25.11.2021 - Nuvole
Atlante delle nubi

Altezza stimata sui 3500 metri. Nubi composte da ghiaccio e acqua spesso danno origine a pioggia o neve se la temperatura è vicina a 0° in forma leggera, talvolta continua quando lo strato si ispessisce e si abbassa come in questo caso che poi ha dato pioggia debole. Spesso si notano in presenza di fronti caldi e indicano che il corpo della perturbazione è su di noi. Si collocano tra 2 e 6km d’altezza.

Altostratus opacus

Nubi sufficientemente spesse ( oltre 1km) che mascherano completamente il sole o la luna. Questa varietà può dare luogo a precipitazioni solitamente leggere

Altocumulus stratiformis opacus

Distesa o banco di nubi , la maggior parte dei quali sufficientemente opaca da mascherare completamente gli gli astri maggiori. La base di solito è abbastanza uniforme mentre si notano gli elementi della parte superiore suddivisi in maniera irregolare. In questo caso l’altezza apparente era intorno i 3500 metri e si muovevano da est verso ovest con movimento ciclonico , questo perché sono la parte marginale di un occlusione a ovest del mare di Sardegna.

È la specie più comune formata da elementi e masse tondeggianti piuttosto grossi, collocati tra 300 e 2000 mt, fino a 2500 mt in montagna e che si distendono orizzontalmente e può raggiungere notevoli distanze.In questo caso gli elementi che la compongono sono abbastanza appiattiti. Spesso questa nube si forma molto frequentemente nelle giornate autunnali umide e molto spesso segnalano una leggera inversione termica.

Stratus nebulosus opacus

Non è niente altro che nebbia sollevata dal suolo la quale forma una distesa nuvolosa sufficientemente densa da oscurare il sole o la luna. È la varietà più facile a vedersi e di solito è spessa più di 200 metri. Gli strati si possono osservare tra i 0 e i 2000 metri di quota. Quando la nube è spessa e l’aria molto umida può dare luogo a pioviggine o neve sottile.

Nimbostratus pannus ( Stratus fractus)

Spesso sotto la densa coltre del Nimbostratus si formano elementi dall’aspetto frastagliato che frequentemente nascondono la base vera della nube principale. Si formano per evaporazione parziale e poi condensazione delle precipitazioni. Durante l’ispessimento di un Altostratus con formazione di Nimbostratus la comparsa di queste nubi indicano pioggia o neve tra non molto. In questo caso la base della nube principale era sui 1500 metri.

Altostratus translucidus

Nubi di media quota tra 2000 e 7000 m. Costituiti da goccioline allo stato liquido ( spesso sopraffuse) e cristalli di ghiaccio se molto alti solo da cristalli. In questo caso sono poco densi e sottili ( 500-800m) e si intravedono il sole e la luna .

Cumulus fractus

Questa nube è caratterizzata da bordi sfrangiati. Sembrano batuffoli d’ovatta. Si genera per moti vorticosi dell’aria ( rotori) che nascono quando un forte vento attraversa una montagna. In questo caso era presente il vento di föhn. Altezza intorno 1500- 2000 MT.

Cirrocumulus lenticularis

Banchi di cirrocumuli a forma di lente molto allungati e contorni definiti. Appaiono spesso di un bianco brillante. A formarli sono correnti aeree molto forti che generano movimenti ondulatori all’impatto di catene montuose. Sono nubi molto alte oltre 5000 m spesso sui 9000 m talvolta accompagnati da scie di condensazione.

Cirrocumulus lenticularis e scia di condensazione.

Nubi alte oltre 7000 m in questo caso superano la quota dell’aereo che in quel momento transitava lasciando con se la scia ( contrails). Si tratta di cirrocumuli lenticolari dovuti a ondulazioni del flusso d’aria molto forte alle alte quote quando incontrano delle montagne. Spesso si notano in condizioni favoniche.

Stratocumulus opacus

Coltre nuvolosa più o meno continua di grandi rotoli o rulli tondeggianti e scuri, abbastanza spessi da mascherare il sole. Base irregolare. La loro quota varia da 300 a 2000m. In questo preciso caso l’altezza stimata era di 1500 metri. Non produce fenomeni significativi.

Stratocumulus

Costituiti da masse tondeggianti che formano gruppi o ondulazioni. Di solito grigi o bianchi hanno spesso parti scure. Si collocano tra i 350 e i 2000 m. Se danno precipitazioni queste sono sempre deboli sotto forma di pioggerella o neve debole. Si osservano vicino ai fronti atmosferici e anche nelle inversioni quando vi è alta pressione specie nel semestre freddo.

Altostratus translucidus

Nubi medie in questo caso alto oltre 4000m. Si sviluppa per sollevamento di aria umida sopra uno strato di aria fredda. Indica spesso l’avvicinarsi di un fronte atmosferico. Questa varietà è sottile da rivelare la posizione del sole.

Cirrocumulus floccus

Nubi alte sui 5500 metri di aspetto fibroso e simili a fiocchi e trasparenti privi di ombre proprie. In questo caso provenienti da nord-ovest assieme a cirrostratus e altostratus translucidus al passaggio di un fronte che incontrando le Alpi provoca la disgregazione delle nubi. Con questo tipo di correnti le regioni di Nordovest come il Piemonte o la Liguria restano sottovento e con cielo parzialmente nuvoloso e aria spesso secca.

Altocumulus translucidus perlucidus

Queste nubi che vanno da 3000m ai 6000 m. sono costituite da bande nuvolose spesso rettilinee e parallele dove si può intravedere la posizione del sole e siccome gli elementi che costituiscono il banco nuvoloso presentano spazi ben separati dove si può osservare il cielo da qui’ la varietà ( perlucidus).

Altostratus translucidus

Nubi medie intorno 3500 metri che lasciano intravedere la posizione del sole in alcune parti in quanto abbastanza sottili di aspetto fibroso contengono cristalli di ghiaccio e gocce d’acqua spesso allo stato sopraffuso ( sotto lo 0 gradi ma ancora liquide). In questo caso si osservano dopo il passaggio di un fronte freddo.

Un altro esempio di altostrati translucidus ( che lasciano apparire il Sole foto di destra) questi intorno 4000m mentre a ridosso dei rilievi si ispessiscono dando origine ad Altostratus opacus o nimbostratus ( foto a sinistra) con precipitazioni sotto forma di neve e quindi base della nube sui 2000m. Questo succede spesso quando fronti provenienti da Ovest Nordovest impattano sulla catena delle Alpi occidentali causando effetto stau ma non fohn nel versante opposto.

Scie di condensazione (contrails)

Le particelle che fuoriescono dalla combustione dei carburanti degli aerei favoriscono la condensazione del vapore acqueo in aria umida in quota. Si formano così linee longitudinali che a volte si allargano formando nubi dall’aspetto fibroso o fioccheggiante a volte si confondono con i cirri. Altezza normale sui 9000 metri o superiore.

Altocumulus stratiformis

Banchi di nubi o distesa bianca o grigia generalmente con ombra propria composta da lamelle, masse tondeggianti parzialmente fibrosi o lisci. In questo caso oltre 3.500m. costituite da goccioline d’acqua ( spesso sopraffuse) miste a cristallini di ghiaccio. Non danno precipitazioni e indicano una certa instabilità alle medie quote. Si osservano in questa forma spesso ai margini di un fronte atmosferico e quindi il tempo resta bello.

Cirrus floccus

Nubi alte oltre 6000 m. Costituite da cristalli di ghiaccio e fibrose hanno l’aspetto di fiocchi setosi. Nella foto provengono da nord e non significano nulla per le previsioni del tempo ma indicano solo umidità che proviene da una perturbazione al di là delle Alpi. Creano comunque un bell’effetto scenografico.

Altocumulus stratiformis

Nubi alte oltre 3500 metri formate da goccioline d’acqua (spesso sopraffuse) e localmente cristalli di ghiaccio che formano banchi o distese di piccoli ciottoli o elementi spesso disposti regolarmente. Possono annunciare un fronte e indicano instabilità alle medie quote.

Stratocumulus stratiformis opacus

Distesa nuvolosa bassa sotto 2500 metri grigie o biancastre con una struttura definita e blocchi separati a differenza degli strati. Presentano in certe parti ombre più scure. In questo caso indicano aria più tiepida al livello delle nubi e più fredda sotto tipico delle inversioni. Si osservano spesso in condizioni anticicloniche con ristagno d’aria nei bassi strati ma anche vicino ai fronti. Raramente causano precipitazioni sotto forma di pioggerella o neve debole e in certi casi possono produrre virga.

Stratocumulus atratiformis translucidus perlucidus undulatus

Strati di nubi in questo caso presentanti ondulazioni, masse arrotondate, non troppo spessi e con interruzioni dove si può notare l’azzurro del cielo. Altezza stimata intorno 3000 metri ( NEFODINA è un modello in grado di individuare celle temporalesche e l’altezza delle nubi) In questo caso non danno precipitazioni si formano per rimescolamento di masse d’aria e sollevamento di aria più umida con conseguente condensazione. Questo cielo molto comune nel semestre freddo per inversione termica durante una fase anticiclonica. Sono costituiti essenzialmente da goccioline d’acqua.

Altostratus opacus

Nube sufficientemente densa e spessa da mascherare completamente il sole e la luna alta oltre 4000 m. Questa formazione è stata notata al passaggio di un sistema frontale dove l’aria calda e umida in arrivo da ovest è costretta a sollevarsi dai monti creando una spaccatura della distesa nuvolosa durante la ridiscesa dell’aria, un po’come avviene durante il föhn .

Altostratus atratiformis opacus

Questo Altostratus alto circa 4000 m. è sufficientemente denso da nascondere il sole. Si tratta di nubi che possono dare origine leggere piogge o nevicate, spesso precedono il nimbostratus vero e proprio che invece apporta precipitazioni uniformi e continue. Preciso comunque che l’ Altostratus quando nasconde gli astri maggiori si definisce nimbostratus.

Altostratus opacus

Nubi medie intorno 3500 m costituiti da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua ( struttura mista) che in questo caso non hanno originato precipitazioni che raggiungono il suolo perchè non sufficientemente spessi. Essendo sul Piemonte occidentale le zone si sono trovate in ombra pluviometrica ovvero zona dove le precipitazioni non avvengono in quanto le correnti arrivando da ovest sud ovest incontrano le Alpi e queste zone restano un po’sottovento e quindi non formandosi le nubi a livelli inferiori non si hanno precipitazioni. Spesso però poi lo strato nuvoloso si abbassa sul Piemonte orientale dove si verificano piogge o nevicate se la temperatura lo permette.





Nebbia da irraggiamento

La nebbia , sospensione nell’aria di goccioline d’acqua in sospensione nella bassa atmosfera, riduce sempre la visibilità meno di 1000 m. È legata al calore rilasciato dalla terra durante la notte. Le condizioni per il formarsi della nebbia sono cielo sereno o al più velato vento calmo o quasi calmo. L’aria però a contatto del suolo deve essere umida.

Altostratus translucidus

Questa foto è stata scattata durante il debole passaggio di un fronte freddo con nubi sparse ad altezza superiore ai 3500 metri. Si tratta di nubi medie che lasciano vedere il sole come attraverso un vetro smerigliato nelle sue parti più sottili. Costituiti da goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio. Non producono precipitazioni in questa formazione.

Altocumulus stratiformis ondulatus

Nube costituita da elementi fusi o separati in tutti o casi allungati e generalmente paralleli, disposti in righe o file aventi due sistemi di ondulazione apparentemente. Regalano magnifici cieli spesso associati anche a altocumulus stratiformis. Si originano per una discontinuità del vento molto comune alle quote medie in questo altezza delle nubi sui 4400 metri. Indicano variabilità.

Cirrostratus e contrails

Velo di nubi oltre 7000 metri spesso accompagnato da scie di condensazione lasciate dagli aerei ad alta quota. Spesso queste nubi si osservano prima di fronti caldi specie quando seguite da Altostratus e diminuzione della pressione. Costituiti da cristalli di ghiaccio

Stratocumulus stratiformis

Nubi basse sotto 2500 metri, formati da bande o come arrotolate modellate dal vento. Di solito di colore grigio o biancastro e aventi parti più scure essenzialmente formate da goccioline d’acqua. Può cadere quando sono spessi e più bassi pioggerella o neve debole . Se sono presenti al mattino e poi spariscono è segno di tempo stabile e giornate umide specie nel semestre freddo. Se corrono veloci provenienti da est arriva spesso il freddo.

Stratocumulus orografico ( muro del föhn)

Queste nubi si formano quando un fronte incontra una catena montuosa. Sul lato sopravvento l’aria condensa se sufficientemente umida salendo di quota e produce forti precipitazioni sotto forma di pioggia d’estate neve o graupel d’inverno. Sul lato sottovento l’aria discende si comprime e si secca dissolvendo le nubi.

Stratocumulus stratiformis

Specie più comune formata da rotoli o masse tondeggianti dall’aspetto morbido regolarmente disposti e che si estendono su un piano orizzontale che può raggiungere molti chilometri. Queste nubi si vedono spesso nelle giornate invernali umide e spesso segnano un inversione termica. Sono al di sotto dei 2500 metri d’altezza e composti principalmente da goccioline d’acqua.

Contrails

Le cosiddette scie di condensazione formate dal vapore acqueo emesso dai motori degli aeroplani che in aria umida condensano in strisce bianche le quali all’alba e al tramonto si tingono di colori rossastri. Ad altezze superiori a 6000 metri e quando le condizioni lo permettono, le scie possono persino allargarsi come in questo caso formando un velo simile ai cirrostratus che copre l’intero cielo. Ricordo che la quota di crociera di quasi tutti i voli internazionali è superiore a 9000 metri per cui spesso le scie di condensazione sono alte come i cirri.

Banchi di cirrocumuli a forma di lenticchia mandorle o lente spesso allungate dalla direzione del vento e ben definiti. Queste nubi di giorno assumono un colore bianco brillante mentre al tramonto si tingono di colori rossastri o rosati. Molto alte anche sui 9000 metri o più sono formate da correnti aeree molto forti ( jet stream) o “correnti a getto” evidenziate dal movimento ondulatorio o per onde orografiche sottovento alle catene montuose. Anche da terra è possibile osservarne il movimento essendo queste correnti molto veloci. Costituiti quasi esclusivamente da cristalli di ghiaccio in genere molto piccoli. Foto del 21 gennaio 2022 in seguito ad un fronte freddo proveniente dal nord Europa.

Cirrus fibratus

Osservati assieme alla foto precedente ( cirrocumulus lenticularis) questi cirrus hanno forma rettilinea senza uncini e dall’aspetto fibroso. Sono i più comuni e li si vede spesso anche in condizioni di tempo bello in assenza di altre nubi. Sempre ad altezze superiori a 6000 metri.

Cirrus fibratus intortus

La mattina del 26 gennaio 2022 compaiono in cielo questa varietà di cirrus dai filamenti irregolarmente curvati, spesso attorcigliati in maniera capricciosa con aspetto di boomerang. Si formano con vento forte in quota e turbolenza facendo assumere al cielo un aspetto caotico. Al momento erano alte sui 9000 metri e quindi costituite da cristalli di ghiaccio. Spesso associati a cirrus fibratus e uncinus. Sono in questo caso le staffette di un fronte freddo che domani scivolerà dal nord Europa interessando le nostre regioni centro meridionali in quanto il nord protetto dall’arco alpino.

Cirrus Kelvin-Helmholtz

Sono i cirrus più difficili e rari da osservare. Sono formati da vortici provocati da correnti d’aria che scorrono una sopra l’altra con verso e/o velocità diverse. Il sottile strato di nubi si forma seguendo questa turbolenza dovuta all’ attrito dell’aria. Sono comunque nubi alte oltre 6000 metri e durano solitamente poco tempo in cielo.

Altocumulus lenticularis

Oggi 29 gennaio 2022 si possono osservare queste formazioni di nubi lenticolari a quota stimata di 6000 metri dovute ad intensi moti ondulatori originati in condizione di vento forte in questo caso da nord che attraversano le Alpi e che precedono un fronte freddo.

Altocumulus stratiformis

Osservati nello stesso tempo della foto precedente nubi formate da piccoli batuffoli fusi tra loro o separati si potrebbero confondere con i cirrocumulus più alti ma quest’ultimi sono sempre assieme a cirrostratus e cirrus, non come in questo caso dove le nubi prevalenti erano degli Altocumulus. Altezza stimata di 6000 metri.

Cirrus castellanus

Anche questa foto scattata assieme alle due precedenti, nella parte alta della foto si osservano dei cirrus formati da torrette arrotondate e fibrose come dei merletti che si ergono da una base comune. Queste nubi si formano in condizioni di instabilità alle alte quote in questo caso sui 9000 metri.

Altocumulus lenticularis

Spettacolare formazione di Altocumulus che al tramonto o all’alba si tingono di colori rosati o rossastri o arancio dando al cielo un aspetto fiabesco. Sono stati osservati anche questi come le tre foto precedenti al calare del sole però. Sempre molto alti ( 6000 metri) e indice di forti venti in quota perpendicolari alle Alpi.

Cirrostratus lenticularis ondulatus

L’aspetto affusolato e ondulato di questa formazione indica l’azione di venti forti di alta quota che si ondulano incontrando una catena montuosa ( in questo caso le Alpi occidentali). Sono alte sugli 11000 metri questa formazione osservata il 30 gennaio 2022 in mattinata. Condizione di fohn nelle vallate alpine.

Cirrostratus fibratus

Oggi 3 febbraio 2022 si osservano in cielo veli di cirrostratus fibrosi con sottili striature. È la specie più comune anche perché più appariscente. Le ondulazioni delle striature indicano che la nube si forma in condizioni di vento in quota in questo caso sui 9000 metri. Composti da cristalli di ghiaccio a quelle quote la temperatura è molto vicina a -40 gradi. Indicano un fronte caldo al di là delle Alpi però arrivando da nord ovest non indicano cambiamenti del tempo.

Cirrus spissatus radiatus

Osservati dopo la foto precedente sono cirrus spessi disposti in bande allungate che , a causa dell’effetto di prospettiva, appaiono convergere verso un punto dell’orizzonte. Queste sono spesso assieme ad altri cirrus o cirrocumulus. È molto scenografico spesso al tramonto. Alto circa 9000 metri în questo caso. Indicano che al di là delle Alpi sta passando un fronte caldo innocuo per noi. Infatti la nuvolosità rimane sparpagliata e la pressione è in aumento. Composti anch’essi da cristalli di ghiaccio.

Cumulus fractus e contrails

Oggi 4 febbraio 2022 nel pomeriggio un piccolo cumulo è apparso nel cielo del Torinese assieme a una scia di condensazione per poi sparire entro 5 minuti. Si tratta di una debole corrente locale ascendente di aria più calda che ha formato questa nube. Costituita da goccioline d’acqua e altezza non superiore a 1500 metri.

Cirrostratus fibratus radiatus

Questo cirrostratus osservato la mattina del 4 febbraio 2022 dalla trama fibrosa si irradia dalle Alpi occidentali secondo una prospettiva convergente in un punto. Costituiti da cristallini di ghiaccio e alti oltre i 9000 metri. Indicano forte vento a quelle quote. Successivamente il cielo è rasserenato quindi non indicano in questo caso un cambiamento del tempo.

Stratocumulus stratiformis

Nubi basse osservate le mattina del 10 febbraio 2022 in concomitanza con un flusso di aria umida da sud nei bassi strati ( 350/2000 metri). Queste nubi sono costituite da grandi masse di aspetto tondeggiante che formano ondulazioni, gruppi o linee. Hanno un aspetto morbido ( chiamate anche le nubi tonde)grigie e bianche a volte con parti oscure. Si formano spesso per inversioni termiche nel semestre freddo e in alta pressione o per afflusso di aria umida come in questo caso. Se si osservano in serata dopo un cielo sereno o d’estate quando i cumuli invece di sparire di trasformano in queste nubi indicano solitamente un peggioramento del tempo prossimo. Sono infatti presenti vicino ai fronti atmosferici. Talvolta sono così spessi e l’aria molto umida da produrre pioggia leggera o neve granulosa.

Stratus e Altostratus opacus

Oggi 12 Febbraio 2022 assistiamo sul Piemonte occidentale ad un afflusso di correnti fredde da est che produce questa nuvolosità composta da Stratus in basso sui 500/700 metri di altezza e a quote più alte sui 2000 metri di una cortina di Altostratus opacus. Queste due formazioni hanno e stanno producendo delle deboli precipitazioni sotto forma di rovesci sparsi il tutto per sbarramento offerto dalle Alpi.

Altostratus translucidus

Distesa nuvolosa più o meno grigia osservata oggi 14 febbraio 2022 sufficientemente sottile da fare apparire il sole come attraverso un vetro smerigliato di colore grigio biancastro talvolta bluastro. Costituito da goccioline d’acqua e cristallini di ghiaccio possono provocare precipitazioni che durante la caduta possono evaporare, deve sparire il sole e abbassarsi la quota delle nubi per potere piovere o nevicare solitamente sotto i 3000 metri. Questo strato nuvoloso è situato intorno 3500/ 4000 metri. Indicano il contatto di masse d’aria calde con masse d’aria fredde.

Cirrostratus nebulosus

Nube di cristalli di ghiaccio che appare come un velo lattiginoso e spesso coesiste assieme ad altre nubi alte. Altezza stimata 11000 metri osservando il radiosondaggio che mostra la temperatura dell’aria e quella di rugiada. Di solito prosuce l’alone attorno al sole ma in questo caso no e si distingue dall’altostratus più leggero dal fatto che quest’ultimo elimina sempre le ombre al suolo. La direzione delle nubi è da nord quindi non significa nulla per il Piemonte occidentale in quanto a riparo dall’arco alpino.

Altocumulus lenticularis

Uno splendido altocumulus a 5500 metri d’altezza al tramonto indica forti venti alle quote medio-alte dovuto al sollevamento brusco del vento quando incontra una catena montuosa o un monte. L’ondulazione del vento in risalita fa condensare l’aria per poi ridiscendere e dissipare la nube in quanto per compressione la stessa perde umidità, da qui’ la foma ondulatoria. Indicano forti venti in arrivo spesso anche alle basse quote o comunque un peggioramento del tempo.

Cirrocumulus stratiformis

Nubi osservate sul Torinese in veloce passaggio da nord altezza stimata 10000 metri dopo una fase di föhn. Composti da cristalli di ghiaccio e in sottili bande che hanno piccoli elementi simili a granelli di sabbia o lievi ondulazioni. Non indicano nulla quando sono isolati. Spesso coesistono con cirrus e cirrostratus.

Altostratus translucidus

Distesa nuvolosa situata sui 6000 metri di quota il cui aspetto è fibroso in quanto contiene cristalli di ghiaccio. Sufficientemente poco spessa da lasciare apparire il sole come attraverso un vetro smerigliato. Possono cadere spesso precipitazioni leggere in aria relativamente secca evaporando prima di cadere al suolo. Se lo strato nuvoloso si abbassa allora la probabilità di precipitazione aumenta. Spesso anticipano un avvezione calda e l’arrivo di un fronte, in questo caso provenivano da ovest alle Alpi occidentali e successivamente sono comparse schiarite in quanto a riparo dalle montagne.

Stratocumulus

Nubi sparse intorno i 2000 metri di quota sulle Alpi occidentali segnano una lieve instabilità. Possono formarsi nell’aria calda lungo i fronti perturbati o nell’aria fredda segnando così il limite superiore della stessa. Sono di colore grigio tendente spesso al violaceo. Non danno precipitazioni rilevanti quando lo strato nuvoloso invade il cielo se non pioggerella o neve debole in caso di aria umida. Si collocano comunque tra i 500 e i 2000 metri e appartengono alle nubi basse.

Altocumulus stratiformis perlucidus

Costituiscono quello che in gergo popolare si definisce “cielo a pecorelle”. Sono ammassi di nubi grigie e bianche disposte in file o gruppi di aspetto fibroso in alcune parti. Queste nubi sono ad un altezza di 3500/ 4000 metri. Costituite da goccioline d’acqua spesso sopraffusa ( sotto 0°c ma ancora liquide) e cristalli di ghiaccio da qui’ il loro aspetto fibroso. La varietà “perlucidus” perché lo strato nuvoloso presenta spazi di cielo sereno. In questo caso non indicano peggioramento del tempo in quanto la pressione è in aumento e lo strato nuvoloso si è dissolto dopo poco tempo.

Stratocumulus volutus

Il voluttuoso o nuvola arrotolata (dal latino “arrotolata”), che si forma all’interno dei generi altocumulus e stratocumulus. Il volutus è una massa nuvolosa a forma di lungo tubo orizzontale, solitamente dal livello inferiore, che spesso sembra avvolgersi attorno ad un asse orizzontale.

Stratus nebulosus opacus

Questo strato nuvoloso a 1300 metri di quota in base al metar dell’aeroporto di Torino Caselle indica aria fredda proveniente da est che percorrendo la pianura Padana ha raccolto l’umidità presente e all’arrivo sul Piemonte occidentale trovando le Alpi che bloccano le correnti queste salgono e condensano a quote basse essendo l’aria popolare continentale di limitato spessore. Non portano in questo caso precipitazioni.

Cirrus spissatus

I cirrus spissatus sono tra le più alte e possono talvolta spingersi anche fino alla bassa stratosfera. In questo caso sono alti sui 10000 metri.  Sono caratterizzate da un aspetto filamentoso o simili a ciocche di cristalli di ghiaccio; sono generalmente bianche, ma possono apparire grigiastre quando sono dense e viste controluce. Non sono associate a precipitazioni al suolo, mentre possono essere associate a fenomeni ottici.I cirri spissatus sono i densi cirri che nascondono parzialmente o totalmente il sole (o la luna) e che appaiono di colore grigio scuro quando vengono visti in controluce. Anche se possono formarsi in varie circostanze, sono particolarmente comuni nei pennacchi o nell’incudine dei cumulonembi.

Cirrostratus nebulosus

Costituiti da cristalli di ghiaccio, sono considerati i responsabili del fenomeno dell’alone attorno alla Luna o al Sole. Possono occupare il cielo, anche totalmente, con un velo sottile e biancastro che può sfuggire all’osservatore. Il velo di nebbia può essere scambiato per quello dei cirrostrati, ma la distinzione riuscirà chiara sapendo che il velo di nebbia è opalescente, di colore brunastro e non produce aloni. Oppure confuso con un altostratus ma quest’ultimo elimina le ombre al suolo. Questo genere di nubi si forma spesso dopo l’apparizione dei cirri e possono indicare l’arrivo imminente di una perturbazione (di solito un fronte caldo). Infatti, in presenza di cirrostrati la pressione, la temperatura e il vento si comportano secondo le leggi indicative per l’avvicinarsi del brutto tempo, in altre parole la pressione si abbassa, la temperatura e l’umidità aumentano e il vento gira da Sud o Sud-Est. Talvolta però arrivano da nord rimanendo sparpagliati in questo caso indicano perturbazioni oltralpe. Altezza in questo caso sui 10000 metri.

Cirrocumulus stratiformis

Nubi molto alte oltre 6000 metri. I cirrocumulus hanno l’aspetto di onde o granelli che ricordano la sabbia del mare. Spesso determinano quello che viene chiamato “cielo a pecorelle”. Anche gli altocumulus più bassi a volte formano questo tipo di cielo ma gli elementi sono più grandi. Si formano spesso assieme ad altre nubi alte e indicano instabilità dell’aria in quanto lo strato nuvoloso viene scaldato dal basso e interrotto dando luogo a queste formazioni.

Stratocumulus stratiformis translucidus

Distesa o banco poco denso e sottile ( fino 300 metri di spessore), sufficentemente trasparente da fare vedere la posizione degli Astri maggiori. In questo caso sono formati dall’afflusso di aria fredda da est che percorrendo la pianura padana incontrano le Alpi occidentali che fa condensare il vapore d’acqueo presente. Le nubi hanno un’altezza di 1500 metri circa. Nella foto di può osservare una corona attorno al sole.

Stratocumulus stratiformis translucidus

Questa distesa nuvolosa abbastanza sottile da lasciare intravedere il sole è dovuta al fatto che correnti fredde provenienti da est ovvero dal Veneto hanno percorso la pianura Padana fino ad arrivare al Piemonte e sollevandosi incontrando lo sbarramento fornito dalle Alpi occidentali e quindi il vapore contenuto presente è condensato salendo dando origine a questo strato nuvoloso ad un’altezza di 1000/1500 metri senza però al momento apportare precipitazioni oggi 11 Marzo 2022.

Stratocumulus stratiformis mamma

Distese di stratocumulus che possono avere appesi alla superficie inferiore protuberanze simili a mammelle in questo caso non molto pronunciate. Si originano per la veloce espansione laterale dello stratocumulus, spesso derivanti da cumulonimbus nelle vicinanze ( non in questo caso dove c’è afflusso di aria polare continentale e quindi di spessore fino 2000 metri circa). Altezze di queste nubi stimata dal metar dell’aeroporto 1500/2000 metri. Non danno pioggia in questo caso perché l’aria è troppo secca e lo strato nuvoloso non molto spesso per di più con pressione in aumento.

Altostratus translucidus

Velo grigio ed uniforme dall’aspetto liscio o striato che si forma dai 2000 metri e i 5000 metri. Sono nubi spesso associati all’arrivo di un fronte caldo quindi scorrimento di aria più calda e umida al di sopra di una massa d’aria più fresca. È abbastanza sottile da rivelare la posizione del Sole. Quando si abbassa può trasformarsi in nimbostratus originando così pioggia o neve anche in maniera continua.

Stratus nebulosus opacus

Nubi basse in questo caso sui 300 metri di altezza e con aria molto umida. Provocano pioviggine e hanno l’aspetto di uno strato che offusca completamente il sole di colore grigio e con base poco definita. Spesso si formano dal sollevamento delle nebbie ma in questo caso sono dovuti all’ incontro di aria fredda e secca proveniente da est con aria più calda e umida proveniente dal mare Ligure sul Piemonte occidentale. In un sistema frontale sono presenti nel settore caldo tra il fronte caldo e quello freddo.

Stratocumulus stratiformis ondulatus

Strato nuvoloso che copre interamente il cielo costituito da ondulazioni e qualche zona di sereno. Ad altezza intorno i 1500 metri sono tra le nubi basse più comuni in questo caso si sono formate per un inversione dovuta ad un afflusso di aria umida da est verso il Piemonte occidentale a ridosso dei rilievi. Non producono di solito precipitazioni. Infatti dopo un paio d’ore lo strato nuvoloso iniziava a dissolversi. A mezzogiorno il cielo era sereno.

Altocumulus stratiformis

Un banco di altocumuli a 5500 metri forma uno strato o banco nuvoloso con elementi fusi tra loro o completamente separati. In questo caso sono stati osservati ai margini di una perturbazione a carattere freddo per cui non ci sono state precipitazioni in seguito. Anzi il cielo dopo si è rasserenato.

Cirrostratus e cirrocumulus

25 marzo 2022 sul Torinese direzione sud si osserva un velo di cirrostratus con dei cirrocumulus ad altezza intorno i 6000 metri osservando il metar dell’aeroporto di Torino Caselle. Non essendo una variazione di pressione al momento se non un lieve aumento e rimanendo sparse queste nubi non portano al momento e nelle prossime ore un peggioramento del tempo. I cirrocumulus indicano una certa instabilità in quota e solitamente si presentano assieme ad altre nubi di livello alto.

Cirrus uncinus

Queste nubi osservate ad un’altezza di circa 6000 metri indicano forti venti in quota provenienti da ovest ( dalle Alpi occidentali) sono molto sottili e fibrose. Formate da aghi di ghiaccio. Quando sono seguite da cirrostratus e altostratus e pressione in diminuzione indicano quasi sempre l’arrivo di una perturbazione di tipo fronte caldo od occlusione ( incontro tra il fronte caldo e quello freddo di un sistema frontale). Se assieme ai cirrus uncinus sono fossero presenti anche altocumulus a pecorelle il peggioramento sarebbe sicuro.

Cirrus uncinus

Un altra formazione di nubi formate da elementi fibrosi di aghi di ghiaccio ove a quelle quote oltre i 6000 metri vi sono sempre temperature sotto i -30°©. Gli elementi sono filiformi e molto sottili. Anche questi indicano aria più calda e umida in arrivo alle alte quote.

Cirrocumulus

Un banco di delicati cirrocumulus a quote alte oltre 6000 metri si stagliano nell’azzurro limpido del cielo del Torinese il 26 marzo 2022. Se restano sparsi indicano solo deboli moti verticali instabili nulla più. Costituiti da aghi di ghiaccio.

Altocumulus translucidus

Strato di nubi costituite da goccioline d’acqua ( in genere sopraffuse miste a cristalli di ghiaccio ad altezze intorno 4000/5000 metri. Queste nubi sono sufficientemente trasparenti in alcune parti così da mostrare la posizione del sole o della luna. Generano spesso corone, anelli colorati attorno agli astri maggiori. Indicano spesso che l’aria alle medie quote è instabile e quindi si osservano molto facilmente all’arrivo di un fronte freddo o occluso.

Altostratus opacus

Nubi ad altezza media dai 2000 metri fino 6000 metri ( in questo caso sui 2500 metri) costituite da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua ( struttura mista). Sotto vi sono anche dei sottili strati ad altezza inferiore il tutto accompagnato da pioggia debole questo il 30 marzo 2022 dopo mesi di assenza di pioggia. Hanno un colore grigio mai troppo scuro. Se si abbassano ulteriormente si trasformano in nimbostratus in questo caso le piogge si fanno più continue e moderate talvolta anche intense e il colore diventa grigio scuro da fare accendere le luci nelle case. Spesso gli altostratus si accompagnano ai fronti caldi o occlusi.

Stratocumulus stratiformis

Oggi 31 marzo 2022 dopo una giornata di ieri trascorsa con pioggia debole/moderata del fronte caldo questa mattina si sono avute schiarite con nubi basse stratocumulus intorno 1500 metri di altezza e successivamente passaggio a cielo poco nuvoloso indice del passaggio del fronte. La passione è molto bassa sui 993hpa quindi altri fronti arriveranno presto come anche il fronte freddo che porterà aria più fredda e secca.

Cumulus fractus

Il pomeriggio del 31 marzo 2022 mostra dei piccoli cumulus dall’aspetto frastagliato ai bordi indice di turbolenze e termiche in quota sui 1500 metri osservando il metar con evoluzione molto variabile ora si formano ora si dissolvono mostrando l’azzurro del cielo e in presenza di una leggera brezza da Sud. ( Provincia ovest di Torino). Costituiti da goccioline d’acqua.

Cumulus e Cumulonimbus

Cumulus in vari stadi di sviluppo sulle Alpi occidentali il 1 aprile 2022 . Al centro della foto cumulus mediocris ( larghezza simile all’altezza) in crescita con spostamento verso destra della sommità indice di vento forte a sinistra e destra della foto sommità ghiacciate indicano rovesci temporaleschi anche nevosi vista l’aria molto fredda al di là delle montagne. In giornata si estenderanno anche alle zone di pianura con fenomeni sparsi e possibile graupel ( neve tonda) negli acquazzoni. Sono le prime nubi convettive della stagione sulle nostre zone.

Stratocumulus

Oggi 4 aprile 2022 si possono osservare sul Torinese nubi basse sui 500 metri circa che hanno forma di grosse masse tondeggianti di colore biancastro e grigio. Costituite da goccioline d’acqua queste nubi al massimo possono provocare deboli pioggerelle sparse in aria umida. Al momento il vento debole soffia abbastanza freddo da est.

Stratocumulus cumulogenitus

Quando le correnti ascendenti che formano i cumulus incontrano uno strato stabile o in presenza di subsidenza ( movimento discendente dell’aria in condizioni di alta pressione) o aria calda, sono costrette a fermarsi appiattendosi contro questo limite. Si forma così uno strato spesso continuo a partire dai 1500 metri come in questo caso.

Stratocumulus stratiformis translucidus perlucidus

Nubi basse intorno 2000 metri di quota, appaiono come strati abbastanza appiattiti e poco spessi e gli spazi tra i singoli elementi che formano la nube permettono di vedere il sole e la luna in quanto il cielo è sereno così da poter vedere eventuali nubi situate a quote superiori.





Cirrostratus fibratus

Questi veli di nubi molto alte sui 10000 metri spesso creano fenomeni ottici come in questo caso dove si può notare un alone attorno al sole. Quest’ultimo è un cerchio concentrico dovuto alla riflessione e rifrazione della luce solare nei cristalli di ghiaccio presenti nelle nubi. Nubi osservate il 6 aprile 2022 dovute allo scorrimento di aria più calda e umida alle quote alte, infatti segnano un fronte caldo in lontananza.

Stratocumulus cumulogenitus

Si tratta di nubi stratocumuliformi ad altezza di 3000 metri circa ( il terzo inferiore della troposfera) formate da cumulus che si distendono orizzontalmente. Sono costituiti da goccioline d’acqua ( spesso sopraffuse). La foto mostra in lontananza e in presenza di foschia le Langhe in Piemonte.

Stratocumulus lenticularis

Verso la Valle di Susa in Piemonte oggi 8 aprile 2022 si può osservare una nube lenticolare che si forma al di sopra di rilievi, dove si formano in corrispondenza delle zone ascendenti nelle ondulazioni del vento. La base è piuttosto scura indice di umidità elevata e a differenza degli altocumulus lenticularis questi si collocano più in basso ad un’altezza di circa 3000 metri. Indicano peggioramento del tempo e arrivo di venti di föhn che spesso già soffiano in Valle ma non arrivano alle pianure per la poca differenza di pressione tra i due versanti come in questo caso.

Cirrostratus e contrails

Oggi 11 aprile 2022 in condizioni di alta pressione si osservano sulle Alpi occidentali delle formazioni di cirrostratus e scie di condensazione ad altezza di 8/9000 metri. In questo caso non indicano peggioramento del tempo ma solo del vapore acqueo che condensa al alte quote in cristallini di ghiaccio, in genere di piccolissime dimensioni. Si presenta come un velo composto da sottili striature. È la specie più comune perché più appariscente mentre la specie nebulosus è spesso riconosciuta dalla presenza dell’alone attorno al sole. Spesso si formano da cirrus fibratus o spissatus.

Cirrostratus nebulosus

Oggi 12 Aprile 2022 sul Torinese cielo coperto quasi per intero da cirrostratus sui 10/12000 metri d’altezza che causano l’alone attorno al sole un cerchio attorno all’astro maggiore dovuto alla rifrazione e riflessione dei raggi solari sui minuti cristallini di ghiaccio presenti nelle nubi. Si osservano anche se raramente con i cirri di tipo fibratus. Può durare anche oltre un’ora. In questo caso con pressione alta e correnti in quota da Sud indicano masse d’aria calde in arrivo dall’Africa responsabili anche di un certo afflusso di sabbia e polvere dal deserto del Sahara.

Stratocumulus

Nubi basse sotto i 3000 metri costituite da uno strato nuvoloso con elementi tondeggianti e allungati disposti con una certa regolarità, sembrano provenire da una stessa direzione. Sono costituiti da goccioline d’acqua e segnano in questo caso oggi 16 aprile 2022 ( Vigilia di Pasqua) l’arrivo verso sera di un fronte freddo da est ( immagine scattata sul Torinese) con diminuzione poi della temperatura alle ore 22 circa con vento moderato. Tempo variabile.

Cirrus fibratus intortus

Nubi osservate ieri Pasqua 2022 nel pomeriggio con direzione di provenienza da nord quindi dalle Alpi essendo scattata nel Torinese. Erano molto alte sui 10/12000 metri circa osservando il metar. Hanno un aspetto fibroso ma con elementi sparpagliati nel cielo spesso a forma di boomerang da quì la varietà “intortus”. Indicano condensazione alle alte quote ma nessun cambiamento del tempo. Costituiti da cristallini di ghiaccio.

Stratocumulus cumulogenitus

Questa foto particolare è stata scattata il giorno 20 aprile 2022 in seguito al passaggio di un fronte caldo sul Mar Ligure di Ponente. Si tratta di una formazione di Stratocumulus sui 1500 metri circa ( quindi nubi basse) formate da goccioline d’acqua. C’era stata una debole convezione nel pomeriggio che aveva prodotto dei cumulus mediocris che poi col l’arrivo della sera sono saliti sino ad incontrare uno strato d’aria stabile producendo così degli stratocumulus in strato uniforme. Non hanno prodotto alcuna precipitazione.

Stratocumulus precipitatio

In rari casi queste nubi portano vere e proprie precipitazioni. Se presenti sono in forma di pioggerella o neve fine. La nube così appare alla sua base piuttosto sfumata e le nubi tendono poi a dissolversi. Sono nubi basse sotto i 2000 metri di altezza. Sono state osservate nel settore caldo di una perturbazione.

Nimbostratus precipitatio

Strato nuvoloso spesso grigio a volte così scuro da rendere necessaria l’accensione in pieno giorno delle luci in casa. Il suo aspetto è sfumato a causa delle precipitazioni sotto forma di pioggia o neve che cadono al di sotto. Esse sono di solito continue moderate o anche forti. A volte la base non si distingue per niente o a causa delle precipitazioni che scendono o perché al di sotto di possono formare gli stratus fractus o i cumulus fractus che entrambi vengono denominati pannus. La base dei nimbostratus si colloca tra 300 a 3000 metri.

Stratocumulus stratiformis

Nella giornata del 29 aprile 2022 sul Torinese strati nuvolosi grigi con ondulazioni hanno invaso il cielo si tratta di nubi da inversione termica ad una quota di circa 2000 metri. Sono costituite da goccioline d’acqua e non danno precipitazioni anche perché al suolo l’umidità è bassa tipico delle avvezioni d’aria fresca dall’est Europa e quindi di origine polare continentale che hanno bassa estensione verticale.

Altocumulus stratiformis translucidus

Sono distese o banchi nuvolosi di colore biancastro con parti grigie composti da elementi a chiazze arrotondate molto sottili che non impediscono al sole di nascondersi. Si trovano spesso a quote superiori a 2000 metri in questo caso poco più su essendo formati dall’innalzamento della quota degli stratocumuli precedentemente formatisi. Anch’esse costituite da goccioline d’acqua non danno origine a precipitazioni.

Cumulus mediocris

Si tratta di cumuli con moderata estensione verticale con protuberanze a forma di cavolfiore già abbastanza evidenti. La base della nube in genere piatta spesso supera una larghezza di un chilometro e la loro altezza si aggira intorno 1500/2000 metri. Questi cumuli si originano quando i moti convettivi termici sono più attivi dei normali piccoli Cumuli. Di solito non portano precipitazioni, sono spesso associate a bel tempo però bisogna porre una certa attenzione ai loro successivi sviluppi perché potrebbero portare dei cambiamenti nello stato del tempo.

Nimbostratus

Spesso e grigio strato nuvoloso, solitamente molto scuro ricopre interamente in cielo e che non lascia intravedere il sole. Solitamente la base nuvolosa è resa sfumata a causa delle precipitazioni più o meno continue. In questo caso non si registrano precipitazioni di grossa entità ma comunque presente sulle Alpi sotto forma di pioggia debole o moderata prevalentemente intermittente il chè significa che sopra questa distesa potrebbero esserci dei Cumuli. L’altezza della base di questa distesa e intorno i 1500 metri. Spesso rendono la giornata buia. La foto è stata scattata sulle Alpi occidentali nella giornata del 3 maggio 2022 in presenza di un nucleo freddo in quota e blanda alta pressione al suolo.

Cirrostratus nebulosus

È una distesa di nubi che non presentano particolari strutture. Talvolta sono così sottili da essere praticamente quasi invisibili a occhio nudo se non fosse per la presenza di un alone attorno al sole. In altri casi sono leggermente più spesse ma non così tanto da eliminare le ombre degli oggetti al suolo. Questa distesa si forma quando l’aria calda in sollevamento si muove molto lentamente. Queste nubi sono situate oltre i 5000 metri e possono spingersi fino a 13000 metri al limite superiore della troposfera. D’inverno la quota della troposfera è un po’ inferiore alle nostre latitudini. Spesso si trovano ad un altezza di 9000 m. Costituiti da cristallini di ghiaccio di solito di piccolissime dimensioni e molto distanti tra loro ecco spiegato il fenomeno dell’alone che si origina per diffrazione e rifrazione dei raggi solari sui cristalli.

Cumulus e stratocumulus cumulogenitus

Nella foto si possono notare due tipi di nubi. Sulle Alpi occidentali la formazione di cumuli di moderato sviluppo verticale mentre più in alto nella foto si possono osservare degli stratocumuli derivanti proprio dalla sommità dei Cumuli che trovando uno strato di inversione di temperatura ovvero aria più calda si sono distesi in banchi nuvolosi formati da elementi piuttosto grossi e arrotondati. Non è escluso che durante le ore pomeridiane il maggiore riscaldamento del sole produca dei cumuli del tipo congestus quelli che arrivano fino a 5000 metri in grado di generare rovesci questo dipende da molti fattori temperatura umidità. Le nubi sono costituite comunque da goccioline d’acqua e fanno parte delle nubi basse ovvero ad una quota intorno 1500 2000 metri.

Cirrus spissatus cumulonimbogenitus

A quote oltre i 6000 metri questi cirri sono i più spessi, formati da banchi sufficientemente densi da apparire talvolta parzialmente grigi se visti in controluce. In alcuni casi questi cirri possono addirittura nascondere del tutto il sole frequentemente Si originano dalla parte superiore dei cumulonembi quando venendo a mancare le correnti ascensionali si distendono, indicano anche la fine di un temporale e possono estendersi anche per molti chilometri in larghezza, in alcuni casi si possono osservare questi cirri senza distinguere il corpo principale del cumulonembo in quanto troppo distante questa viene spesso nelle zone montuose. Sono costituiti come tutte le nubi alte da cristallini di ghiaccio.

Nimbostratus precipitatio

Si tratta di nubi scure in questo caso con base intorno i 2000 metri ma che si estendono anche molto più in alto sulla verticale e spesso sono prodotte dall’ispessimento di un altostrato. In questo caso nella foto si possono osservare le nevicate sulle Alpi. Sono nubi miste ovvero contengono cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua, sono le vere nubi di pioggia o neve di tipo continuo moderate talvolta intense mai però sotto forma di rovesci. Si trovano spesso nei fronti caldi e occlusioni.

Stratocumulus cumulogenitus

Queste distese nuvolose ad una quota secondo il metar di 2000/2500 metri di altezza e costituite da goccioline d’acqua sono formate dalla stratificazione di cumuli osservati sulle Alpi occidentali. Queste nubi non producono in questo stato precipitazioni se non quando sono più scure locali virga ovvero scie di precipitazione che spesso evapora prima di arrivare al suolo. Potrebbe esserci confusione tra questi e gli altocumuli ricordiamo che quest’ultimi sono più chiari di aspetto fioccoso e parzialmente fibroso E comunque situati a quote superiori 3000 /5000 metri. Gli elementi che costituiscono gli stratocumuli sono comunque più grossi e se vogliamo fare un riferimento molto empirico possiamo definirli tali quando a braccio teso sopra i 30 gradi dell’orizzonte hanno le dimensioni di un pugno. La foto è stata scattata nella mattina del 9 maggio 2022 con l’arrivo di un alta pressione.

Cirrus fibratus vertebratus

Sono particolari cirri composti naturalmente da cristallini di ghiaccio ad un altezza di circa 10000 metri. Questa varietà è riscontrabile solo nei Cirrus. Spesso queste nubi hanno forme curiose e suggestive. Gli elementi che le compongono sono disposti come vertebre, costole o lische di pesce.Si tratta di una forma poco usuale delle nubi alte e viene formata da aria che si muove parallela al senso di avanzamento del fronte principale delle nubi. Le lacune tra le nubi si formano nelle zone dove l’aria è discendente, mentre le costolature corrispondono alle zone di ascesa convettiva. La comparsa è collegata alla presenza di una corrente a getto o generata da un onda di gravità.

Stratocumulus

Gli stratocumuli sono formazioni nuvolose di bassa quota, di forma tondeggiante. Si presentano come una massa ondulata o arrotolata nel cielo, di colore bianco o biancastro con bande scure di colore grigio. Sono disposte in orizzontale a strisce ( nubi stratocumuliformi ) e coprire vaste estensioni del cielo. Le nuvole possono essere unite per la base oppure spostarsi in parallelo con uno strato abbastanza spesso da farle apparire unite tra loro come dei rotoli. Sono composte da goccioline d’acqua e la loro altezza si aggira sui 1500-2000 metri. Spesso d’estate dopo una giornata di cumuli il permanere degli stratocumuli verso le ore serali anziché dissolversi può indicare un certo peggioramento del tempo in quanto segnale di aria umida.

Altostratus e stratocumulus

Tipo di nube a forma di velo fibroso o striato, semitrasparente, di colore grigio o bluastro, che si forma alla quota media di 4000 m per condensazione del vapor acqueo, contenuto in masse d’aria in lenta ascensione, al contatto con masse d’aria più fredda in questo caso però dovuto all’espansione di vari cumulonembi in dissolvimento con precedenti rovesci temporaleschi. Più in basso si osservano sui 1500 metri circa degli stratocumuli più scuri. Foto scattata il 14 maggio 2022 pomeriggio sera.

Cumulus humilis

Questi piccoli Cumuli si formano per l’ascesa di aria caldo-umida che condensa in questo caso ad una quota di 1500-2000 m. Sono costituiti da goccioline d’acqua e non portano precipitazioni. Si osservano spesso in condizioni di alta pressione e quindi sono chiamate anche nubi del bel tempo. Il loro massimo sviluppo è durante le ore più calde per poi dissolversi in serata. Il vento al suolo e per lo più debole.

Stratus nebulosus translucidus

Questa distesa nuvolosa situata intorno 800 1000 metri è sufficientemente sottile da rivelare la posizione del sole riconoscibile da quel puntino luminoso nella foto. Si differenziano dagli altostrati in quanto gli astri non appaiono mai come visti attraverso un vetro smerigliato ma il contorno del disco solare e netto. In questo caso sono leggermente più spesse del solito a volte però si distingue molto bene il cerchio del sole. Si sono formati in condizioni di alta umidità dovuta alle precipitazioni che si sono manifestate questa notte 23 maggio 2022 sulle Alpi. Sono costituiti da goccioline d’acqua e non portano in questo caso precipitazioni. Possono evolvere in altri generi di nubi come per esempio in cumuli c’è il riscaldamento del suolo dovesse avvenire.

Altocumulus stratiformis opacus e stratocumulus

In questa foto si possono osservare due tipi di nubi. Uno strato piuttosto compatto situato ad un altezza di circa 3500 / 4000 metri è facente parte del tipo degli altocumuli con elementi piuttosto scuri dovuti in questo caso alla dissipazione e quindi disgregazione di cumulonembi nelle vicinanze che hanno prodotto precipitazioni temporalesche. Sono formate da goccioline di acqua spesso sopraffuse. A volte producono leggere precipitazioni ma non significative poiché di solito durano poco. Inoltre si può osservare nella foto qualche nube più scura a livelli inferiori si tratta di stratocumuli anche essi costituiti da goccioline d’acqua. Questo tipo di nubi spesso si nota durante situazioni temporalesche e possono talvolta precedere altri temporali. La foto è stata scattata il 23 maggio 2022 a seguito del passaggio di un fronte freddo molto attivo.

Cirrocumulus floccus

Si tratta di nubi alte oltre i 6000 metri di quota formate da strati o banchi cirrosi, senza ombre proprie, composti di piccoli fiocchi bianchi o minuscole sfere disposti a volte in gruppi o file o crespe simili a quelle formate dalla sabbia sulle spiagge marine. Sono sempre accompagnate da altre nubi dello stesso livello quali cirri o cirrostrati. A volte si possono confondere con gli altocumuli quando si è nel dubbio si tratta di cirrocumuli se sono presenti altre nubi alte. Sono nubi piuttosto rare indicano un instabilità alle alte quote. Una vasta formazione può precedere l’arrivo di un fronte di tipo caldo, in questo caso le precipitazioni continue possono essere alternate anche a temporali o un fronte freddo. Talvolta possono comunque essere ai margini delle perturbazioni. Spesso la loro quota e molto alta anche oltre i 9000 metri.

Cumulonimbus capillatus incus

Questa foto scattata il 27 Maggio 2022 nel pomeriggio vede un grosso cumulonembo ormai allo stadio di dissipazione e quindi con precipitazioni temporalesche in esaurimento nel Biellese in Piemonte. Siamo in una giornata calda e umida situazione favorevole allo sviluppo di rovesci temporaleschi per lo più sulle zone Alpine. Questa nube chiamata anche incudine del cumulonembo arriva al limite della troposfera e quindi sui 10/12000 metri. È costituita da cristalli di ghiaccio e spesso produce cirri spessi che permangono in cielo anche per molto tempo in quanto il ghiaccio mette più tempo a evaporare rispetto all’acqua. Talvolta sono visibili anche da notevole distanza in cielo limpido le incudini possono vedersi anche fino a una distanza di 200 km





Cirrus uncinus

Si tratta di nubi costituite da cristalli di ghiaccio ad una quota di circa 9000 metri in questo caso osservando il metar simili a ciuffi fibrosi filamenti terminanti a uncino. Indicano forti venti ad alta quota e quindi l’arrivo di un fronte. Quando provengono da nord per l’Italia settentrionale non hanno significato particolare in quanto la parte principale della perturbazione rimane ostacolata dalle Alpi, mentre quando provengono da ovest o dai quadranti meridionali e accompagnati da un calo della pressione indicano spesso peggioramento. Si notano frequentemente nelle correnti a getto ossia quei venti molto forti che accompagnano lo spostamento delle masse d’aria e quindi zone di alta pressione e bassa pressione.

Stratocumulus opacus precipitatio

Coltre o distesa nuvolosa costituita da masse spesso tondeggianti o grandi rotoli scuri sufficientemente opachi da nascondere il sole. Generalmente la base è irregolare tuttavia stavolta è così uniforme e gli elementi che la costituiscono appaiono fusi tra di loro. In questo caso si possono osservare le precipitazioni sulle Alpi sotto forma di pioggerella nulla più che in alcuni casi in aria umida possono verificarsi. Infatti gli stratocumuli nonostante il loro colore scuro non danno precipitazioni rilevanti se non appunto pioggerella o neve granulosa d’inverno. Si collocano a una quota in questo caso di 1000 m e segnalano l’afflusso di aria fredda al seguito di un fronte freddo da est. Possono permanere durante la giornata e quindi la temperatura rimane bassa oppure dissolversi gradualmente.

Stratocumulus

Queste nubi molto basse in questa foto sui 500/1000 metri di altezza circa in aria molto umida e dopo la pioggia sono formate da elementi tondeggianti più o meno fusi tra loro. Non indicano particolari condizioni del tempo in questo caso. Spesso indicano inversione ovvero aria più fresca al suolo e più calda in quota. Durante la notte se l’aria si raffredda e arriva al punto di rugiada ed è sufficientemente umida queste nubi possono riapparire impedendo all’aria al suolo di raffreddarsi troppo in quanto il calore proveniente dal basso resta intrappolato nello strato nuvoloso che poi all’alba in condizioni di tempo stabile tende di nuovo con il sole ad evaporare e rasserenando il cielo. Succede spesso durante la stagione calda.





Cirrus spissatus cumulonimbogenitus

Questo cirro molto denso ha origine dal dissolvimento della parte superiore di un cumulonembo. Queste nubi formate da cristalli di ghiaccio e ad una quota superiore ai 6000 metri possono talvolta coprire parzialmente il sole se non del tutto. Oggi 5 giugno 2022 alle ore 15 cadono gocce di pioggia nonostante il cielo sia quasi sereno probabilmente dal passaggio rapido di nubi temporalesche e in aria particolarmente afosa. Succede frequentemente quando le correnti in quota sono vivaci.

Cumulus humilis

Cumulus mediocris

Cumuli con una moderata estensione verticale e generalmente con base netta. Si originano quando i moti convettivi termici sono più attivi o più elevata l’umidità dell’aria, di solito non portano precipitazioni in questo stadio di sviluppo. Sono associate a bel tempo anche se talora possono annunciare cambiamenti. Spesso la base supera il chilometro di ampiezza. Fanno parte delle nubi basse costituite da goccioline d’acqua con base da 300 a 4000 e più metri solitamente però tra 1000/2000 metri.

Cirrostratus

Nella mattinata del 13 giugno 2022 sul Torinese si osservano formazioni di cirrostrati ad un altezza circa di 9000 m osservando il metar costituiti da cristalli di ghiaccio, possono coprire interamente o parzialmente il cielo attenuando il colore azzurro. Sono responsabili del fenomeno dell’alone quando sono più sottili e fibrosi. Indicano il passaggio di deboli fronti sulle Alpi o al di là, accompagnati anche in questo caso da scie di condensazione ( contrails) e formazione di cumuli con base piuttosto alta non visibili nella foto.

Altocumulus stratiformis

Nella mattina del 19 giugno 2022 si possono osservare dei banchi nuvolosi di altocumuli alcuni con elementi più grossi e altri più sottili di aspetto biancastro con parti grigiastre e dall’aspetto parzialmente fibroso in alcune parti. Sono formati da goccioline d’acqua anche soprafuse e ad un’altezza basandosi sul metar di circa 2500 metri. Non producono in questo caso precipitazioni e indicano aria leggermente instabile. Dopo circa un’ora dall’osservazione sono spariti regalando una giornata di sole. Si osservano spesso in considerazione anticicloniche con inversione.

Altostratus opacus

Si tratta di un altostrato spesso derivato da un cumulonembo in dissolvimento che produce della pioggia debole. Piuttosto spesso da oscurare il sole questa nube si colloca ad un altezza di circa 3500/4000 metri. Queste nubi sono apparse dopo una mattinata afosa con temperature elevate e stratocumuli sparsi che durante il pomeriggio si sono evoluti in Cumuli a forte sviluppo verticale e cumulonembi sulle Alpi occidentali. Siccome le correnti in quota a 5000 m sono piuttosto intense le nubi corrono velocemente con una traiettoria da sud ovest verso nord est coinvolgendo per il momento con una nuvolosità irregolare anche le zone pedemontane e pianeggianti del Torinese.

Stratocumulus stratiformis

Lo stratocumulo è una sorta di nuvola appartenente al livello inferiore e ad un’altitudine compresa tra 500 e 2500 m . Il suo spessore è di 600 m . È di origine convettiva , ma la sua estensione verticale è immediatamente limitata dalla stabilità della massa d’aria.Visivamente, sono masse grandi, scure e arrotondate, di solito in gruppi, linee o onde. Prese isolatamente, queste nuvole sono più grandi di quelle del tipo altocumulo e il tutto si trova ad un’altitudine inferiore (solitamente sotto i 2000 metri). Sebbene possa sembrare minaccioso, questa nuvola raramente dà precipitazioni . Quando si verificano, sono sotto forma di pioggia leggera o pioviggine sopra il punto di congelamento, o sotto forma di neve o palline di neve quando è più basso. Tuttavia, si noterà che a differenza di Météo-France , l’ International Cloud Atlas afferma esplicitamente che la pioggerella può provenire solo dallo strato . Tuttavia, sembra plausibile che gli stratocumuli marittimi possano produrre pioviggine dato il loro piccolo spessore.

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Stratocumulus castellanus

Questa formazione di nubi ad un’altezza di 1.500 metri indica che l’atmosfera è instabile. Nel pomeriggio si potrebbero formare dei cumulonembi portatori di rovesci temporaleschi. La foto è stata scattata la mattina del 30 giugno 2022 con una ventilazione moderata e abbastanza fresca da nord. Anche dagli stratocumuli come in questo caso se le correnti ascendenti dovessero aumentare di intensità si formerebbero Cumuli a notevole sviluppo verticale. Gli stratocumuli sono costituiti da goccioline d’acqua e raramente danno precipitazioni.

Wall cloud

 La Wall Cloud, una nube a muro bassa, posta sotto al temporale, solitamente in rotazione e che potrebbe generare un tornado (non sempre). Si trova tipicamente sotto la zona senza precipitazioni e indica l’area della corrente ascensionale dove le nubi condensano, a una quota inferiore rispetto a quelle circostanti. Indicano una supercella ovvero un grande cumulonembo con correnti ascensionali che ruotano in senso orario e un minimo di pressione al suolo molto basso. Genera fortissimi venti nubifragi grandine medio grossa e molta attività elettrica. Di solito la Wall Cloud è posta a sudovest della struttura temporalesca.

Virga

In questa foto notiamo delle strisce di precipitazioni proveniente da nubi medie del tipo nembostrati quel che resta di un cumulo congesto che precedentemente ha portato degli acquazzoni più intensi sulle Alpi occidentali. Queste strisce che cadono dalla nube non sempre arrivano al suolo talvolta evaporano strada facendo in parte o addirittura del tutto. Dal colore dipende la natura delle precipitazioni se sono scure si tratta di pioggia se sono bianche di precipitazioni sotto forma di neve o grandine. Dopo circa un’ora dallo scatto della foto in tutto si è dissolto lasciando soltanto dei cirri sparsi ad alte quote. Essendo che le precipitazioni si sono presentate in mattinata non è escluso che durante il pomeriggio si possano nuovamente sviluppare nuovi temporali specie sulle zone Alpine.

Stratocumulus castellanus

Nella mattina del 6 luglio 2022 sulle Alpi occidentali e il Torinese arriva dell’aria fresca da est in seguito al passaggio di un fronte freddo dal nord Europa. Questo provoca vento moderato e nubi strato-cumuliformi a una quota di circa 1500 2000 metri con sommità a torrette. Segnano in pratica il limite superiore dell’aria fresca. Queste nubi non provocano precipitazioni ma potrebbero trasformarsi in Cumuli o cumulonembi durante le ore più calde provocando così dei rovesci. L’atmosfera risulta comunque instabile.

Cumulus mediocris

Si tratta di cumuli ad un’altezza in questo caso di 2000 m a medio sviluppo verticale. Sono in pratica l’evoluzione del Cumulus humilis ovvero a piccolo sviluppo verticale. Sono composte da goccioline d’acqua e non danno origine a precipitazioni. Se le correnti ascendenti sono particolarmente intense possono evolvere in cumulus congestus in quel caso la nube sarebbe composta anche da neve arrivando ad una quota di 5000 m e quindi gli acquazzoni sarebbero garantiti. I cumuli a medio sviluppo verticale si osservano frequentemente durante le ore più calde con tempo bello stabile che poi con il calare del sole tendono a svanire.

Stratocumulus castellanus

Lo stratocumulus castellanus (abbreviazione Sc cas) è una nube con protuberanze a forma di torrette che donano a queste nubi un aspetto merlato (da cui deriva il nome castellanus dato alla specie). Queste piccole torri , alcune delle quali possono essere più alte che larghe, possiedono una base comune dalla quale si ergono; il fenomeno appare particolarmente evidente quando le nubi sono viste di profilo. Può assomigliare al cumulus congestus, con il quale viene a volte confuso. In quest’ultimo tuttavia le formazioni a torretta si sviluppano su singole nubi isolate; nel caso dello stratocumulus castellanus invece si ha la formazione di uno strato ben definito. Le occasionali precipitazioni associate allo stratocumulus castellanus non sono in genere così severe come quelle del cumulus congestus.

Cirrus spissatus

Sono i cirri più spessi formati da banchi sufficientemente densi da apparire parzialmente grigiastri se viste in controluce. Questi nubi sono in grado anche di offuscare del tutto o quasi il sole raggiungendo uno spessore anche superiore ai 2.000 metri. Di solito sono i resti della parte superiore di un cumulonembo anche molto distante dal punto di osservazione. Queste nubi infatti fanno parte dell’incudine della nube temporalesca che poi con i venti di alta quota vengono trasportate a notevole distanza. Formate da cristalli di ghiaccio in genere di piccole dimensioni. Sono nubi alte e quindi oltre i 5000 m d’altezza.

Cirrus spissatus virga

Si definisce virga la caratteristica scia più o meno inclinata formata da cristalli di ghiaccio e/o gocce d’acqua che cadono da una nube, i quali, incontrando strati d’aria asciutta è sempre più calda ed asciutta evaporano prima di raggiungere il suolo. In molti casi il cirro è formato dalla virga stessa. Nella foto notiamo dei cirrus spissatus virga.

Stratocumulus vesperalis

Si tratta di una nube piatta e allungata, in questo caso intorno ai 2500-3000 metri che appare verso il tramonto del sole quando l’aria comincia a raffreddarsi, ed assume una stratificazione stabile, segna la fine dell’evoluzione diurna dei cumuli di bel tempo, che si appiattiscono e si allargano sulla loro base. Sono costituiti da goccioline d’acqua.

Altocumulus floccus

Si tratta di un altocumulo formato da piccoli batuffoli la cui parte inferiore risulta più o meno frastagliata talvolta accompagnate da scie fibrose le cosiddette “virga” ( cristalli di ghiaccio). Queste nubi medie oltre i 3000 metri indicano la presenza di instabilità a quella quota.

Cumulus humilis

 I cumuli di bel tempo si presentano come piccoli banchi bianchi, sparsi e con contorni ben netti. Si osservano con tempo bello e tipicamente si formano nella mattinata, raggiungono il loro massimo sviluppo nelle ore pomeridiane e svaniscono in serata. Se invece permangono anche di sera e/o notte possono indicare l’instaurarsi di condizioni ideali per lo sviluppo di temporali. Nubi di solito in formazione da una quota di 500 metri fino 2000 ovviamente a quote superiori in montagna. Sono costituite da goccioline d’acqua.

Stratocumulus stratiformis

Si tratta di una distesa piuttosto grigia e a quota inferiore a 3000 m osservando il metar. Composta di elementi sufficientemente grandi a forma di ciotoli o lastre in parte fuse tra di loro. Sono costituite da goccioline d’acqua e si formano spesso come in questo caso durante la notte per abbassamento della temperatura in atmosfera e quindi condensazione del vapore presente, queste nubi scompaiono quando il sole è sufficientemente alto all’orizzonte da scaldare le nubi facendole evaporare normalmente in condizioni di alta pressione prima di mezzogiorno. Non danno origine a precipitazioni.

Arcobaleno con virga

In questa foto si possono osservare delle precipitazioni ghiacciate che provengono da una nube temporalesca ( in questo caso) le cosiddette ” virga” le quali , incontrando strati d’aria sempre più secca e calda, fondono ed evaporano prima di raggiungere il suolo. Il tutto è reso più scenografico da un piccolo arcobaleno che sembra scendere dalla nube.

Cumulus congestus

Si tratta di un cumulo a crescita rapida di solito da 2000 a 7000 metri e contorni ben definiti. La parte superiore è gonfia e di un bianco brillante, spesso assomigliano ad un cavolfiore. La base solitamente netta e scura. Può dare origine a rovesci anche forti ma non a fulmini o grandine.

Cirrus uncinus

Ad un’altezza a partire dai 6000 metri di quota queste nubi presentano forma di una virgola in quanto la parte terminale si rialza come un uncino o ricciolo. Sono molto spettacolari e indicano forti venti in quota che soffiano nella direzione dell’uncino o in senso contrario. In questo caso il vento lascia cadere i cristallini di ghiaccio negli strati d’aria inferiori dove il vento è più debole lasciando così una scia fibrosa. Indicano spesso l’arrivo di un fronte freddo.

Altocumulus castellanus

Sono nubi caratterizzate nella parte superiore da protuberanze a forma di torrette o come merletti di un castello, i cui singoli elementi si elevano da una comune base orizzontale e spesso appaiono disposti in linee. La presenza di queste nubi che in questa foto sono ad un’altezza di circa 4000 m indicano che l’aria alle medie quote e fortemente instabile, spesso infatti si vedono prima dei temporali.

Cirrostratus

Nubi disposte a strati che formano un velo lattiginoso e biancastro, che attenua, sfuma i contorni del sole e della luna e forma intorno ad essi quel caratteristico alone non però in questo caso poiché le nubi mostrano delle zone di cielo azzurro. Spesso come in questo caso sono originati dall’afflusso di aria più calda africana dovuta all’alta pressione. Altezza intorno ai 10000 metri.

Cirrocumulus stratiformis

Altezza intorno 6000/12000 metri, queste nubi non danno origine a ombre e spesso presentano increspature a nido d’ape. Costituiti da cristalli di ghiaccio. Formano il cosiddetto ” cielo a pecorelle” così come anche gli altocumuli. Si formano quando i cirri o cirrostrati vengono scaldati dal basso e sono soggetti a turbolente correnti d’aria verticali. Spesso precedono un fronte freddo o temporali.

Cumulonimbus capillatus incus

Questa nube verticale è sede di intensi temporali spesso accompagnata da fulmini e grandine. È prodotta da forti correnti convettive che innalzano la nube fino ai confini della troposfera circa 12.000 m ( tropopausa) contro la quale tende ad appiattirsi assumendo una forma a incudine o a fungo. Spesso queste nubi si formano da Cumuli congesti ovvero quelle nubi a forma di cavolfiore che si estendono fino a 5000 m circa e che possono produrre intensi acquazzoni.

Stratocumulus stratiformis

Questa distesa nuvolosa formatasi sui 2000 metri di altezza è composta da elementi di grandi dimensioni disposti regolarmente di colore grigiastro. Sono formate da goccioline d’acqua e spesso segnano il confine dell’aria fredda al suolo. Si formano in atmosfera instabile e quando accompagnati da cumuli o cumulonembi possono preannunciare un fronte freddo con rovesci e temporali specie con pressione in diminuzione, in altri casi comparire in alta pressione in questo caso non significano nulla solo aria umida che è condensata in aria instabile.

Altostratus opacus

Si tratta di nubi medie sui 3500/4000 metri composte da cristallini di ghiaccio e goccioline d’acqua le quali formano una distesa grigio bluastra e talvolta accompagnate da precipitazioni sotto forma di pioggia da debole a moderata o neve a seconda del periodo dell’anno. Spesso si vedono nei fronti caldi o per dissolvimento di un temporale. Quando vediamo queste nubi portiamo comunque l’ombrello perché la pioggia non è lontana.

Altocumulus lenticularis e cumulus

Si tratta di una distesa nuvolosa composta da elementi a forma di lente o mandorla molto collegati tra di loro e indicano movimenti ondulatori sottovento alle Alpi che soffia perpendicolare. In questo caso sono collocate ad una quota osservando il metar di circa 6000 metri e il vento a quella quota in questo caso soffia da sudovest rispetto alle montagne. I cumuli si possono notare sulle vette ad un livello intorno i 2000 metri. È un cielo che può preannunciare un cambiamento del tempo con rovesci o temporali sparsi anche perché la temperatura è alta il vento intorno sud e la pressione su livelli bassi ( 1006hpa) .

Cumulus congestus

Questo cumulo si forma per forti correnti convettive dovute in questo caso al sollevamento di aria più calda a seguito dell’arrivo di un fronte freddo. Questa nube può arrivare con la sommità fino a 5000 / 6000 metri di quota e dare luogo a forti acquazzoni ma di breve durata. Il fatto che in questa nube non sono presenti fulmini o grandine la classifica come cumulo e non come cumulonembo. Nella foto si notano anche altre nubi del tipo stratocumuli.

Cumulus fractus

Questa specie di nubi è caratterizzata dai bordi sfrangiati, quando è di dimensioni ridotte è simile a un batuffolo d’ovatta. Vengono generate da moti vorticosi dell’aria. Possono evolvere in cumuli a sviluppo verticale, dipende dalle condizioni dell’atmosfera. Fanno parte delle nubi basse e quindi in genere si formano fino a 2000 m anche se sui monti spesso la base è più alta. Queste sono formate da goccioline d’acqua e in questo stadio non producono precipitazioni.

Cumulonimbus calvus

Si tratta di un cumulonembo che inizia a perdere i contorni netti dovuto al fatto che inizia il processo di ghiacciamento e quindi inizia la caduta della pioggia al suolo sotto forma di violenti acquazzoni, fulmini colpi di vento e localmente grandine. La nube raggiunge quote elevate oltre 6000 metri .

Cirrus intortus e spissatus

Nubi alte oltre 6000 metri composte da cristalli di ghiaccio. Nella parte superiore della foto di notano dei cirri con filamenti spesso ricurvi ( da qua’ il nome intortus) nella parte bassa invece cirri di notevole spessore con colore biancastro che talvolta offuscano il sole. Sono state osservate a seguito di un debole fronte freddo da nord ovest sulle Alpi occidentali e quindi il tempo continuerà ad essere buono.

Stratocumulus

Si tratta di nubi basse tra 500 e i 3000 metri di altezza costituite da goccioline d’acqua e formate da elementi piuttosto grandi e gonfi a causa di debole convezione a livello della nube. Il loro colore è spesso biancastro o grigio anche scuro. Sono nubi generate dal rimescolamento dell’aria negli strati inferiori dell’atmosfera e spesso si osservano di notte o durante il tramonto e le prime ore del mattino. Infatti dopo questo scatto le nubi si sono progressivamente dissolte.

Cirrostratus fibratus

Nubi disposte a strati e formanti come un velo lattiginoso e biancastro, che attenua, sfuma i contorni del sole e della luna e forma intorno ad essi quel caratteristico alone, che altro non è se non un fenomeno di rifrazione dei raggi luminosi sui piani di cristalli di ghiaccio costituenti la nube. Queste nubi si formano ad altezze superiori ai 6000 metri e quindi sono classificate come nubi alte. Quando si ispessiscono e scendono nei livelli più bassi della troposfera specie con pressione in diminuzione possono indicare l’arrivo di un fronte caldo. In questo caso si tratta per lo più di nubi provenienti da nord ovest alle Alpi occidentali in situazione di alta pressione quindi il tempo rimane bello.

Cumulonimbus ( calvus e capillatus incus)

In questa foto scattata verso le Alpi occidentali si può osservare un temporale nelle sue fasi di sviluppo. La nube a sinistra è un cumulonimbus calvus in quanto i contorni alla sommità non sono più netti ma piuttosto schiacciati e arrotondati qui ha iniziato la fase di ghiacciamento e quindi l’inizio delle precipitazioni. La nube centrale più maestosa è un cumulonimbus incus in piena maturità in quanto la sommità è ghiacciata cirriforme e a forma di incudine, in questa fase i fenomeni sono alla loro massima intensità quindi rovesci fulmini vento e localmente grandine. Poi si possono notare dei cumuli più scuri in fase di sviluppo. Questi sono temporali a multicella in quanto vi sono più cumuli in sviluppo. In questo caso è in arrivo un fronte freddo dalla Francia che porterà sicuramente temporali sparsi e una diminuzione della temperatura.

Altostratus opacus e altocumulus

In questa foto si può osservare una distesa di alto strati spessi sufficientemente da coprire il sole e ad una quota superiore ai 2.000 metri composta da goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio di colore grigiastro E al di sotto di questo strato nuvoloso degli altocumuli con elementi più piccoli appiattiti e scuri perché in ombra. Poco dopo queste nubi hanno dato una leggera pioggia.

Cumulonimbus capillatus

È praticamente lo stadio maturo del Cumulonembo, caratterizzato dalla presenza di parti fibrose o striate nella parte superiore. Se la sommità poi si estende in orizzontale assume la cosiddetta forma ad incudine o di pennacchio. Di solito è accompagnata da acquazzoni, fulmini, talvolta grandine e anche virga ( strisce di precipitazione che evapora prima di raggiungere il suolo). La base della nube spesso si colloca tra gli 800 / 1500 metri anche più bassa mentre la sommità nel nostro paese raggiunge dai 6000 ai 12000 metri.

Stratocumulus stratiformis

È la specie più comune formati da grandi batuffoli, elementi ondulati o masse rotondeggianti regolarmente disposti. In questo caso la base delle nubi era intorno i 1700 metri. Sono composti da goccioline d’acqua. Non danno precipitazioni.

Cumulus mediocris

Questi Cumuli situati circa ad un’altezza di 1700/ 2000 metri sono composti da goccioline d’acqua indicano una moderata instabilità e molto spesso si trasformano in cumuli Congesti portatori di rovesci. Durante una giornata di bel tempo questi cumuli tendono ad assottigliarsi verso sera quando la convezione inizia a diminuire e possono talvolta trasformarsi in Stratocumuli se l’aria è umida. Queste nubi non portano precipitazioni.

Stratus nebulosus opacus

È una distesa o banco nuvoloso sufficientemente denso da mascherare il sole o la luna. È la varietà più comune di strati con uno spessore superiore ai 200-300 metri. La base degli strati solitamente è compresa tra gli 0 metri e i 2000 metri quindi si tratta di nubi basse. Composte da goccioline d’acqua anche se durante l’inverno possono essere presenti particelle ghiacciate. Infatti queste nubi al massimo possono dare pioviggine più o meno fitta quando l’aria è molto umida o neve granulosa a temperature sotto lo 0°C. Preciso che le nubi nella foto erano situate ad un’altezza di circa 1300 metri.

Nimbostratus

Si tratta di uno spesso e strato nuvoloso grigio, di solito molto scuro, che ricopre interamente il cielo e non lascia vedere il sole. La quota della nube era in questo caso intorno ai 1.100 metri. Poco prima aveva causato precipitazioni moderate sotto forma di pioggia. È la caratteristica nube delle piogge continue dei sistemi frontali che possono durare anche più giorni. La quota della base si colloca tra 300 e 3000 metri. Un Altostrato denso che maschera completamente il sole si può già definire nembostrato. È una nube mista composta da goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio in quanto la sua parte superiore può arrivare anche a 6000 metri.

Cumulus fractus

Si tratta di piccoli Cumuli a bordi molto frastagliati i cui margini subiscono spesso cambiamenti continui e molto rapidi dovuti ai moti convettivi turbolenti sia di origine termica sia secondo altri meccanismi per esempio quando soffia vento forte. Generalmente non è foriero di precipitazioni, possono presentarsi invece delle virga. La quota della base dei Cumuli inizia sui 300 metri per arrivare fino a 4000 è più metri, in media sui 1000/ 2000 metri.

Nubi a rotore

Per “rotore” si intende un movimento rotatorio e vorticoso dell’aria lungo un asse orizzontale che si genera sul versante sottovento, sono quelli tesi e di una certa intensità che soffiano da nord e che incontrano catene montuose.
Esse non hanno origine convettiva, come le nubi temporalesche, né si originano dal rimescolamento di strati d’aria di origine diversa. Hanno, come detto, origine orografica: si formano cioè per la complicata morfologia alpina, che induce nel flusso delle correnti una serie di oscillazioni verticali. Generalmente tali ondulazioni non sono visibili, ma se la massa d’aria riceve una spinta sufficiente a raggiungere una quota in cui essa viene a trovarsi satura, oppure se essa solleva altri strati d’aria più umidi, ecco che avviene la condensazione e la comparsa della nube. Per la quota in cui sono stati osservati in questa foto sono classificati come stratocumuli in quanto la nube era più orizzontale che verticale associata a nubi dello stesso genere ad una quota intorno 1000 metri.

Cirrocumulus floccus

Queste nubi alte oltre i 6000 metri hanno l’aspetto di piccoli fiocchi con la sommità arrotondata e la base frastagliata. Le nubi possono avere come caratteristica accessoria la formazione di virghe (precipitazioni che evaporano o sublimano prima di raggiungere il suolo).

La presenza di cirrocumulus floccus, analogamente al cirrocumulus castellanus , è un indicatore di aria instabile  ad alta quota. Infatti il “floccus” può derivare dal “castellanus” di cui è lo stato evolutivo in seguito alla dissipazione della base dei cumuli.

Altocumulus lenticularis

Si tratta di nubi della tipica forma ondulata, simile ad una lente, e talvolta sono presenti anche negli stratocumulus e nei cirrocumulus. Il loro contorno è uniforme. Si formano quando uno strato di aria stabile specie all’arrivo di un fronte caldo viene spinto verso l’alto solitamente da catene montuose. Essendo l’aria stabile ridiscende sul versante opposto e in alcuni casi può creare una serie di onde sempre più piccole disposte lungo la direzione del vento. Le nubi lenticolari si formano sulla cresta di queste onde dove l’aria viene sollevata e quindi portata alla condensazione del vapore acqueo. La prima nube è in genere vicino alla linea delle montagne, ma possono apparire anche lontano da una formazione montuosa, se il vento rimane costante di intensità e direzione possono perdurare anche per ore rimanendo stazionarie. Se inoltre sono presenti più strati umidi, le nubi sembrano impilarsi l’una sull’altra formando la caratteristica “pila di piatti”. Se si tratta di nubi medie spesso si formano intorno i 4/5000 metri, però si possono osservare anche a quote più basse in questo caso sono straticumulus o a livelli alti oltre i 6000 metri in questo caso si tratta di Cirrocumulus lenticularis.

Stratocumulus stratiformis

Gli stratocumuli sono costituiti da grandi masse tondeggianti di strati che formano gruppi, linee oppure ondulazioni. Sono grigi o bianchi e di solito hanno parti ombreggiate scure. Possono apparire in molte situazioni climatiche ma quando il tempo è stabile e secco sono spesso persistenti. A volte possono essere così densi da produrre pioggia leggera o nevischio. Quando invece si vedono prima delle perturbazioni indicano che l’atmosfera sta diventando instabile. Hanno la base intorno 500 metri fino a 2500/3000 metri.



Cirrocumulus stratiformis

I cirrocumuli sono piccoli sbuffi arrotondati che di solito compaiono in lunghe file in alto nel cielo. I cirrocumuli sono generalmente bianchi, ma a volte appaiono grigi. Hanno le stesse dimensioni o sono più piccoli della larghezza del tuo mignolo quando alzi la mano alla distanza di un braccio. Quando queste nuvole coprono gran parte del cielo, possono sembrare le squame di un pesce, che viene chiamato “cielo di sgombro”. I cirrocumuli sono comuni in inverno e indicano un clima sereno, ma freddo. Queste sono ad un’altezza circa di 10000 metri e composte da cristalli di ghiaccio.

Cirrocumulus stratiformis lacunosus

Il Cirrocumulus lacunosus è una forma di nuvola relativamente rara che si presenta come uno strato di nuvola con fori circolari al suo interno attribuita a uno strato freddo che si mescola con uno strato più caldo e più alto dell’atmosfera. Questi fori hanno normalmente bordi sfrangiati e spesso sono disposti in modo da assomigliare a una rete oa un nido d’ape. Sono ad un’altezza oltre 6000 metri e costituiti da cristalli di ghiaccio.

Cirrus floccus virga

I Cirrus floccus sono dei cirri (nubi semi-trasparenti d’alta quota formate da minuti cristalli di ghiaccio) generalmente abbastanza spessi ed a forma di fiocchi. Di norma si sviluppano a partire da piccoli cirri di forma torreggiante e sono quindi indice di elevata instabilità atmosferica, perlomeno in quota.Nella foto, alla base dei cirri si notano delle appendici sottili ( virghe), si tratta di deboli precipitazioni di cristalli di ghiaccio che evaporano (o meglio, sublimano) prima di raggiungere il suolo. Sono state osservate dal metar ad una quota di circa 9000 metri.

Cumulus fractus

I Cumulus fractus (conosciuti anche come fractocumuli) sono piccoli brandelli di nube che possono trovarsi da bassa a media quota. Possono comparire sia nelle giornate assolate (spesso associate ad altri Cumuli), sotto la base di una cella temporalesca o sotto estese coperture nuvolose stratiformi o a causa di forte vento che riduce il cumulo a brandelli.

Contrails

Una scia di condensazione è la scia di condensa che viene creata e lasciata indietro quando un getto si muove attraverso l’aria fredda con una bassa pressione di vapore. Ad alta quota, le temperature sono abbastanza fredde da richiedere solo una piccola quantità di umidità per creare condensa. Lo scarico a getto fornisce l’umidità nell’aria calda e umida. La turbolenza creata anche dal getto di scarico mescola quell’aria calda con l’aria più fredda dell’atmosfera, con conseguente condensazione. È lo stesso processo che crea una “nuvola” quando il respiro caldo viene esalato in una giornata fredda. Sono ad alta quota solitamente oltre 6000 metri.

Stratus nebulosus

Nubi basse, ( tra 0 e 2000 metri) simili a nebbia sospesa in quota, con una notevole estensione orizzontale e a volte tanto bassi da nascondere la sommità di collinette, conferiscono al cielo un aspetto caliginoso, uniforme. Sono composti da goccioline d’acqua talvolta nei mesi invernali da piccoli cristalli di ghiaccio. Le correnti ascendenti che li generano sono di solito associate all’arrivo di un sistema frontale o a un vento debole che incontra una catena montuosa. Sono in grado di generare pioviggine, deboli piogge, leggere nevicate e riduzioni della visibilità. Spesso però si formano per inversione termica nei bassi strati umidi.

Altocumulus stratiformis

Gli altocumuli  sono nubi delle medie quote troposferiche (si formano in genere intorno ai 4000 m), formate generalmente da piccole gocce di acqua sopraffusa. Queste nubi spesso indicano un peggioramento del tempo specie con pressione in diminuzione. Associati in questo caso ad un fronte caldo la pioggia non è lontana. Sono composte da masse arrotondate di piccole dimensioni di colore biancastro spesso grigio.

Nimbostratus precipitatio

Nube molto scura accompagnata da pioggia o neve sempre in maniera persistente, intermittente o continua, e più o meno intensa. Le precipitazioni spesso offuscano la base che la rendono indefinita. La base si colloca tra i 300 e i 3000 metri mentre possono estendersi anche fino 8000 metri. Ecco perché spesso si rendono necessarie le luci accese nelle abitazioni anche in pieno giorno. Queste nubi si possono vedere o nei fronti caldi o nelle occlusioni.

Stratus fractus

Nella foto si possono osservare gli strati che dopo la pioggia tendono a sfaldarsi originando dei fractostrati. Possono giungere sino al suolo in questo caso sarebbe nebbia. I loro margini cambiano continuamente e molto velocemente. Di solito si osservano sotto un altostrato o nembostrato e travolta da un cumulonembo. È una delle nubi che va a costituire i ” pannus”. Nella foto sono anche visibili un altocumulo lenticolare e dei cirrostrati. Questo cielo si nota spesso dopo il passaggio di un fronte.

Cirrocumulus

i Cirrocumuli sono piccole nubi bianche prive di ombra e raggruppate in banchi costituiti da tanti granelli o fiocchi rotondeggianti. Infatti ogni batuffolo costituisce una piccola cella convettiva che si forma quando l’aria agli strati alti dell’atmosfera è instabile. Ovviamente sono formate da piccoli cristalli di ghiaccio e si trovano in questo caso ad un’altezza oltre i 7000 m. Da notare in basso a destra un piccolo cumulo del tipo “humilis”.

Cirrus uncinus

Queste nubi formate da aghi di ghiaccio di appetito filamentoso e dall’aspetto di uncini si collocano ad un’altezza superiore ai 6000 metri. Queste nubi talvolta precedono una perturbazione se con pressione in calo perché spesso sono indice di forti venti in quota. In questo caso però venivano da nord rispetto alla catena alpina significando perturbazioni oltralpe infatti nel pomeriggio il cielo si è rasserenato. Sono molto suggestive nel cielo blu indice di aria fredda.

Altocumulus stratiformis translucidus perlucidus


Gli altocumuli sono le nubi che incontriamo più frequentemente nella media trosposfera, sono insieme di macchie, banchi o distesa più o meno continua di nuvola, bianco o grigia composta da batuffoli, lamine, masse tondeggianti. La quota dove ritroviamo queste nubi varia dai 2.000 ai 7.000 metri circa e a seconda della quota e della stagione (o della massa d’aria), la nube può essere composta sia da vapore allo stato liquido che da cristalli di ghiaccio. Condizioni del tempo: la nube non apporta quasi mai precipitazioni. Se sono osservati altocumuli in un cielo privo di altre nubi già durante le ore mattutine, sarà possibile l’insorgenza di temporali durante il giorno. Al contrario se dopo un pomeriggio di nubi cumuliformi a queste si sostituiscono altocumuli densi (Altocumulus cumulogenitus) nel tardo pomeriggio o in serata è indice di un miglioramento, ovvero l’instabilità pomeridiana volge al termine e la serata si preannuncia tranquilla.

Cirrocumulus stratiformis

Queste nubi si presentano in sottili strati privi di ombre proprie, e ombra a terra, composti da elementi molto piccoli sotto forma di granuli increspature o batuffoli fusi tra di loro o separati e disposti più o meno regolarmente ( ricordano molte volte l’increspatura della sabbia del mare). Sono nubi alte in questo caso erano intorno gli 8000 m e possono arrivare fino al limite superiore della troposfera. Sono composti quasi esclusivamente da cristallini di ghiaccio. Sono particolarmente scenografiche e si formano in condizioni di instabilità, turbolenze e vento forte in corrispondenza della nube. Se i cirrocumuli rimangono isolati e senza lo sviluppo di altre nubi il tempo rimane bello.

Stratocumulus cumulogenitus

Gli stratocumuli sono formazioni nuvolose di bassa quota, di forma tondeggiante. Si presentano come una massa ondulata o arrotolata nel cielo, di colore bianco o biancastro con bande scure di colore grigio. Il termine scientifico per indicare questo tipo di nube è stratocumulus in latino oppure la sua forma abbreviata Sc. Le caratteristiche degli stratocumuli Sono disposte in orizzontale a strisce ( nubi stratocumuliformi ) e coprire vaste estensioni del cielo. Le nuvole possono essere unite per la base oppure spostarsi in parallelo con uno strato abbastanza spesso da farle apparire unite tra loro come dei rotoli nel cielo o un tessuto. Lo spessore degli stratocumuli varia da 300 a 400 metri. Dalla loro forma deriva anche il loro nome, composto da strato e da cumulo. Gli stratocumuli si distinguono dalle nubi a cumulo perché hanno uno scarso sviluppo verticale. Hanno, invece, uno spessore più grande rispetto a una normale nube a strato. La nube in questione è situata ad un’altezza osservando il metar di 1000 metri circa in questo caso per l’espansione laterale dei Cumuli in alta pressione, infatti l’aria dall’alto si comprime verso il basso ( subsidenza) appiattendo così le nubi. Seppure di aspetto abbastanza minaccioso non producono precipitazioni.

Stratocumulus stratiformis

Gli stratocumuli stratificati assumono spesso l’aspetto di una grande distesa debolmente ondulata di nubi basse, piuttosto scure se osservate dal basso, generalmente bianche (oppure rosa al tramonto) se viste dall’alto. Di norma si tratta di nubi a scarso sviluppo verticale perché confinate nella bassa atmosfera da una inversione termica; possono, comunque, ispessirsi quando si muovono verso le dorsali montuose, producendo così deboli precipitazioni. Sono composte da goccioline d’acqua e in questo caso erano ad un’altezza di circa 1500 metri.

Stratocumulus stratiformis ondulatus

Questi stratocumuli sono un po’ più alti del normale ad una quota intorno 3000/3500 metri composti da goccioline d’acqua. Assomigliano molto agli altostrati. Hanno l’aspetto ondulato e irregolare e con margini spesso sfilacciati. Possono in alcuni casi produrre precipitazioni ma saranno sempre lievi sotto forma di pioggerella o neve fine se l’umidità è notevole e quando al di sotto vi sono anche delle nubi più basse del tipo strati. La precipitazione così è favorita. Sono molto presenti in prossimità di fronti atmosferici.

Cirrostratus fibratus

Queste nubi si presentano come un velo fibroso dove sono visibili sottili striature. La presenza di quest’ultime infatti indicano che la nube si è formata in presenza di vento forte in alta quota intorno gli 8000-9.000 metri. Sono costituiti da cristalli di ghiaccio e indicano la possibilità di un peggioramento del tempo qualora la pressione sia in diminuzione, al contrario resta bel tempo se la pressione rimane stazionaria o addirittura in aumento. Queste nubi sono state fotografate verso nord mentre in direzione del sole si sono manifestati dei “pareli” ovvero dei cerchi luminosi simili al sole e paralleli adesso dovuti proprio alla rifrazione della luce solare sui cristalli di ghiaccio.

Cirrocumulus e Contrails

Si tratta di nubi alte superiori a 6000 metri di quota in questo caso osservando il metar 10000 metri e composte da cristalli di ghiaccio. Nella foto si possono vedere anche delle strisce di aerei formate dai gas di scarico e vapore che in aria molto umida condensano per poi restare molto tempo. Al contrario quando evaporano subito significa che l’aria in quota è secca. In questo caso si osservano in condizioni di alta pressione ma in diminuzione quindi presagio di un peggioramento prossimo.

Stratocumulus stratiformis perlucidus

La causa più frequente della loro formazione risiede nell’esistenza di uno strato limite composto da aria stabile che supera le correnti ascensionali e arriva così a rallentare lo sviluppo verticale delle nubi convettive (queste poi tendono a diffondersi lateralmente. A livello di questo strato dando salire a un banco di stratocumuli che, a volte, rimane solo dopo che le nubi convettive si sono dissolte). A volte si originano anche per disgregazione di un nembostrato o abbassamento di altocumuli. In questo caso sono stati osservati dopo il passaggio di un debole fronte freddo in aria fresca. La loro altezza è nella foto di circa 1500 metri e composti da goccioline d’acqua. Non danno precipitazioni in questa formazione.

Stratus fractus

Si tratta di nubi frastagliate a quote molto basse ( qualche centinaio di metri) composte da goccioline d’acqua. Hanno origine dal sollevamento e quindi condensazione di aria molto umida dopo una notte di pioggia. Successivamente con il riscaldamento diurno possono evaporare o trasformarsi in stratocumuli o cumuli con base più alta. Spesso si osservano dopo il passaggio di una perturbazione.

Cirrus uncinus

Nubi alte oltre 6000 metri costituite da cristalli di ghiaccio, somigliano a delle virgole o uncini. Spesso sono spettacolari quando coprono gran parte del cielo, di aspetto serico. Spesso a quelle quote il vento è molto forte. Non indicano nulla se isolati ma possono annunciare se tendono ad invadere il cielo l’arrivo di una bassa pressione se la pressione atmosferica è in diminuzione.

Altocumulus stratiformis floccus virga

Questi altocumuli hanno la base alta intorno 5000 metri e composti oltre che da gocce d’acqua soprafusa anche da cristallini di ghiaccio ecco perché il formarsi di lievi strie di precipitazioni che si osservano in foto. Si tratta di nubi dall’aspetto fioccoso e fibroso. Con pressione in aumento non indicano peggioramento del tempo ma solo aria instabile alle quote medie.

Altostratus opacus

L’Altostrato come l’Altocumulo è una nube delle regioni medie della Troposfera  e compare a 3000-4000 metri d’altezza dal suolo. E’ di colore bianco e può apparire opaco o traslucido a seconda del suo spessore, che di volta in volta ostacola o permette il filtrare della luce solare .Talvolta tende ad assumere una colorazione azzurrognola, quando il cielo sovrastante è limpido e privo di umidità e a causa della limitata consistenza dell’Altostrato traspare fortemente dalla nube. Questa nuvola ha uno spessore che può arrivare anche ai 5000 metri e si forma per contrasto tra una massa di aria calda con una massa di aria fredda. Può portare della pioggia debole ma se si ispessisce può trasformarsi in nembostrato e dare origine a pioggia o neve di tipo continuo moderata o battente.

Cirrostratus fibratus

Queste nubi oltre 6000 metri e composte da cristalli di ghiaccio si formano in seguito all’azione di venti forti e continui che soffiano ad altitudini elevate e arrivano spesso a coprire una vasta porzione di cielo.Il cirrostratus fibratus può spesso derivare da un’evoluzione del cirrus fibratus o del cirrus spissatus.Non sono intrinsecamente nubi portatrici di pioggia ma possono essere associate a successive precipitazioni tra 24/48 ore o presentarsi all’ arrivo di aria calda sub-tropicale anche in alta pressione in questo caso la pressione aumenta o resta stazionaria.

Cirrus spissatus

È praticamente il cirro più spesso formato da banchi sufficientemente densi che in alcuni casi oscurano i contorni del sole. Molto spesso si originano nella parte superiore di un cumulonembo, ma possono formarsi anche in altre circostanze. Sono formati da cristalli di ghiaccio e la loro altezza è superiore a 6000 metri. Non danno particolari avvertimenti sullo stato del tempo nell’immediato a meno che’ non ci siano formazioni temporalesche nelle vicinanze.

Cirrus castellanus virga e stratocumulus

in questa fotografia scattata sul Torinese si possono notare due tipi di nubi. Quelle in alto sono dei cirri piuttosto spessi e leggermente biancastri provenienti da est formate da cristalli di ghiaccio ad un’altezza superiore ai 6000 metri e con protuberanze superiori ( aria molto umida e instabile) Le nubi in basso sono degli stratocumuli formati da goccioline d’acqua ad un’altezza intorno i 2000 m di colore grigio violaceo. Si tratta di una situazione dal tempo variabile e comunque instabile. Questo tipo di cielo spesso annuncia pioggia se la pressione tende alla diminuzione e l’umidità aumenta.

Altocumulus e stratocumulus

In questa foto si possono osservare due tipi di nubi. Quelle più in alto chiare si tratta di nubi medie ad una quota di circa 4000 m composte da goccioline d’acqua e qualche cristallo di ghiaccio gli Altocumuli, ecco perché l’aspetto parzialmente fibroso. Più in basso notiamo nubi più scure gli stratocumuli costituiti da goccioline d’acqua e ad un livello intorno i 1000 m anche più bassi. Si può notare nella foto un fatto molto curioso ovvero il vapore caldo delle ciminiere che condensa andando ad alimentare la formazione della nube. Questo cielo non ha prodotto precipitazioni ma un tipo di tempo variabile.

Cirrocumulus stratiformis

I cirrocumuli  sono piccoli sbuffi arrotondati che di solito appaiono in lunghe file in alto nel cielo ad altezza oltre i 9000 metri in questo caso. Sono generalmente bianchi, ma a volte appaiono grigi. Sono della stessa dimensione o più piccoli della larghezza del tuo mignolo quando tieni la mano alla distanza di un braccio. Quando queste nuvole coprono gran parte del cielo, possono assomigliare alle squame di un pesce, che è chiamato “cielo sgombro”. I cirrocumuli sono comuni in inverno e indicano un clima mite, ma freddo.

Altocumulus stratiformis translucidus

Gli altocumuli sono di medio livello intorno i 4000 metri, bianco-grigiastri con una parte più scura dell’altra. Gli altocumuli di solito si formano in gruppi e sono spessi circa un chilometro. Le nuvole altocumuli sono larghe circa quanto il tuo pollice quando alzi la mano a distanza di un braccio. Se vedi gli altocumuli in una mattina calda e umida, potrebbe esserci un temporale nel tardo pomeriggio.

Stratocumulus stratiformis

Si tratta della specie più comune di stratocumuli. Situati ad una quota osservando il metar di 1500 metri di quota e formati da goccioline d’acqua formano una distesa composta da numerose masse tondeggianti o allungate come rotoli o lastroni che spesso invadono anche tutto il cielo. Si formano spesso nelle giornate d’autunno o inverno e segnano spesso il limite di una inversione termica ( aria più calda al livello delle nubi). Non portano in questi casi precipitazioni.





Cirrocumulus stratiformis

Sono alte oltre i 7000 metri composte da cristalli di ghiaccio. Sono disposti in strato estesi che talvolta coprono tutto il cielo. Sono di aspetto fibroso e danno al cielo un aspetto molto suggestivo. Si formano in condizioni di estrema turbolenza e vento forte in corrispondenza delle nubi. Spesso sono l’avanguardia di un fronte caldo instabile.

Altocumulus stratiformis translucidus perlucidus

Si tratta di una distesa di nubi tondeggianti a media altezza superiore a 2500 metri o più di colore biancastro e composta di goccioline d’acqua sufficentemente poco densi da lasciare intravedere il sole o la luna ( da quì il termine translucidus). Inoltre quando nella coltre di nubi ci sono interstizi anche piccoli tali da permettere la visione del cielo azzurro o altre nubi a quote più alte la nube appartiene alla varietà ( perlucidus). Questa nube può derivare dal raffreddamento notturno a media quota e quindi condensazione del vapore acqueo presente o dall’arrivo di una perturbazione specie se la pressione è in diminuzione.

Stratocumulus

Le nuvole stratocumuli sono basse sotto i 2500 metri di quota, grumose e grigie. A volte si allineano in file e altre volte si allargano. Dagli stratocumuli cade solo una leggera pioggia quando formano una distesa (solitamente pioviggine). Per distinguere tra uno stratocumulo e un altocumulo, punta la mano verso la nuvola. Se la nuvola ha all’incirca le dimensioni del tuo pugno, allora è uno stratocumulo.

Stratocumulus

Si tratta di nubi molto basse con base sui 100/200 metri, in aria molto umida per cui basta poco per condensare. In questo caso la debole risalita dell’aria a ridosso delle Alpi ad opera di leggeri venti dalla pianura vicina provoca la formazione di questo strato di nubi che poi possono evolvere in cumuli o restare tali o perfino scomparire dipende dalla situazione meteorologica. Non producono precipitazioni anche se al di sotto la luce del sole potrebbe essere molto ridotta.

Cirrocumulus stratiformis ondulatus

Nella foto si possono osservare strati di nubi molto alte sui 9000 metri costituiti da cristalli di ghiaccio e formati da piccoli globuli bianchi o granelli che ricorda la sabbia del mare. Qualche banco ha la tendenza ad assumere una forma leggermente lenticolare. Più in basso si possono notare dei piccoli cumuli innocui.

Altocumulus stratiformis opacus

Si presenta a banchi o come vaste distese di elementi rotondeggianti bianchi e/o grigi, spesso con ombra propria. La struttura è squamosa, talvolta acquosa e diffusa. L’altocumulo è composto di ammassi rotondeggianti o affusolati, collegati o separati fra loro. La loro quota è sui 4/5000 metri e contengono gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, da quì il prendono il nome di ” nubi miste”. Spesso queste formazioni si osservano alla fine delle precipitazioni quando il cielo tende a schiarire. Nella foto si osservano anche degli stratocumuli in lontananza.

Stratocumulus cumulogenitus

Si tratta di nubi basse sotto i 2000 metri in questo caso composte da goccioline d’acqua dall’aspetto tondeggiante e stratificato dovute all’espansione laterale di cumuli che hanno smesso la loro crescita. Non producono precipitazioni solitamente e indicano una certa instabilità presente che però viene frenata da un inversione in quota. Nella foto sono stati osservati dopo una perturbazione del tipo occlusione a carattere caldo con precipitazioni sotto forma di neve leggera e poi subito rasserenamento rapido.

Altostratus duplicatus

Si tratta di nubi medie sui 4/5000 metri di altezza in questo caso composte da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua spesso allo stato sopraffuso ( in ambiente sotto lo zero ma ancora liquide), costituite da due o più distese nuvolose sovrapposte, talvolta collegate tra loro. È abbastanza comune come varietà ma dal suolo spesso è difficilmente visibile tranne in casi come questi dove l’aria è limpida. Per produrre precipitazioni lo strato nuvoloso deve ispessirsi e abbassarsi di quota.

Altostratus opacus e Stratocumulus

Si tratta di una distesa di nubi stratificate di media altezza in questo caso sui 3500 metri costituita da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua di colore biancastro o grigio abbastanza uniforme. Più sotto si possono osservare degli stratocumuli più bassi sui 1500 metri secondo il metar di colore più scuro. Questa formazione di nubi indica l’arrivo di un fronte caldo che porterà neve viste le basse temperature e come si può notare nella foto dalla brina che ricopre l’erba.

Altocumulus floccus

Si tratta di altocumuli formati da batuffoli di aspetto comuliforme la cui parte inferiore risulta più o meno frastagliata. Si tratta di nubi medie superiore a 2000 metri di quota costituita da goccioline d’acqua. La presenza di queste nubi è indice di instabilità a quel livello e molte volte si formano in seguito al dissipamento della base di altocumuli castellani e possono essere talvolta accompagnate da virga ovvero scie fibrose di cristalli di ghiaccio dirette al suolo. Diciamo che è la specie meno frequente è anche meno spettacolare di questo tipo di nubi.

Stratocumulus stratiformis

È la specie più comune di questo genere di nubi, formata da tanti rotoli o masse tondeggianti, disposti in maniera regolare e che si estendono su un piano orizzontale che può raggiungere molti chilometri. Sono costituite da goccioline d’acqua ( d’inverno anche sopraffuse) e si formano sotto i 2000 metri di quota. Sergnano spesso il limite di una inversione termica. Non producono precipitazioni.

Stratus nebulosus translucidus

Questo strato nuvoloso forma una distesa uniforme e grigia a bassissima quota ( nebbia alta) costituita da goccioline d’acqua. Si tratta di nebbia che si è sollevata e che lascia intravedere il disco solare. Può produrre della pioviggine se spessa o della neve debole in grani. Spesso lo strato nuvoloso si trova a poche centinaia di metri dal suolo. È la specie più comune nei nostri cieli.

Stratocumulus opacus

Si tratta di nubi basse sotto i 2000 metri di quota costituite da goccioline d’acqua formati da grossi elementi a forma di lastroni collegati tra loro e di aspetto grigio talvolta scuro. Non lasciano vedere in nessun punto la luce del sole e possono provocare delle precipitazioni sotto forma di pioggerella o neve fine. Indicano un tempo variabile, se si ispessiscono possono trasformarsi in nembostrati nubi piovose per eccellenza.

Altostratus opacus undulatus

Nube di media altezza sui 3500 metri in gran parte densa e spesa da mascherare il sole o la luna. Presenta delle ondulazioni. Si forma quando in atmosfera stabile due masse d’aria scorrono l’una sull’altra formando onde molto ampie. Se compaiono moti turbolenti la nube può frammentarsi andando a originare ( quasi come in questo caso) degli altocumuli della stessa varietà.

Stratus nebulosus opacus

Questa distesa di nubi basse anche a poche centinaia di metri dal suolo, sufficientemente densa da mascherare completamente gli astri maggiori e composta da goccioline d’acqua, prendono origine dal sollevamento della nebbia preesistente e quindi indicano un inversione termica. Se il sole riesce a scaldare la nube essa evapora lasciando un cielo per lo più sereno in caso contrario permangono e col calare della sera possono scendere al suolo di nuovo sotto forma di nebbia. È la varietà più comune ed ha uno spessore superiore a 200-300 m.

Stratus nebulosus opacus

Questa nube bassa intorno ai 1000 metri circa forma una distesa di colore grigio spesso scura che copre il Sole e la Luna. Sono costituiti da goccioline d’acqua e segnano il limite superiore dell’aria fredda a seguito di un inversione termica al suolo. Sono in grado di produrre pioviggine o aerosol se l’aria è molto umida. Compaiono spesso in situazioni di alta pressione nel semestre freddo. Possono perdurare molti giorni se il vento è assente o non cambia la situazione meteorologica. Rendono le giornate uggiose e monotone spesso nelle aree urbane intrappolano al di sotto gli inquinanti non salutari al nostro organismo.

Cumulus fractus

Si tratta di cumuli dai contorni sfrangiati a causa della turbolenza dell’aria in questo caso dovuta al vento di Föhn che muove velocemente le nubi ad un’altezza di circa 3000 metri. Sono composte da goccioline d’acqua e non portano pioggia.

Stratocumulus cumulogenitus

Queste nubi si possono osservare in presenza di vento favonico e causano quello che viene chiamato ” muro del Föhn” in quanto prodotte dal sollevamento di masse d’aria ad opera del vento quando questo incontra una barriera montuosa. Spesso se l’aria in ascesa è molto umida essa condensa e provoca la formazione di nubi di tipo cumuliforme o stratiforme a seconda se l’aria è di tipo stabile o instabile. Nel primo caso spesso si formano altostrati ( fronte caldo), nel secondo caso cumuli, cumulonembi che spesso vengono poi stirati dal vento formando stratocumuli orografici. A volte vi sono vere e proprie bufere di neve, al contrario se l’aria è secca poche nubi o addirittura nessuna. Aggiungo che durante il Föhn è possibile si formino anche delle nubi lenticolari del tipo altocumuli o cirrocumuli se però la velocità del vento in quota è costante spesso in aria stabile.

Altocumulus undulatus

Si tratta di nubi costituite da elementi fusi o separati, allungati di solito paralleli, disposti in file aventi apparentemente due sistemi di ondulazione. Regalano spesso magnifici cieli. Questa varietà posta oltre i 3000 metri di quota si origina per una discontinuità dei venti alle medie quote un fatto molto comune. Inoltre l’ undulatus è presente in tutte le specie di nubi.

Cirrus floccus virga

Si tratta di cirri ad un’altezza superiore ai 6000 metri costituiti da cristalli di ghiaccio e formati da piccoli fiocchi se osservati nel loro insieme da cui partono delle strie ghiacciate denominate appunto virga ovvero precipitazioni di ghiaccio dalle nubi. Spesso sono molto evidenti. Nella foto inoltre si possono osservare delle strisce di aerei ” contrails” che permangono per molto tempo, ciò significa che l’aria alle alte quote è molto umida. Con pressione stazionaria o in aumento non danno peggioramento del tempo.

Altocumulus stratiformis

Si tratta di una formazione di nubi a media altezza intorno 3/4000 metri di altezza composta da goccioline d’acqua e che formano in cielo degli agglomerati biancastri con ombre più scure costituiti da piccoli elementi simili a batuffoli o ciottoli. Non indicano particolari condizioni meteo spesso indicano instabilità alle medie quote. Se con pressione in calo possono annunciare un fronte freddo.

Cirrus uncinus altocumulogenitus

Il ghiacciamento di parti di altocumuli stratiformis in questo caso porta alla formazione di scie di cristalli di ghiaccio ( virga) che originano questo tipo di nubi ad un’altezza di circa 3500 metri osservando il radiosondaggio. Indicano tempo instabile e freddo. Spesso annunciano un fronte freddo o sono presenti in un campo di bassa pressione dove i fronti si dissolvono e lasciano strati di nubi sparse spesso a livelli medi.

Nimbostratus precipitatio

Nube spessa e grigia di solito molto scura, ricopre interamente il cielo senza lasciare vedere il sole o la luna. Spesso la distesa nuvolosa è sfumata dalle precipitazioni sotto forma di pioggia o neve più o meno continue. La quota può variare da 300 a 3000 metri. La nube interessa sia il livello basso che medio della troposfera. Si tratta di una nube dalla struttura mista ( ghiaccio e acqua ) e piovosa per eccellenza. Talvolta accompagnata al di sotto da nubi frastagliate chiamate “pannus” che possono essere originati da uno strato continuo al di sotto ( Stratus fractus) o da elementi singoli ( Cumulus fractus). Rappresenta il corpo di una perturbazione ovvero l’area di precipitazioni di un fronte caldo con piogge persistenti o di uno freddo in aria stabile o di un occlusione.

Altocumulus stratiformis translucidus perlucidus

Si tratta di una distesa di nubi a quote medie in questo caso intorno 4000 m composte prevalentemente da goccioline d’acqua spesso sopraffuse cioè liquide seppur a temperatura sotto lo zero. Sono formate da agglomerati e ciotoli di piccole dimensioni di colore biancastro in alcune parti grigie che permettono tuttavia dato il loro piccolo spessore di fare trasparire il sole. Indicano aria instabile alle medie quote e talvolta specie con pressione in diminuzione l’approssimarsi di un fronte freddo e quindi piovaschi o rovesci sparsi. È possibile vedere questo tipo di nubi associate ad altostrati quando vi è una dissoluzione di un fronte o ai margini del fronte stesso.

Altocumulus lenticularis e cirrocumulus lenticularis

Banchi di nubi a forma di lente o mandorla, spesso piuttosto allungate e con i margini solitamente ben definiti. In questo caso sono presenti due formazioni, una più in basso e più grigia ( AC len) ad un’altezza secondo il metar di 5000 metri. La seconda più in alto nella foto facenti parte a nubi più alte oltre 6000 metri ( Cc len) più chiare perché più sottili. Entrambe sono formate da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua in gran parte sopraffusa ( a temperatura sotto lo zero ma ancora liquide) . Hanno uno spessore che varia da 100 a 3000 metri in casi estremi. Si formano in seguito ad intensi moti ondulatori originati in condizione di vento forte quando esso è costretto a valicare una catena montuosa. Sono molto scenografiche a volte ricordano dischi volanti e molto utili per il volo a vela ( alianti). Possono indicare l’arrivo di vento anche al suolo ( Föhn).

Stratocumulus stratiformis

Questa nube bassa sotto i 2000 metri è la specie più comune formata da grandi masse tondeggianti che si estendono su un piano orizzontale che può raggiungere anche centinaia di chilometri. Gli elementi presi singolarmente sono piuttosto appiattiti. Sono costituiti da goccioline d’acqua ed eventualmente a temperature molto basse anche da qualche cristallo di ghiaccio. Questa nube si forma frequentemente nel semestre freddo, dove spesso segna il limite di una inversione termica o possono segnalare l’arrivo di aria più umida e di una certa instabilità nei bassi strati. Solitamente non portano precipitazioni se non in qualche caso.

Cirrocumulus castellanus e contrails

In questa foto spiccano in modo particolare le due scie di aerei che si intersecano tra loro. Restano ben visibili quando l’aria ha le alte quote è molto umida parliamo di altezze intorno ai 9000 metri circa. Comunque tutte le nubi alte si formano oltre i 6000 metri e sono composte da cristalli di ghiaccio. Infatti a quelle quote le temperature sono molto al di sotto dello zero anche -30 /-40 gradi. La distesa di nubi dall’aspetto stratificato sono dei cirrocumuli castellani dove i singoli elementi molto piccoli hanno l’aspetto di merletti. La presenza di questa nuvola è un indizio di condizioni fortemente instabili alla quota in cui si trova e indica spesso l’arrivo di un fronte freddo. Sono molto scenografiche.

Cirrostratus fibratus undulatus

Sono nubi di alta quota sopra i 6000 metri possono raggiungere facilmente anche i 10.000 metri costituite da cristallini di ghiaccio di solito sono formazioni nuvolose tranquille, che generalmente non danno origine a cambiamenti repentini. Se però la pressione è in discesa spesso con cirrostrati provenienti dalla parte dove tramonta il sole indicano peggioramento nelle successive 24-48 ore. Sono nubi dall’aspetto fibroso con ampie venature velate e sottili striature. Spesso questa specie origine la sottospecie ondulata formata appunto da ondulazioni dello strato nuvoloso.

Cirrocumulus lenticularis undulatus

Queste nubi alte circa 9000 metri osservando i radiosondaggi indicano venti tesi a quelle quote che incontrando la barriera alpina occidentale puntano verso l’alto e fanno condensare l’umidità dell’aria presente. Queste nubi possono estendersi anche a notevole distanza dal punto dove si sono formate. Indicano il passaggio di un fronte che non produce effetti o comunque un certo peggioramento del tempo con l’arrivo di masse d’aria diverse dalla preesistente.

Altocumulus stratiformis undulatus

Si tratta di nubi ondulate a livelli medi intorno 5000 metri d’altezza costituite da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua spesso sopraffuse ( sotto lo zero ma ancora liquide) che formano uno strato nuvoloso dall’aspetto ondulato con elementi separati grigiastri simili a piccoli ciottoli o piccole chiazze. Anche queste nubi come le precedenti indicano movimenti ondulatori del vento a medie quote originati dal sollevamento di una massa d’aria quando incontra una catena montuosa in questo caso la Alpi occidentali. Possono indicare un peggioramento del tempo.

Stratocumulus stratiformis opacus

Denso strato di nubi costituito da masse tondeggianti o grandi rotoli scuri sufficientemente opachi da mascherare completamente il sole. Generalmente la loro base è irregolare e nonostante la loro apparenza non danno precipitazioni degne di nota semmai in aria molto umida da leggera pioggia o pioviggine. La loro altezza si colloca da 300 a 2000. Sono nubi formate da goccioline d’acqua e talvolta con temperature molto basse possono essere presenti cristalli di ghiaccio. Forniscono informazioni molteplici per la previsione del tempo a seconda della specie e della loro struttura. Comunque di solito tempo variabile.

Altostratus opacus undulatus

Si tratta di una distesa di nubi ad altezza superiore a 3000 metri di colore grigio-azzurrognolo costituita da goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio ( nube mista) che indica aria umida e più calda a quella quota. Spesso si osservano lungo i fronti atmosferici infatti queste nubi hanno dato poi origine alla pioggia verso sera diventando più spesse e abbassandosi di quota. Le ondulazioni sono dovute ad opera del vento in presenza di catene montuose. Come si mostrano in foto non danno precipitazioni.

Cirrostratus undulatus

Si tratta di nubi alte sui 6000 metri in questo caso osservando i radiosondaggi composte da cristalli di ghiaccio di colore bianco e aspetto setoso. Si tratta di nubi ondulate che si sono formate per il sollevamento di una massa d’aria la quale incontrando la barriera Alpina ha fatto arrivare la stessa al punto di rugiada facendo condensare il vapore acqueo presente. Possono formare distese anche lunghe centinaia di chilometri ovattando il cielo. Indicano un peggioramento prossimo se la pressione atmosferica diminuisce al contrario se aumenta accompagnano di solito l’arrivo di un’alta pressione con aria calda.

Stratocumulus castellanus

Queste nubi basse sotto i 2000 metri innocue si formano spesso durante il primo mattino quando l’aria umida viene riscaldata dal sole che sorge rendendo instabile la nube che forma nella sua parte superiore delle torrette o rigonfiamenti. Il colore indica il contenuto di umidità presente in questo caso piuttosto alta. Possono dissolversi o trasformarsi in cumuli. Indicano comunque un tempo variabile.

Altocumulus lenticularis

Si tratta di nubi a media quota intorno 5000 metri d’altezza composte da goccioline d’acqua e cristalli di ghiaccio. Hanno origine dal sollevamento forzato di una massa d’aria umida quando incontra una catena montuosa in questo caso le Alpi occidentali. Il vapore in essa contenuto condensa e forma queste nubi a forma di lente o mandorla dovuta alle ondulazioni del vento. Sono nubi stazionarie finché il vento è anch’esso stazionario per intensità e direzione. Possono indicare l’arrivo del vento di Föhn o di un cambiamento del tempo perché di solito la massa d’aria che forma queste nubi è calda o anche del tempo bello quando si osservano subito dopo un fronte quando aria caldo umida viene sospinta dall’alta pressione.

Cumulus fractus

Si tratta di cumuli che non hanno contorni definiti ma frastagliati dal vento in azione più o meno forte. Sono costituiti da goccioline d’acqua e si formano dal riscaldamento della terraferma durante le ore diurne che produce bolle di aria caldo-umida che salgono arrivando al punto di rugiada ove condensano e producono queste nubi. In questa formazione non portano pioggia. Sono ad un’ altezza solitamente tra il suolo e 2/3000 metri di altezza. Più l’aria è secca più l’aria deve spingersi in alto per condensare.

Cirrus fibratus radiatus

questi cirri alti oltre i 6000 m di altezza sono disposte in bande parallele che a causa dell’effetto di prospettiva appaiono convergere verso uno o più punti dell’orizzonte. Questa nube è composta da cristalli di ghiaccio ha un grande effetto scenografico spesso se osservata al tramonto. Se la loro provenienza specie al nord ovest è da nord significa l’arrivo di una perturbazione che però salterà queste zone in quanto protette dall’arco alpino.

Cirrostratus fibratus ( con iridescenza)

Queste nubi alte, in questo caso osservando il metar a 8000 metri di altezza, si presenta come un velo fibroso ove sono visibili delle striature sottili. Infatti la presenza di questi striature indica che il vento in alta quota è forte. In questo caso osservati in presenza di vento di Föhn. Sono costituiti da minutissimi cristalli di ghiaccio talvolta accompagnati da fenomeni di Alone o iridescenza. Quest’ultima è dovuta a un fenomeno chiamato diffrazione: la luce in pratica si curva intorno alle particelle di ghiaccio mentre nell’arcobaleno e nell’alone le attraversa, poi si ricombina per dare i vari colori.

Cumulonimbus capillatus incus

Si tratta di una nube temporalesca al suo massimo sviluppo capace di generare temporali anche grandine e fenomeni elettrici nonché colpi di vento anche molto forti. Hanno spesso la base a circa 1000 metri e possono raggiungere con la loro sommità anche i 15 km d’altezza nel periodo caldo quando il limite della troposfera e più alto rispetto alla stagione fredda e invece si colloca sui 9/10 km.

Cumulus mediocris

Si tratta di nubi basse appartenenti al primo terzo della troposfera 0/3000 metri e hanno la forma di batuffoli spesso a forma di cupola più o meno alta a seconda del oro stadio di sviluppo. Sono a medio sviluppo verticale in quanto la loro altezza è simile alla loro larghezza. Sono formate da goccioline d’acqua e in questo stadio non danno origine a Precipitazioni. Nella foto si osservano in lontananza anche dei cumuli a piccolo sviluppo.

Cumulus humilis

Queste nubi basse fino 2000 metri di altezza anche se possono in aria secca anche avere la base più alta non di rado sui 3000 metri, sono composte da goccioline d’acqua e hanno spessore limitato spesso sono più lunghi che alti ( da qua’ il termine humilis ovvero di piccole dimensioni) con base definita e sommità a cupola o comunque con rigonfiamenti anche se nella foto ci sono anche delle nubi più frastagliate della specie ” fractus”. Indicano di solito tempo bello.

Cirrus fibratus radiatus

I cirrus radiatus sono una sottospecie di cirri. Il nome cirrus radiatus deriva dal latino, che significa “raggiato, striato”. Questa varietà di cirri si presenta in fasce parallele che spesso coprono l’intero cielo e sembrano convergere in un unico punto o due punti opposti sull’orizzonte. Sono formate da minuti cristalli di ghiaccio e sono situati ad alte quote in questo caso superiore a 6000 metri di altezza. Indicano che masse d’aria calda e umida vengono sollevate in alto talvolta prima di un fronte caldo.

Cumulus mediocris

Questi cumuli a bassa quota intorno 2000 metri sono composti da goccioline d’acqua e il loro nome deriva dal fatto che loro sviluppo verticale è pressoché uguale a quello orizzontale. Di solito in questo stadio di sviluppo non danno origine a precipitazioni in quanto non hanno raggiunto la temperatura di congelamento per produrre i cristallini di ghiaccio e quindi l’aggregazione con le goccioline d’acqua in genere sopraffuse e dare origine così dalla pioggia o neve a seconda della temperatura sottostante. Si osservano spesso in giornate soleggiate e di alta pressione anche se si possono osservare in situazioni diverse come in questo caso vicino a zone di bassa pressione vista la presenza anche di cirri ad alta quota.

Altocumulus stratiformis translucidus

Queste nubi situate ad un’altezza intorno ai 3000 m e quindi ancora nel primo terzo inferiore della troposfera sono originate dal dissolvimento di cumuli preesistenti che si distendono quando cessa la convezione e formano uno strato di nubi composto da elementi frastagliati dall’aspetto di ciottoli. Non provocano precipitazioni e si osservano spesso al tramonto. Il termine translucidus deriva dal fatto che quando queste nubi passano davanti al sole lo lasciano trasparire.

Cirrus spissatus radiatus

Si tratta del cirro più spesso in questo caso ad un’altezza di 8000 m formato da cristallini di ghiaccio e da banchi sufficientemente densi da apparire talvolta biancastri o addirittura grigiastri se visti in controluce. Questa nube è in grado di oscurare i contorni del sole o addirittura nasconderlo completamente in quanto lo spessore può essere anche superiore a 2000 metri. Oltretutto in questo caso a causa dell’effetto di prospettiva appaiono convergere verso un punto o due punti opposti dell’orizzonte e quindi appartengono alla sottospecie radiatus. Sono molto scenografici specie al tramonto. Di solito indicano sollevamenti frontali o possono essere i residui dell’incudine di un cumulonembo.

Stratocumulus cumulogenitus

Queste nubi di grosse dimensioni sono il risultato della distensione di cumuli mediocri ad una quota superiore a 3000 m e il loro aspetto tormentato e sfilacciato è dovuto al fatto che soffiava vento di tramontana. Talvolta sono accompagnate da virga ma indicano un tempo asciutto.

Cumulus humilis e fractus

Si tratta di nubi basse in questo caso ad un’altezza di 1000/ 1500 m composte da goccioline d’acqua . Sì tratta di cumuli di piccole dimensioni che non portano pioggia in questo stadio di sviluppo. I cumuli spesso si confondono con gli stratocumuli ma questi ultimi hanno più l’aspetto di masse nebbiose senza contorni netti e livello di condensazione poco evidente.

Cirrocumulus stratiformis undulatus

Si tratta di nubi alte sui 9000 metri di altezza composte da cristallini di ghiaccio in quanto le temperature a quelle quote sono di molto al di sotto dello zero. Sono della specie undulatus quando sono riconoscibili strutture ondulate o comunque simili a onde. Si sono originate per disgregazione di un velo di cirrostrati. In questa formazione non indicano particolari cambiamenti del tempo.

Nimbostratus e Cumulus fractus

Strato nuvoloso grigio, spesso scuro, il cui aspetto è reso diffuso dalla caduta più o meno continua di pioggia o neve che, nella maggior parte dei casi, raggiunge il suolo. È abbastanza spesso da oscurare il sole. In questo caso la base del nembostrato era collocata ad un’altezza di 1.300 m osservando il metar. Sono nubi molto spesse che talvolta si estendono fino alle alte quote, ecco perché anche in pieno giorno molto spesso è necessario accendere le luci all’interno delle abitazioni.

Stratocumulus stratiformis opacus

Nubi dense composte da un foglio o strato continuo o quasi continuo di grandi rotoli scuri o masse arrotondate, la maggior parte dei quali sono sufficientemente opachi da nascondere il Sole o la Luna. La base degli stratocumuli opachi è talvolta piana e la sua apparente suddivisione in elementi fusi risulta dall’irregolarità della sua superficie superiore. Più spesso, però, la superficie sottostante è irregolare e gli elementi risaltano in vero rilievo. Queste nubi si sono formate ad un’ altezza di 1500 metri. Possono produrre pioggerella o pioviggine in aria umida.

Cirrus intortus

Cirro alto sui 7000 metri in questo caso, composto da cristallini di ghiaccio molto piccoli, i cui filamenti sono molto irregolarmente curvi e spesso apparentemente aggrovigliati in modo irregolare. Spesso appaiono assieme ad altre varietà di nubi alte.

Cumulus humilis

Nubi a piccolo sviluppo verticale ( larghezza maggiore dell’altezza) a base piatta e sommità poco pronunciata costituiscono le nubi del bel tempo a patto che non si sviluppano in verticale. Sono costituite da goccioline d’acqua e normalmente la loro quota va’ dal suolo fino a 2000 metri ma talvolta si trovano con la base anche più in alto specie in montagna e in aria secca quando per raggiungere il punto di rugiada e condensare l’aria deve spingersi più in alto.





Altocumulus floccus

Si tratta di nubi medie in questo caso osservando il metar ad una quota di 4300 metri e costituite di goccioline d’acqua. Formano banchi dall’aspetto fioccoso o a batuffoli di ovatta. Indicano aria instabile alle medie quote e possibilità in giornata di rovesci o temporali.

Cumulus congestus

In realtà si tratta di un esile cumulo però siccome l’altezza è maggiore della larghezza lo si definisce ” congestus” dall’aspetto tormentato a causa delle correnti ascendenti in continua trasformazione. Quando si vedono queste nubi l’aria è fortemente instabile e possono provocare dei rovesci in quanto si spingono ad altezze elevate anche fino a 5000 metri.

Cumulonimbus calvus

Quando il cumulonembo raggiunge altezze elevate oltre 6000 metri di altezza e il vapore acqueo invece di condensare in goccioline d’acqua subisce una cristallizzazione la parte del cavolfiore che costituisce il Cb inizia a perdere i contorni netti per formare una sommità appiattita, da qua’ il termine calvus. Dopo 10-15 minuti inizia la pioggia al suolo o grandine e quindi il temporale.

Stratocumulus e Altocumulus

Questo cielo si presenta spesso in aria instabile e può precedere acquazzoni o temporali nel pomeriggio. Indica che alle quote basse e medie della troposfera l’aria tende a produrre moti verticali. Quelle più basse e scure sono stratocumuli in questo caso ad un’altezza di 1500 metri osservando il metar, quelle più bianche simili a ciottoli o elementi arrotondati sono altocumuli ad una quota di 3000 metri.

Cirrus uncinus

Queste nubi alte oltre 6000 metri e composte da cristallini di ghiaccio sono formate da filamenti la gran parte terminanti con un uncino o comunque ricurvi e stanno ad indicare forti venti in quota. Spesso indicano l’arrivo di un fronte caldo od occlusioni calde, infatti si formano quando una massa d’aria calda e umida sale lentamente come in un piano inclinato e di solito preannunciano la pioggia o neve nelle prossime 24/48 ore a volte però se presenti assieme ad altocumuli e cumuli anche nel giro di poche ore. In questo caso portano temporali o acquazzoni.

Cirrostratus duplicatus

Cirrostrati disposti in fogli o strati sovrapposti, a livelli leggermente diversi, talvolta in parte fusi. Sono sempre a quote elevate in questo caso oltre 7000 metri d’altezza e costituiti da cristalli di ghiaccio. Annunciano spesso l’arrivo di un fronte caldo solitamente entro 24-36 ore quando la pressione diminuisce.

Stratocumulus stratiformis perlucidus

Queste nubi basse in questo caso sui 1600 metri sono state prodotte dall’abbassamento della temperatura nei bassi strati durante la notte e quindi la condensazione del vapore acqueo presente. Durante la giornata tendono ad evaporare per l’azione del sole. Sono costituiti da elementi piuttosto grossi di aspetto appiattito e grigiastro. Nonostante le apparenze non danno origine a precipitazioni in questo caso. In altri casi invece come ad esempio nelle vicinanze di un fronte o per sollevamento orografico possono al massimo dare pioggerella o pioviggini in debole quantità.

Stratocumulus

Correnti turbolente in seguito all’arrivo di un’ occlusione fredda e venti al suolo moderati, formano queste nubi basse sotto i 2000 metri d’altezza che sembrano rotolare nel cielo come masse tondeggianti di grosse dimensioni o rulli. Non danno origine nonostante l’apparenza a piogge forti ma in forma debole spesso pioggerella a menoche’ sopra come in questo caso vi siano altri generi di nubi.

Stratus fractus

Si tratta di nubi molto basse anche poche centinaia di metri dal suolo originate dal vento freddo discendente da una nube temporalesca ( parte chiara della foto) che solleva altra aria umida e già fredda per cui essendo prossima al punto di rugiada basta poco per raffreddarla e condensare. Non portano piogge ma possono annunciare altri acquazzoni.

Cirrocumulus stratiformis floccus

Queste nubi alte sui 9000 metri d’altezza e formate da cristallini di ghiaccio indicano il sollevamento di una massa d’aria più tiepida in aria fredda in questo caso vicino a zone montuose. La loro forma a piccoli fiocchi indica che l’aria è instabile e potrebbe indicare la possibilità di qualche temporale nelle vicinanze ma anche essere frutto del semplice sollevamento orografico.

Cirrocumulus stratiformis

Questi banchi di nubi molto alte in questo caso 11000 metri sono formate da cristallini di ghiaccio e possono provocare se passano davanti al sole a fenomeni di iridescenza. Non indicano nessun cambiamento dello stato del tempo e indicano correnti di aria più tiepida in movimento dalle Alpi sopra aria più fresca sottostante. Il vento a 3000 metri infatti si muove da nord ovest verso sud est. Dopo poco tempo sono evaporate.

Cumulonimbus capillatus incus

Si tratta di una nube temporalesca in pieno sviluppo pronta a dare i suoi frutti in termini di pioggia grandine raffiche di vento e lampi. Infatti dopo il ghiacciamento di un cumulonembo occorrono da 10 a 15 minuti circa perché inizino le precipitazioni al suolo. Hanno la base spesso bassa anche al di sotto dei 1000 metri( quota questa abituale) talvolta anche fino a 3000 metri dove spesso formano virga( precipitazioni che non raggiungono il suolo). In altezza possono spingersi fino al limite della troposfera in estate anche 12/14000 metri.

Stratocumulus stratiformis

Si tratta di nubi basse composte da goccioline d’acqua coprono di solito tutto il cielo o parte di esso con elementi di grosse dimensioni piuttosto uniti tra loro e di colore biancastro o grigio talvolta tendente al viola in alcune parti. Non portano precipitazioni se non quando l’aria è molto umida ma sempre sottoforma di pioggerella o pioviggine. Si formano spesso per il rimescolamento dell’aria nei bassi strati dove l’aria più calda tende a portarsi sopra quella più fresca al suolo.

Altocumulus floccus

Nubi formate da piccoli batuffoli (500-1000m) di spessore e di aspetto cumuliforme la cui parte inferiore risulta frastagliata spesso con scie fibrose ( virga). La nube indica instabilità al suo livello in questo caso la base era sui 3500 metri. Si forma spesso dagli altocumuli castellani.

Cirrus uncinus intortus

Nubi alte oltre 6000 metri formate da cristallini di ghiaccio fibrose composte da filamenti terminanti ad uncino in questo caso la formazione nuvolosa ha elementi ricurvi spesso ritorti in maniera confusa. Si formano a causa di forte gradiente di vento ( Wind shear) e turbolenza. Provenendo da nord in questo caso dalle Alpi non hanno nessun significato sul tempo che farà. Infatti era presente una zona di alta pressione.


Cirrus castellanus

È un cirro abbastanza denso formato da torrette o protuberanze lievi verso l’alto. Queste nubi ad un’ altezza di 10000 metri in questo caso arrivano dalle Alpi da nord non hanno significato sul futuro del tempo ma si formano comunque quando l’aria a livello delle nubi è instabile e molto umida.

Stratocumulus

Queste nubi ad altezza intorno ai 1500 metri sono state prodotte dal riscaldamento dello strato umido vicino al suolo e quindi alla condensazione del vapore acqueo. Si tratta di nubi a forma di grossi batuffoli o agglomerati che lasciano intravedere l’azzurro del cielo. Non producono precipitazioni e indicano turbolenze.

Si tratta di una distesa di nubi grigie, scure che fanno cadere pioggia spesso per ore, a volte per giorni di moderata intensità. Sono le vere nubi piovose. Queste nubi sono molto spesse da 2 a 8000 metri in media 4000 metri. Quindi la nube interessa il livello inferiore e medio della troposfera, talvolta sconfinando in quello superiore. Ecco quindi si tratta di nubi miste composte da cristalli di ghiaccio e acqua che favoriscono la precipitazione piovosa o nevosa a seconda della temperatura.

Si tratta di una formazione di nubi medie ad un’ altezza di 4000 metri circa costituite da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua e formate da piccoli agglomerati o lamelle rotondeggianti di colore biancastro e che lasciano intravedere l’azzurro del cielo. In questa formazione non hanno nessun significato sul tempo che farà. Possono essere residui di altostrati che si sono frammentati come in questo caso dopo il passaggio di un fronte. Le nubi più in basso sono degli stratus fractus formati da nebbia in dissolvimento.

Cirrus spissatus virga

Si tratta del cirro più spesso, formato da banchi sufficentemente densi da apparire anche leggermente grigiastri se visti controluce. Può nascondere anche quasi del tutto il Sole avendo uno spessore anche di 2000 metri. Si notano al di sotto della base delle virga scie di cristallo di ghiaccio in questo caso che cadendo della nube e incontrando strati d’aria più secchi, sublimano o evaporano prima di toccare il suolo. Dal metar sono ad un’ altezza di 9000 metri circa.

Stratocumulus stratiformis

Sono formate da ammassi tondeggianti, batuffoli o rotoli. Gli elementi sono abbastanza appiattiti e spesso regolarmente disposti. Si formano frequentemente nella stagione autunnale ove spesso segna il limite di una leggera inversione termica. A volte come in questo caso sono il risultato di rimescolamenti d’aria nei bassi strati in questo caso ad una quota intorno i 2000 metri. Non portano pioggia.

Cirrostratus fibratus

Velo fibroso alto sui 9000 metri ove sono visibili delle striature. È la specie più comune perché derivano spesso da cirrus fibratus o cirrus spissatus. Le striature indicano forti venti in quota. Spesso indicano sollevamento frontale di tipo caldo con piogge spesso dopo 24/72 ore.

Cumulus fractus

Si tratta di piccoli cumuli con i bordi molto frastagliati che cambiano forma continuamente e rapidamente ad opera di moti turbolenti del vento. In questo caso formatosi per cause di sollevamento orografico causato dal vento di Föhn. Non portano precipitazioni anche spesso si notano al di sotto delle virga ( scie di precipitazioni che non raggiungono il suolo). Sono ad altezze varie di solito nel primo terzo inferiore della troposfera ma anche in quello medio specie sui monti.

Cirrocumulus lenticularis undulatus

Sono nubi che si formano ad alte quote oltre 6000 metri di altezza spesso anche tra gli 8 e i 10000 metri dalla forma lenticolare e nel loro insieme ondulate. A determinare la loro formazione sono correnti aeree molto intense ( jet stream) evidenziate dalle nubi quando assumono carattere ondulatorio, o per la formazione di onde orografiche di sottovento in alta quota. In questo caso soffiava il Föhn.

Cirrocumulus stratiformis

Queste nubi ad un’altezza di 9000 metri circa sono state osservate sui cieli del Torinese prima dell’arrivo di un fronte caldo dalla Francia che il giorno seguente ha apportato piogge e nevicate sparse. Sono formate da cristallini di ghiaccio e hanno forma simili a piccoli fiocchi bianchi senza ombre. Nella foto si può anche notare una contrails lasciata da un aereo di linea.

Cirrocumulus castellanus

Sono nubi alte oltre 6000 metri formate da cristalli di ghiaccio disposte in questo caso da linee con base sottile da cui si elevano torrette granulose simili a merletti di un castello. Anche queste nubi sono il risultato di aria più umida in arrivo da ovest delle Alpi.

Stratus fractus e cirrus spissatus

Questo cielo è stato osservato sul Torinese dopo il passaggio di una perturbazione occlusa che ha portato precipitazioni e aria ancora umida. Si notano masse frastagliate grigie basse sui 600 metri in dissolvimento e nubi più alte bianche appartamenti alla famiglia delle nubi alte. Dopo 6 ore da questa osservazione il cielo è diventato poco nuvoloso.

Altocumulus floccus

Si tratta di nubi medie formate da batuffoli ad un’altezza di circa 5000 metri in questo caso. Indicano aria calda in quota con correnti che arrivano dalle Alpi occidentali.

Altostratus translucidus

Si tratta di nubi medie ad un’ altezza di circa 4/5000 metri formata da cristalli di ghiaccio e goccioline d’acqua ( spesso soprafuse) che favoriscono la precipitazione. Spesso annunciano un fronte caldo apportatore di piogge o nevicate di tipo debole o moderato continue specie se la pressione atmosferica scende. Si tratta di neve se lo strato nuvoloso è poco denso e alto, di pioggia se più basso e spesso. Sono grigie a volte bluastre.

Nimbostratus precipitatio

Si tratta di uno strato nuvoloso denso e grigio che rende necessaria la luce accesa nelle abitazioni dall’ aspetto spesso sfumato a causa delle precipitazioni sotto forma di pioggia o neve di tipo continuo che sempre lo accompagnano. La loro base nello stadio piovoso spesso si trova nello strato basso della troposfera anche a 300 metri ,mentre la parte superiore spesso arriva alle alte quote anche sugli 8000 metri. Sono le nubi classiche piovose oltre i cumulonembi.

Stratocumulus cumulogenitus

Si tratta di nubi formate dal distendersi della sommità dei cumuli in sviluppo. La loro base spesso si trova a quote basse sotto 2000 metri mentre la sommità può trovarsi a quote medie quando un cuscinetto d’aria umida e stabile si trova sopra i cumuli arrestandone lo sviluppo. Sono costituiti in questo caso da goccioline d’acqua e non portano pioggia in queste formazioni.

Stratocumulus stratiformis

Si tratta di uno strato nuvoloso grigio e denso ad un’ altezza di 1500 metri circa composto da goccioline d’acqua dall’aspetto di un lastricato con elementi in parte fusi tra di loro che qua’ e là portano delle pioviggini intermittenti anche perché l’aria è molto umida.

Altostratus translucidus e Stratocumulus

Le prime sono nubi medie intorno 4000 metri di altezza che lasciano ancora vedere il sole come attraverso un vetro smerigliato composte da cristallini di ghiaccio e goccioline d’acqua, le seconde Sono prodotte dall’arrivo di aria caldo umida nei bassi strati dell’atmosfera è costituite da goccioline d’acqua le quali formano un cielo lastricato composto da elementi piuttosto grossi a forma di rotoli o lastroni. Solitamente questo cielo precede un fronte caldo di un sistema frontale e quindi pioggia in arrivo.





Altostratus translucidus

Si tratta di nubi del livello medio normalmente intorno i 4/5000 metri di altezza costituite da goccioline d’acqua e cristallini di ghiaccio. Il loro colore e grigio spesso con tonalità bluastre indicano spesso l’arrivo di un fronte specie di tipo caldo o un’occlusione e quindi l’arrivo della pioggia o della neve. Sono abbastanza sottili da permettere di vedere ancora il sole.

Cirrocumulus lenticularis con instabilità di Kelvin-Helmholtz

Questi cirrocumuli lenticolari a quote alte sono stati formati dal sollevamento orografico di una massa d’aria la quale ha prodotto ondulazione e quindi condensazione del vapore acqueo. Le parti di nubi che sembrano formare delle piccole onde sono formate per la presenza di vortici provocati da correnti d’aria che scorrono una sopra l’altra con verso e/o velocità differenti. L’attrito di queste due correnti è evidenziato da questa turbolenza delle nubi. Sono molto rare e durano poco. Spesso si osservano nei cirri.

Stratocumulus cumulogenitus

Si tratta di nubi prodotte dalla distensione di Cumulus quando incontrano uno strato di aria più stabile. Sono stati osservati dopo il passaggio di un fronte carico di precipitazioni. Sono costituiti da goccioline d’acqua e formati da elementi di grosse dimensioni con base piuttosto bassa circa a 500 metri e indicano aria molto umida in quanto basta poco sollevamento per condensare.

Altocumulus stratiformis floccus

Si tratta di nubi dall’aspetto cumuliforme la cui parte inferiore risulta più o meno frastagliata. Indicano instabilità al loro livello di solito nella media troposfera tra i 2000 e i 6000 metri d’altezza. In alcuni casi si formano dal dissolvimento della base di altocumulus castellanus. Si tratta comunque della specie meno frequente e anche meno spettacolare di altocumulus.

Cirrocumulus floccus virga

Si tratta di banchi di nubi composti da piccoli elementi a forma di fiocchi accompagnati da strisce di cristallini di ghiaccio chiamate ” virga”. Si trovano ad un’ altezza di 9000 metri quindi appartengono alle nubi alte e indicano che l’aria calda portata in alto è leggermente instabile.

Cirrus uncinus intortus

La prevalenza di questi cirrus ha la parte terminale terminante a virgola o uncino, anche se si presentano in filamenti curvati spesso ritorti in modo capriccioso senza una direzione ben precisa. Si formano in condizioni di forte gradiente di vento ( wind shear) e turbolenza così da far assumere al cielo un aspetto caotico. Sono state osservate a circa 9000 metri d’altezza con vento teso da SW. Indicano spesso un cambiamento del tempo.

Cirrus fibratus e contrails

I cirrus nella parte alta della foto formano una particolare forma dall’aspetto setoso e sono composti da sottili filamenti bianchi e lineari che ricordano la forma di piume. Appartengono ai ” fibratus” e sono molto alti mentre al cento sinistra della foto si può osservare una scia di condensazione lasciata dagli aerei di linea.

Altocumulus lenticularis

Si tratta di altocumulus a 5000 metri circa formatesi per ondulazione di una massa d’aria quando incontra le Alpi occidentali in questo caso e quindi alla condensazione del vapore acqueo presente. È una situazione di imminente vento di Föhn. Infatti a breve il fronte freddo valicherà la catena alpina producendo sul Torinese cielo sereno e secco e un aumento della temperatura per compressione.

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