28.12.2015 - Cronaca Meteo
Il tramonto dell'anticiclone sui cieli di fine anno

Vuoi vedere che si camba? Certo, parlare di cambiamento definitivo dello stato del tempo è assolutamente prematuro tuttavia, considerando che un grande viaggio inizia sempre con un primo piccolo passo, pare corretto accogliere con entusiasmo anche questi piccolo sussulti dell'inverno. Sussulti che poi, sull'Europa dell'est, tanto piccoli non saranno, dato che nei primissimi giorni del nuovo anno si piazzerà un macigno gelido da 24 gradi sotto lo sero.

Ma torniamo ora al tempo di casa nostra: dopo settimane di dominio, tra molti alti e pochi bassi, il ciclope del tempo bello stabile sta per subire un duplice attacco. Ad est scendono minacciose le ire dell'ormai nota saccatura russa colma di aria gelida continentale, mentre ad ovest corrono veloci i venti atlantici, organizzati intorno ad una saccatura rifornita di aria fredda polare marittima (vedi prima figura qui sotto).

Le sentinelle del ricambio d'aria previsto sarà laffidata all'irruzione di venti di Bora e Maestrale tra il 29 e il 31 dicembre. 

Con il vento entro fine anno potremo apprezzare anche un certo calo delle temperature (si torna in media signori!) e, udite, udite, con il nuovo anno sembra anche probabile un benefico ritorno di pioggia e neve. Neve in pianura? Capisco l'eccitazione dovuta alla lunga astinenza da “dama bianca”,  infatti sembra quasi di sentire là dietro lo schermo le domande di molti di voi, cari lettori però, come sapete, non lo potremo sapere prima di 48 ore dall'eventuale occasione.

E allora che le danze abbiano inizio: i ballerini sono tutti schierati là, ben visibili nell'immagine da satellite (ore 16.00 di oggi). Ci sono proprio tutti: il primo dei due impulsi gelidi già pronto a nord del mar Nero (lettera”a”) e il secondo, quello più “cattivo” che si va organizzando nell'angolino russo in alto a sinistra del vostro teleschermo(lettera “b”). Dall'altra parte ben schierate le bande nuvolose legate alle perturbazioni atlantiche: la n.1 che si spezzerà domani (martedì 29) all'altezza delle Alpi occidentali e scivolerà poi mercoledì 30 verso la Tunisia, non senza aver portato qualche pioggia su Liguria e Sardegna.

Al suo seguito un primo impulso freddo atlantico  (i ciottoli nuvolosi che seguono la banda nuvolosa del fronte) sfilerà verso il Regno Unito, dove pioverà ancora e anche parecchio, ma fornirà soprattutto uno strato ideale sul quale si svilupperà la perturbazione n.2, attesa al nord il giorno di San Silvestro., pur con risultati modesti (qualche spruzzata di neve lungo la cresta alpina e niente più). Intanto sulle regioni ioniche si faranno sentire gli avamposti periferici della circolazione gelida continentale, che daranno luogo a qualche rovescio sulle regioni estreme, prima di fare inversione ad “U” e tornare verso i Balcani.

Poi noi Italiani festeggeremo l'arrivo del nuovo anno e solo allora sapremo se una terza perturbazione, che al momento deve ancora formarsi sull'Atlantico, potrà far cominciare bene il 2016 con un po' di neve. Basterebbe un giorno così per far dimenticare 65 giorni di anticiclone? Che dire, noi Italiani ci accontentiamo di poco….. o no?

Luca Angelini

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