Prendi un nocciolo di aria molto fredda, ben organizzato sulle distese ghiacciate dell’Artico groenlandese, inseriscilo entro il ramo del flusso portante diretto verso l’Europa, che su quel settore si presenta a curvatura ciclonica, e il gioco è fatto. Detto in termini molto semplici, è il meccanismo che sta per originare una nuova fase di maltempo invernale sul nostro Paese, in questo caso sulle regioni centrali adriatiche e su quelle meridionali. Lo schema è quello che si può apprezzare dalla mappa riportata nella figura in alto a sinistra. Si tratta del modello GFS, centrato per le ore 13.00 di ieri, sabato 7 febbraio e che rappresenta l‘avvezione di temperatura in 6 ore sul piano isobarico di 850hPa (1.500 metri).
Si possono ricavare importanti elementi di prognosi: in prima battuta, grazie alla colorazione blu-viola, la posizione attuale del nocciolo di aria fredda (entro il tratteggio bianco) poi, grazie all’isobaratura nera, la traiettoria di spostamento del medesimo (frecce bianche). La seconda mappa (a destra) fornisce gli stessi parametri ma con riferimento alla mezzanotte di lunedì 9. Osservate dove si trova la zona di massimo raffreddamento (tratteggio bianco). Facile notare dunque che non si tratterà di Buran, vento gelido siberiano proveniente da est, che avrebbe necessitato della presenza veicolante dell'alta pressione russo-siberiana, ma di freddo scandinavo proveniente da nord, quindi artico-marittimo, parzialmente continentalizzato.
Ma ecco una breve descrizione sinottica utile per comprendere la cronologia degli eventi.
SITUAZIONE: lungo il bordo orientale dell’anticiclone atlantico, in via di rinforzo ed elongazione verso la Groenlandia, scorre un nucleo di aria molto fredda di origine artico-marittima, pilotato da una anomalia della tropopausa che si va aprendo un canale verso l’Europa orientale, con destinazione Balcani. La massa d’aria fredda, dopo aver superato nella notte la regione scandinava e questa mattina la Polonia, si trova ora tra Austria e Repubblica Ceca, in procinto di doppiare l’arco alpino orientale.
EVOLUZIONE: la presenza di un minimo residuo sul basso Tirreno (è quello che ha portato le recenti nevicate al nord) fungerà da esca e aggancerà la vorticità in arrivo dal nord Europa tanto da deviare parte della colata fredda verso le nostre regioni meridionali. L’impatto della nuova massa d’aria avverrà in due successive pulsazioni: una prima, dovuta al contraccolpo freddo che inizia a premere dall’altra parte dell’Adriatico, sino a domenica pomeriggio, un secondo con l’inserimento della lama fredda vera e propria a partire dalla serata.
L’IRRUZIONE FREDDA: domenica sera irrompe la coda del fronte freddo, che genererà una brusca rotazione del vento da nord, un sensibile calo delle temperature e un calo del limite delle nevicate fin su pianura e sulla fascia costiera compresa tra le Marche meridionali e il Molise. Nella notte e per l’intera giornata di lunedì, la neve raggiungerà anche le quote pianeggianti della Puglia, della Basilicata e della Calabria settentrionale, mentre si attesterà intorno a 300 metri sulla Calabria meridionale (dove i fenomeni saranno comunque più occasionali) e a 400 metri sul nord della Sicilia. Possibili temporanei sconfinamenti su Sannio ma soprattutto Irpinia. Potrebbero dunque svegliarsi imbiancate città costiere come Pescara, Termoli, Foggia, Brindisi, Bari, Lecce e Taranto. Neve anche a L’Aquila, Campobasso, Isernia, Potenza, Matera e Cosenza. Possibili spruzzate anche ad Avellino, Benevento, Crotone e Catanzaro e in collina su Reggino, Messinese tirrenico e Palermitano. Nella seconda parte della giornata ancora rovesci sparsi, con limite delle nevicate previsto in rialzo a 300-400 metri sui settori peninsulari, fino a 500-600 metri in Sicilia.
TENDENZA PER MARTEDI: al mattino ancora un po’ di instabilità, con nuvolaglia e residue brevi nevicate a partire da 500 e 600 metri, cui seguirà una raduale cessazione delle precipitazioni e un indebolimento del vento che ruoterà nuovamente a nord-ovest. Ancora freddo con temperature sotto la media, ma il leggero rialzo rispetto a lunedì.
Luca Angelini