08.06.2016 - Comitato Tecnico Scientifico
Outlook Estate 2016

Introduzione

Analisi primavera

La primavera appena trascorsa ha visto un'area di anomalia negativa di geopotenziali alla quota di 500hPa sull'Europa occidentale e fino a sfiorare il Nord-Ovest italiano, al contrario anomalie positive si sono avute nella parte est del continente e sul Nord Europa, con anomalie crescente salendo verso Nord. La stagione ha risentito degli effetti delle due principali forzanti che si sono avute negli ultimi mesi: il forte evento di El Niño con massimo avuto durante la stagione invernale e rapido declino proprio durante questo trimestre e il Major Warming in stratosfera avvenuto nel mese di marzo. Soprattutto a questo secondo possiamo imputare gli effetti sui 2 principali indici climatici in zona europea, AO e NAO sono risultate mediamente negative proprio nella seconda parte della stagione, quando gli effetti del riscaldamento si sono propagati in troposfera. Ancora sulla scia del Niño invece, il PNA è risultato mediamente positivo. Permane l'interminabile fase positiva dell'EA con qualche breve puntata su valori negativi nella seconda parte.
Le SSTA non hanno subito sostanziali modifiche rispetto al trimestre invernale, PDO positiva, mentre permane l'anomalia negativa centrata alle medie latitudini del Nord Atlantico.
Si scriveva del Major Warming che abbiano avuto nel primo mese primaverile, permangono alcune incertezze sul fatto che sia stato un Major Final Warming o semplicemente un Major Warming seguito da un Final Warming early. La dinamica rimane comunque inusuale, l'unico evento simile (split) nel mese di marzo degli ultimi 50 anni è del 1988 ed in entrambi i casi le conseguenze sul VP si sono protratte per tutto il restante trimestre.

Periodo recente (maggio)


L'ultimo mese è stato contraddistinto dall'anomalia positiva di geopotenziale sul Centro-Nord Europa con core centrato su Finlandia e penisola di Kara e collegata all'anomalia delle stesso segno posizionata sulle regioni polari. Di contro abbiamo avuto geopotenziali più bassi della media in area balcanica fino a coinvolgere l'Italia peninsulare. Le anomalie termiche e pluviometriche hanno seguito la stessa configurazione ovviamente, clima più fresco e piovoso a sud e più mite e secco della media nel centro-nord del Vecchio Continente.
In questa prima parte del periodo di analisi abbiamo avuto un ITCZsostanzialmente in media sia nella parte ovest che in quella est, coadiuvato da anomalie leggermente positive delle SSTA sia nel Golfo di Guinea sia nel Mar Arabico. Rimanendo in tema SSTArimangono positive in area atlantica l'AMO, il TNA e il TSA, seppur in calo, soprattutto a ridosso di tutta la costa africana; permane positivo da molto tempo anche il WHWP, mentre si nota un ulteriore approfondimento del pozzo freddo centro atlantico. Spostandoci nell'Oceano Indiano registriamo forti anomalie positive nelle SSTpraticamente su tutta la superficie con IOD che infatti viaggia su territori neutrali. Probabilmente tutte le acque superficiali delle zone tropicali, che risultano per interità superiori alla norma di riferimento, risentono ancora degli strascichi dell'intensa fase ENSO positiva avutasi in inverno.

Outlook stagionale #1: proiezione per il mese di giugno e prospettive per la prima parte del mese di luglio

Risultanze di natura statistica che presentano analogie con annate contraddistinte dai principali elementi considerati, ovvero rapido calo di El Niño ed effetti del Major Warming stratosferico nonché lo stato attuale e a medio termine prevedibile in seno alle anomalie superficiali oceaniche atlantiche, hanno indotto a ritenere prevalenti pattern scarsamente stabilizzanti dell'area mediterranea e in particolar modo del settore centro-occidentale con prevalenza di anomalìe negative di geopotenziale. Pattern maggiormente assimilabile a questa media configurativa è il blocco scandinavo/sull'Europa centro-settentrionale (WR4) dal momento che i maggiori centri di vorticità negativa dovrebbero rinvenirsi proprio a latitudini settentrionali ed oscillanti tra il nord Europa e le latitudini settentrionali del Nordatlantico (UK, Islanda e Groenlandia), con indici che potranno identificare una situazione di blocco nordatlantico e con tendenza quindi, rispetto al classico WR4, a traslazione dei centri motori a latitudini più elevate.

In questo contesto si può attribuire ad eventuali heat waves in direzione del Mediterraneo occidentale carattere transitorio e principalmente ascrivibili a fasi prefrontali le quali possono essere in parte enfatizzate dal regime dei venti stratosferici tropico-equatoriali previsti orientali alla quota di 50 hpa fino in bassa stratosfera. Ci teniamo anche a far notare, in questo senso, l'attuale comportamento piuttosto anomalo della QBO, segnatamente alla quota più importante per le dinamiche di circolazione extra-tropicale, pur avendo meno influenza in estate rispetto alla stagione invernale.
Il consolidamento del quadro teleconnettivo sopra descritto troverebbe attuazione con heat waves che interesserebbero dapprima il nord atlantico tropicale e l'est Europa per poi progredire verso le alte latitudini europee.
Ne conseguirebbe l'instaurarsi di una prevalenza di correnti da E-NE sull'Europa meridionale con il contestuale contenimento dell'alta pressione sub tropicale continentale a mezzo di un vivace jet stream sul nord Africa. Non si esclude che, segnatamente dal mese di luglio, l'est Europa possa divenire meta preferita di lunghe fasi stabili e calde.
In tali condizioni la meta preferita dei regimi altopressori è l'Europa settentrionale e la Scandinavia grazie ad apporti subtropicali attribuibili o a forcing oceanici (SCAND+) oppure ad una Cella di Hadley che potrebbe risultare sbilanciata verso nord attraverso l'Europa orientale.
A questo consolidamento dovrebbe contribuire l'intensificazione del monsone indiano dovuta agli effetti transitivi dello stato dell'ENSO e che potrebbe quindi sbilanciare maggiormente verso nord l'E-ITF.

Elemento di rottura importante rispetto la continuità del recente passato che sovente ha portato a pattern connotati da blocco groenlandese, bassa pressione sul nordovest europeo ed alta sull'Europa sudorientale (WR3), è l'instaurazione di sinottiche prevalentemente EA negative le quali potrebbero trovare la loro base di affermazione, oltre che in base agli elementi già citati, anche da un tendenziale contenimento delle SSTA+ nel Nordatlantico tropicale e di converso di anomalìe negative diffuse nel Nordatlantico ma non nell'area maggiormente deputata ad identificare il gradiente favorevole all'EA+ ovvero le SSTA- ad ovest rispetto al Regno Unito.
Questo elemento di rottura sembrerebbe essere rafforzato da una situazione primaverile dei ghiacci artici molto particolare: a fronte di uno stato generale piuttosto catastrofico, le uniche zone in condizioni meno peggiori e con un leggero surplus sono proprio quelle che dovrebbero avere la maggior influenza nel condizionare la termodinamica della libera troposfera, vale a dire quelle a latitudine più bassa, al di sotto del circolo polare artico: i mari di Labrador e la baia di Hudson (oltre al mare di Okhotsk, mentre molto deficitario appare quello di Barents). In condizioni di ghiaccio artico molto deficitario, la risposta termodinamica nella libera troposfera è in grado di shiftare più a sud il jetstream favorendo condizioni di SNAO- ed EA+ e facendo emergere con più frequenza il summenzionato WR3. Al contrario, in caso di situazione meno deficitaria, come sembrerebbe essere il caso quest'anno.
Tuttavia, riteniamo che questa probabile fase di EA- venga ben presto riassorbita e ci attendiamo una maggior distensione zonalenella seconda parte di giugno.

Viste le premesse nelle quali si fa riferimento alle prevalenti anomalie di geopotenziale per il periodo considerato, ne può discendere una situazione in media termica al nord (+/-0.5 sulla 1981-2010) con debole surplus pluviometrico e al sud un'anomalia termica sopra alla media (+0.5 / +1.5 sulla 1981-2010) e pluviometrica sotto alla media, ad eccezione di aree molto localizzate.

Un previsto rafforzamento del monsone dell'Africa occidentale con associato surplus di precipitazioni nella regione del Sahel (previsione non priva di incertezze, prima fra tutte lo stato delle SSTA degli oceani tropicali fra atlantico e indiano), unito ad un monsone indiano previsto più intenso della media man mano che decorre la stagione, lascerebbero intravvedere la possibilità di una più netta fase positivadell'indice EA nella seconda parte dell'estate. Se questo si dovesse tradurre in una ripresa della frequenza del WR3, il regime del tempo che più di ogni altro ha connotato gran parte delle estati europee dell'ultimo decennio, o meno, è al momento poco prevedibile e dipendente sostanzialmente dalla possibilità che la SNAO viri verso valori negativi oppure si mantenga su valori positivi. Sarebbe, in questo secondo caso, la rivincita dell'anticiclone delle Azzorre, dopo molto tempo di latitanza.
Ritorneremo sulla seconda parte della stagione con maggior chiarezza alla fine della prima decade di luglio con la seconda parte dell'outlook.

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