Seconda Giornata Provinciale della Meteorologia

A Cuneo torna la Seconda Giornata Provinciale della Meteorologia con il meteorologo Paolo Corazzon

Avrà luogo sabato 10 novembre 2012, a partire dalle 9.30 presso la Sala Polivalente del Centro di Documentazione Territoriale di Cuneo in Largo Barale 11, la Seconda Giornata Provinciale della Meteorologia, organizzata dalla nostra Associazione in collaborazione con il centro meteorologico Datameteo di Busca e con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo, del Comune di Cuneo e del Distretto del Commercio Cuneese “La Porta delle Alpi”.

La manifestazione, ideata come sempre con l’intento di diffondere nell’opinione pubblica una maggior consapevolezza delle scienze meteorologiche e climatologiche, verterà quest’anno sulle risorse idriche delle Alpi cuneesi. I diversi relatori presenti (tra cui l’Ing. Sara Bernardi, il Dott. Luca Colasanti del Gestore Servizi Elettrici S.p.a., il Prof. Claudio Cassardo dell’Università degli Studi di Torino ed il Prof. Fulvio Romano, giornalista e climatologo locale), cercheranno così di individuare le peculiarità più evidenti dell’idrologia cuneese, soffermandosi in particolare sulla produzione idroelettrica e sugli eventuali impatti del recente cambiamento climatico sulla disponibilità idrica.

Per il primo anno inoltre, proprio nell’ottica di avvicinare anche le nuove generazioni alla meteorologia ed alle scienze affini, saranno gli stessi ragazzi ad animare una parte della mattinata, grazie alla classe Terza F del Liceo Scientifico Giuseppe Peano di Cuneo.

Nel pomeriggio infine, spazio alla tavola rotonda “La meteorologia: da chi la fa a chi la commenta”, moderata dalla giornalista Erica Giraudo in compagnia del simpatico meteorologo del Centro Epson Meteo di Milano e dei Canali Mediaset Paolo Corazzon.

L’ingresso è libero e per tutti i partecipanti è previsto un veloce aperitivo a buffet. Per informazioni: gabriele.gallo@meteonetwork.it

Supporto meteorologico all'Eservol 2014

Per il secondo anno consecutivo, in occasione dell'Esercitazione Nazionale di Soccorso organizzata dalla Federazione Italiana Ricetrasmissioni – Citizen's Band Servizio Emergenza Radio (F.I.R.-C.B. S.E.R.), svoltasi dal 23 al 28 settembre 2014 nell'abitato di San Salvo Marina (CH) e alla quale hanno partecipato numerosi gruppi di Protezione Civile provenienti da molte regioni italiane, la sezione piemontese dell'Associazione MeteoNetwork ONLUS ha offerto il proprio contributo allo scopo di monitorare l'andamento meteorologico col fine di ridurre al minimo l'impatto di esso sulle operazioni previste.

Nel dettaglio, i componenti dello staff hanno provveduto a redigere in totale sei bollettini, quattro dei quali inviati al campo base via email nei primi giorni dell'esercitazione e due redatti successivamente sul posto, nei quali si è cercato di esporre nel miglior modo possibile ai volontari e ai loro coordinatori quella che sarebbe stata l'evoluzione del meteo sulle zone interessate dalle prove di soccorso.

In particolare, il passaggio di una perturbazione tra il pomeriggio di giovedì 25 settembre e le prime ore di venerdì 26 ha creato qualche disagio dovuto alle piogge che hanno saturato il terreno nella zona dove doveva essere allestito il campo base. Dalla mattinata di venerdì e per i giorni a seguire, il tempo è comunque andato migliorando, con ventilazione vivace da nord ma con Sole spesso presente e temperature comunque gradevoli.

I componenti dello staff che hanno partecipato in prima persona all'esercitazione sono stati: Luca Garbolino e Alessandro Tarable.

Andrea Vuolo, Lorenzo Cima e Flavio Cappellano hanno provveduto a redigere i primi quattro bollettini, inviati al campo base per via telematica.

Insomma, un'esperienza che senza dubbio va ad arricchire il bagaglio di conoscenza e capacità organizzativa dello staff MeteoNetwork Piemonte, dandogli allo stesso tempo ulteriore visibilità nel settore del Volontariato nazionale.

Ringraziamo la Protezione Civile che, ancora una volta, ha scelto di collaborare con noi per monitorare quello che è uno degli aspetti esterni maggiormente influenti per l'operato dell'Organizzazione e auspichiamo che le collaborazioni possano essere in futuro sempre più strette ed utili ad entrambe le realtà associative.

Di seguito alcune foto scattate sul campo durante l'esercitazione.

Foto 1 – Sala operativa e mezzi del campo base. Foto di Alessandro Tarable.

Foto 2 – Tende dormitorio del campo base. Foto di Alessandro Tarable.

Foto 3 – Prova di soccorso in mare. Foto di Alessandro Tarable.

Foto 4 – La postazione MeteoNetwork con il nostro collega Alessandro Tarable. Foto tratta da http://www.sansalvo.net/.

Foto 5 – L’attestato rilasciato a fine esercitazione dalla F.I.R.-C.B. S.E.R. all’Associazione Meteonetwork Piemonte ONLUS. Foto di Alessandro Tarable.

Foto 6 – La tromba marina apparsa al largo della costa di San Salvo Marina (CH) all’alba di venerdì 26 settembre. Foto di Alessandro Tarable.

Supercelle piemontesi del 23 maggio 2014

Nel corso del pomeriggio di venerdì 23 maggio 2014 io e altri 4 chasers (Andrea, Flavio, Alessandro e Stefano) ci troviamo a sud-ovest di Torino, dato che si preannuncia un tardo pomeriggio potenzialmente interessante. Venti in quota ancora da sud-ovest anche se meno forti del giorno prima, instabilità crescente per il passaggio di una piccola saccatura in quota con rotazione dei venti da ovest-nord-ovest sulle Alpi occidentali e formazione di una linea di convergenza sulle pianure occidentali, il tutto con il contributo del Sole che ha scaldato l'atmosfera per buona parte della mattinata e del primo pomeriggio. Un mix di fattori decisamente promettente.

Si comincia dal canavese, dove tra le 15 e le 16 una forte cella temporalesca scarica ingenti quantità di grandine proprio dove dovrebbe giungere la tappa del giro d'Italia, costringendo alcuni volontari alla pulizia delle strade muniti di trattori e lame spalaneve. Poco dopo le celle cominciano a fiorire su buona parte dei rilievi occidentali, con alcuni nuclei a fondoscala sul torinese.

Tuttavia queste celle riveleranno poi incapaci di scendere in pianura, mentre una linea di cumuli comincia a formarsi tra l'alto cuneese e la collina di Torino, in particolare un congesto sembra prendere più corpo degli altri e si trova all'incirca all'altezza di Racconigi (CN). Sono circa le 17, ci muoviamo in quella direzione, mentre il congesto diventa rapidamente incus e comincia a scaricare acqua e grandine sul carmagnolese. Cerchiamo di superarlo verso est e da lì pieghiamo verso sud cercando di raggiungere la base del temporale. Il rischio di incontrare la grandine è elevato e la scampiamo per pochissimo mentre attraversiamo l'abitato di Carmagnola (TO). Verso le 18 Alessandro e Flavio purtroppo devono tornare verso casa, mentre io, Andrea e Stefano proseguiamo verso sud fino ad uscire dalle precipitazioni. Siamo nei pressi dell'abitato di Ceresole d'Alba (CN), quando scorgiamo qualcosa, un ribassamento dietro le precipitazioni…è la base! Un'incomprensione ci fa fermare in posti diversi, io con Stefano e Andrea poco lontano, ad ogni modo il mesociclone del temporale è lì, davanti ai nostri occhi ed è spettacolare!

La base si avvicina sempre più e quando ormai si trova a pochi chilometri io e Stefano decidiamo di riprendere l'auto e spostarci ancora verso sud, dove sembra esserci una nuova base parzialmente nascosta da nuove precipitazioni. Percorriamo un po' di chilometri giungendo poco fuori l'abitato di Bra (CN). Siamo sotto un altro mesociclone ma comincia a grandinare quindi deviamo verso ovest per uscire dalle precipitazioni e a quel punto ci fermiamo. A est abbiamo il secondo mesociclone di giornata, decisamente meno bello del precedente e comunque in netta fase calante.

Bastano 10/15 minuti e il tutto perde contorni e forza, evaporando gradualmente. A quel punto decidiamo di riprendere la strada di casa non senza approfittare della luce del tramonto e dei meravigliosi updrafts sul basso cuneese per scattare le ultime foto.

Un successo la Terza Giornata Provinciale della Meteorologia

Si è svolta sabato 8 marzo a Savigliano (CN), con ampio riscontro di pubblico, la Terza Giornata Provinciale della Meteorologia, organizzata dall’Associazione ONLUS MeteoNetwork e dal centro meteorologico Datameteo di Busca, con il patrocinio della Regionale Piemonte, della provincia di Cuneo, del comune di Savigliano e con il supporto della Michelin di Fossano, del Grand Hotel Principe di Limone Piemonte, di M.V.M. Arredamenti di Dronero e di Dino Bikes di Borgo San Dalmazzo.

Diverse le tematiche scientifiche affrontate ed ampio spazio riservato alla solidarietà, grazie all’Associazione ONLUS Una mano per i bambini, impegnata nella difficile ricostruzione delle Filippine flagellate dal Tifone Hayan. Particolarmente apprezzati, infine, i contributi di Andrea Giuliacci e Paolo Corazzon, intervistati dal moderatore dell’intera giornata Andrea Caponnetto.

Supporto meteorologico all'Open d'Italia Lindt 2013

In occasione dell'Open d'Italia LINDT 2013, importante manifestazione golfistica a cadenza annuale che quest'anno si è tenuta dal 18 al 22 settembre 2013 al Circolo Golf Torino di Fiano (TO), la sezione piemontese dell'Associazione MeteoNetwork ONLUS ha prestato, per il secondo anno consecutivo, servizio di supporto meteorologico sul campo alle Organizzazioni di volontariato che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione.

Sono stati redatti in tutto sei bollettini meteo che sono stati trasmessi al coordinamento dei gruppi di volontari attivi durante l'evento e ai responsabili di alcuni servizi legati alla manifestazione stessa.

Grazie al meteo clemente, l'evento si è svolto senza intoppi ed anche il nostro lavoro è risultato particolarmente semplice. Nonostante questo, il supporto è stato apprezzato sia dai responsabili sia dai volontari e per noi è stata un'esperienza in più, utile soprattutto per rafforzare la collaborazione tra MeteoNetwork e le altre Associazioni di volontariato.

I membri dello Staff che sono intervenuti in prima persona sono stati: Lorenzo Cima, Luca Garbolino, Alessandro Tarable e Andrea Vuolo.

Lorenzo Cima ha inoltre provveduto a redigere il primo bollettino, inviato al Golf Club per via telematica.

Di seguito alcune foto dell'evento.

Foto 1 – Il golfista italiano Matteo Manassero in azione durante il primo giorno della manifestazione (foto di Claudio Scaccini – http://www.openditaliagolf.com).

Foto 2 – Il camper nel quale abbiamo operato per redigere i bollettini e monitorare il meteo.

Foto 3 – Il bollettino emesso domenica 22 settembre.

Foto 4 – Alcuni dei volontari intervenuti all’evento, compresi due rappresentanti dello Staff MeteoNetwork: Alessandro Tarable e Luca Garbolino (rispettivamente il primo ed il secondo da destra).

Supporto meteorologico all'Eservol 2013

In occasione dell'Esercitazione Nazionale di Soccorso organizzata dalla Federazione Italiana Ricetrasmissioni (F.I.R.-C.B.-S.E.R.) nei giorni 12, 13, 14 e 15 Settembre 2013 presso la Cittadella militare di Alessandria ed alla quale hanno partecipato numerosi gruppi di Protezione Civile provenienti da diverse regioni italiane, la sezione piemontese dell'Associazione MeteoNetwork ONLUS ha offerto il proprio contributo allo scopo di monitorare l'andamento meteorologico, col fine di ridurne al minimo l'impatto sulle operazioni previste dall'esercitazione.

Nel dettaglio, i componenti dello staff hanno provveduto a redigere in totale sette bollettini, dei quali due inviati al campo via email nei primi due giorni e cinque redatti successivamente sul campo, nei quali si è cercato di esporre nel miglior modo possibile ai volontari ed ai loro coordinatori quelle che sarebbero state le evoluzioni del tempo meteorologico sulla zona oggetto delle prove di soccorso.

In particolare, la previsione di arrivo di una perturbazione per la notte su Domenica e per la successiva giornata, ha permesso ai responsabili del campo e dei gruppi di Protezione Civile di effettuare con decisivo anticipo alcune delle operazioni di smontaggio dei ponti radio e del campo base che sarebbero andate incontro a problematiche nel caso fossero state eseguite con pioggia.

I componenti dello staff che hanno partecipato in prima persona all'esercitazione sono stati: Gabriele Gallo, Luca Garbolino, Simona Sciolla, Alessandro Tarable ed Andrea Tritto.

Andrea Vuolo ha provveduto a redigere i primi due bollettini, inviati al campo base per via telematica.

Ringraziamo la Protezione Civile che, ancora una volta, ha scelto di collaborare con noi per poter monitorare quello che è uno degli aspetti esterni maggiormente influenti per l'operato dell'Organizzazione e auspichiamo che le collaborazioni possano essere in futuro sempre più strette ed utili alla causa.

Di seguito alcune foto scattate sul campo durante l'esercitazione.

Foto 1 – Segreteria e sala operativa del campo base. Foto di Andrea Tritto.

Foto 2 – Tende dormitorio del campo base. Foto di Andrea Tritto.

Foto 3 – Mezzi operativi al campo base. Foto di Andrea Tritto.

Foto 4 – Lo staff all'opera! Foto di Alessandro Tarable.

Foto 5 – Il bollettino emesso la sera di Sabato 14. Foto di Andrea Tritto.

Foto 6 – L'attestato rilasciato a fine esercitazione. Foto di Andrea Tritto.

la supercella del 27/04/2013 nel Nord del torinese

A partire dalla giornata del 26 Aprile 2013 il tempo è andato peggiorando in gran parte d’Italia, Piemonte compreso.

La causa va ricercata in una saccatura in discesa dal Nord Europa verso la Penisola Iberica che ha orientato le correnti dai quadranti meridionali sulla nostra Regione, mantenendo il clima umido ed instabile.

Non riuscendo ad avanzare verso Est a causa di un robusto anticlone posizionato sull’Europa Orientale, ed anche per il fatto che è andata lentamente isolandosi rispetto al flusso nord Atlantico principale, la struttura depressionaria tra domenica 28/04 e lunedì 29/04 è andata isolandosi sulla Penisola Iberica Occidentale; riuscendo comunque ancora ad influenzare il tempo soprattutto al Nord Italia (Piemonte compreso).

La situazione prevista per mattinata di martedì 30Aprile secondo il modello matematico americano GF

 

In particolare nella giornata di sabato 27Aprile si sono avute anche le condizioni per la formazione di fenomeni temporaleschi sulla nostra Regione. Temporali che sono risultati anche di forte intensità.

Infatti il transito di un cavo d’onda collegato alla depressione centrata sull’Europa Occidentale con annesso calo termico in quota e dei geopotenziali ed una netta linea di convergenza nei bassi strati (causata dal richiamo sciroccale ed i venti più secchi in discesa dalle aree Alpine Occidentali), sono stati la causa della formazione di moti ascensionali e quindi di fenomeni anche di tipo temporalesco. Se ci mettiamo poi un parziale soleggiamento mattutino che ha garantito l’accumulo di un po’ calore allora abbiamo davvero gran parte degli ingredienti per la formazione di temporali.

Ecco che dopo le 15.00 iniziano quindi a formarsi dei temporali fra il torinese ed il biellese e dopo un periodo d’attesa ed osservazione visiva nel torinese occidentale, decido di uscire per verificare i fenomeni da più vicino.

Analizzando le immagini radar fino alle 16.20circa, decido di dirigermi verso Chivasso (TO) per uscire fuori dall’area delle precipitazioni e vedere meglio l’organizzazione delle celle.

L’idea iniziale era quella di cercare di vedere eventuali tornado landspout sotto le basi dei Cumulonembi più giovani, lungo la linea di convergenza.

Una caccia temporalesca un po’ utopistica in quanto sapevo che, nonostante le condizioni potessero supportare quel tipo di fenomeno, le probabilità reali erano piuttosto basse.

Alle 16.40, dopo l’uscita di Volpiano(TO) della Torino-Milano esco finalmente dalle precipitazioni e guardando alla mia destra vedo un netto ribassamento della base del temporale.

Proseguo ancora per qualche chilometro ed esco a Chivasso Est dove sono sicuro di trovare un posto migliore dove poter osservare la cella temporalesca avendo orizzonte libero.

Intorno le 16.45circa fermo la macchina in una piazzola di sosta e mi ritrovo quindi a poter osservare ed analizzare meglio la cella temporalesca e con incredibile sorpresa mi rendo conto che la struttura che avevo davanti agli occhi era proprio una supercella, e l’ormai enorme ribassamento della base era una gran bella wall cloud in quanto vi era un’ evidente rotazione (rotazione ben visibile anche ad occhio nudo).

Uno scatto della Wall Cloud nei primi minuti dopo averla intercettata

Essendo in buona posizione decido di rimanere fermo un po’, anche perché così ho dato tempo ad un amico cacciatore Lombardo di raggiungermi: Angelo Colombo.

Alla fine sono rimasto fermo in quella posizione per circa mezz’ora in compagnia di un evidente ventilazione in direzione della cella (Inflow) e di spettacolari formazioni nuvolose. 

Una volta che il mesociclone della cella si è definitivamente occluso ci rimane ben visibile solo il bordo avanzante dell’RFD ed un bello e chiaro Clear Slot: l’area di rotazione dove sarebbe stato possibile un eventuale tornado si era ormai allontanata troppo.

Uno scatto dove è visibile la parte dell’RFD avanzante ed il Clear Slot appena dietro.

Io ed Angelo Colombo decidiamo quindi di muoverci circa in direzione di Cigliano(TO).

Con molta difficoltà verso le 17.45 troviamo un punto panoramico ma la parte più interessante della cella rimane troppo lontana per poterla osservare al meglio e la supercella era ancora piuttosto attiva. 

Ma non solo, sembrava perfino essersi intensificata in quanto l’Inflow a quell’ora soffiava con raffiche stimabili intorno ai 40km/h, e veloci ammassi di nubi basse correvano letteralmente verso il temporale: sensazione incredibile.

Vedendo che la cella era ancora attiva e che stava puntando Caluso/Ivrea abbiamo preso la decisione di muoverci verso Santhià per prendere la bratella autostradale che collega la Torino – Milano alla Torino – Aosta in modo tale da poterla vedere nuovamente da vicino.

Volevamo proprio vedere che avrebbe combinato, non potevamo abbandonare la caccia.

Nello spostamento perdiamo il contatto visivo con la supercella a Borgo d’Ale(VC), ma dopo aver preso la bratella verso la Torino – Aosta, all’altezza di Albiano(TO) la struttura torna improvvisamente a portata di foto, con la base abbastanza vicina mostrando anche le sue splendide e potenti fulminazioni nube – suolo. 

Usciti quindi ad Albiano, dove ci aspettava nei pressi del casello un altro grande amico e compagno di caccia Alessandro Piazza, torniamo a fotografare il bellissimo temporale                (ore 18.20circa) 

La supercella era realmente molto più intensa di quando l’avevamo lasciata a Chivasso; erano attimi concitati, pieni di adrenalina e stupore: osservatori rispettosi di una splendida manifestazione della natura. 

La corrente di inflow si era decisamente/ulteriormente intensificata, con raffiche costanti superiori ai 50km/h (che quasi hanno fatto volare a terra il mio treppiede più stabile con la mia reflex sopra), e la circolazione mesociclonica della supercella aveva un raggio piuttosto ampio (mai vista personalmente così ampia qui in Piemonte). La Wall cloud ad essa associata in quei minuti era piuttosto bassa ed ha prodotto diversi Funnel Cloud che però non sappiamo se abbiano o meno toccato terra a causa della presenza di alberi/cascine/collinette che ostacolavano la piena visione dell’orizzonte.

La bella Wall Cloud piuttosto bassa

Alcuni scatti del funnel cloud più evidente prodotto in quei minuti. Quest’ultime ultime due foto sono state scattate da Alessandro Piazza.

Dopo le 18.45/18.50 una nuova occlusione del meso portava in primo piano soltanto più l’RFD con le annesse precipitazioni, mentre l’area dove vi era rotazione si stava allontanando verso Nord “scappando” via via  sempre più in zone collinari poco pratiche.

La caccia ormai è finita, null’altro è più possibile fare. La supercella disturbata dai rilievi alpini “morirà” poco dopo.

Una memorabile giornata ricca di incredibili ed inaspettate emozioni.

Una volta giunto a casa apprendo che la supercella in questione è stata anche la responsabile dei danni e disagi fra Caluso(TO) ed Ivrea(TO): Queste foto sono eloquenti.    

I danni ed allagamenti dovuti al temporale ad Ivrea (TO): FOTO DEL COMUNE DI IVREA

Grafico pluviometrico preso dalla stazione Arpa Piemonte di Andrate(TO)

Dal 26 Aprile la permanenza della umida ventilazione meridionale per la bassa pressione presente più ad Ovest, è stata anche la causa delle importanti piogge che hanno colpito la nostra Regione, soprattutto sui settori settentrionali.

In particolare accumuli decisamente abbondanti si sono avuti tra il canavese, biellese e VCO.

Alcuni grafici Arpa Piemonte a dimostrazione di quanto detto.

Precipitazioni in mm a Corio Pian Audi (TO) dal 26/04: Dati ancora da validare  – Grafico e Dati dell’ARPA Piemonte

Precipitazioni in mm a Sambughetto(VB) dal 26/04: Dati ancora da validare  – Grafico e Dati dell’ARPA Piemonte

Immagine  con gli accumuli pluviometrici parziali (manca ancora il resto della giornata di lunedì, la giornata di martedì ed i possibili fenomeni della giornata di mercoledì) nella nostra Regione.

A cura dell’Arpa Piemonte elaborata sulla sua rete stazioni.

FONTE IMMAGINE: Arpa Piemonte

A causa delle abbondanti piogge si sono avuti locali problemi sulla rete idrografica minore e locali smottamenti. Segnaliamo infine che il Lago Maggiore è leggermente esondato a Laveno(VB) come da grafico:

Elaborazione Centro Geofisico Prealpino  http://www.astrogeo.va.it/meteo.htm

La supercella del 29 luglio 2013 tra vercellese e pavese: cronaca di una lunga e interessante giornata di stormchasing!

Dopo il caldo intenso che si è avuto durante l’ultima decade di luglio, nella giornata di lunedì 29 luglio 2013 è arrivato un cambio di circolazione atmosferica che ha rimescolato un po’ le masse d’aria, favorendo l’ingresso di aria più fresca sull’Italia.
Cambio d’aria avvenuto grazie ad una saccatura che dall’Europa occidentale è andata muovendosi lentamente verso Est/Nord-Est, interessando con la coda anche il Nord Italia. A causa del gran caldo umido, in Val Padana si era andato costruendo un enorme serbatoio di energia per i temporali che andava solamente innescato.
Ed ecco che lunedì 29/07/2013, con l’ingresso del fronte freddo in Pianura Padana, si è innescata la miccia per far “esplodere” i temporali. L’aria più fresca che via via affluiva nel catino padano scalzava di netto l’aria molto calda ed umida che vi stagnava (infatti una massa d’aria fredda è più pesante di una più calda), generando così marcate condizioni di instabilità atmosferica. Vi erano insomma tutti i presupposti per temporali organizzati e di forte intensità.

Prima di raccontare l’esperienza di caccia, ci tengo a precisare alcune cose che riguardano i fenomeni temporaleschi che si sono verificati nella mattinata di Lunedì: ribadisco e ribadiamo che non vi è stata alcuna tromba d’aria a Torino; è stato un episodio di forti raffiche di vento lineari causate dai rovesci di pioggia (downburst). Può capitare infatti che rovesci di pioggia particolarmente forti, generati da intensi moti discendenti prodotti dal cumulonembo temporalesco, possano causare raffiche di vento anche superiori ai 100 km/h, che spesso vengono scambiate appunto per trombe d’aria. Infatti, quasi alla stessa ora, la stazione ARPA di Torino Reiss Romoli e quella di Torino Alenia hanno registrato raffiche massime di vento rispettivamente di 113,8 km/h e 102,2 km/h. Mi pare strano che due stazioni distanti alcuni chilometri tra loro possano registrate raffiche di vento così forti quasi contemporaneamente a causa di una tromba d’aria dell’entità della foto, ingannevole e falsa, che gira su internet e nei social network. Inoltre su internet vi sono alcuni articoli e discussioni datati/e anche alcuni anni fa, che usano la stessa immagine di tromba d’aria (a nostro avviso è più una tromba marina comunque vista la forma) che è stata utilizzata per il falso evento di Torino. Questo fenomeno (forte downburst) è accaduto tra le 8:30 e le 10:00 del mattino anche in alcune zone dell’alessandrino, del vercellese e del novarese interessate dalla medesima linea temporalesca, che in quelle ore stava attraversando quasi tutta la nostra regione, abbattendo alberi e scoperchiando qualche tetto anche in queste zone.

Segnalo invece che nel pomeriggio tra le 15:00 e le 15:30 si è avuto una grossa “funnel cloud” (nube ad imbuto non condensata fino al suolo) nel Monferrato che potrebbe aver toccato suolo, ma non so/sappiamo dirlo con certezza.

In base ai modelli matematici ad alta risoluzione, io e gli altri amici cacciatori decidiamo di trovarci al mattino abbastanza presto qualche chilometro prima di Vercelli. Alle 7:30 del mattino di lunedì 29 luglio 2013 salgo quindi in auto per raggiungere Vercelli Ovest, dove insieme ad Alessandro Piazza abbiamo deciso di aspettare l’arrivo dei temporali sulla pianura piemontese. Alle 8:30 arrivo al target stabilito dove ci incontriamo per preparare la giornata, ma nel mentre sulle Alpi Occidentali e pedemontane adiacenti stava organizzandosi una linea temporalesca che abbracciava tutta la regione da Nord a Sud (dal cuneese al biellese) che avanzava verso l’alessandrino, il torinese (è il nucleo che ha arrecato danni e disagi a Torino città), parte dell’astigiano e verso l’autostrada Torino-Milano A4 per quello che riguarda la porzione settentrionale della nostra regione.

Decidiamo di muoverci proprio in direzione dell’autostrada Torino-Milano all’altezza di Greggio (VC), dove ci incontriamo con altri amici di caccia tra i quali William Demasi e Valentina Abinanti. Da questa posizione constatiamo che la linea temporalesca mentre si avvicinava si stava spezzando in più punti e nel contempo indebolendosi parzialmente (pur mantenendo al suo interno nuclei ancora intensi), ed era circondata da molte precipitazioni deboli/moderate per svariati chilometri davanti ai rovesci più forti, risultando così davvero poco fotogenica. Decidiamo dunque di accompagnare la linea verso Est lungo la A4, in quanto vi erano due possibilità potenzialmente interessanti: che si organizzasse ed isolasse improvvisamente uno dei nuclei principali della linea, oppure che potessero nascere una o più celle più isolate appena a Sud oppure ad Est della linea stessa.

Nel muoverci verso Milano incrociamo alcuni intensi rovesci temporaleschi associati a forti raffiche di vento (all’altezza del Ticino circa), che mi hanno impegnato abbastanza alla guida (le raffiche di vento erano abbastanza intense da costringermi a frequenti importanti correzioni di guida al volante). In quei tratti abbiamo visto diversi alberi abbattuti/coricati lungo la careggiata autostradale fino a bloccare due corsie sulle tre disponibili.

Foto 1 – Alberi a terra lungo la A4 Torino-Milano

Vorrei farvi notare e farvi percepire alcune delle sensazioni che proviamo in certi momenti e fasi concitate, per cercare di farvi capire il più possibile quanto sia dificile prendere decisioni nell’intensità di quei minuti per ottenere il migliore risultato di caccia possibile. Avendo una linea temporalesca che si muove velocemente (anche oltre i 70 km/h, quindi talvolta può essere difficile seguirla anche in autostrada) e che provoca intensi rovesci di pioggia accompagnati da potenti raffiche di vento, per poter capire e leggere in anticipo le mosse da fare per tenere una buona posizione rispetto al temporale occorre sempre avere una buona lucidità e mantenere buono il livello di attenzione, cercando di mantenere sempre un buon ritmo di spostamento (se non ti muovi abbastanza velocemente il temporale ti sorpassa, ed una volta che si è dietro, in questi casi, è difficile rimediare e riportarsi davanti). Come se non bastasse si deve anche pensare agli eventuali imprevisti, come per esempio alberi abbattuti dal vento che potrebbero ostacolare completamente la carreggiata autostradale, oppure forti rovesci con grandine lungo la strada che possano far rallentare di molto la marcia (in quanto spesso la gente si ferma completamente nelle corsie autostradali, costituendo un rischio). Insomma, potete bene immaginare che non è facile tenere d’occhio costantemente la posizione del temporale e la sua traiettoria, in modo tale da riuscire a calcolare quello che potrebbe essere il miglior percorso possibile da fare in auto, perciò possono esserci davvero momenti abbastanza delicati. Fortuna che in questo caso il gioco di squadra aiuta, anzi è fondamentale: ognuno ha il proprio ruolo, e questa gestione spesso premia.

Tornando alla nostra caccia, con difficoltà comunque raggiungiamo Milano, ma nel mentre la linea temporalesca si era notevolmente ridotta di dimensioni ed intensità e si era portata completamente a ridosso delle zone montuose della Lombardia nord-occidentale senza che nuove celle temporalesche nascessero in zone più interessanti; io ed Alessandro Piazza decidiamo così di riportarci ad Ovest di Milano fuori dal traffico cittadino. Tra le 10:30 e le 12:30 le uniche celle temporalesche rimaste potenzialmente interessanti erano sulla parte orientale dell’Appennino alessandrino, e con molta difficoltà cercavano di portarsi in pianura puntando le zone comprese tra alessandrino orientale e pavese. Decidiamo quindi di portarci a Sud con l’autostrada A7 Milano-Genova, ma purtroppo quei temporali moriranno poco tempo dopo. All’altezza di Tortona, approfittando di un momento ci completa pausa, decidiamo di fare pranzo: ma come sempre accade quando abbassi la guardia, capita che all’improvviso partono i temporali più interessanti. Questo pasto, fortunatamente per noi, non smentisce le statistiche. Così ci ingozziamo letteralmente il pranzo per rimetterci in macchina il prima possibile per muoversi verso i nuovi temporali. Questo è invece uno dei classici episodi un po’ buffi che capitano durante le nostre avventure.

Risaliti in auto percorriamo l’autostrada A26 verso Nord per raggiungere i temporali nati sull’alto Piemonte, ma una volta giunti fino a Vicolungo il radar ahimé ci mostra che i temporali ormai si sono nuovamente portati a ridosso dell’arco alpino tra Piemonte e Lombardia, in zone impossibili da raggiungere. Con Alessandro decidiamo quindi di spostarci lungo la A4 all’altezza di Novara, in quanto notiamo nuovi cumuli congesti crescere lungo l’arco alpino nord-occidentale formando una linea che pian piano tende ad allungarsi verso la pianura vercellese, nella speranza di raccogliere qualche buon scatto fotografico che, nonostante le mille rincorse e chilometri macinati, mancava ancora all’appello.

Ma la pazienza a volte viene ben ripagata. Proprio ad un certo punto, a Sud della coda di quella linea di cumuli che ormai iniziavano ghiacciare e quindi produrre dei rovesci temporaleschi, vediamo nascere un nuovo cumulo congesto piuttosto imponente la cui collocazione risulterà poi essere esattamente su Vercelli città. Uditi i primi tuoni provenienti dalla cella in formazione su Vercelli, decidiamo di spostarci verso Sud-Est per poter osservare al meglio la base del temporale.

Foto 2 – Supercella in formazione sopra Vercelli città. Foto scattata intorno alle ore 14:30

Appena raggiunta una posizione più adeguata, davanti a noi compare un bellissimo mesociclone che andava strutturandosi ed organizzandosi di minuto in minuto. La supercella iniziava a produrre fulminazioni positive nube-suolo piuttosto frequenti, segno che stava rapidamente prendendo energia. In quei momenti concitati alcuni spettacolari fulmini positivi cadono anche piuttosto vicini, producendo degli incredibili boati simili a delle cannonate. Quei boati e la splendida struttura davanti ai nostri occhi scandivano tutta la potenza che la natura aveva messo in gioco in quel magico fenomeno atmosferico: erano circa le ore 15:00.

Foto 3, Foto 4 – Ecco il mesociclone della supercella che via via prende forma. Foto scattate intorno le ore 15:00

La supercella si muoveva abbastanza velocemente verso Est e nei minuti successivi iniziamo continui spostamenti verso Est associati a brevi e veloci fermate per fare delle foto, il tutto fino alle porte di Pavia dove è degenerata in un normale temporale.

Foto 5 – Wall cloud con tail cloud. Foto scattata alle ore 15:20 circa

Abbiamo potuto osservare quindi l’intero ciclo di vita della supercella, dalla nascita ai vari stadi di forma del mesociclone, all’occlusione del meso con la formazione della shelf cloud prodotta dall’RFD fino al momento in cui è involuta in cella normale, linearizzandosi insieme ad altre celle che vi erano più a Sud.

Foto 6, Foto 7 – Wall cloud e clear slot della supercella. Foto scattate alle 15:25 circa

Foto 8 – Il mesociclone ormai si sta definitivamente occludendo, i rovesci di pioggia dell’RFD con la sua shelf cloud stavano avanzando. Foto scattata alle 15:28 circa

Purtroppo come spesso accade alle supercelle nelle nostre pianure, dopo un ciclo di vita che si conclude con l’occlusione della supercella la struttura non riesce più a rigenerarsi per formare un nuovo mesociclone, diventando in seguito una normale cella prima di collassare definitivamente. Decidiamo quindi di portarci verso Nord utilizzando ancora l’autostrada A7 per cercare di intercettare alcuni temporali ancora potenzialmente interessanti presenti sull’alta Lombardia, ma una volta giunti alle porte di Milano al radar notiamo che le celle migliori ormai sono tutte ad Est della città (compresa la supercella che poi una mezz’ora dopo circa produrrà il tornado nel bergamasco). A causa del grande traffico dell’area milanese e per la presenza di numerosi rovesci temporaleschi lungo la A4 (da Milano verso Est) che avrebbero reso eventuali inseguimenti ancora più difficili, decidiamo quindi di tornare verso Vercelli per concludere la giornata di stormchasing (caccia ai temporali).

Tornando verso Vercelli vediamo nascere un nuovo temporale, ancora una volta proprio sulla verticale di Vercelli, ma ormai il fronte è passato e non vi sono più le condizioni necessarie per la formazione di supercelle: infatti il temporale da poco nato sin da subito risulta essere una normale cella ad asse verticale, ed a conferma di ciò è iniziato velocemente a pioverci sotto la base. Infatti il nuovo temporale su Vercelli non ha avuto una lunga vita e ben presto è collassato. Alle 18:20 circa arriviamo al parcheggio di Vercelli Ovest, da dove io ed Alessandro Piazza siamo partiti. La bella ma lunga giornata di caccia si è definitivamente conclusa.

I temporali grandinigeni del 17/05/2013 nel Canavese

Venerdì 17 maggio, con l’entrata dell’aria fredda che accompagnava un sistema frontale che nella giornata precedente aveva interessato il Piemonte ed un buon soleggiamento tra tarda mattinata e primo pomeriggio, si sono sviluppati dei temporali sulle aree occidentali della nostra regione. Nel primo pomeriggio iniziano a svilupparsi dei temporali, dapprima sulle aree prealpine del Canavese e poi nelle aree prealpine del basso Torinese. Dopo le 15:30 i temporali hanno iniziato ad interessare le vicine aree di pianura ed a salire più o meno velocemente verso Nord.

Inizio a seguire le celle in risalita dal Pinerolese/zona di Carignano (TO) una volte giunte nell’area di Torino intorno le 16:20, dove hanno prodotto forti rovesci accompagnati da qualche chicco di grandine. Mentre mi portavo rapidamente verso Nord per uscire fuori dai rovesci di pioggia, sono riuscito a notare un grosso lowering verso la zona di Orbassano (possibile piccolo mesociclone non da escludere), tuttavia impossibile da fotografare perché ero in tangenziale e sotto il diluvio.

Giunto nel chivassese verso le 16:50 inizio invece a fotografare la grossa cella temporalesca responsabile delle violente grandinate nel Canavese (dalle aree pedemontane alle zone più orientali come Rivarolo/Volpiano). Il temporale si presentava con una bellissima base e virga di pioggia molto intense dai colori verdastri (tipici della grandine), e si potevano vedere stupende e ripetute fulminazioni nube-suolo.

Foto 1 – Ecco la base del temporale con virga di grandine mentre colpiva la zona compresa tra Rivarolo Canavese e Volpiano (TO). Foto scattata da Andrea Tritto

Decido di seguire la cella nel suo cammino, perché più a Sud i temporali in risalita dall’area Urbana di Torino stavano morendo, ed era l’unico temporale veramente interessante rimasto in vita. Seguo la cella temporalesca lungo la Torino–Milano mentre andando verso Nord passa nelle vicinanze di Caluso,  puntando Strambino/Ivrea. Verso le 17:25 decido di dirigermi verso Albiano (TO), prendendo il raccordo autostradale che collega la Torino-Milano alla Torino-Aosta (questo per avvicinarmi di più al temporale), ma ad un certo punto vedendo che il rovescio di grandine avrebbe potuto transitare sull’autostrada decido di fermarmi in una piazzola di sosta poco prima dell’uscita di Albiano.

Foto 2 – Ecco il temporale mentre transitava circa su Caluso (TO).  Foto scattata da Andrea Tritto

Tuttavia in quei minuti (ore 17:50 circa) la cella stava perdendo intensità, e poi dopo aver superato la zona di Albiano non sarebbe stato possibile continuare a seguirla per via della sua vicinanza alla pedemontana; inizio quindi a portarmi verso casa, cercando contemporaneamente di raggiungere una nuova cella temporalesca nata nel Chivassese. Verso le 18:25 in una piazzola di sosta della Torino-Milano, nelle vicinanze dell’Uscita di Borgo d’Ale (VC), incontro il cacciatore lombardo Angelo Colombo con cui osservo la cella traslare a Nord passando davanti alla nostra posizione. Tuttavia la base era piuttosto alta ed informe, segno che il temporale transitato poco prima aveva raccolto molta dell'umidità disponibile. La cosa più interessante erano le belle fulminazioni nube-suolo piuttosto frequenti e ben visibili proprio a causa della base alta.

Foto 3 – Ecco il secondo temporale mentre tagliava la Torino-Milano ad Est di Chivasso. Foto scattata da Andrea Tritto

Alle 19:10 con l’allontanamento della cella verso Nord e nel contempo il suo indebolimento, io ed Angelo Colombo ci salutiamo per tornare a casa. Tuttavia la mia giornata di caccia ai temporali non era ancora finita. Giunto nelle vicinanze di casa inizio infatti ad osservare un nuovo temporale nato tra Pinerolo ed Orbassano (ore 20:25 circa), e così mi dirigo verso la zona di Sito della Tangenziale di Torino per vedere meglio, e trovato un punto con buona visuale mi ritrovo davanti una shelf cloud piuttosto carina accompagnata da alcune belle saette nube-terra. Mentre il temporale avanzava lentamente verso Nord, ho fotografato fino alle 21:45 circa, quando il temporale ormai aveva iniziato a collassare davanti all’imbocco della Val Susa.

Foto 4 e 5 – Ecco la shelf cloud che avanza dal Pinerolese. Foto scattate da Andrea Tritto

Foto 6 e 7 – Ecco un paio di scatti “elettrici” del temporale in risalita dal Pinerolese. Foto scattate da Andrea Tritto

Infine ecco alcuni scatti dei danni causati dalla grandinata nel Canavese presi dalla pagina Facebook di Meteo Ciriè.

Foto 8 – La grandinata a Lanzo Torinese (TO). Fonte: http://www.meteocirie.it/

Foto 9 – La grandinata a Traves (TO). Fonte: http://www.meteocirie.it/

Foto 10 – La grandinata a Rivarolo Canavese (TO). Fonte: http://www.meteocirie.it/

Foto 11 – La grandinata a Rivarolo Canavese(TO). Fonte: http://www.meteocirie.it/

Una giornata di caccia piuttosto interessante, che ha riservato interessanti scatti fotografici, sperando che questi siano stati di vostro gradimento.

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