Ci eravamo lasciati martedì ammirando gli straordinari scatti del satellite TERRA che ritraevano la fioritura del fitoplancton in Argentina (Terra immortala la fioritura del fitoplancton in Argentina) ma anche domenica scorsa abbiamo sfruttato il satellite per osservare la vasta nube di fumo che giace tuttora ai piedi dell’Himalaya (Fumo denso avvolge le pendici dell'Himalaya), oggi però ci spostiamo in Alaska dove il sensore MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) installato dalla NASA su AQUA, ha immortalato negli ultimi giorni delle spettacolari tempeste di polvere. Ci si chiederà da dove deriva questa sabbia tale da scatenare tempeste di questo tipo in questa zona del pianeta apparentemente insolita per questo tipo di fenomeni.
Una risposta si deve cercare nel lavoro svolto dai ghiacciai, essi infatti nel loro ciclico moto di avanzamento e ritiro macinano letteralmente la roccia sottostante, ed è proprio da questo processo che si forma della sabbia finissima, la cosiddetta “farina glaciale” o “farina di roccia”, la quale viene poi trasportata dalle acque verso valle finendo nei fiumi e nei laghi. In autunno però la portata dei corsi d’acqua è ridotta al minimo, lasciando sulle rive questa polvere finissima che essiccandosi diventa facilmente trasportabile dai forti venti che sferzano la zona. Il fenomeno delle tempesta di polvere in Alaska accade quasi ogni anno, in questo 2012 le rilevazioni satellitari l’hanno immortalato per la prima volta il 21 ottobre scorso. L’immagine che segue è del 23 ottobre, quando MODIS ha registrato uno scatto di una tempesta che si sollevava per centinaia di chilometri verso il largo a partire dal letto del fiume Copper che sfocia sul Golfo dell'Alaska.
Altro scatto che vi mostriamo è quello registrato il 6 novembre, riguardante un’altra tempesta ma questa volta più a nord ossia su Bristol Bay. Riguardo quest’ultimo evento però è necessario fare una precisazione, se da un lato infatti l’origine della sabbia è attribuibile al medesimo meccanismo descritto sopra, ci sono alcuni scienziati che ritengono che questa polvere sia giunta dalla lontana Cina.
Abbiamo parlato anche noi di diariometeo della tempesta di sabbia originatasi dal deserto del Taklimakan che ha colpito il nord della Cina pochi giorni fa (La Cina tra tempeste di sabbia e tempeste di neve), è proprio a questo evento che si riferiscono gli scienziati, che supportati dai dati provenienti dal satellite Suomi NPP, ritengono che la sabbia si sia spinta attraverso il Pacifico fino a raggiungere l’Alaska tra il 2 e l’8 novembre scorsi. In ogni caso gli studiosi stanno monitorando da anni il fenomeno che risulta importante per diversi motivi, se da un lato infatti esso può costituire un pericolo per la navigazione aerea, dall’altra può risultare pericoloso per la salute delle persone.