04.06.2012 - Comitato Tecnico Scientifico
Transiberian Express. Chiamati ad assistere ad una configurazione molto rara
Due target si concatenano a fondo in questo incredibile finale di Gennaio 2012.
Il primo è il “piccolo target” in cui si attiva la fase continentale ad opera di due gocce nordiche, una in distacco sul Mar del Nord e l’altra in distacco sulla Scandinavia. Entrambe puntano il Mediterraneo occidentale percorrendo da Nord a Sud la Francia, ma la seconda con una traiettoria più orientale di un paio di centinaia di chilometri.
In pratica la prima punta sul Golfo del Leone la notte tra sabato e domenica, mentre l’altra punta la foce del Rodano la notte tra martedì e mercoledì (secondo modelli tipo ECMWF e UKMO). In altri modelli (tipo GEM e BOM) questa è più arretrata, ancora sull’Est della Francia, infine in GFS è già transitata sul Mediterraneo e si ritrova sul nord dell’Algeria.
L’obiettivo della prima goccia è la depressione afro-mediterranea che oggi ha iniziato ad interessare la Sardegna, le regioni del Nord-Ovest e quelle alto-tirreniche, e che sarà intercettata sulla Tunisia. Le due opposte masse d’aria approfondiranno la depressione mediterranea tra la Tunisia e la Sicilia, ed un cuscinetto di aria fredda pre-esistente sui Balcani verrà risucchiato sull’Italia attraverso l’Adriatico, ove è previsto un intenso Lake-effect Snow. Lo schema di attivazione ricalca quello proposto nel precedente editoriale, seppure con tempistiche un po’ più dilatate.

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Figura 1

L’obiettivo della seconda goccia ad oggi non sembra essere quello di riattivare la depressione mediterranea, che Mercoledì è vista sfuggire tra il Golfo della Sirte, la Cirenaica e Creta, ma dovrebbe essere quello di creare ex-novo una depressione in zona tirrenica. In tale fase i modelli (vedi UKMO) a più riprese fanno vedere una struttura fortemente baroclina sul Nord Atlantico ad opera del ramo canadese del Vortice Polare. In una struttura di questo tipo il getto si intensifica a Sud-Est della struttura, operando quindi un trasporto di calore dalle zone temperate dell’Oceano verso Nord-Est, in direzione dell’Oceano Artico, settore russo e scandinavo. Questo crea un ponte tra l’alta oceanica posizionata vicino alle Isole Azzorre e un lago caldo in quota rilasciato giorni fa dall’anticiclone dinamico asiatico. Una volta terminato il contributo dinamico, al suolo è iniziata la termicizzazone e l’alta pressione russo-siberiana si presenta con massimi intorno ai 1.065 hPa.

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Figura 2

A questo punto potrebbe esserci l’interazione con il Transiberian Express, un “enorme target” dove il ramo siberiano del Vortice Polare è visto macinare migliaia di chilometri in moto retrogrado verso l’Europa, alla velocità stimata di 1.000 km al giorno. E’ una massa d’aria continentale pura quella presente oggi sull’Altai Mongolo, laddove viene agganciata da una specie di affondo artico sul nord della Siberia, o meglio, da un travaso di aria polare marittima del ramo canadese del Vortice Polare. La temperatura è uniforme tra il suolo e i 1.300 m circa di altezza, intorno ai -35°C!

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Figura 3

Il nuovo ramo siberiano acquista dinamicità, e dalla zona del Lago Bajkal e del Nord della Mongolia, in 2 giorni lo vediamo (Figura 1) addossarsi già alla catena degli Urali. Fa da precursore al Transiberian Express, un nucleo freddo precedentemente staccatosi dal Kazakistan che si muove con velocità dimezzata e, dopo 5 giorni, sarà raggiunto dalla retrogressione continentale nei pressi dell’Ucraina come visto dalla media dei modelli (vedi Figura 2). A questo punto il nucleo siberiano si scinde dalla sua parte più avanzata, che ci appare come un enorme nucleo gelido posizionato due giorni dopo sulla Russia e sui Balcani in procinto di interagire con una depressione mediterranea.

Autori: 

Andrea Rossi

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