30.05.2015 - Veneto
La tromba marina dell’isola del Torcello (Venezia) del 26 maggio 2015

Nella tarda mattinata di martedì 26 maggio 2015 si è verificata una tromba marina nelle acque prospicienti Torcello, un’isola nella laguna veneta posta subito a nord di quella di Burano. Più nel dettaglio, l’evento vorticoso si è manifestato due volte tra le 11.30 e le 11.45, lasso di tempo nel quale la nube ad imbuto appariva più o meno nitidamente. Da alcune immagini, sembra che per alcuni attimi fossero contemporaneamente attivi due vortici alla base dello stesso temporale.

La breve analisi radar e sinottica che segue tenterà di definire i fattori meteorologici responsabili di questo evento. A tal fine si farà ricorso alle previsioni di archivio inizializzate 00Z del 26/5 del modello ARW (griglia 3 km) del Consorzio LaMMA Toscana e alle scansioni della riflettività di base del radar installato sui Colli Euganei del Centro Meteorologico ARPAV di Teolo (PD).

Le immagini seguenti, riprese dalla webcam di Treporti ( www.meteo-treporti.it ), puntano verso nord-ovest e gli ultimi fotogrammi mostrano la genesi di una tromba marina.

Il vortice si è formato sotto l’updraft della cella temporalesca (parte destra dell’immagine): tale regione si individua dalla presenza di nubi scure, basse e turbolente che si stagliano sullo sfondo del cielo più chiaro grazie all’assenza di precipitazioni. Ciò perché in questo settore del temporale predominano le correnti caldo-umide di inflow che, salendo, sostengono l’updraft della cella. Nella parte sinistra dei fotogrammi, invece, si può apprezzare la regione più scura del downdraft interessata dai rovesci di pioggia e grandine.

Dalle foto si evince che il vortice si è formato nell’area di contrasto tra la corrente calda ascendente e quella fredda discendente con annesse precipitazioni, verosimilmente nella fase in cui nella cella erano attivi contemporaneamente forti updrafts e downdrafts. Qualunque moto ascendente che sia repentino e che abbia diverse velocità ai vari livelli è potenzialmente foriero di moti vorticosi, che potranno poi svilupparsi in trombe.

La regione dell’updraft al radar si individua ove si colloca il massimo gradiente di riflettività, nella fattispecie sulla porzione nord-orientale del sistema temporalesco (in parole povere, dove si passa dal verde al rosso nello spazio di pochi chilometri). La freccia rossa rappresenta le correnti umide da nord-est nella medio-bassa troposfera che vanno ad alimentare il lato sopravvento del temporale, mentre quello sottovento è tradito dall’area verde di riflettività distesa verso sud-ovest corrispondente in sostanza all’incudine.

L’assenza di un eco ad uncino nelle scansioni radar e la mancanza di una wall cloud o comunque lowering di sorta alla base del temporale suggeriscono la natura non mesociclonica della tromba marina: trattasi quindi di “waterspout” nata nelle fasi più intense di un temporale multicellulare.

Sempre dagli scatti radar dalle 11.30 alle 12.00 locali si nota anche la stazionarietà della cella in questione su Venezia, causata anche da una persistente convergenza dei venti al suolo che hanno continuato a rigenerare la corrente ascendente principale del temporale più o meno nella stessa zona. Il cerchio bianco nella seguente mappa indica tale convergenza sulla laguna settentrionale di Venezia tra venti di scirocco e venti da sud/sud-ovest.

Le seguenti due mappe a 700 hPa (circa 3000 metri di quota) e 850 hPa (circa 1500 metri di quota) mostrano un minimo di bassa pressione poco a sud della laguna che ha orientato il flusso su Venezia da est/nord-est costituendo di fatto la corrente di inflow del temporale nella bassa troposfera, in accordo con la collocazione del massimo gradiente di riflettività come visto nelle precedenti scansioni radar.

Infine, in media troposfera (500 hPa, circa 5000 metri di quota) si noti che era attivo un minimo di bassa pressione sul veneziano che ha incrementato sensibilmente la vorticità a quella quota favorendo quindi lo sviluppo dei sistemi convettivi.

In sintesi, si ritiene che la convergenza a livello del mare abbia favorito la concentrazione della vorticità verticale generando così dei vortici (i cosiddetti misocicloni) che hanno potuto svilupparsi verso l’alto grazie all’azione degli updrafts. Lo sviluppo in altezza di questi misocicloni si ritiene sia stato favorito anche dalla stazionarietà delle celle e quindi dalla persistenza delle correnti ascendenti sopra i misocicloni stante le correnti in quota molto deboli.

La presenza di un minimo di bassa pressione in quota e il considerevole quantitativo di umidità nei bassi strati ha sicuramente favorito la nascita della tromba marina. In effetti, gli indici temporaleschi apparivano favorevoli a trombe da misociclone, solo per citarne alcuni: CAPE e Lifted Index su livelli non trascurabili, CIN nullo o quasi e un forte gradiente termico verticale.

Per concludere, una foto della tromba marina (anch’essa del tipo “waterspout”) comparsa all’altezza del “Villaggio Barricata” nel comune di Porto Tolle (RO) nel Delta del Po sempre il 26 maggio ma alle ore 9.45.

Altre foto della tromba marina nella laguna veneta dal gruppo di Facebook Temporali e fenomeni estremi nel Veneziano 

Foto di  Massimiliano Bertoli

Foto di  Emanuele Vidal 

Foto di Ivan Gavagnin e  Silvia Valentini

Aeroporto Marco Polo di Venezia, foto di Marco Zanon

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Articolo redatto da Alberto Gobbi, con la collaborazione di Giuliano Nardin.

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