13.02.2018 - Meteo
Major Midwinter Warming split 2018 ed effetti in troposfera: una difficile prognosi – a cura del CTS

Lo split stratosferico conclamato il 12 febbraio presenta alcune particolari caratteristiche che rendono difficili valutarne l’impatto in troposfera.

Il breakdown del vps infatti avviene con valori da pieno strat cooling come lo dimostra ampiamente il valore del North Annular Mode solo pochi giorni prima.

Cromografia del North Annular Mode

La separazione dei lobi indotti dall’intrusione dell’alta stratosferica in sede polare a 10 hpa, avviene infatti con valori di profondità notevoli in area canadese (ancora sotto i 2800 dam!). Normalmente, a seguito dell’inversione di gradiente termico e barico, i flussi di calore vengono soppressi e il raffreddamento che riparte dall’alta stratosfera ( a partire da 1 hpa) va a trasferire forzando il momento easterlies verso i piani più bassi fino in troposfera ove si parla di avvenuta propagazione. Tuttavia se i flussi di calore, a causa della resistenza iniziale del nocciolo canadese, continuano a trasferirsi verso l’alto rallentando quindi il trasferimento dei venti antizonali verso il basso, la dinamica di split assume temporaneamente le caratteristiche più tipiche di un displacement ben evidenziata dalla classica divergenza dei vettori dell’e.p. flux:

Anche la “particolare” disposizione dell’onda troposferica pacifica (posizionamento molto ad ovest ma forte stazionarietà) connessa al collocamento dei centri di vorticità , potrebbe essere alla base della “lenta” e/o diluita risposta troposferica.

Onda addossata alla west coast pacifica

Caratteristica dei Major Midwinter Warmings di tipo split è quello di generare quello che in letteratura viene chiamato t-s-t event che scandisce due momenti separati della dinamica. Il primo è l’evento troposphere – stratosphere ovvero quello di trasferimento verso l’alto degli eddy heat e momentum fluxes fino alla rottura dell’onda planetaria. Il secondo è l’evento di risposta stratosphere-troposphere che presuppone la discesa propagativa del momento easterlies fino in troposfera ovvero la propagazione. Sono fasi distinte ove l’interferenza della prima sulla seconda ne attenua e rallenta la dinamica fino a lasciare sospesa la fase propagativa in troposfera proprio come se si trattasse di un MMW tipo displacement. In realtà c’è un’importante differenza tra i due riscaldamenti maggiori (split e displacement) che va oltre al modo nel quale si verificano e che si concretizza nel momento di risoluzione degli eventi stessi. Mentre infatti lo split si risolve attraverso una completa impermeabilizzazione ai flussi di calore da parte degli strati antizonali generati dall’evento e quindi da un progressivo raffreddamento stratosferico che riparte dall’alto, il displacement si risolve dai piani inferiori della stratosfera (dal momento che sovente in troposfera non si propaga affatto). Se oggi noi osserviamo le mappe stratosferiche nel long range, possiamo notare che mentre l’inversione del gradiente termico si sta risolvendo a partire dall’alto (1/2 hpa) quello barico rimane sostanzialmente “imballato” dalle difficoltà propagative dovute all’interferenza della fase t-s.

   

Tuttavia è da ritenersi verosimile, dato il raffreddamento in atto a 1/2 hpa che anche l’inversione del gradiente barico avverrà ivi a breve permettendo in tempi comunque più dilatati la probabile discesa degli effetti dello split fino in troposfera in quanto comunque di split stiamo parlando e non di displacement. E’ verosimile che il progressivo raffreddamento visto dai modelli a partire dall’alto non ci dovrebbe permettere neppure di classificare questo evento come “Final Major Warming” benché i tempi molto dilatati di propagazione in troposfera, dovuti al ritardo nel ristabilire il gradiente orizzontale di pressione, rendano questa dinamica molto affine ai riscaldamenti stratosferici di fine stagione di tipo Major, quelli che a partire dall’alta stratosfera, sostituiscono in modo definitivo il vps con un’alta polare. Infatti, in accordo con quanto dice l’OMM siamo in presenza di un Major SSW poiché abbiamo inversione del gradiente di temperatura e dei venti zonali alla quota di 10 hPa, latitudine 60 °N.

 

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