17.09.2013 - Piemonte
la supercella del 27/04/2013 nel Nord del torinese

A partire dalla giornata del 26 Aprile 2013 il tempo è andato peggiorando in gran parte d’Italia, Piemonte compreso.

La causa va ricercata in una saccatura in discesa dal Nord Europa verso la Penisola Iberica che ha orientato le correnti dai quadranti meridionali sulla nostra Regione, mantenendo il clima umido ed instabile.

Non riuscendo ad avanzare verso Est a causa di un robusto anticlone posizionato sull’Europa Orientale, ed anche per il fatto che è andata lentamente isolandosi rispetto al flusso nord Atlantico principale, la struttura depressionaria tra domenica 28/04 e lunedì 29/04 è andata isolandosi sulla Penisola Iberica Occidentale; riuscendo comunque ancora ad influenzare il tempo soprattutto al Nord Italia (Piemonte compreso).

La situazione prevista per mattinata di martedì 30Aprile secondo il modello matematico americano GF

 

In particolare nella giornata di sabato 27Aprile si sono avute anche le condizioni per la formazione di fenomeni temporaleschi sulla nostra Regione. Temporali che sono risultati anche di forte intensità.

Infatti il transito di un cavo d’onda collegato alla depressione centrata sull’Europa Occidentale con annesso calo termico in quota e dei geopotenziali ed una netta linea di convergenza nei bassi strati (causata dal richiamo sciroccale ed i venti più secchi in discesa dalle aree Alpine Occidentali), sono stati la causa della formazione di moti ascensionali e quindi di fenomeni anche di tipo temporalesco. Se ci mettiamo poi un parziale soleggiamento mattutino che ha garantito l’accumulo di un po’ calore allora abbiamo davvero gran parte degli ingredienti per la formazione di temporali.

Ecco che dopo le 15.00 iniziano quindi a formarsi dei temporali fra il torinese ed il biellese e dopo un periodo d’attesa ed osservazione visiva nel torinese occidentale, decido di uscire per verificare i fenomeni da più vicino.

Analizzando le immagini radar fino alle 16.20circa, decido di dirigermi verso Chivasso (TO) per uscire fuori dall’area delle precipitazioni e vedere meglio l’organizzazione delle celle.

L’idea iniziale era quella di cercare di vedere eventuali tornado landspout sotto le basi dei Cumulonembi più giovani, lungo la linea di convergenza.

Una caccia temporalesca un po’ utopistica in quanto sapevo che, nonostante le condizioni potessero supportare quel tipo di fenomeno, le probabilità reali erano piuttosto basse.

Alle 16.40, dopo l’uscita di Volpiano(TO) della Torino-Milano esco finalmente dalle precipitazioni e guardando alla mia destra vedo un netto ribassamento della base del temporale.

Proseguo ancora per qualche chilometro ed esco a Chivasso Est dove sono sicuro di trovare un posto migliore dove poter osservare la cella temporalesca avendo orizzonte libero.

Intorno le 16.45circa fermo la macchina in una piazzola di sosta e mi ritrovo quindi a poter osservare ed analizzare meglio la cella temporalesca e con incredibile sorpresa mi rendo conto che la struttura che avevo davanti agli occhi era proprio una supercella, e l’ormai enorme ribassamento della base era una gran bella wall cloud in quanto vi era un’ evidente rotazione (rotazione ben visibile anche ad occhio nudo).

Uno scatto della Wall Cloud nei primi minuti dopo averla intercettata

Essendo in buona posizione decido di rimanere fermo un po’, anche perché così ho dato tempo ad un amico cacciatore Lombardo di raggiungermi: Angelo Colombo.

Alla fine sono rimasto fermo in quella posizione per circa mezz’ora in compagnia di un evidente ventilazione in direzione della cella (Inflow) e di spettacolari formazioni nuvolose. 

Una volta che il mesociclone della cella si è definitivamente occluso ci rimane ben visibile solo il bordo avanzante dell’RFD ed un bello e chiaro Clear Slot: l’area di rotazione dove sarebbe stato possibile un eventuale tornado si era ormai allontanata troppo.

Uno scatto dove è visibile la parte dell’RFD avanzante ed il Clear Slot appena dietro.

Io ed Angelo Colombo decidiamo quindi di muoverci circa in direzione di Cigliano(TO).

Con molta difficoltà verso le 17.45 troviamo un punto panoramico ma la parte più interessante della cella rimane troppo lontana per poterla osservare al meglio e la supercella era ancora piuttosto attiva. 

Ma non solo, sembrava perfino essersi intensificata in quanto l’Inflow a quell’ora soffiava con raffiche stimabili intorno ai 40km/h, e veloci ammassi di nubi basse correvano letteralmente verso il temporale: sensazione incredibile.

Vedendo che la cella era ancora attiva e che stava puntando Caluso/Ivrea abbiamo preso la decisione di muoverci verso Santhià per prendere la bratella autostradale che collega la Torino – Milano alla Torino – Aosta in modo tale da poterla vedere nuovamente da vicino.

Volevamo proprio vedere che avrebbe combinato, non potevamo abbandonare la caccia.

Nello spostamento perdiamo il contatto visivo con la supercella a Borgo d’Ale(VC), ma dopo aver preso la bratella verso la Torino – Aosta, all’altezza di Albiano(TO) la struttura torna improvvisamente a portata di foto, con la base abbastanza vicina mostrando anche le sue splendide e potenti fulminazioni nube – suolo. 

Usciti quindi ad Albiano, dove ci aspettava nei pressi del casello un altro grande amico e compagno di caccia Alessandro Piazza, torniamo a fotografare il bellissimo temporale                (ore 18.20circa) 

La supercella era realmente molto più intensa di quando l’avevamo lasciata a Chivasso; erano attimi concitati, pieni di adrenalina e stupore: osservatori rispettosi di una splendida manifestazione della natura. 

La corrente di inflow si era decisamente/ulteriormente intensificata, con raffiche costanti superiori ai 50km/h (che quasi hanno fatto volare a terra il mio treppiede più stabile con la mia reflex sopra), e la circolazione mesociclonica della supercella aveva un raggio piuttosto ampio (mai vista personalmente così ampia qui in Piemonte). La Wall cloud ad essa associata in quei minuti era piuttosto bassa ed ha prodotto diversi Funnel Cloud che però non sappiamo se abbiano o meno toccato terra a causa della presenza di alberi/cascine/collinette che ostacolavano la piena visione dell’orizzonte.

La bella Wall Cloud piuttosto bassa

Alcuni scatti del funnel cloud più evidente prodotto in quei minuti. Quest’ultime ultime due foto sono state scattate da Alessandro Piazza.

Dopo le 18.45/18.50 una nuova occlusione del meso portava in primo piano soltanto più l’RFD con le annesse precipitazioni, mentre l’area dove vi era rotazione si stava allontanando verso Nord “scappando” via via  sempre più in zone collinari poco pratiche.

La caccia ormai è finita, null’altro è più possibile fare. La supercella disturbata dai rilievi alpini “morirà” poco dopo.

Una memorabile giornata ricca di incredibili ed inaspettate emozioni.

Una volta giunto a casa apprendo che la supercella in questione è stata anche la responsabile dei danni e disagi fra Caluso(TO) ed Ivrea(TO): Queste foto sono eloquenti.    

I danni ed allagamenti dovuti al temporale ad Ivrea (TO): FOTO DEL COMUNE DI IVREA

Grafico pluviometrico preso dalla stazione Arpa Piemonte di Andrate(TO)

Dal 26 Aprile la permanenza della umida ventilazione meridionale per la bassa pressione presente più ad Ovest, è stata anche la causa delle importanti piogge che hanno colpito la nostra Regione, soprattutto sui settori settentrionali.

In particolare accumuli decisamente abbondanti si sono avuti tra il canavese, biellese e VCO.

Alcuni grafici Arpa Piemonte a dimostrazione di quanto detto.

Precipitazioni in mm a Corio Pian Audi (TO) dal 26/04: Dati ancora da validare  – Grafico e Dati dell’ARPA Piemonte

Precipitazioni in mm a Sambughetto(VB) dal 26/04: Dati ancora da validare  – Grafico e Dati dell’ARPA Piemonte

Immagine  con gli accumuli pluviometrici parziali (manca ancora il resto della giornata di lunedì, la giornata di martedì ed i possibili fenomeni della giornata di mercoledì) nella nostra Regione.

A cura dell’Arpa Piemonte elaborata sulla sua rete stazioni.

FONTE IMMAGINE: Arpa Piemonte

A causa delle abbondanti piogge si sono avuti locali problemi sulla rete idrografica minore e locali smottamenti. Segnaliamo infine che il Lago Maggiore è leggermente esondato a Laveno(VB) come da grafico:

Elaborazione Centro Geofisico Prealpino  http://www.astrogeo.va.it/meteo.htm

Associazione MeteoNetwork OdV
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