I risultati di uno studio scientifico finanziato dai contributi pubblici di ricerca sulle politiche del Research Council Grants, condotto dai ricercatori dell’Università di Hong Kong (Department of Surveying and Geo-Informatics of the Hong Kong Polytechnic University) capitanati dal Prof. Janet Nichol prevederebbero un aumento della temperatura media dell’aria nella metropoli fino a 3-6°C da qui al 2100 e di 2-3°C entro i prossimi 30 anni.
Sul sito dell’istituto universitario, LINK , si legge che nella previsione della variazione di temperatura si è tenuto conto sia dell’effetto del riscaldamento su scala globale indotto dal cosiddetto effetto serra (proiezione ottenuta attraverso l’utilizzo degli oramai noti modelli climatici globali) sia dell’impatto a scala locale dell’urbanizzazione ritenuta responsabiledella creazione di un microclima conosciuto come isola di calore urbana.
Immagine 1 – A sinistra la proiezione della temperatura giornaliera nel centro di Kowloon nel 2039 e a destra la situazione attuale ricavata da rilevamenti satellitari (2009)
La variazione di temperatura per effetto di questi due fattori di natura antropica sarebbe stata analizzata in modo indipendente rispetto ai due fattori e si sarebbe stimato che l’incidenza dell’isola di calore risulterebbe pari a 0,08°C per decennio, nell’ipotesi, tra l’altro discutibile, di un tasso di urbanizzazione costante nel tempo e di intensità pari a quella attuale. Si fossero almeno ipotizzati scenari differenti dal momento che il tentativo di analizzare l’ambiente urbano e correlarlo alle dinamiche climatiche locali rappresenta l’unico punto di forza di questa ricerca poiché la maggior parte dell’incremento termico sarebbe imputabile al solito effetto serra che anche in questa occasione rappresenterebbe la forzante primaria di natura antropica in quanto collegata direttamente alle emissioni “umane” di CO2 in atmosfera.
Nulla di nuovo sotto il sole … nella sostanza si attribuirebbe un ruolo fondamentale nelle dinamiche climatiche globali a forzanti di natura antropica piuttosto che di matrice naturale. L’ennesimo utilizzo di correlazioni statistiche, piuttosto che di casualità fisiche dimostrate, che in diverse occasioni sono state messe ufficialmente in discussione a causa di bias strumentali, legati essenzialmente alla posizione delle stazioni di rilevamento, in particolare quelle aeroportuali, e/o statistico-matematici legati ai metodi di omogeneizzazione dei dati grezzi che amplificherebbero a dismisura, sotto certe condizioni, l’intensità dei trend intercettati. Se viene messa in discussione l’intensità del trend termico è lecito attendersi che venga messa in discussione anche la relativa correlazione con il trend delle emissioni di gas ad effetto serra, con le conseguenze del caso circa queste proiezioni ultra-decadali.
Se pensate comunque nei prossimi decenni di trascorrere le vacanze durante la stagione estiva nella capitale finanziaria del globo preparatevi a trascorrere il vostro meritato riposo in un ambiente caratterizzato da una temperatura media diurna di 38°C (rispetto ai 35°C attuali) e di riposare a 31,5°C durante la notte .. un ambiente decisamente poco confortevole per la vita umana.