26.11.2023 - Associazione
OUTLOOK CTS – Mese di dicembre 2023

PREMESSA

Il quadro delle TLC introduce un forte elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti, ovvero l’emersione del Niño; nonostante il fenomeno abbia preso avvio già dai mesi primaverili, fino ad oggi ha avuto uno scarso impatto sull’atmosfera, tant’è che sia la convezione tropicale (MJO) che le dinamiche circolatorie emisferiche sono rimaste poco coerenti con lo stato di fondo indotto dall’ENSO.

L’autunno del 2023 ci lascerà con una fase di tempo freddo e instabile che dall’Europa centro-orientale si estenderà progressivamente anche all’Italia e al Mediterraneo, regalando così un assaggio di inverno.

La dinamica attuale è stata innescata da un treno di onde sviluppate dal Pacifico nell’ultima decade del mese di novembre grazie alla traslazione di un’intensa Kelvin Wave in grado di sviluppare un marcato focus convettivo nei pressi del meridiano del cambio di data, creando una sorta di sincronia con il segnale di fondo caratterizzato dal Niño in fase di rinforzo proprio nella regione 3.4.

Sulla base delle proiezioni dei modelli climatici è verosimile che questo tipo di circolazione a carattere freddo (ma anche umida) sconfini all’interno della prima decade del mese di dicembre.

L’approfondimento di una saccatura sul Canada orientale porterà infatti allo sviluppo di un’alta pressione dinamica sulla Groenlandia, che spostandosi poi verso est andrà a congiungersi con un ponte all’alta russa isolando così una saccatura fredda sull’Europa. Tuttavia, l’allungamento dell’Atlantic Ridge (ATR) renderà critica la stabilità di tale configurazione, e la rottura dell’onda altopressoria (wave breaking) porrà fine all’alimentazione calda della struttura dell’alta pressione.

E’ infatti assai probabile che il vortice polare, privo di ulteriori significativi disturbi d’onda, vada successivamente ad incidere sul rinforzo della corrente a getto polare, inducendo una lenta ma progressiva risalita del segno della NAO fino a valori neutro positivi nella seconda parte del mese, in una prima fase a causa degli effetti di flussi di calore verticali piuttosto deboli (fase maggiormente Niña-like). Si ritiene comunque che questa fase caratterizzata da una debole convezione, centrata principalmente sull’oceano Indiano, sia da considerarsi temporanea.

E’ da preventivare infatti una netta intensificazione degli eddy heat and momentum flux nel corso della terza decade di dicembre, quando l’attività convettiva tropico-equatoriale tornerà in fase con il segnale del Niño nella fasi MJO 5-6-7, portando ad un netto rinforzo di W1 fino in stratosfera con un conseguente dislocamento di massa del vortice stratosferico, che anche in virtù dei deboli flussi di calore e momento avuti nella fase precedente risulterà essere piuttosto forte.

In questa fase in troposfera tenderà a consolidarsi un prevalente regime NAO+, anche in virtù di un’anomalìa di momento angolare fortemente positiva.

Viene ad oggi ipotizzato un mutamento di tale assetto entro la prima metà del mese di gennaio, con una modifica progressiva del pattern dominante (NAO+) verso uno Scandinavian Blocking (o Scand+), circostanza che farebbe presumere un netto indebolimento del vortice polare a tutte le quote a cominciare dalla stratosfera.

PROIEZIONI PER IL MESE DI DICEMBRE

Come anticipato in premessa, per la prima decade del mese di dicembre dovrebbe consolidarsi una fase di tempo instabile sull’Italia e più in generale sul Mediterraneo, ove sarà possibile l’interazione fra masse di aria artica proveniente dal nord Europa e dalla Russia occidentale ed aria più umida presente nel Mediterraneo, in grado di sviluppare condizioni favorevoli a precipitazioni nevose a quote medie o medio-basse specialmente al Nord e sull’arco alpino.

In questa fase non si escludono accumuli pluviometrici significativi sul settentrione e sulle regioni tirreniche centro-settentrionali, specialmente quando la bassa pressione sul Canada inizierà ad indebolirsi ed il flusso occidentale in uscita dal continente americano Canada raggiungerà l’Europa occidentale, agganciando il blocco freddo preesistente.

Inizialmente le precipitazioni potrebbero risultare nevose fino a bassa quota al nord. (vedi composito nell’ immagine di copertina)

1a parte del mese di dicembre

Nella seconda decade il flusso umido e mite da ovest dovrebbe scalzare la massa di aria fredda, portando progressivamente verso l’Europa meridionale un flusso occidentale ondulato. Tali ondulazioni si innalzeranno progressivamente di latitudine, a causa del previsto rinforzo del vortice polare; in questa fase solo le regioni meridionali e quelle centrali adriatiche potrebbero rimanere marginalmente esposte a correnti fredde di matrice balcanica.

2a fase del mese di dicembre

Nel corso della terza decade si dovrebbe assistere ad un progressivo consolidamento dell’alta pressione verso l’Europa meridionale e verso il Mediterraneo, con un tempo generalmente stabile sulla nostra penisola. Non si possono escludere marginali disturbi sulle regioni Alpine e prealpine e al nord (più in particolare nord-est) per gli effetti del transito di sistemi perturbati di matrice polare diretti essenzialmente verso l’Europa orientale.

3a fase del mese di dicembre
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