29.01.2015 - Cronaca Meteo
USA vs Europa: l'inverno con un piede in due scarpe

Nuova ondata di gelo e neve prevista per domani, venerdì 30 gennaio, sugli stati centro-orientali del nord America, Canada e Stati Uniti. E' già stata diramata un'allerta che prevede oltre al vento forte e alle temperature sotto lo zero, anche la possibilità di ulteriori accumuli nevosi sul suolo nord-americano, in particolare lungo la fascia nord-orientale, così come risulta dalla figura in alto.

Da una parte all'altra dell'oceano, anche in America qualche nota polemica ha accompagnato la precedente allerta, fortunatamente non realizzatasi nella severità dei fenomeni previsti inizialmente. Un shift, un lieve spostamento verso est del perno ciclonico e le grandi nevicate sono finire in mezzo al mare, anzichè seppellire New York.

Poco importa, l'inverno adesso non è solo degli Americani. Giusto per smentire chi vede nel lobo canadese del vortice polare la causa dei mancati inverni in Europa, e rimandare invece ad analisi più complesse come quelle relative alle vicende chiave avvenute da poco in stratosfera, e il “generale” ha ora un piede in due scarpe: l'America da una parte e l'Europa dall'altra.

Questo a causa del disassamento della circolazione circumpolare verso l'emisfero euro-atlantico, anche a causa di un disturbo di fondo dovuto dall'altra parte dell'emisfero, tra il settore asiatico e quello pacifico, ad una serie di riscaldamenti che vanno a spingere verso di noi la vorticità polare. Tecnicamente è andato delineandosi quello che in gergo è noto come “displacement”, ovvero una fuoriuscita del Vortice Polare Stratosferico dall’asse del Polo Nord geografico. 

Va da sè che un tale disegno è avvezzo a trasportare nuclei di vorticità, quindi potenziali situazioni di maltempo, inseriti in un contesto squisitamente invernale.

Come avrete notato, non compaiono ipotesi estreme, perchè in stratosfera non si è compiuto ne si va compiendo alcun evento estremo. Diffidate pertanto di chiunque perseveri da mesi nel portare avanti tesi di gelo estremo per l’Italia, rimandando l’evento di volta in volta sino all’eventuale buon fine. In questo caso ci aspetta nel concreto un finale di gennaio e un inizio di febbraio improntati, come detto, ad una spiccata dinamicità invernale, comprendendo con questo anche fenomeni nevosi a bassa quota, occasionalmente di pianura su alcuni settori, pur in un contesto che può essere ascritto tranquillamente alla normalità climatica del nostro Paese.

Detto in altri termini, ci troviamo dinnanzi ad una situazione ciclonica invernale di tutto rispetto, un pattern che solitamente non si risolve in tempi brevi ma che necessita di diversi giorni per smaltirsi. Innescato come deto da forzanti a scala emisferica, con parziale contributo della stratosfera, questo stato dell'arte ha dovuto prender la ricorsa e ora è pronto a correr via per catapultarci verso la probabile, naturale prosecuzione di questa pulsante fase invernale almeno sino a tutta la prima settimana di febbraio. Dovremo attenderci fenomeni estremi? Alla luce dei fatti in Italia no, ma non per questo il periodo che stiamo vivendo non potrà essere chiamato senza remore e, perchè no, anche con un sospiro di sollievo, “vero inverno“.

Luca Angelini

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