale misura possa venire coinvolta l’Italia.
articolo mat 4
Tuttavia in base alle proiezioni delle carte emesse dal centro di calcolo di Reading e rappresentanti gli indici di Vorticità potenziale in seno al Vortice polare, ritengo non peregrino ad oggi pensare ad un coinvolgimento piuttosto deciso della nostra penisola, limando quelle che sono i naturali scostamenti dei modelli.
articolo mat 5
Aggiungerei peraltro che, a scongiurare l’ipotesi maggiormente “temuta” dagli amanti del freddo, di un target troppo occidentale, convergano, a favore, indici di natura sia predittiva che descrittiva.Nel primo caso l’attuale disposizione delle SSTA nel medio Atlantico in prossimità della penisola iberica rafforzate in tal senso dalle forti anomalìe presenti nelle coste occidentali del nord Africa
articolo mat 6
 fanno pensare ad una certa resistenza del blocco in prossimità delle coste ispanico portoghesi e all’approfondirsi invece di un cavo d’onda, come una sorta di “scivolo naturale” tra Francia ed Italia con coinvolgimento, nel nostro caso, più diretto, da parte delle masse artiche, delle regioni settentrionali (segnatamente nord occidentali) ed alto tirreniche.
Inoltre la NAO viene ad oggi  mediamente vista dai vari clusters in territorio non esasperatamente negativo, il che potrebbe scongiurare, l’instaurarsi di un regime zonale basso 
che accrediterebbe maggiormente l'ipotesi del target iberico.
indice nao 7
Si tratta naturalmente ipotesi di natura puramente teleconnettiva, specie quest’ultima, in quanto al momento nessun modello deterministico può avallare con certezza l’evoluzione nel dettaglio di quanto previsto a livello circolatorio generale.
Staff MeteoNetwork Liguria 

AllegatoDimensione

Un periodo scoppiettante alle porte del Natale?.pdf497.29 KB

La Liguria nuovamente a bagno

Dopo l'articolo che ha trattato l'immane disastro dell' alluvione del 4 ottobre, è con immenso piacere che lo staff MeteoNetwork Liguria vi presenta l'analisi sinottica, corredata di cronaca, dell' ultimo peggioramento del ponte di ognissanti che ha caratterizzato le giornate della mite Liguria.
Un' analisi attenta degli eventi, sia su come questi si sono svolti, che dei notevoli disagi che hanno portato.
Non resta che augurarvi buona lettura!

Autori: 

Staff MeteoNetwork Liguria

AllegatoDimensione

peggioramento ponte ognissanti.pdf746.77 KB

L'alluvione che ha colpito al cuore la Liguria

La sezione ligure di MeteoNetwork è lieta di presentarvi una piccola cronaca rigurdante l'alluvione che ha colpito il 4 ottobre di quest'anno, la regione Liguria, precisamente le zone che vanno da Genova Sestri ponente e Varazze, con un evento molto deciso, che per certi versi ha ricordato le due grandi alluvioni del 1970 e del 1992.
Questo articolo vuole cercare di descrivere quanto vissuto dalla popolazione genovese, raccogliendo quanto descritto da tutti gli amici liguri che hanno partecipato attivamente al racconto, di una delle giornate più intense per la nostra regione, oltre ai dati ed immagini che sono stati disponibili.
Un racconto minuzioso e dettagliato, curato in ogni particolare da Matteo Capurro, non resta che augurarvi buona lettura!

Autori: 

Staff MeteoNetwork Liguria

AllegatoDimensione

peggioramento 4 ottobre.pdf551.64 KB

Analisi teleconnettiva inizio autunno e possibili evoluzioni future

La sezione ligure di MeteoNetwork è orgogliosa di presentarvi la prima analisi teleconnettiva, redatta da Matteo Sacchetti, in cui si vuole provare ad analizzare quali sono gli aspetti teleconnettivi che hanno caratterizzato questo inizio di stagione, con una piccola parentesi di quanto ci si potrebbe aspettare nei prossimi mesi autunnali, con un' analisi attenta di tutto quello che concerne il mondo teleconnettivo.
Questo è sicuramente solo l'inizio, in quanto vi invitiamo mese per mese a seguire i nostri futuri aggiornamenti, che non vi faremo di certo mancare sulla nostra home page.
Buona lettura

Autori: 

Staff MeteoNetwork Liguria

AllegatoDimensione

Analisi e prospettive future teleconvettive.pdf252.52 KB

Neve a Sanremo, 11 febbraio 2010

La Liguria spesso si è dimostrata protagonista di eventi nevosi, ma sappiamo bene che questi, quando riguardano la costa, sono tendenzialmente relegati al genovesato e al savonese.
Ma il 2010, dopo la bellezza di 24 anni, ha visto una delle zone “invernalmente” più miti d’Italia, la Riviera dei Fiori, imbiancarsi per una nevicata copiosa che ha colorato di bianco non solo colline e monti, ma anche le spiagge, le barche a vela ormeggiate ai vari porti turistici, i giardini delle ville rivierasche…
Lo staff ligure di MNW vi vuole far vivere una giornata storica attraverso l’entusiasmo dei suoi “inviati” sul campo.

Autori: 

Staff MeteoNetwork Liguria

AllegatoDimensione

Neve a Sanremo.pdf755.93 KB

Peggioramento del 13- 22 dicembre in Liguria

Come inizio inverno, la Liguria si è trovata ad affrontare un deciso peggioramento, causato da una forte ondata di gelo che ha caratterizzato il clima di tutta la regione, con nevicate più o meno consistenti, che hanno permesso di imbiancare il paesaggio dal levante al ponente ligure, sicuramente la porzione di territorio meno abituata a questo fenomeno.
Ondata di gelo talmente forte, che ha fatto vivere ai genovesi ad un gelicidio di grande portata, che raramente ha avuto risconti nel passato.

Autori: 

Staff MeteoNetwork Liguria

AllegatoDimensione

Evento ligure di inizio inverno 2009-2010b.pdf1.51 MB

Peggioramento del 29-30 novembre

 Consorzio Lamma)

Alla vigilia dell’inverno 2009-2010 la Liguria si è ritrovata a dover affrontare un peggioramento serio, ma fortunatamente con limitati problemi. Il tutto causato da una perturbazione atlantica che ha portato continue piogge nel territorio ligure.
Notevoli gli accumuli, praticamente quasi tutti a tre cifre, che sono stati anticipati anche da diversi avvisi di allerta della Protezione Civile.
Per capire cosa è successo negli ultimi due giorni dell’autunno meteorologico ligure qui una breve analisi realizzata dal gruppo MNW Liguria.

Autori: 

Sezione Regionale MNW Liguria

AllegatoDimensione

Peggioramento_Liguria_29_novembre_2009.pdf522.18 KB

Il gennaio molto particolare ligure

Cosa si può dire di gennaio? Nella nostra regione solitamente in costa si ha freddo molto moderato, che l' umidità spesso acuisce ma che raramente fa scendere il termometro sotto lo zero. Diverso il discorso nell'entroterra, dove la morfologia accidentata della nostra regione elimina, su vari livelli,quasi del tutto gli effetti del mare, raggiungendo a quote collinari temperature a tratti anche rigide rispetto alla costa in cui l' azione mitigatrice del mare fa sentire maggiormente i suoi effetti. Ciò che contraddistingue maggiormente gennaio è però il regime delle precipitazioni, facendo di questo mese uno dei più importanti per la piovosità annua, con apporti spesso nevosi nell'entroterra.
Questo è un gennaio “classico”,benché di classico nella nostra regione, climaticamente parlando,negli ultimi mesi ci sia stato ben poco. E questo gennaio non fa eccezione: se potessimo storpiare un famoso detto diventerebbe un anno nuovo, vita vecchia. Se non che…
L'anno inizia con una imponente alta pressione che ormai da qualche mese tende a stazionare nel bacino del mediterraneo, il ristagno delle masse d'aria nei bassi strati  dell' atmosfera ci regalano delle impietose giornate di maccaja, di quelle che ti tagliano le gambe da quanto sono noiose, con temperature simili su tutta la Riviera e di qualche grado più basse nell'entroterra. E successivamente le giornate si aprono in modo ancor peggiore con giornate più brutta, con pioviggine diffusa su tutta la regione e qualche sporadico fiocco nell'entroterra genovese e savonese. Sul capoluogo la situazione è più dinamica, visto l'ingresso della tramontana scura nel pomeriggio che fa precipitare le temperature verso valori più consoni al periodo. Si tratta però di un fuoco di paglia: nei giorni successivi la temperatura si alza decisamente,così come le nuvole, lasciando campo libero a giornate di stampo prettamente primaverili sempre grazie all' alta pressione che sembra ormai aver piantato le radici nelle nostre zone, è solo verso il 6 gennaio che grazie alla befana arriva in regalo un intenso favonio, che fa scendere l'umidità a livelli incredibilmente bassi per la nostra regione, con punte minime anche inferiori al 10% che ristabilisce temporaneamente la forte umidità registrata nei giorni precedenti. La decade comunque si conclude senza storia: le minime non sono nemmeno poi così distanti dalla norma ma le massime sulla costa fanno pensare d' essere a maggio, più che a gennaio, soprattutto nei giorni caratterizzati dalle correnti di favonio. Si difendono decisamente meglio alcune zone dell'entroterra, soprattutto sulle minime, che raggiungono valori intorno allo zero e talvolta decisamente sotto. 
inizio gennaio 2012
Fig: 1 L'alta pressione tende a spostarsi leggermente verso ovest aprendo un debole corridoio ad est del nostro paese che impattando nelle Alpi creerà l'importante favonio registrato negli ultimi giorni della prima decade. 
 
La seconda decade si apre nuovamente con una forte alta pressione che ci porterà ad osservare nuovamente dei giorni di forte maccaja sulla costa, con pioggia molto sottile, quasi come se fosse spray. 
inizio 10 gennaio
Fig 2: l'altra pressione con valore di 1035 hpa si impadronisce del comparto europeo.
Ma la situazione cambia leggermente verso metà decade e metà mese, dove si registra un brusco calo delle temperature: nulla di trascendentale ma uno spiraglio d'inverno sia pur soleggiato in una stagione che d'invernale ha avuto poco o nulla. Infatti da come si può notare dall' immagine sinottica, l'alta pressione che era ormai ben radicata da mesi tende  a cedere, a diminuire di valori di pressione e di geopotenziale. Ciò indica che sta per verificarsi un cambio di circolazione atmosferica, grazie anche soprattutto ad un piccolo break del vortice polare. Il 16 gennaio, in particolare, si registrano finalmente delle buone minime, sotto la media anche in costa: nel pomeriggio, s'attiva anche una bella tramontana chiara sul capoluogo ligure, che fa scendere di molto le temperature. Nell'entroterra la temperatura è diffusamente sottozero, col raggiungimento della doppia cifra negativa in più di una località. 
inizio 16 gennaio
Fig 3: L' alta pressione tende a dare segni di cedimento e a posizionarsi in pieno altantico. Il gelo nella zona eurasiatica potrebbe favorire il formarsi di un' alta pressione termica.
L' effetto invernale e raffreddante è però di breve durata, perchè una nuova colata di aria artica impatta sulle Alpi creando nuovamente condizioni di favonio, che anche se non troppo accentuato come riduzione di umidità favorisce in ogni caso un lieve aumento delle temperature grazie anche ad un maggiore irragiamento solare. Difatti sembra più iniziare la primavera: le prime giornate si susseguono senza storia, con temperature minime accettabili e massime da focaccia in riva al mare con la giacca appoggiata su una panchina. Nell'entroterra la situazione non è dissimile: decisamente più freddo alla notte ma con sole caldo durante la giornata, con escursioni termiche molto elevate.
inizio 20 gennaio
Fig 4: Il raffreddamento della zona eurasiatica e una maggiore ondulazione del getto sembra sempre più prendere piede da far capire che a fine mese qualcosa potrebbe cambiare.
 Però si respira un'atmosfera davvero diversa per il futuro, finalmente invernale: i modelli sembrano concordare con largo anticipo su una massa d'aria gelida proveniente dalla profonda Russia, in un cammino che terrà fino all'ultimo tutti col fiato sospeso. In attesa di conferme o smentite,l'inverno comunque torna: nulla di eccezionale, ma finalmente qualcosa che faccia pensare che il Generale Inverno sia vivo e che non molli.  È nel pomeriggio di venerdì 27 che cominciano, seppur debolmente, precipitazioni diffuse su buona parte della regione, finalmente nevose nell'entroterra grazie ad una prima goccia di aria artica che discende nel territorio francese, trovando l'apice dei fenomeni nella giornata di sabato 28.
inizio 28 gennaio
Fig 5: l' alta pressione eurasiatica tende a rafforzarsi e dei minimi di geopenziale tendono a formarsi nell' area centrale dell' Europa
Ed è in questo momento che l'inverno comincia a fare sul serio: neve abbondante sull'entroterra savonese e genovese, con conseguenti disagi su tutte le strade e autostrade appenniniche e pioggia, non troppo copiosa, sui litorali. E nonostante il poco travaso di aria dalla Pianura Padana e una tramontana non troppo vigorosa, anche su Genova scende la dama bianca: anche se poca, si vede fin sui litorali e in maniera più copiosa nelle zone collinari. La situazione non cambia di molto la domenica: nevicate nell'entroterra, con locali sconfinamenti fin sulla costa nel capoluogo mentre sul resto dei litorali piove più o meno intensamente. Ancora una volta Genova, nonostante il posizionamento geografico marittimo e nonostante il nocciolo freddo non troppo consistente in quota, riesce comunque a vedere la neve, sicuramente ben oltre le aspettative. Ovviamente, le temperature in questi giorni si sono abbassate notevolmente, mantenendosi intorno allo zero in collina e su valori tra i 5 e i 9°C sulla fascia costiera della Liguria in condizioni di assenza dei fenomeni. Lunedì 30 il cielo è per lo più sereno nella fascia costiera, ma le temperature cominciano ad abbassarsi, anche se nella prima mattinata cessano le precipitazioni nell'entroterra, ma si comprende che è solo una pausa in quanto i modelli hanno già inquadrato una seconda goccia fredda molto più consistente di quella dei giorni precedenti che molto probabilmente potrebbe innescare al formazione di un minimo barico sulla costa azzurra che potrebbe favorire decisamente le precipitazioni. Ma mentre la giornata passa febbrilmente nel mondo dei meteoappassionati, accecati dal desiderio della dama bianca su tutta la regione. 
Nella serata, nel Ponente, cominciano le prime e poco convinte precipitazioni. Ma è nella mattinata del 31 che la realtà dà conferma alle previsioni: nell'estremo Ponente comincia a cadere pioviggine mista a nevischio ad una quota di 150 mt, di cui sicuramente l'estremo ponente ligure è poco avezza, mentre sul capoluogo comincia a fioccare in maniera discretamente intensa a metà mattinata. E non finisce qua perché nevica a livello del mare non solo nel capoluogo ma anche in tutta la Riviera di Levante, un coast to coast nevoso che solo la settimana prima sarebbe stato quasi impossibile immaginare.
Ovviamente anche l'entroterra vede importanti quantitativi nevosi, con accumuli che in alcune zone sfiora il mezzo metro e in quote elevate, favorite da una temperature inferiori riesce a superare agevolmente il metro di altezza. Le precipitazioni continuano per tutto il pomeriggio e cominciano a scemare in serata e in nottata: le previsioni indicano che non è ancora finita ma il mese sì! E dopo questo gennaio svegliatosi casualmente nei giorni della merla, speriamo che febbraio ci sappia regalare ancora soddisfazioni.
inizio 31 gennaio
Fig 6: la seconda goccia gelida scende dalla francia e successivamente nel pomeriggio tenderà a posizionarsi al largo della costa azzurra e a formare un minimo barico.
Autori: 

Emanuele Gianello, Andrea Redigolo

Associazione MeteoNetwork OdV
Via Cascina Bianca 9/5
20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964