19.03.2015 - Nuvole
Primavera irrequieta

Ci si avvia a grandi passi verso il traguardo astronomico della stagione più gradevole dell'anno e il tempo sull'Italia pare non voglia mettere giudizio. E perchè mai dovrebbe farlo prorpio a marzo, mese che per antonomasia potrebbe essere etichettato come il “cavallo pazzo” della primavera? Anche se può sembrare paradossale, la primavera è stagione multitasking, capace di prender sembianze talora di un inverno avanzato e tal altra di un'estate in anticipo. Una stagione che, a dispetto di questo, ha una sua chiara individualità, quella che vede dispiegarsi le vele dei contrasti tra un Polo ancora in piena letargia invernale e un Tropico esuberante per un sole già alto sugli orizzonti.

Guardate il tempo previsto per i prossimi giorni: due possibili ondate di maltempo, una tra il 21 e il 23 e l'altra tra il 26 e il 27 marzo, entrambe anticipate e seguite da condizioni di tempo instabile. Marcata escursione termica tra il giorno e la notte, tra una giornata e l'altra completano il quadro di quel che sarà la terza decade di marzo, in perfetta sintonia con la stagione entrante.

La primavera dunque nasce come un ricambio d'aria quando si spalanca la finestra, una prova generale di climatizzazione del Pianeta che ci fa sapere di essersi svegliato dal sonno dell'inverno. Fiumi di vento si disegnano lungo l'emisfero, ognuno con il suo carico di tempo, talora radioso e mite, talora più cupo e freddo. La primavera non è quindi la stagione del tempo bello stabile, ma è un periodo dalle tinte forti, dove non di rado l'azzurro carico di un cielo che sembra tinteggiato di fresco può stagliarsi contro il nero profondo dei primi temporali, dove il bianco della neve, ancora abbondante sui crinali dei monti, lascia spazio ai primi dossi fioriti, dove un pomeriggio in maniche di camicia non deve far dimenticare ad una serata con maglioni al seguito.

Cambia la luce, cambia la durata del giorno, cambierà anche l'orario, quasi a ricordarci che tra non molto il nostro orologio biologico andrà settato sull'ora estiva. E intanto grandi manovre andranno svolgendosi nell'atmosfera caotica di queste settimane. La più maestosa vedrà la luce solare andare a risvegliare l'ozono stratosferico che permetterà il riassorbimento del vortice polare d'alta quota, si, proprio lui al quale avevamo affidato molti dei nostri sogni bianchi dell'inverno. Final warming: fine dell'inverno. Quel che è stato è stato, certamente molta è la delusione tra gli appassionati per questa stagione che avrebbe potuto sfondare e che invece non ha mai mollato il freno a mano. Il tempo dovrà ora cavarsela da solo, tutto dovrà svolgersi in perfetta sintonia tra oceani e atmosfera, tra pianure e montagne, a cavallo di un equilibrio sempre nuovo, certamente difficile in questi anni di rapido cambiamento climatico.

A noi, spettatori non paganti di questo grande mistero, non resta che rinnovare la nostra ammirazione verso la Natura, che ci permette di crescere ogni giorno un po' di più, confermarne il rispetto, come un figlio verso i genitori, proponendoci di capirla meglio, come un genitore verso il proprio figlio.

Luca Angelini

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