04.06.2012 - Comitato Tecnico Scientifico
Genova Low – Genesi ed evoluzione
Osservando la configurazione sinottica su larga scala, nel comparto euro-atlantico è visibile un’ondulazione primaria, piuttosto pronunciata, delle correnti in libera atmosfera, caratterizzata da un promontorio, con asse inclinato verso nord-est, tra medio Atlantico – Isole Britanniche – Scandinavia, e da una saccatura con asse inclinato verso sud-ovest, tra Russia – Balcani – Mediterraneo centro-orientale. In seno a questa ondulazione primaria si inseriscono differenti onde a scala minore tra le quali un’onda secondaria sul territorio europeo caratterizzata da un’asse di saccatura meridiano in direzione della Francia meridionale e delle Alpi occidentali, in successione – verso il Mediterraneo centrale. All’interno di questo cavo d’onda è ben visibile la discesa di aria polare di matrice marittima che, dalla regione sub-polare collocata tra Groenlandia ed Islanda, si muove in direzione del Mediterraneo centrale, ove entra attraverso la valle del Rodano (la cosiddetta porta del Mistral).
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Figura 1 – E’ possibile osservare l’ondulazione del flusso zonale nella successione promontorio – saccatura sul continente Europeo, in uscita dal Nord America. L’asse del cavo d’onda ha inclinazione nord-est / sud-ovest mentre il promontorio ha inclinazione sud-ovest / nord-est. Sul Mediterraneo centrale le correnti in libera atmosfera sono tendenzialmente meridiane e trasportano una massa d’aria fredda di matrice polare marittima. Fonte dati: NCEP/NOAA.
La caratteristica principale del cavo d’onda secondario, oltre all’asse marcatamente settentrionale, è costituita dalla stretta saccatura, visibile in quota, che si propaga rapidamente verso sud, in seno al flusso a curvatura ciclonica dell’ondulazione primaria, trasportando vorticità dal nucleo principale collocato in prossimità delle Isole Britanniche. Tale avvezione di vorticità a contatto con l’arco Alpino occidentale mostra chiara tendenza a disporre le isoipse in libera atmosfera secondo una configurazione cosiddetta diffluente, cioè ripiegandole verso settentrione a nord delle Alpi e facendole fluire meridiane verso il Mediterraneo centrale attraverso la Francia meridionale. Tale deviazione ad opera dell’orografia alpina genera, da un lato, un addensamento della massa d’aria fredda sul versante svizzero-francese delle Alpi, dall’altro lato, un impetuoso flusso attraverso la valle del Rodano. E’ proprio in questo frangente che si genera al suolo una ciclogenesi sottovento alle Alpi occidentali, conosciuta come Genova Low, per trasporto di circolazione ciclonica da nord/nord-ovest.
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Figura 2 – Effetto diffluente dell’orografia alpina sulle correnti vorticose (avvezione di vorticità) in libera atmosfera in discesa verso il Mediterraneo centrale in seno ad una saccatura stretta con asse meridiano. L’aria fredda addensata sul versante svizzero-francese dell’arco alpino tende ad unirsi al flusso principale in ingresso dalla valle del Rodano, trasportante circolazione ciclonica sul Mediterraneo centrale, causa della genesi del minimo di pressione al suolo sottovento le Alpi occidentali. Fonte dati: NCEP/NOAA.
L’aria umida e relativamente fredda penetrata nel Mediterraneo dalla Francia meridionale si dirama a ventaglio verso i bacini occidentali italiani dividendosi, generalmente, in tre ramificazioni principali. La parte settentrionale del flusso viene richiamata dalla ciclogenesi sul Mar Ligure, la parte centrale imbocca il canale di Bonifacio mentre la parte meridionale investe la Sardegna spingendosi verso il Tirreno meridionale.
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Figura 3 – Intenso flusso in ingresso sul Mediterraneo centrale dalla valle del Rodano. E’ possibile osservare la diramazione del flusso in tre distinte ramificazioni. La prima ramificazione si distacca a nord-est del flusso e tende a convergere verso la ciclogenesi ligure, la seconda ramificazione tende ad incanalarsi tra Corsica e Sardegna, mentre la terza ramificazione mantiene la direzione del cuore del flusso e si dirige verso la Sardegna ed in successione verso il Tirreno meridionale. Fonte dati: NCEP/NOAA.
Nel frattempo il processo ciclogenetico sul Golfo Ligure si sviluppa verso sud/sud-est, sia per l’effetto sbarramento prodotto dall’Appennino ligure e dalle Alpi Apuane che si ergono molto vicine alla costa tirrenica, sia a causa della stretta curvatura ciclonica in quota che ne promuove il moto in direzione sud piuttosto che una traslazione verso est.  Con lo spostamento verso sud/sud-est del nucleo ciclonico sopraggiunge sulla Liguria un flusso da nord/nord-est, richiamato dalla Pianura Padana ove spira una corrente mediamente orientale per effetto della formazione di un forte gradiente barico al suolo sul settore settentrionale delle Alpi Dinariche.
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Figura 4 – La ramificazione settentrionale del flusso proveniente dalla porta del Mistral viene a cessare ed una corrente proveniente dalla Valpadana, incanalata attraverso i passi appenninici liguri, per effetto del rafforzamento di un gradiente barico positivo sul versante settentrionale delle Alpi Dinariche, sfocia sul Mar Ligure. La ramificazione centrale si intensifica attraverso il canale di Bonifacio in direzione delle coste Tirreniche . Fonte dati: NCEP/NOAA.
Generalmente, se non sopraggiunge una nuova onda di perturbazione dall’Atlantico, la situazione si risolve o con il colmamento della depressione sul Tirreno oppure con un suo graduale spostamento dall’area tirrenica verso lo Ionio od il basso Adriatico. Nello sviluppo di queste situazioni l’orografia appenninica fa’ barriera salvo casi piuttosto rari in cui si formi una debole depressione indotta sull’Adriatico settentrionale, in grado talvolta di assorbire la depressione ligure. 
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Figura 5 – L’aumento del geopotenziale in quota a nord dell’Arco Alpino interrompe l’alimentazione del processo ciclogenetico che tende ad assumere configurazione barotropica pertanto la fase di colmamento in area tirrenica ha inizio. La chiusura definitiva della saccatura in quota impedisce, altresì, l’innesco di depressione sul versante adriatico e la conseguente traslazione verso est del ciclone extratropicale. Un’eventuale traslazione in fase di colmamento può avvenire lungo la longitudine appenninica in direzione dello Ionio / basso Adriatico . Fonte dati: NCEP/NOAA.
Autori: 

Lorenzo Smeraldi

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