Il Vortice Polare Stratosferico (VPS) subirà a breve uno “StratCooling” (SC), ovvero un raffreddamento repentino che si propagherà rapidamente verso il basso. Sulla base dei dati attuali è probabile che verrà superata la soglia critica del NAM (+1,5).
Rispetto al cooling di fine novembre, il cui valore è stato di nuovo raggiunto in giornata odierna, si perderanno circa 40 dam, ma la media dei venti zonali si manterrà più bassa di una decina di m/s, segno di un mancato riposizionamento in prima armonica del VPS. Infatti notiamo un'asimmetria delle due “waves” principali nel momento di massimo rinforzo previsto: la prima wave è vista rimanere molto robusta, mentre la seconda tende verso un reset.
In questo contesto il VPS subirà un disassamento verso l’artico russo nel piano isobarico di 10 hPa, con asse che rimarrà allineato sui vari piani isobarici. Durante il disassamento l’anticiclone aleutinico perderà d’intensità espandendosi verso il Canada. Tale dinamica non permette una completa inversione dei venti zonali sul nord America.
Il riflesso troposferico sul settore euro-atlantico viene letto dai modelli (già da alcuni giorni) attraverso un rinforzo di zonalità alle latitudini temperate dell’Oceano Atlantico, a cui non corrisponde tuttavia un egual rinforzo alle alte latitudini, complice la componente dinamica dell’alta continentale che sotto la spinta delle correnti continentali siberiane dapprima isolerà un cut-off anticiclonico sul Nord della Russia e poi lo spingerà verso la Scandinavia ed il Nord Atlantico (ovviamente perdendo d’intensità).
Nel momento del rinforzo del vortice atlantico, sul Mediterraneo osserveremo un tipo di tempo zonale. Tutti i modelli indicano una durata di 4 giorni, prima di un nuovo rallentamento del getto in cui la saccatura atlantica si indebolirà isolandosi sulle Isole Britanniche.
L’ipotesi successiva vedrebbe il fluire di cavi d’onda atlantici ben formati che andrebbero giocoforza ad interagire con la massa d’aria continentale citata in precedenza, fino ad arrivare ad un debole break d’onda tra la Spagna ed il vicino Atlantico. In ogni caso, e come previsto, i connotati di questo dicembre restano molto dinamici.
Rimane aperta la questione StratCooling: se arrivasse a produrre un Evento Stratosferico Estremo (ESE cold) associato al riposizionamento del VPS in prima armonica, la dinamicità che ha caratterizzato la fine della stagione autunnale e questo primo scorcio di Inverno perderà vistosamente colpi proprio a ridosso del Natale. Se invece, nonostante un ESE cold, sotto la spinta dell’anticiclone aleutinico il VPS non riuscisse nemmeno questa volta a guadagnare lo zenit polare ed a trovare il coupling con il Vortice Polare Troposferico, le chances di uno StratWarming major crescerebbero e non si potrebbe escludere una severa ondata di freddo in Europa ad opera dell’anticiclone russo-siberiano.
Figura 1 – Sequenza dei due pattern descrittivi considerati nel periodo 12 – 23 dicembre. Pressione media a livello del suolo a sinistra, anomalia di geopotenziale a 500 hPa a destra (fonte Comitato Tecnico Scientifico MNW, reanalysis by NCEP)