04.06.2012 - Comitato Tecnico Scientifico
Marche: Febbraio 2012 – Cronaca

Il secondo mese dell’anno verrà ricordato per molto nella storia meteorologica marchigiana.
E’ stato uno dei mesi più nevosi degli ultimi 30 anni, se non in assoluto il più nevoso per alcune zone, dove si sono registrati accumuli massimi oltre i record storici.

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Febbraio inizia all’insegna del maltempo con forti piogge e vento che causano non pochi disagi specie sulle coste per le mareggiate con onde che hanno raggiunto i 5 m e danni agli stabilimenti balneari più vicini al mare. Accumuli piovosi oltre i 40 mm e raffiche di vento intorno ai 40 km/h.
Dal 3 febbraio per una settimana circa l’area gelida siberiana è padrona dello scenario meteorologico marchigiano e porta abbondanti nevicate a partire dapprima dalle zone più interne fino ad arrivare abbastanza rapidamente fino alle zone costiere.

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Castelfidardo (AN)

Accumuli nevosi che crescono rapidamente fino a raggiungere o superare in molte località il metro e mezzo, in particolare nei comuni più interni e montani.

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Segnalate frazioni isolate causa neve e frane in quasi tutte le province, ingenti danni ad agricoltura e reti elettriche oltre che enormi disagi alla viabilità, anche nel tratto autostradale marchigiano dell’A14.
Il fagiolo siberiano, oltre ad influenzare le precipitazioni, fa sentire la sua azione anche per quanto riguarda le temperature che sono inferiori alle medie stagionali, con minime di molto al di sotto dello zero e massime di poco sopra.

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All’inizio della seconda decade si ha una breve fase di maggiore stabilità di circa 36h con pochi fenomeni in atto e temperature in evidente rialzo. Le precipitazioni si riducono e convertono sovente da neve in pioggia specie sulle province più meridionali della regione. Tuttavia la quiete fa da preambolo ad un nuovo e rapido crollo termico nella giornata di venerdì 10 causato dal superamento delle Alpi di un nuovo nucleo d'aria fredda siberiana. Il ritorno del gelo e delle nevicate a quote basse condiziona il quadro meteo per tutta la seconda decade. I settori più colpiti sono ancora quelli adriatici e appenninici con situazioni gravi che si sono sviluppate dove già gli accumuli erano alti dopo la prima nevicata.

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Gabicce (PU) di jack95 (mnw)

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L'ultima decade, invece, vede il ritorno progressivo ma lento dell’anticiclone che condiziona soprattutto le temperature da subito più miti e in linea con le medie stagionali.
Da segnalare un forte e intenso nubifragio che si è abbattuto sulle coste marchigiane nella giornata di lunedì 27 con allagamenti e grosse mareggiate. La zona più colpita e con i disagi e danni maggiori è stata S. Benedetto del Tronto (AP) dove ci sono stati accumuli giornalieri oltre i 100 mm.
Piogge deboli che continuano sparse fino alla fine del mese ma senza accumuli significativi fino a lasciare spazio ad un miglioramento anche nelle giornate piano piano più soleggiate.

Autori: 

AC Cronaca meteo a cura di Irene Castelli

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