01.12.2016 - Comitato Tecnico Scientifico
Outlook Inverno 2016/17

INTRODUZIONE
La stagione invernale 2016/17 è accompagnata da parecchie peculiarità a livello teleconnettivo, e questo ha reso particolarmente complesso il lavoro che ci accingiamo ad illustrare.
L'intenso episodio di El Niño verificatosi lo scorso inverno fa ancora sentire i suoi effetti, con un'atmosfera ancora impostata in “modalità Niño-like” (PNA, GLAAM e assetto PDO/NPGO ancora tipici da evento ENSO positivo) a fronte di anomalie oceaniche che mostrano l'oramai conclamata insorgenza di un episodio di Niña (episodio previsto comunque di debole magnitudo). Uno degli effetti residui del Niño è l'elevata mole di calore latente accumulato in atmosfera che, venuto meno il gradiente orizzontale che ha caratterizzato lo scorso inverno, ha potuto propagarsi a più elevate latitudini.
Questo eccesso di calore, abbinato ad una disposizione delle onde tale da favorire una buona attività dei flussi verticali di calore (vedi Figura 1), ha sancito un importante punto di rottura rispetto alle ultime stagioni autunnali, che ci avevano abituato ad un accoppiamento VPS-VPT in netto ritardo, flussi di calore praticamente azzerati o in forte ritardo rispetto alla maturazione avanzata del vortice stratosferico, e di conseguenza vortice polare libero di raffreddarsi ed approfondirsi fino allo stratcooling, sfociato sovente in ESE di tipo cold con superamento della soglia di precondizionamento del NAM.

Figura 1 – Forti flussi di calore in bassa stratosfera (150 hPa) a carico delle onde troposferiche (da http://acd-ext.gsfc.nasa.gov/Data_services/met/ann_data.html)

Le ampie onde troposferiche, specialmente quelle inizialmente determinate da un profondo vortice semipermanente delle Aleutine e di conseguenza da una prolungata fase con PNA positivo, hanno determinato un netto dislocamento del VPT sul continente Euroasiatico, causando un elevatissimo snowcover autunnale, un'anomalia negativa del ghiaccio artico senza precedenti, contestualmente all'attivazione di potenti flussi di calore che, propagatisi in stratosfera a carico di una sola onda di Rossby, stanno sfociando in un evento classificabile come Canadian Warming. In questo contesto si sono registrate in stratosfera velocità zonali molto basse.
Un'anomalia rilevante da evidenziare rispetto ad un indice periodico caratterizzato da un'elevata precidibilità è sicuramente quello a carico della QBO, che dopo una breve e molto precoce fase orientale alle medie quote di riferimento è tornata ampiamente occidentale sia a 30 che a 50 hPa, impedendo quindi ai venti stratosferici equatoriali che la connotano di invertire la loro direzione di moto da occidentali ad orientali. Pertanto, la QBO occidentale ci accompagnerà per tutta la stagione invernale.
Il ciclo solare prosegue la sua fase calante, che ci porterà verso un nuovo minimo nei prossimi anni. L'attività solare è rimasta molto bassa nelle ultime settimane, mentre l'indice geomagnetico ha fatto registrare picchi da nuovo massimo nei mesi di settembre ed ottobre; la correlazione media tra Ap index e solar flux con lag di 18/24 mesi porta ad ipotizzare un lieve calo di tale indice durante la stagione invernale. Inoltre, l'elevata correlazione diretta di tale indice con la NAO farebbe propendere per una North Atlantic Oscillation debolmente positiva come media invernale.
Detto della probabile Nina CP e del pattern NPGO nel Nord Pacifico, per quanto riguarda le SSTA è sicuramente da segnalare il rapido riassorbimento e graduale spostamento verso est del blob freddo atlantico, con zona RM che attualmente vede anomalie ampiamente positive, situazione che generalmente precede stagioni con NAO media positiva.

EVOLUZIONE PREVISTA

Figura 2 – Anomalie di altezza del geopotenziale previste a 500 hPa per la stagione invernale

Il mese di dicembre partirà con un tentativo di riaccorpamento del Vortice Polare in seguito al termine degli effetti prodotti in troposfera dal CW a causa della temporanea diminuzione dei flussi di calore. Si prevede quindi una partenza della stagione invernale sotto condizioni di AO e NAO non lontani dalla neutralità ( o leggermente positivi) con pattern EA/WR+. Si ritiene comunque che questo riaccorpamento del Vortice Polare avrà un carattere temporaneo, in quanto si prevede una riattivazione dei flussi di calore ad opera delle due onde principali stratosferiche in grado di contrastare un eccessivo raffreddamento del Vortice Polare e l'insorgenza di un E-S-E di tipo cold. Infatti in questa fase, caratterizzata dalla rotazione dell'asse del vortice stratosferico verso il continente euroasiatico, verrà verosimilmente richiamata in troposfera una forte onda dinamica pacifica che potrebbe sfociare in un blocco alla circolazione zonale con successivo riflesso nel comparto Atlantico.
Tali disturbi incentivati dalle onde troposferiche potrebbero essere in grado di produrre un nuovo riscaldamento stratosferico, questa volta a carico di entrambe le onde planetarie.

Sul nostro comparto ci attendiamo una prima parte del mese di dicembre caratterizzata da un tipo di tempo piuttosto stabile ma che, a causa di possibili afflussi di aria più fredda di estrazione continentale in seno ad una debole circolazione secondaria da E/NE, potrebbe risultare termicamente inferiore alle medie del periodo a causa di temporanee avvezioni che, data la direzione delle correnti, dovrebbero interessare maggiormente le aree orientali del paese.
Durante la seconda parte del mese è ipotizzabile l'affermazione di un'ondulazione del getto più marcata nel comparto atlantico, con riflessi per la nostra penisola riconducibili ad una fase più perturbata capace di portare nevicate anche a quote basse o di pianura nelle zone investite da tale discesa fredda.

Il mese di gennaio nella sua prima parte manifesterà una vivace attività d'onda planetaria. Stante i pregressi indici EA/WR e NAO dicembrini tendenzialmente positivi, essa si focalizzerà probabilmente con un blocking barico tra est Atlantico ed ovest Europa, a cui dovrebbe seguire un'irruzione artica sulla Russia e in parte in est Europa che, nella sua evoluzione, potrebbe interessare in modo indiretto la nostra penisola. In ovest Europa il tempo si dovrebbe mantenere più freddo e stabile rispetto alle medie fino a metà mese per correnti mediamente orientate dai quadranti settentrionali in quota.
Per la seconda metà dell'inverno l'ampiezza d'onda troposferica dovrebbe mantenersi sufficientemente forte da sostenere una discreta dinamicità tra fasi stabili e fasi instabili. Il probabile mutamento di alcune condizioni iniziali (ad esempio il graduale spostamento verso EP della Nina) ci fa propendere per una seconda parte con indici leggermente diversi in area europea; nel dettaglio ci aspettiamo un lieve calo della NAO ed uno SCAND che potrebbe tendere alla neutralità/debole positività.

La difficoltà nell'inquadrare tali mutamenti ci impone una certa prudenza; quindi, come di norma per i nostri outlook, ci riserviamo una migliore accuratezza previsionale in seguito.

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