26.03.2019 - Meteo
Verifica Outlook Inverno 2018/19

La proiezione stagionale a cui facciamo riferimento in questo articolo può essere letta al seguente link:

Veniamo subito alla verifica dei singoli mesi; Per semplicità di lettura riportiamo in corsivo su sfondo grigio quanto èstato previsto nell’outlook, postato ad inizio dicembre.

DICEMBRE 2018

La diminuzione dei flussi di calore e l’indebolimento del gradiente orizzontale e verticale, le cui basi erano state poste dalla forte discesa dell’indice AO nell’ultima parte del mese di novembre, ha messo i presupposti per una prima parte (fino al 10 /15) del primo mese invernale contrassegnata da un debole andamento circolatorio all’insegna di una generale zonalità intervallata da semionde o da onde al massimo di media ampiezza.
In questo contesto si possono ritenere condizioni di tempo piuttosto mite su gran parte della penisola condizionato da correnti prevalentemente umide occidentali.
Nell’ambito di questa circolazione, eventuali fasi precipitative, attribuibili al passaggio di cavi d’onda, saranno di modesta portata e seguite da un modesto e poco durevole calo termico.
In questa fase tuttavia connotata dalla risalita degli indici AO (fino a valori prossimi alla neutralità) e NAO (fino a valori neutro-positivi) tenderanno a riattivarsi sostenuti flussi di calore in grado di generare un importante cambiamento della circolazione che dovrebbe concretizzarsi a cavallo tra la metà e la terza decade del mese di dicembre quando sarà possibile l’instaurazione di un progressivo blocco alla circolazione zonale nell’oceano Atlantico e all’arrivo verso l’Europa centro-meridionale di correnti fredde dai quadranti nord-orientali.
Nel contempo i forti flussi verticali opereranno una probabile fase di disturbo all’attività del vortice polare stratosferico senza poter escluderne una sostanziale destrutturazione a cavallo tra la fine del mese e l’inizio del mese di gennaio.
In questo contesto si assisterà ad una graduale diminuzione del campo termico su gran parte della penisola e ad una progressiva fase di tempo instabile.

Per quanto riguarda il mese di dicembre, il periodo di inverno zonale
previsto per le prime due decadi, con un pattern anticiclonico invadente su centro-ovest Europa, mite e intervallato da semionde, si è esteso a tutto il mese. La destrutturazione del Vortice Polare Dtratosferico nel suo nucleo centrale, citata nell’outlook, ha permesso comunque un disturbo significativo del VPS nei modi descritti, ma “shiftato” temporalmente di circa una decade. Infatti attorno al 29 dicembre vi è stato un primo superamento della soglia del NAM (+3) con una modalità iniziale assimilabile ad un displacement del VPS.

GENNAIO 2019

Pertanto ci aspettiamo che la circolazione su scala emisferica possa essere condizionata o dall’evento stratosferico descritto sopra, con un riverbero in troposfera che condizionerà in negativo il segno dell’AO e della NAO, o comunque da un vortice polare assai disturbato da un sostenuto flusso di calore prevalentemente distribuito su due creste d’onda (two waves pattern).
In base a queste considerazioni il settore Europeo potrebbe essere connotato da un pattern prevalente EA/WR+ con un sostanziale blocco alle correnti zonali sul NATL, Jet stream polare in entrata sul continente da NE che dovrebbe consolidare condizioni instabili e fredde su gran parte dell’Europa e Mediterraneo centrale. In questo contesto è lecito attendersi irruzioni di aria artico-continentale anche di una certa rilevanza.

Ad inizio gennaio, l’evento stratosferico estremo (ESE warm) sembra propagarsi con le tempistiche attese in troposfera: sia la NAO che l’AO (dopo poco) vanno in territorio negativo. Successivamente l’ESE warm, dopo circa una settimana dal primo superamento della soglia, assume le modalità di Split. Come si vede in figura (plot dal sito www.esrl.noaa.gov), il tipo di split è però asimmetrico, con lobo maggiore su centro est Eurasia e lobo minore su Canada.

Reanalisi anomalie di geopotenziale a 10hPa per il periodo 03-08 Gennaio 2019

In troposfera, il vortice polare rimane così maggiormente dislocato tra nord Russia e Mar Glaciale Artico (AO leggermente negativa). Di conseguenza, la previsione di un two-wave pattern non si è realizzata come atteso dall’outlook. L’indice NAO rientra dopo poco in territorio positivo, probabilmente forzato da una portante della corrente a getto influenzata dalla posizione del piccolo lobo canadese, troppo a ridosso della Groenlandia. Questo porta la massa d’aria nord-atlantica proveniente dal Canada a mescolarsi a quella artica convogliata dal nucleo maggiore del vortice polare, attribuendo al jet-stream una componente predominante da nord sull’Europa. L’Italia pertanto viene interessata parzialmente dalle discese fredde, che hanno avuto come obiettivo principale la penisola Balcanica e obiettivo secondario il Mare Adriatico e la parte peninsulare italiana. Il Nord Italia è rimasto sottovento alle Alpi, così come il versante ligure e alto tirrenico sono rimasti sottovento agli Appennini.

Nel complesso, gennaio è risultato un mese freddo (prima figura qui sotto,
altro plot dal sito www.esrl.noaa.gov) ma, per quanto concerne le precipitazioni, esse sono state sotto la media sulle aree sottovento precendentemente menzionate. Al contrario, le precipitazioni sono state sopra la media al centro-sud, particolarmente abbondanti sulle regioni joniche (seconda figura in basso).

Reanalisi anomalie termiche Gennaio 2019
Reanalisi anomalie di precipitazione Gennaio 2019

Il mese si è poi stemperato sul finire, rientrando nei canoni della normalità termica, anche se sono rimasti alcuni strascichi al meridione.

All’interno dell’Outlook stagionale avevamo inserito una mappa di anomalia di geopotenziale per il periodo che avevamo previsto essere il più crudo dell’inverno, che avevamo inquadrato tra metà dicembre e fine gennaio, che brevemente denominiamo qui come wintercore. Per quanto detto prima, il wintercore si è ristretto di circa 20 giorni rispetto a quanto previsto, ed ha visto la prevalenza del pattern EA- piuttosto che un pattern caratterizzato da NAO-. Qui sotto troviamo in alto la previsione e a destra la verifica, sempre utilizzando le mappe di reanalisi del NOAA.


Previsione anomalia di geopotenziale per il winter core
Reanalisi anomalie di geopotenziale per il winter core

FEBBRAIO 2019

Qualora si siano prodotti gli esiti di un condizionamento troposferico derivante da un riscaldamento maggiore in stratosfera avutosi a cavallo con l’anno nuovo, questi dovrebbero progressivamente tendere ad esaurirsi nella prima parte del mese su tutti i piani isobarici con tendenza ad un progressivo rinforzo del vortice polare a cominciare dalle quote più elevate.
In questo contesto è lecito attendersi un mese ove il rinforzo zonale potrebbe trovare temporaneamente opposizione con il forte raffreddamento pregresso del continente eurasiatico, con fasi di segno opposto soprattutto nella prima parte del mese e che sarà quindi fortemente condizionata dal confronto tra gli strascichi della circolazione continentale maturata nel corso delle settimane precedenti sul continente e il rinvigorirsi del flusso perturbato.
Nella seconda parte del mese di febbraio è probabile il venir meno della tensione fra le due forze opposte, con prevalente tendenza ad un clima più mite condizionato dall’entrata più franca delle correnti atlantiche verso il continente europeo e da alternate fasi altopressorie.

Gli effetti dello split del VPS sono iniziati a venire meno già a fine gennaio, per esaurirsi completamente nella prima decade del mese. Il rinforzo zonale ha trovato una opposizione a penetrare in Europa e sul Mediterraneo più a causa della connotazione anticiclonica (NAO+) che a causa del pregresso “strascico” lasciato dalla circolazione continentale maturata durante il winter core. In una sola occasione aria artica continentale è stata convogliata sul Mediterraneo centro-orientale, colpendo di nuovo le regioni meridionali della penisola.

Possiamo pertanto dire che il clima mite e anticiclonico ha condizionato la quasi totalità del mese, e che le correnti atlantiche previste in ingresso più franco sul continente europeo sono state relegate alle alte latitudini, ben oltre il canale della Manica.

Previsione anomalia di geopotenziale per il mese di Febbraio 
Reanalisi anomalia di geopotenziale per il mese di Febbraio 2019
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