Ormai ci siamo; il tempo sta cambiando e proporrà la prima vera ondata di maltempo di questo strano autunno 2018. Questi sono gli elementi che fanno di questa situazione una delle più tipiche tra quelle che portano piogge abbondanti su molte zone del nostro Paese:
- Una saccatura molto sviluppata lungo i meridiani.
- Il flusso di testa proveniente dai quadranti meridionali che porta con sé aria umida e vorticità ciclonica.
- L’azione di sbarramento indotta dalle montagne.
- Il contributo di energia elargito dal mare
- La stazionarietà di tutto questo per l’impedimento creato da un anticiclone sull’Europa dell’est.
Le nostre regioni settentrionali usciranno finalmente dal deficit pluvio registrato dalla fine dell’estate, anche se parte dell’Emilia Romagna potrebbe ricevere accumuli ridotti per l’ombra pluviometrica gettata dal crinale appenninico.
Pioverà al di sopra della media anche sulle regioni centrali, in particolare quelle del versante tirrenico, mentre un po’ più al riparo si collocheranno le regioni del medio e basso versante adriatico, protette dall’Appennino; qui potrebbe piovere, ma meno della media relativa all’ultima decade di ottobre.
La sommatoria degli accumuli, stimati in via probabilistica dagli stessi modelli di simulazione, ci suggerisce picchi massimi davvero abbondanti, localmente anche estremi, come nel caso della fascia prealpina centro orientale (Lombardia, Veneteo, Friuli e Venezia Giulia).
A fine evento (martedì 30) avremo anche un evidente calo delle temperature, una pausa poi, da mercoledì 31, probabilmente un nuovo guasto al nord.
Per riassumere e dettagliare il tutto vi consigliamo questo ampio editoriale VIDEO. Buona visione.