Quadro generale di partenza
Il quadro generale è conseguenza del Major Midwinter Warming del 6 gennaio. Esso vede la presenza di un’alta polare posizionata tra il bacino Artico ed il Mar di Laptev (Artico Siberiano). I grandi centri di vorticità sono posizionati a latitudini subpolari, il primo tra il Canada e la Groenlandia ed il secondo tra la Scandinavia e la Siberia occidentale. La circolazione antizonale si chiude sul settore Est-asiatico e pacifico, lasciando spazio al rientro zonale alle medie latitudini temperate dell’Oceano Pacifico. Pattern descrittivo PNA+.
Sul settore atlantico il primo nucleo di vorticità interagisce con le acque oceaniche più calde della media, enfatizzando uno sviluppo di sistemi perturbati che tendono gradualmente ad interessare Sud Groenlandia ed Islanda. Pattern descrittivo NAO neutra tendente a positiva.
Figura 1 – La situazione emisferica attuale con i seguenti protagonisti: alta polare, vortice polare spezzato in due lobi a latitudini subpolari, e tre onde di Rossby visibili tra Est Asia e Nord Pacifico (fonte www.meteociel.fr)
Tendenze
Questa tendenza alla zonalità di tipo PNA/NAO debolmente positiva è coadiuvata da un momento angolare molto positivo e con massima forza di attrito superficiale alle latitudini temperate (45°/60°N). Pattern descrittivo GWO 5 in progressione verso la fase 7. La fase 7 è generalmente associata ad un pattern Nino-like, PNA+ e tendenza a strutturazione dei blocking tra Nord America e Oceano Pacifico ad onda più lunga e più ad Est di quello attuale.
Figura 2 – Global Wind Oscillation, GWO. A sinistra le caratteristiche dell’indice (Weickmann e Berry, NOAA/ESRL Physical Sciences Division, R/PSD1, 2008); a destra la proiezione dell’indice attuale
Le SSTA positive del Nord-Ovest Atlantico (zona RM) vengono progressivamente stirate durante l’esondazione verso il Nord Atlantico del primo nucleo di vorticità (quello del continente Nord-americano), fino ad assumere, nel medio termine, un tripolo debolmente positivo che tuttavia troverà difficoltà a chiudersi in Est Atlantico, dove si osservano SSTA neutre o debolmente negative. Rimanendo nel campo delle termiche superficiali oceaniche, si osserva ancora una Nada ma la struttura generale è quella tipica di una debole Nina di tipo East-based, con baricentro vicino al Sudamerica. Essa enfatizza un’attività convettiva intertropicale che ad inizio febbraio interesserà le fasi 8 ed 1.
All’attività moderatamente zonale della configurazione nord emisferica alle latitudini temperate si oppone l’effetto di risonanza tra superficie e medio-bassa stratosfera, posti in essere dal recente MMW. Qui il pattern descrittivo è chiaramente l’AO-. Questo indica che i nuclei di vorticità in seno al vortice polare non si riaccorperanno, pur tendendo l’indice AO a riposizionarsi in zona neutrale durante il suddetto trasferimento delle vorticità troposferiche dal comparto canadese verso Est.
Figura 3 – Vorticità potenziale sulla superficie isentropica di 475 K prevista per il 2 febbraio (fonte wekuw.met.fu-berlin.de). Sono visibili ben 3 centri di vorticità di cui uno è collocato sul Nord-Ovest Europa
Campo previsionale
Il passaggio in fase 7 della GWO e in fase 8 e 1 della MJO ad inizio febbraio tenderanno a far arrestare il moto verso l’oceano del nucleo canadese, che dovrebbe riprendersi una posizione più consona all’interno del continente Nord-americano rimanendo separato dal nucleo siberiano. La GWO dovrebbe poi rallentare di magnitudo, predisponendo una situazione più ondulata sul getto delle medie latitudini. La prima onda planetaria che sarà attiva fino nel medio termine tenderà a rallentare notevolmente, mentre la seconda, che nonostante le condizioni poco favorevoli è riuscita già a pulsare verso Est-Nord-Est con termiche di tutto rispetto (+10° su Nord-Ovest e Tirreno e +15° su Gibilterra), dovrebbe avere più spazio a disposizione e strutturarsi ad onda lunga. Questo anche per la presenza di un vortice isolato sulle Canarie che tende a strutturare un blocco bicellulare ad asse Nord-Ovest/Sud-Est.
Figura 4 – Affondo Nord-atlantico sul Sud Italia e Balcani guidato da una figura di blocco ad onda lunga in Est Atlantico, come previsto da GFS 12z del 25 gennaio per il 3 febbraio (grafica by Meteonetwork, www.meteonetwork.it/models/)
In campo previsionale, sul settore di nostra competenza, dopo una modesta circolazione secondaria con effetti al Sud, dovremo osservare un progressivo indirizzamento degli affondi Nord-atlantici verso il Mar Adriatico e la penisola balcanica, con nuove piogge al Sud e nevicate in montagna. Successivamente, un affondo da Nord-Est guidato da un centro motore sulla Russia settentrionale potrebbe colpire l’area balcanica e i settori orientali della penisola.
Ancora oltre
Nel corso del mese di febbraio si assisterà ad un nuovo disturbo in medio-bassa stratosfera, inerente al mancato riaccorpamento del vortice polare, alla struttura delle onde planetarie con una nuova separazione tra i nuclei del vortice polare e ad un asse più ruotato in senso orario di quello successivo al MMW. Tuttavia la wave 2 non sarà particolarmente tonica per la disposizione delle SSTA atlantiche, e questo permetterà un susseguirsi di ampie ondulazioni atlantiche (al più Nord-atlantiche) con ritorno delle precipitazioni al Nord e sui settori occidentali. Tuttavia, se il centro della convezione intertropicale nel suo spostamento verso l’Atlantico riuscirà a sostenere una pulsazione ad onda corta, anche per compensazione con i prossimi venti giorni, si potrebbe osservare un nuovo episodio di breve (media) durata più propriamente invernale.