04.06.2012 - Liguria
Il gennaio molto particolare ligure
Cosa si può dire di gennaio? Nella nostra regione solitamente in costa si ha freddo molto moderato, che l' umidità spesso acuisce ma che raramente fa scendere il termometro sotto lo zero. Diverso il discorso nell'entroterra, dove la morfologia accidentata della nostra regione elimina, su vari livelli,quasi del tutto gli effetti del mare, raggiungendo a quote collinari temperature a tratti anche rigide rispetto alla costa in cui l' azione mitigatrice del mare fa sentire maggiormente i suoi effetti. Ciò che contraddistingue maggiormente gennaio è però il regime delle precipitazioni, facendo di questo mese uno dei più importanti per la piovosità annua, con apporti spesso nevosi nell'entroterra.
Questo è un gennaio “classico”,benché di classico nella nostra regione, climaticamente parlando,negli ultimi mesi ci sia stato ben poco. E questo gennaio non fa eccezione: se potessimo storpiare un famoso detto diventerebbe un anno nuovo, vita vecchia. Se non che…
L'anno inizia con una imponente alta pressione che ormai da qualche mese tende a stazionare nel bacino del mediterraneo, il ristagno delle masse d'aria nei bassi strati  dell' atmosfera ci regalano delle impietose giornate di maccaja, di quelle che ti tagliano le gambe da quanto sono noiose, con temperature simili su tutta la Riviera e di qualche grado più basse nell'entroterra. E successivamente le giornate si aprono in modo ancor peggiore con giornate più brutta, con pioviggine diffusa su tutta la regione e qualche sporadico fiocco nell'entroterra genovese e savonese. Sul capoluogo la situazione è più dinamica, visto l'ingresso della tramontana scura nel pomeriggio che fa precipitare le temperature verso valori più consoni al periodo. Si tratta però di un fuoco di paglia: nei giorni successivi la temperatura si alza decisamente,così come le nuvole, lasciando campo libero a giornate di stampo prettamente primaverili sempre grazie all' alta pressione che sembra ormai aver piantato le radici nelle nostre zone, è solo verso il 6 gennaio che grazie alla befana arriva in regalo un intenso favonio, che fa scendere l'umidità a livelli incredibilmente bassi per la nostra regione, con punte minime anche inferiori al 10% che ristabilisce temporaneamente la forte umidità registrata nei giorni precedenti. La decade comunque si conclude senza storia: le minime non sono nemmeno poi così distanti dalla norma ma le massime sulla costa fanno pensare d' essere a maggio, più che a gennaio, soprattutto nei giorni caratterizzati dalle correnti di favonio. Si difendono decisamente meglio alcune zone dell'entroterra, soprattutto sulle minime, che raggiungono valori intorno allo zero e talvolta decisamente sotto. 
inizio gennaio 2012
Fig: 1 L'alta pressione tende a spostarsi leggermente verso ovest aprendo un debole corridoio ad est del nostro paese che impattando nelle Alpi creerà l'importante favonio registrato negli ultimi giorni della prima decade. 
 
La seconda decade si apre nuovamente con una forte alta pressione che ci porterà ad osservare nuovamente dei giorni di forte maccaja sulla costa, con pioggia molto sottile, quasi come se fosse spray. 
inizio 10 gennaio
Fig 2: l'altra pressione con valore di 1035 hpa si impadronisce del comparto europeo.
Ma la situazione cambia leggermente verso metà decade e metà mese, dove si registra un brusco calo delle temperature: nulla di trascendentale ma uno spiraglio d'inverno sia pur soleggiato in una stagione che d'invernale ha avuto poco o nulla. Infatti da come si può notare dall' immagine sinottica, l'alta pressione che era ormai ben radicata da mesi tende  a cedere, a diminuire di valori di pressione e di geopotenziale. Ciò indica che sta per verificarsi un cambio di circolazione atmosferica, grazie anche soprattutto ad un piccolo break del vortice polare. Il 16 gennaio, in particolare, si registrano finalmente delle buone minime, sotto la media anche in costa: nel pomeriggio, s'attiva anche una bella tramontana chiara sul capoluogo ligure, che fa scendere di molto le temperature. Nell'entroterra la temperatura è diffusamente sottozero, col raggiungimento della doppia cifra negativa in più di una località. 
inizio 16 gennaio
Fig 3: L' alta pressione tende a dare segni di cedimento e a posizionarsi in pieno altantico. Il gelo nella zona eurasiatica potrebbe favorire il formarsi di un' alta pressione termica.
L' effetto invernale e raffreddante è però di breve durata, perchè una nuova colata di aria artica impatta sulle Alpi creando nuovamente condizioni di favonio, che anche se non troppo accentuato come riduzione di umidità favorisce in ogni caso un lieve aumento delle temperature grazie anche ad un maggiore irragiamento solare. Difatti sembra più iniziare la primavera: le prime giornate si susseguono senza storia, con temperature minime accettabili e massime da focaccia in riva al mare con la giacca appoggiata su una panchina. Nell'entroterra la situazione non è dissimile: decisamente più freddo alla notte ma con sole caldo durante la giornata, con escursioni termiche molto elevate.
inizio 20 gennaio
Fig 4: Il raffreddamento della zona eurasiatica e una maggiore ondulazione del getto sembra sempre più prendere piede da far capire che a fine mese qualcosa potrebbe cambiare.
 Però si respira un'atmosfera davvero diversa per il futuro, finalmente invernale: i modelli sembrano concordare con largo anticipo su una massa d'aria gelida proveniente dalla profonda Russia, in un cammino che terrà fino all'ultimo tutti col fiato sospeso. In attesa di conferme o smentite,l'inverno comunque torna: nulla di eccezionale, ma finalmente qualcosa che faccia pensare che il Generale Inverno sia vivo e che non molli.  È nel pomeriggio di venerdì 27 che cominciano, seppur debolmente, precipitazioni diffuse su buona parte della regione, finalmente nevose nell'entroterra grazie ad una prima goccia di aria artica che discende nel territorio francese, trovando l'apice dei fenomeni nella giornata di sabato 28.
inizio 28 gennaio
Fig 5: l' alta pressione eurasiatica tende a rafforzarsi e dei minimi di geopenziale tendono a formarsi nell' area centrale dell' Europa
Ed è in questo momento che l'inverno comincia a fare sul serio: neve abbondante sull'entroterra savonese e genovese, con conseguenti disagi su tutte le strade e autostrade appenniniche e pioggia, non troppo copiosa, sui litorali. E nonostante il poco travaso di aria dalla Pianura Padana e una tramontana non troppo vigorosa, anche su Genova scende la dama bianca: anche se poca, si vede fin sui litorali e in maniera più copiosa nelle zone collinari. La situazione non cambia di molto la domenica: nevicate nell'entroterra, con locali sconfinamenti fin sulla costa nel capoluogo mentre sul resto dei litorali piove più o meno intensamente. Ancora una volta Genova, nonostante il posizionamento geografico marittimo e nonostante il nocciolo freddo non troppo consistente in quota, riesce comunque a vedere la neve, sicuramente ben oltre le aspettative. Ovviamente, le temperature in questi giorni si sono abbassate notevolmente, mantenendosi intorno allo zero in collina e su valori tra i 5 e i 9°C sulla fascia costiera della Liguria in condizioni di assenza dei fenomeni. Lunedì 30 il cielo è per lo più sereno nella fascia costiera, ma le temperature cominciano ad abbassarsi, anche se nella prima mattinata cessano le precipitazioni nell'entroterra, ma si comprende che è solo una pausa in quanto i modelli hanno già inquadrato una seconda goccia fredda molto più consistente di quella dei giorni precedenti che molto probabilmente potrebbe innescare al formazione di un minimo barico sulla costa azzurra che potrebbe favorire decisamente le precipitazioni. Ma mentre la giornata passa febbrilmente nel mondo dei meteoappassionati, accecati dal desiderio della dama bianca su tutta la regione. 
Nella serata, nel Ponente, cominciano le prime e poco convinte precipitazioni. Ma è nella mattinata del 31 che la realtà dà conferma alle previsioni: nell'estremo Ponente comincia a cadere pioviggine mista a nevischio ad una quota di 150 mt, di cui sicuramente l'estremo ponente ligure è poco avezza, mentre sul capoluogo comincia a fioccare in maniera discretamente intensa a metà mattinata. E non finisce qua perché nevica a livello del mare non solo nel capoluogo ma anche in tutta la Riviera di Levante, un coast to coast nevoso che solo la settimana prima sarebbe stato quasi impossibile immaginare.
Ovviamente anche l'entroterra vede importanti quantitativi nevosi, con accumuli che in alcune zone sfiora il mezzo metro e in quote elevate, favorite da una temperature inferiori riesce a superare agevolmente il metro di altezza. Le precipitazioni continuano per tutto il pomeriggio e cominciano a scemare in serata e in nottata: le previsioni indicano che non è ancora finita ma il mese sì! E dopo questo gennaio svegliatosi casualmente nei giorni della merla, speriamo che febbraio ci sappia regalare ancora soddisfazioni.
inizio 31 gennaio
Fig 6: la seconda goccia gelida scende dalla francia e successivamente nel pomeriggio tenderà a posizionarsi al largo della costa azzurra e a formare un minimo barico.
Autori: 

Emanuele Gianello, Andrea Redigolo

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