11.09.2013 - Comitato Tecnico Scientifico
Long range: ancora un passaggio da nord e prospettive di fine mese

Il vortice polare (VP), ben formato dopo un’estate in cui l’AO ha chiuso positivamente, si trova attualmente posizionato tra il Canada e la Groenlandia. Nelle prossime ore si assisterà ad una prima intrusione in area polare ad opera dell’alta pressione collocata sul nord America (settore Alaska e ovest Canada). Il nucleo del VP si sposterà sul nord Atlantico intensificandosi in prossimità dell’Islanda.

La NAO subirà un impennata ed il fronte polare viene schiacciato contro la robusta alta pressione delle Azzorre che, come anticipato nel precedente articolo di long range, si è venuta a trovare proprio con i massimi proprio tra Gran Bretagna e centro-est Atlantico. Il confronto tra i due centri d’azione, alta azzorriana e semipermanente islandese, fa ruotare l’asse dell’alta oceanica permettendo ad una nuova ondulazione atlantica di scivolare verso l’Europa.

Figura 1. I principali centri d’azione che permettono l’ingresso di una secondo passaggio temporalesco da nord

Da notare la preferenza del getto delle alte latitudini di tuffarsi da nord a sud in ovest Europa, nel solco tracciato da questa prima perturbazione settembrina. In questi giorni il primo affondo di settembre sta seguendo una traiettoria del suo cuore freddo in quota rigidamente a nord-est dell’Italia, sulla direttrice nord-ovest->sud Olanda/Romania.

L’alta oceanica non si potrà indebolire perché sarà supportata dall’anticiclone subtropicale in intensificazione nel sud-est Atlantico, in seguito al “raffreddamento” della convezione intertropicale sul Sahel (Africa sub-sahariana). D’altronde una nuova azione meridiana non potrà che svuotare la vorticità su tutto il tratto Islanda-Nord Scandinavia-Nord Russia e il vortice polare ormai ben formato non potrà che ricollocarsi di nuovo in area canadese/groenlandese.

Figura 2.  Analisi sintetica. 1) Subtropicale in ripresa dopo MJO1; 2) Azzorriana e semipermanente islandese molto tonici; 3) SSTA+ meno agganciate alla Gran Bretagna; 4) linea guida del getto.

Con queste premesse, l’alta delle Azzorre riprende il possesso del Mediterraneo durante l’arco di questa settimana (10-15 settembre), durante la quale assisteremo ad uno scontro tra titani azzorriana/semipermanente islandese.

Il fronte polare guida una seconda saccatura fredda in ingresso dalla Francia/Germania ancora in spostamento verso sud-est (16-21 settembre). E’ questo il momento del passaggio di una linea temporalesca nel solco di quella della precedente che ci sta interessando in questi giorni. L’alta oceanica alimentata da una pulsazione subtropicale trova campo libero verso est per lo svuotamento delle vorticità in area nordica e conquista l’area baltica creando un debole ponte piuttosto basso di latitudine con l’alta russa.

Figura 3. Dominio della seconda saccatura di settembre.

La seconda saccatura fredda del mese, separata dal flusso di alimentazione nord Atlantica, rimarrebbe schiacciata sull’est Europa (22-27 settembre) coinvolgendo il settore adriatico ed il sud. L’alta pressione convergerà con i suoi massimi più ad est tra la Scozia e il sud Scandinavia perché il ponte di SSTA+ tra ovest ed est Atlantico inizia a sfaldarsi di fronte alle Isole Britanniche.

Al momento è da escludere la prospettiva di un estremo lungo termine in cui l’aria fredda sul nord Russia aggancia la goccia in est Europa (a cui seguerebbe una irruzione da nord-est sull’Italia) per via della tendenza dell’alta russa a rimanere troppo bassa di latitudine. Invece è da accreditare un nuovo rinforzo del vortice islandese a cui segue una limatura dell’alta pressione nordica, che stirata zonalmente, ne abbassa il centro di azione proprio nel bel mezzo dell’Europa.

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