19.06.2015 - Veneto
14,15,16 giugno 2015: 3 giorni di forti temporali nel Triveneto

Tra il 14 e il 16 giugno si è avuto un deciso break al periodo eccezionalmente caldo avutosi nella prima metà del mese ( numerose stazioni meteo hanno registrato la prima decade di giugno più calda almeno dal 1990), a suon di temporali anche di forte intensità. 

La situazione sinottica ha visto tra l’11 e il 13 giugno la discesa di una saccatura nord-atlantica sulla penisola Iberica che ha provocato in risposta  la risalita di un promontorio anticiclonico sub-tropicale sul Mediterraneo Centrale, che ha progressivamente aumentare le quantità di aria caldo-umida nei bassi strati e quindi di energia potenziale disponibile alla convenzione (CAPE). Successivamente la saccatura sulla Penisola Iberica ha iniziato ad avanzare lentamente verso Est, coinvolgendo il Nord-Est Italiano a partire da domenica 14 giugno, con correnti sud-occidentali umide e instabili, via via più fresche,  fino alla notte tra il 16 e il 17 giugno quando si è avuto il transito dell’asse di saccatura. E’ la classica situazione favorevole a intensa fenomenologia temporalesca nel triveneto.

Domenica 14 giugno, a complicare il quadro già favorevole all’insorgenza di forti temporali, si è avuto il transito di un cavetto ciclonico ( linea nera sulla mappa sottostante) al piano isobarico di 500 hPa, in grado di apportare un incremento dei valori di vorticità sul Nord Italia.

 

I valori di energia disponibili alla convenzione erano molto elevati, superiori ai 2000 j/kg sulla bassa pianura con picchi oltre i 3000 j/kg sulla costa e mare adiacente.

I valori di windshear erano favorevoli a strutture temporalesche complesse, quali multicelle organizzate e supercelle.

Al suolo si è formata fin dal mattino una convergenza  di venti sul veneziano orientale tra lo scirocco che risaliva dal mare e le correnti settentrionali che discendevano dall’alta pianura ( rettangolo rosso nella mappa dei venti seguente): questa convergenza sarà all’origine di un potente sistema multicellulare autorigenerante di tipo MCS ( Mesoscale Convective System)che stazionerà in loco per alcune ore, scaricando fino a 110/120 mm e alcune grandinate.

Questa è una GIF degli scatti radar di Teolo della mattinata e primo pomeriggio in cui è ben visibile l’insistenza delle precipitazioni nelle stesse zone del veneziano orientale, in corrispondenza della convergenza indicata sopra.

 

Al satellite alle 11:00 è comparsa anche un overshooting top, ossia uno sfondamento delle correnti ascendenti del temporale in stratosfera.

Alcune foto del MCS, visto da Ovest( foto di Giorgio Pavan)…

E da Est con una bella roll cloud ( foto di Francesco Netto)

 

Poco dopo il mezzogiorno invece si è formata un’altra convergenza tra il basso Veneto e la Lombardia ( rettangolo nero nella mappa) tra le correnti settentrionali dell’alta pianura, lo Scirocco dal mare e le correnti sud-occidentali discendenti dall’Appennino, in corrispondenza a un minimo barico al suolo: da questa convergenza si origineranno alcuni temporali, che nella fase iniziale hanno avuto probabilmente caratteristiche supercellulari ma che poi si sono organizzati in una squall line che ha risalita la pianura veneto-friulana, con una spettacolare shelf cloud nel lato avanzante.

 

Purtroppo il radar di Teolo non è riuscito a scansionare correttamente il temporale sul padovano che ha probabilmente assunto caratteristiche supercellulari, poiché il sito radar si è ritrovato immerso nei forti rovesci, tuttavia le foto di Giorgio Pavan presso Este sembrano indicare la presenza di un mesociclone nel temporale: notate infatti la wall cloud al centro della foto e la lunga tail cloud sulla destra.

Come già detto, l’evoluzione successiva dei temporali è stata la formazione di una squall line con una spettacolare shelf cloud nel settore avanzate del temporale. Nelle prima fasi le precipitazioni temporalesche hanno assunto colorazioni verdastre, segno di cospicue quantità di grandine all’interno dei cumulonembi.

Foto di Dino Gasparetto a Rovigo

Foto di Giorgio Pavan

Foto di Fabio Clock a Caorle (VE)

Foto di Francesco Netto a Lignano (UD)

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Lunedì 15 giugno, nonostante i vari forti temporali della giornata precedente, erano presenti ancora elevate quantità di energia potenziale, fino a 2000/2500 j/kg sulla costa. I valori di windshear previsti, pur sempre favorevoli allo sviluppo di sistemi temporaleschi complessi, erano inferiori ai valori del giorno precedente. Tuttavia, come vedrete nel seguito dell’articolo, di fatto sono riusciti ad assumere caratteristiche supercellulari più temporali in questa giornata, rispetto a quella precedente. Questo è forse da ascrivere a due motivi principali: il 14 è transito un cavetto che ha favorito l’innesco di molti temporali che però si sono disturbati a vicenda, e che sono quindi andati ad assumere caratteristiche per lo più multicellulari, il 15 invece non transitando nessun fronte (atmosfera pre-frontale),  i temporali sono stati un po’ più locali e sono riusciti a mantenere una certa autonomia, fattore indispensabile per la genesi di supercelle; il 14 inoltre, sempre a causa del cavetto, c’è stata una decisa avvezione di umidità a tutte le quote che ha impedito almeno in parte il soleggiamento, mentre il 15 finchè non si sono sviluppati i temporali il cielo è rimasto ben soleggiato, fattore sicuramente favorevole all’aumento di energia potenziale anche negli strati più bassi dell’atmosfera e quindi favorevole all’intensificazione di eventuali updrafts.

Di fatto, il radiosondaggio di Udine delle 12z del 15 giugno è quello che più mostra la possibilità di sviluppo di supercelle nei 3 giorni presi in esame: si noti infatti la rotazione dei venti da Scirocco debole al suolo a veloci correnti da Sud-Ovest in quota.

I primi temporali si sono formati nel basso trevigiano, lungo una linea di convergenza tra il Libeccio secco dall’Appennino che soffiava moderato sulla medio-alta pianura e lo Scirocco dal mare.

Questi temporali si sono disposti in linea e ben 3 di essi hanno molto probabilmente assunto caratteristiche supercellulari. Si noti per esempio nei tre seguenti frame radar un inflow notch (primo scatto), un v-notch (seconda scatto) e un eco ad uncino (terzo scatto): tutti echi radar che possono ricondurre alla presenza di un mesociclone nel temporale.

Giorgio Pavan ha immortalato uno di questi temporali: è visibile un accenno di wall cloud al centro con una possibile tail cloud sulla destra.

La stessa convergenza genera dei temporali nel rodigino di cui uno ha forse assunto caratteristiche supercellulari presso Villadose.

Foto di Tondo Christian

Poco più tardi la convenzione è esplosa anche sulla pedemontana e si è organizzata come un sistema multicellulare di grosse dimensioni.  Nella sua fase iniziale tuttavia ha generato una supercella nell’alto pordenonese, a S.Giorgio della Rinchinvelda come confermano queste foto dell’utente Dut di forum meteotriveneto e i frame radar, sia vmi che doppler che vedono un evidente eco ad uncino.

Quando il sistema temporalesco arriva sulla bassa pianura, genera alle 19 un'altra probabile supercella effimera a Latisana.

Supercella effimera a Latisana, foto di Jure Atanackov

Il temporale in seguito, tornato ad essere una normale multicella, ha generato nel lato avanzante una bella shelf cloud.

Foto di Jure Batagelj a Cormons

Al satellite si possono osservare nella sommità di questo MCS alcune onde di gravità, tipiche di questi ammassi temporaleschi: esse sono delle increspature sulla sommità dei temporali ( molto simili alle gocce che cadono in una pozza d’acqua) che paiono insorgere quando i moti verticali all’interno dei cumulonembi si propagano anche orizzontalmente.

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In serata si sviluppa l’ennesimo forte temporale di giornata, questa volta nel Golfo di Trieste, dove riesce ad assumere caratteristiche supercellulari come testimonia il radar ( visibile un accenno di eco ad uncino con forte rotazione)

Foto di Jure Batagelj a Sistiana (TS)

Foto di Jure Batagelj a Sistiana (TS)

Martedì 16 si avevano condizioni termodinamiche simili al giorno precedente, con valore di CAPE leggermente inferiori ( comprensibile dato il gran numero di temporali occorso nei giorni precedenti), ma pur sempre elevati attorno ai 1500/2000 j/kg sulla bassa pianura.

I primi temporali si formano questa volta nella pedemontana durante il mezzogiorno e si organizzano per l’ennesima volta in un MCS che scende verso la bassa pianura lentamente. Qui trova condizioni di windshear ed energia più favorevoli e quindi le celle temporalesche iniziano ad organizzarsi meglio: in una prima fase si allineano quasi a voler formare una squall line, ma velocemente 3 delle celle temporalesche del sistema prendono il sopravvento sulle altre, si isolano e guadagnano natura supercellulare.  Nello scatto del radar di Fossalon delle ore 17:20 ho cerchiato le 3 probabili supercelle (notare in quella sul veneziano orientale e in quella sull’isontino un probabile eco ad uncino)

Alle 18:00 i 3 temporali sono completamente isolati e autonomi (tipico delle supercelle). Il forte inflow delle 3 celle ha indebolito gli altri temporali fino a farli dissolverli e ha impedito lo sviluppo di nuove celle temporalesche.

La fisionomia della supercella sul basso veneziano, poi scesa nel Delta del Po, è invece meglio apprezzabile dal radar di Teolo

 

Questo temporale ha interessato Venezia con precipitazioni anche grandinigene: ecco alcuni scatti di Giuliano Nardin che ha immortalato il transito del temporale nella città. Nella seconda foto è visibile una corposa inflow tail, segno di correnti ascendenti molto vivaci nel cumulonembo ( ore 15:50)

 

La supercella che ha interessato l’Isontino era provvista di una maestosa wall cloud con tail cloud annessa

Foto di Danijel Konjedic

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Alle 16:30 esplodono velocemente due temporali nel pordenonese, uno dei quali, il più settentrionale riesce a guadagnare natura supercellulare generando una probabile vasta wall cloud. Tuttavia data la presenza di un'altra cella più a Sud il temporale perde nel giro di 20 minuti le caratteristiche supercellulari diventando una normale multicella.

Nello scatto radar delle 16:40 è visibile comunque nella cella cerchiata un accenno di v-notch

E alle 16:50 Francesco De Martin fotografa questa probabile grossa wall cloud.

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In serata giungono altri temporali in Veneto dalla Lombardia  e dall’Emilia, organizzati come MCS, accompagnati in alcuni casi da shelf clouds.

Shelf cloud a Conselve (PD) alle 18:50, foto di Alberto Gobbi

Shelf cloud a Brugine (PD), foto dell’utente Ale92 di forum meteonetwork

Shelf cloud nel caorlotto, foto di Sara Vinale.

Fino a notte inoltrata continueranno a formarsi rovesci e temporali nella pianura triveneta a causa del transito del fronte freddo che tuttavia trova l’aria ormai già rimescolata da 3 giorni di temporali forti e quindi i fenomeni sono prevalentemente deboli-moderati. Si conclude così una 3 giorni intensa di passione che ha visto lo sviluppo di veramente molti temporali anche di forte intensità:  il setup costituito da rimonta sub-tropicale nord-africana e saccatura nord-atlantica tra Francia e penisola-Iberica non ha deluso gli appassionati di temporali del triveneto neppure questa volta…

Francesco De Martin

con la collaborazione di Giorgio Pavan e Giuliano Nardin

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