21.06.2012 - Puglia
Analisi meteo-climatica salentina: maggio 2012

Maggio inizia con un’intensa depressione sull’Europa occidentale a  causa di un respiro africano presente al Centro-Sud. Il Nord Italia è maggiormente influenzato dalla bassa pressione. Il Salento è tra le traiettorie preferite dall’aria africana, così il 1 maggio viene registrata la massima di 27,4 a Squinzano, dopo il 2003 è record per i primi di Maggio come segnalato dal forumista murgiasalentina qui. Dal giorno 5 si assiste ad un graduale abbassamento delle temperature ma con scarsi fenomeni, la depressione atlantico – spagnola si riunisce al flusso polare allentando le corde africane verso il Sud Italia.

 

La seconda decade parte nuovamente con uno sbilanciamento verso ovest delle saccature artiche, l’Oceano Atlantico fornisce l’energia giusta per la formazione delle depressioni che, soprattutto in questo periodo dell’anno, alzano un muro formato dall’anticiclone sub-tropicale sul Mediterraneo centro-orientale.  Questa volta il muro ha basi solide sulla Spagna e, come una grande fiamma trasportata dal vento verso est, coinvolge principalmente il Centro-Nord Italia. Il Salento e Sud sono maggiormente riparati dai venti di tramontana. Dal giorno 14 si cambia musica, lo stesso muro africano posizionato su Spagna ed ovest Europa fa di sponda ad un affondo di aria artica. Il Salento vede le prime piogge, poche, solo alcuni comuni del basso leccese hanno superato i 10 mm. Il giorno 15 altri scrosci pomeridiani di poco conto. Un nuovo impulso artico, giorno 17, contribuisce ad un ulteriore calo termico e precipitazioni, modeste, più diffuse.

 

Nell’ultima decade il pattern cambia nuovamente. Allontanatasi l’aria fresca e instabile, l’atlantico alza nuovamente la voce: una depressione sull’Europa occidentale si muove gradualmente verso l’Italia. In questa fase, giorno 21, le estreme regioni meridionali vedono un deciso aumento termico. La penisola salentina, dopo la fase mite, viene anch’essa interessata dal passaggio depressionario il giorno 23 seguito da un nuovo calo termico. Il forumista Franko segnala gli accumuli avuti da precipitazioni temporalesche : 5 Monteruga (LE) e Felline (LE), 7mm San Giorgio (TA) e Gallipoli (LE) (con 101mm/h), 10mm San Pancrazio (BR), 11mm Taviano (LE).

Mentre la pressione inizia ad aumentare sui mari occidentali italiani, l’Adriatico e lo Jonio continuano ad essere interessati da aria fresca da est. L’instabilità prende fuoco nel pomeriggio del 26 sul Salento quando diversi temporali si accendono colpendo principalmente la regione più orientale. Piogge, grandine e fulmini la fanno da padrone su diverse città leccesi, la stessa Lecce viene colpita da forti rovesci. Gli accumuli più importanti 24,4mm a Castrignano e 29,8mm a Melpignano-Maglie. Qui alcuni allegati del fenomeno.

Nei giorni successivi, l’instabilità lascerà anche sulle regioni meridionali ampio spazio a tempo più stabile.

Marco Fioschini

 

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