L’atmosfera terrestre è un sistema dinamico e complesso, governato da forze e movimenti che determinano le condizioni meteorologiche che sperimentiamo quotidianamente. Al cuore di queste dinamiche ci sono i cicloni e gli anticicloni, due sistemi di pressione opposti che sono i principali artefici del “bel tempo” e del “brutto tempo”. Comprendere il loro funzionamento è fondamentale per interpretare le previsioni meteorologiche.
La Pressione Atmosferica: La Chiave di Tutto
Per capire i cicloni e gli anticicloni, è essenziale partire dalla pressione atmosferica, che è il peso della colonna d’aria che grava su una determinata superficie. La pressione media a livello del mare è di circa 1013 ettopascal (hPa). Le variazioni di questa pressione sono alla base della formazione dei sistemi ciclonici e anticiclonici.
- Alta Pressione (Anticiclone): Si verifica quando la pressione atmosferica è superiore alla media circostante (spesso > 1013 hPa). Un’area di alta pressione è definita area anticiclonica o, più semplicemente, un anticiclone.
- Bassa Pressione (Ciclone): Si verifica quando la pressione atmosferica è inferiore alla media circostante (spesso < 1013 hPa). Un’area di bassa pressione è definita area ciclonica o, più comunemente, un ciclone (o depressione).
Il Legame tra Pressione e Circolazione dell’Aria
La differenza di pressione tra queste aree innesca il movimento dell’aria, che è essenzialmente il vento, che soffia sempre dalle zone di alta pressione verso quelle di bassa pressione. La rotazione terrestre (attraverso la Forza di Coriolis) complica questo movimento, dando origine ai caratteristici moti vorticosi.
L’Anticiclone: Il Regno del Bel Tempo
Un anticiclone è un centro di alta pressione. La sua caratteristica fondamentale è la presenza di moti verticali discendenti (subsidenza).
- Formazione e Caratteristiche: L’aria in alta quota si accumula e viene spinta verso il basso (subsidenza). Scendendo, l’aria viene compressa e si riscalda adiabaticamente.
- Effetti sulle Nubi: Il riscaldamento riduce l’umidità relativa dell’aria e tende a disperdere o inibire la formazione delle nubi. Le goccioline d’acqua che potrebbero formare le nubi vengono evaporate dalla massa d’aria calda e secca.
- Venti: Al suolo, l’aria in eccesso viene spinta verso l’esterno (divergenza) e ruota in senso orario nell’emisfero boreale (e antiorario in quello australe) a causa della Forza di Coriolis.
- Tempo Atmosferico: Il risultato è quasi sempre tempo stabile, soleggiato e sereno, con assenza di precipitazioni. In estate, gli anticicloni (come l’Anticiclone delle Azzorre o l’Anticiclone Africano) portano caldo e siccità. Un’eccezione si verifica in inverno, quando la subsidenza può intrappolare l’aria fredda e umida negli strati più bassi, provocando la formazione di nebbie e nebbia alta persistenti, soprattutto nelle pianure.
- Temperature: A causa della minore probabilità che si generi nuvolosità, l’irraggiamento causato dal Sole comporta un maggiore riscaldamento del suolo e, conseguentemente, un aumento delle temperature massime. Allo stesso tempo, proprio l’assenza di nuvole comporta un notevole abbassamento delle temperatura durante la notte con un conseguente abbassamento delle temperature minime.
Il Ciclone: L’Arrivo delle Perturbazioni
Un ciclone è un centro di bassa pressione. La sua caratteristica distintiva è la presenza di moti verticali ascendenti (convezione).
- Formazione e Caratteristiche: L’aria calda e umida, essendo più leggera, tende a salire (convezione), lasciando al suolo un “vuoto” che si traduce in bassa pressione. Salendo, l’aria si espande e si raffredda adiabaticamente.
- Effetti sulle Nubi: Il raffreddamento fa sì che il vapore acqueo contenuto nell’aria condensi, formando le nubi. Questo processo rilascia calore latente, che alimenta il sistema e ne aumenta l’intensità. La formazione di grandi nubi, come i cumulonembi, è tipica.
- Venti: Al suolo, l’aria viene richiamata dalle aree circostanti di alta pressione verso il centro di bassa pressione (convergenza) e ruota in senso antiorario nell’emisfero boreale (e orario in quello australe).
- Tempo Atmosferico: La bassa pressione è quasi sempre associata a tempo instabile o perturbato, con cielo nuvoloso, venti forti e la probabilità di precipitazioni (piogge, temporali o nevicate).


Tipologie di Cicloni e Anticicloni
- Cicloni Tropicali: Sono i sistemi più violenti (come uragani, tifoni) che si formano sui mari caldi tropicali, alimentati dal calore e dall’umidità dell’oceano. Sono caratterizzati da un occhio centrale relativamente calmo.
- Cicloni Extratropicali (o “Perturbazioni”): Si formano alle medie latitudini, come l’Italia, e sono associati allo scontro tra masse d’aria fredda e calda lungo i fronti meteorologici (fronti freddi e caldi), portando le classiche ondate di maltempo.
- Anticicloni Dinamici (o Permanenti): Come l’Anticiclone delle Azzorre, sono generati da moti dinamici della circolazione atmosferica globale e sono più stabili e persistenti.
- Anticicloni Termici: Sono generati dal forte raffreddamento dell’aria al suolo, tipici delle grandi masse continentali in inverno (come l’Anticiclone Siberiano), e sono generalmente meno profondi degli anticicloni dinamici.
In conclusione, cicloni e anticicloni sono i pilastri della meteorologia. Il loro movimento e la loro interazione, dovuta al tentativo dell’atmosfera di riequilibrare i gradienti di pressione, sono ciò che costantemente modella e modifica le condizioni meteorologiche, portando alternativamente tempo sereno o piogge e tempeste. L’analisi della loro posizione e intensità è il lavoro quotidiano dei meteorologi per prevedere il tempo futuro.
Autore: Roberto Pinna