09.03.2016 - Cronaca Meteo
Professione Meteorologo, ecco la certificazione

Venerdì 4 marzo, presso l’Aula magna del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna, è stato presentato l’iter procedurale relativo allacertificazione di qualità del professionista meteo e del suo prodotto, dopo un tavolo di lavoro durato alcuni anni, che ha visto confrontarsi sul tema associazioni di categoria, università ed Aeronautica Militare. Un grande passo avanti è stato fatto nella valorizzazione della professione di Meteorologo professionista figura che l’Italia, come fanalino di coda dell’Europa e del Mondo, non aveva ancora riconosciuto.

La certificazione verrà rilasciata da un soggetto privato leader nel settore, la DEKRA (ricordate il logo sui cappellini di Michael Schumacher ai tempi fastosi con la Ferrari?), nell’ambito della legge 4/2013, sulle linee guida disposte dalla WMO, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Due le figure professionali previste sono due, quella di Meteorologo e quella di Tecnico Meteorologo. La certificazione di Meteorologo richiede come requisito minimo formale il conseguimento della Laurea in Fisica o affini, la certificazione di Tecnico Meteorologo richiede il conseguimento del Diploma di Maturità presso Liceo Scientifico, Istituto Aeronautico, Istituto Tecnico Industriale. Ma non basta.

Per raggiungere il punteggio minimo necessario ad accedere all’esame di certificazione, occorrerà dimostrare di essere in possesso di ulteriori requisiti formativi, non formali (partecipazione a corsi, seminari, stesura di articoli scientifici in peer review) e informali (tirocinio o stage di almeno 1 anno presso organizzazione pubbliche o private operanti nel settore, che siano in possesso di un sistema di gestione per la qualità).

Una volta soddisfatti i requisiti, si ha accesso alle sessioni di esame consistenti in una prova scritta(classico quiz con 30 quesiti a risposta multipla) seguita da un colloquio orale. Chi accede all’esame con un punteggio di crediti elevato potrà saltare la prova scritta e passare direttamente al colloquio. Una volta ottenuta la certificazione, al costo attuale di circa 380 Euro, la si dovrà mantenere attiva annualmente (altri 120 Euro) dimostrando di aver fruito di un adeguato numero di ore di aggiornamento, mentre il rinnovo totale avverrà dopo 3 anni.

Ricordo che questa non sarà l’unica possibilità di certificarsi: ci saranno altre forme di riconoscimento della professione, come quella della Regione Emilia Romagna che ha istituito la figura professionale “Tecnico in meteo climatologia operativa” (ancora nessun corso in merito). Anche l’Università di Bologna certificherà le competenze degli ex laureati in Meteorologia.

Il plauso va certamente a questo primo importante passo, tuttavia qualcosa andrà certamente migliorato ad esempio:

  1. La certificazione sarà volontaria. Vale a dire che, in teoria, chi non possiede i requisiti potrà continuare ad esercitare “abusivamente” la professione in concorrenza “sleale” con chi è certificato.
  2. Pre-requisito indispensabile per l’ammissione all’esame, sarà 1 anno di esperienza svolta in Enti di servizio meteo. Questo taglierebbe fuori chi, nel mondo amatoriale, privato e professionale, ma anche dei giovani laureati disoccupati non ha mai lavorato presso istituzioni pubbliche.
  3. La figura di Tecnico Meteorologo (non laureato) non è supportata a monte da alcun tipo di formazione professionale specifica comparabile a quella accademica per la figura di Meteorologo, quindi chi esce dalla Maturità rischia di non poter spendere il proprio diploma.
  4. La conta dei crediti potrebbe favorire infiltrazioni di soggetti provenienti da altri corsi di laurea non specificatamente orientati alla Meteorologia.

Luca Angelini

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