Continuano le alluvioni soprattutto nel nord dell'Uganda, dove le piogge hanno distrutto case, raccolti, strade e ponti e costretto almeno 15.000 persone a lasciare le loro case. I distretti di Acholi Agago, Kitgum, Pader Lamwo sono i più colpiti; Solo ad Agago è stato segnalato che un totale di 3.492 persone sono state duramente colpite dalle inondazioni con circa 13.000 ettari di coltivazioni sommersi dall'uscita di fiumi e torrenti.
Il ministro di Stato dell'Uganda ha sottolineato che la situazione è preoccupante non solo per la mancanza di cibo, ma anche per il possibile sviluppo di un focolaio per quanto riguarda alcune malattie. Ha inoltre aggiunto: “Diverse aree sono state duramente colpite dalle alluvioni, la gente sta sradicando le proprie colture alimentari dai propri terreni per la paura che quel poco del raccolto rimasto possa marcirsi. Questo potrebbe provocare un'insicurezza alimentare e una necessità di cibo nel giro di pochi mesi”.
Strade impraticabili hanno ostacolato l'accesso ad alcuni dei centri di trattamenti per i pazienti affetti da malattie.
Il capo dello Stato ha aggiunto: “Stiamo lavorando con i ministeri della salute,dell'agricoltura e dell'ambiente per rispondere a tale situazione, a breve invieremo beni di prima necessità come medicinali e disinfettanti per prevenire focolai di eventuali malattie”.
Le regioni limitrofe, come Karamoja, Lango e Teso sono state nuovamente colpite dalle piogge, iniziate ai primi di luglio e aumentate d'intensità alla fine di agosto. Le inondazioni hanno colpito anche la riapertura delle diverse scuole.