01.12.2018 - Meteo
Outlook Inverno 2018/19

INTRODUZIONE

La forza del vortice polare, il quadro delle anomalie delle temperature oceaniche e la disposizione pregressa nella stagione autunnale dei principali centri di azione atmosferici accompagnano come sempre le previsioni sperimentali stagionali. Nella stagione invernale, l’elemento cardine progressivamente emerso negli ultimi anni è sicuramente il primo ovvero lo stato del vortice polare.
Negli ultimi anni si sono approfondite anomalie che coinvolgono la maturazione del vortice sull’emisfero Nord, già presenti nella prima decade del nuovo millennio. Un generale raffreddamento della stratosfera ed un generale riscaldamento della troposfera nella stagione autunnale, in risposta ad alcuni forcing naturali o indotti dall’inquinamento atmosferico, emergono successivamente sulle dinamiche circolatorie del trimestre invernale.
Uno dei principali fattori climatici responsabile dell’anomalia in troposfera è l’andamento prevalentemente positivo nelle temperature superficiali osservate nella stagione calda nell’area artica e nel Pacifico tropicale ed equatoriale (ENSO) e quindi il loro imprinting sulle dinamiche circolatorie. Tuttavia, al contrario degli ultimi anni, quest’anno, l’area polare ha goduto di una sorta di impermeabilizzazione alle dinamiche delle medie latitudini prodotta da un deciso gradiente orizzontale che ha connotato la circolazione atmosferica sul nord Emisfero durante la scorsa stagione estiva e l’attuale stagione autunnale.

Andamento AO nelle ultime settimane
Andamento NAO nelle ultime settimane
Anomalie geopotenziali tra giugno e ottobre

Uno dei fattori che ha maggiormente inciso in tal senso è stato un intenso ciclo positivo della nao che nel corso dell’anno solare 2018 ha raggiunto valori record rispetto alla seppur breve serie storica di riferimento, 
aspetto che si è rivelato di cruciale importanza per le sorti della scorsa stagione e che dovrebbe avere una valenza altrettanto significativa in quest’annata per via del potenziale cambio di regime a cui stiamo andando incontro. Tale possibilità è validata da alcuni fattori di sviluppo emersi nel corso della stagione autunnale.

Nei grafici qui sopra e nel plot delle anomalie di GPT dal 1 Giugno al 1 Novembre 2018 si può notare la permanenza in campo positivo degli indici descrittivi. Questo evidenzia un sostenuto flusso di venti occidentali che ha separato l’area polare da forti scambi meridiani osservati negli anni precedenti.
In questo contesto, in medio-bassa stratosfera il vortice polare ha potuto raffreddarsi senza nessun disturbo indotto dai flussi di calore dal basso. Questo è confermato dai valori record sia di temperatura che di velocità zonali alla quota di 10 hpa.

Anomalie geopotenziale sulla colonna del Vortice Polare
Andamento temperature in stratosfera 

In troposfera i pattern atmosferici ben descritti dagli indici AO/NAO+ sono andati a modulare le ssta atlantiche.
Ecco la situazione a metà settembre con deciso tripolo positivo perfettamente in linea con AO/NAO+.

SSTA durante il trimestre autunnale

Per quanto concerne l’area ENSO abbiamo potuto constatare l’emersione di un Nino di moderata intensità segnatamente sui settori occ.li dell’oceano Pacifico anche se la distribuzione delle anomalie si sta rapidamente modulando e le previsioni in tal senso non ci mostrano con chiarezza in che modo possa andare a forzare la convezione equatoriale.
Ad ogni buon conto allo stato attuale la convenzione equatoriale si sta palesando nella fase 8-1-2-3 con magnitudo medio-bassa.
Altro aspetto di notevole attenzione è stato lo snow cover sul continente Euroasiatico. Numerosi studi in merito mostrano come un esteso snow cover ad autunno inoltrato sia in grado di modulare il Jet stream in uscita dal continente Euroasiatico verso l’Oceano Pacifico e parimenti di andare a “trasportare” flussi di calore verso il VPS.
In tal senso abbiamo avuto una prima fase autunnale con nevicate concentrate nel nord del continente mentre sul finire del mese di Ottobre e in Novembre lo snow cover si incrementato notevolmente verso sud.

Andamento Snow Cover in area eurasiatica

Nella seconda parte di Novembre si è palesato un deciso cambio di pattern similare a quello che aveva connotato il finale dello scorso inverno dopo l’MMW.
Questo shift circolatorio è andato a modulare in modo deciso le ssta atlantiche con un rapido mutamento delle stesse. Mutamento ancora in corso d’opera.

Per quanto concerne lo stato della stratosfera si può rilevare che flussi verticali assai deboli benché modulati di calore hanno consentito uno sviluppo precoce della massa del vps che è apparso da inizio autunno molto estesa rispetto lo scorso anno.

Grafico area Vortice Polare

Anche i livelli dell’ozono stratosferico, benché oscillanti, sono risultati leggermente sopra la media permettendo quindi effetti amplificati di disturbo, da parte delle onde planetarie benché deboli, nei confronti delle vorticità potenziali (epv).

Grafico concentrazione ozono 

Le conseguenze si traducono oggi e in prospettiva in vortice stratosferico esteso ma poco strutturato al proprio interno e di conseguenza maggiormente assoggettabile a probabili eventi in grado di indebolirlo ulteriormente se non addirittura di destrutturarlo qualora la distribuzione dei flussi di calore dovesse operare nuovamente a carico delle due principali creste d’onda (two waves pattern).

PV a fine novembre

PREVISIONE DICEMBRE 2018

La diminuzione dei flussi di calore e l’indebolimento del gradiente orizzontale e verticale, le cui basi erano state poste dalla forte discesa dell’indice ao nell’ultima parte del mese di novembre, ha messo i presupposti per una prima parte (fino al 10 /15) del primo mese invernale contrassegnata da un debole andamento circolatorio all’insegna di una generale zonalità intervallata da semionde o da onde al massimo di media ampiezza.
In questo contesto si possono ritenere condizioni di tempo piuttosto mite su gran parte della penisola condizionato da correnti prevalentemente umide occidentali.
Nell’ambito di questa circolazione eventuali fasi precipitative, attribuibili al passaggio di cavi d’onda, saranno di modesta portata e seguite da un modesto e poco durevole calo termico.
In questa fase tuttavia connotata dalla risalita degli indici AO (fino a valori prossimi alla neutralità) e NAO (fino a valori neutro-positivi) tenderanno a riattivarsi sostenuti flussi di calore in grado di generare un importante cambiamento della circolazione che dovrebbe concretizzarsi a cavallo tra la metà e la terza decade del mese di dicembre quando sarà possibile l’instaurazione di un progressivo blocco alla circolazione zonale nell’oceano Atlantico e all’arrivo verso l’Europa centro meridionale di correnti fredde dai quadranti nord orientali.
Nel contempo i forti flussi verticali opereranno una probabile fase di disturbo all’attività del vortice polare stratosferico senza poter escluderne una sostanziale destrutturazione a cavallo tra la fine del mese e l’inizio del mese di gennaio.
In questo contesto si assisterà ad una graduale diminuzione del campo termico su gran parte della penisola e ad una progressiva fase di tempo instabile.

PREVISIONE GENNAIO 2019

Pertanto ci aspettiamo che la circolazione su scala emisferica possa essere condizionata o dall’evento stratosferico descritto sopra con un riverbero in troposfera che condizionerà in negativo il segno dell’AO e della NAO o comunque da un vortice polare assai disturbato da un sostenuto flusso di calore prevalentemente distribuito su due creste d’onda (two waves pattern).
In base a queste considerazioni il settore Europeo potrebbe essere connotato da un pattern prevalente EA/WR + con un sostanziale blocco alle correnti zonali sul NATL, Jet stream polare in entrata sul continente da NE che dovrebbe consolidare condizioni instabili e fredde su gran parte dell’Europa e Mediterraneo centrale. In questo contesto è lecito attendersi irruzioni di aria artico/continentale anche di una certa rilevanza.

Anomalie di geopotenziale previste tra il 15/12 e il 31/01

PREVISIONE FEBBRAIO 2019

Qualora si siano prodotti gli esiti di un condizionamento troposferico derivante da un riscaldamento maggiore in stratosfera avutosi a cavallo con l’anno nuovo, questi dovrebbero progressivamente tendere ad esaurirsi nella prima parte del mese su tutti i piani isobarici con tendenza ad un progressivo rinforzo del vortice polare a cominciare dalle quote più elevate.
In questo contesto è lecito attendersi un mese ove il rinforzo zonale potrebbe trovare temporaneamente opposizione con il forte raffreddamento pregresso del continente eurasiatico con fasi di segno opposto soprattutto nella prima parte del mese e che sarà quindi fortemente condizionata dal confronto tra gli strascichi della circolazione continentale maturata nel corso delle settimane precedenti sul continente e il rinvigorirsi del flusso perturbato.
Nella seconda parte del mese di febbraio è probabile il venir meno della tensione fra le due forze opposte con prevalente tendenza ad un clima più mite condizionato dall’entrata più franca delle correnti atlantiche verso il continente europeo e da alternate fasi altopressorie.

Anomalie di geopotenziale previste a febbraio 2019

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