04.06.2012 - Puglia
Marcato maltempo del 1 Marzo 2011: alluvioni su Puglia, Basilicata e Calabria
L’esordio della primavera meteorologica 2011 sarà ricordato da molti meridionali come un evento catastrofico, i cui effetti saranno a lungo visibili sul territorio. La cronaca giornalistica ha dato voce ai disastri che hanno colpito ogni angolo del Sud peninsulare e la Sicilia, la furia delle acque meteoriche ha divelto infrastrutture, isolato intere comunità, ha strappato persino delle vite umane.

Riportiamo alcune fonti: 

Maltempo, tendopoli a Ginosa chiesto lo stato di calamità Si contano i danni in tutta la Puglia e in particolare nella province di Taranto e Foggia. Situazione critica a Ginosa per l'esondazione del fiume Bradano: case allegate, famiglie sui tetti e nella tendopoli allestita dal Comune. Stte persone salvate dall'elicottero della Marina, ancora problemi sulle linee dei treni. La Coldiretti parla di “eventi calamitosi di eccezionale gravità” 

Piove, strade in tilt chiude la Basentana. Basilicata nel caos. Sott'acqua Bari e Bat



ANALISI SINOTTICA

Tutto ha avuto origine dall’instradamento di un’area depressionaria nord-atlantica attraverso il corridoio lasciato aperto dal mancato legame tra l’anticiclone russo e quello delle Azzorre nella regione franco-britannica.  
Domenica 27 febbraio prende forma un minimo di pressione al suolo con epicentro sul mare tra Corsica e Toscana mentre il cut-off della goccia in quota si concretizzerà nelle prime ore di lunedì. Geopotenziali non eccezionali sul mediterraneo occidentale (5460 mgp a 500hPa) ma con la presenza di un lago piuttosto gelido in quota (-28/-32°C).
Nelle ore centrali di lunedì un secondo minimo si genera ad oriente delle coste tunisine andando ad accelerare la formazione di una cintura di convezione calda (WCB) sul ramo orientale dalla struttura depressionaria.
La posizione, molto bassa, del minimo tunisino risucchia  masse d’aria molto miti ed umide dai mari meridionali, le cui temperature superficiali raggiungono punte di 17-18°C. Quantità industriali di carburante (calore e umidità) si sono riversati dal Mar Libico e Ionio Meridionale verso le coste ioniche dell’Italia meridionale. La curvatura ha permesso, tra l’altro, un fetch (permanenza in mare) lunghissimo ed anche negli strati medio-alti le componenti meridionali e sud-orientali del flusso hanno garantito un eccellente rifornimento.
Nella serata di lunedì le prime piogge, per lo più moderate, cominciano a manifestarsi sulla parte centro-meridionale della regione unite ad una ventilazione di scirocco in intensificazione.
Martedì 1 marzo il minimo di origine tunisina, approfondito (1008 hPa) e ben strutturato, va a posizionarsi su Malta. Alla sua destra le isobare si avvicinano ulteriormente amplificando l’erogazione di masse d’aria con elevato contenuto energetico. I venti sud-orientali sullo ionio oltrepassano i 40 nodi ma decelerano una volta entrati sulla terraferma provocando una pericolosa convergenza per rallentamento del flusso ed  aggravandone di conseguenza la convezione. L’onda baroclina ne risulta amplificata. Le piogge risultano estese e s’intensificano un po’ ovunque, specie sui versanti meridionali e orientali sopravvento, inasprite dall’effetto stau. 
Tutto lascia presagire ad una giornata di maltempo estremo. Il colpo di grazia è però rappresentato dall’avanzata da sud-ovest del fronte freddo collegato al vortice principale sul tirreno. La superficie frontale non è caratterizzata da una grande discontinuità termica (gradiente termico orizzontale basso) ma piuttosto da un elevato shear del vento nei bassi strati (da sud-est ad ovest nel giro di pochi chilometri) e da una forte differenza nei valori igrometrici. Aria più secca e pesante pertanto che va ad insinuarsi sotto la massa caldo-umida.
Queste le foto scattate dal sat e rielaborate con l’analisi dei fronti al suolo. Evidente l’avanzata del ramo freddo da sud. Lungo la linea di convergenza si sviluppano imponenti nubi convettive, foriere di piogge e temporali che dalla Calabria muovono verso la Lucania orientale e la Puglia.

1
Ore 11.15: Analisi dei fronti

Il risultato dell’interazione è una spaventosa linea di confluenza in lenta traslazione da ovest verso est nella quale si concepisce una linea di groppo temporalesco molto attiva e portatrice di alluvioni lampo dapprima sulla Sicilia orientale poi, a spazzare, tutta la Calabria, la Basilicata centro-meridionale ed infine, in serata, la Puglia. 

2
Ore 16.30:  Squall-line ben evidente. Di lì a poco investirà la Puglia con il suo pesante carico di rovesci e temporali. 
 
Scaturiscono piogge d’intensità  e durata “monsonica” che si vanno a sommare ai già abbondanti accumuli della mattinata. Per molte località significa alluvione. L’evento raggiunge portata storica sia per magnitudo ma principalmente per il carattere diffuso dei nubifragi che raggiungono, con il ramo occluso, anche le regioni centrali adriatiche esacerbate dall’immobilismo del ciclone che i meteorologi dell’Istituto di Meteorologia di Berlino hanno battezzato Tim.

In seguito alcuni plotting che evidenziano gli accumuli registrati su Puglia e Basilicata; quelli relativi a quest'ultima sono stati realizzati con la collaborazione degli amici di Associazione Meteo Basilicata, che ringraziamo calorosamente.
Dati: Rete MNW-CEM; Rete AMB; Rete Ufficio Idrografico Regione Puglia; Rete ALSIA Basilicata.

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Staff Meteonetwork Puglia
Autori: 

Staff MeteoNetwork Puglia

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