04.06.2012 - Veneto
L’evento di bora e neve sul Veneto di inizio marzo 2011

Nel corso di questo inizio di marzo sul bacino del mar Mediterraneo si è venuta a creare la più classica delle configurazioni invernali, con un attivo vortice di bassa pressione (sia al suolo che in quota) centrato sul mar Tirreno e un esteso ponte di alta pressione disteso dall’Oceano Atlantico fin sulle steppe russe. Questo ponte è una figura sinottica tipicamente invernale che vede la presenza di due cellule anticicloniche: una con massimo su Atlantico ed Europa occidentale con asse di promontorio zonale, di stampo dinamico subtropicale (alta delle Azzorre) ed una presente su Europa orientale o Russia di tipo termico. Esse sono raccordate sull’Europa centrale tramite un ponte anticiclonico non molto esteso in senso latitudinale che prende il nome di Asse di Woejkoff 


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Figura 1: mappa di analisi GFS Wetterzentrale di mercoledì 2 marzo 00 UTC con pressione in quota e al suolo.




Sul bordo meridionale di questa struttura anticiclonica sono scese forti correnti nord-orientali che sono poi entrate dalla porta di Trieste verso il Veneto. Il forte gradiente barico tra il minimo di pressione sulla Sardegna e l’alta sui Balcani ha portato alla genesi di forti venti di bora sulla pianura veneta con raffiche che sulla costa hanno sfiorato i 100 km/h nella giornata del 1° marzo


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Figura 2: raffica massima di vento del 1° marzo 2011 – Rete meteorologica MeteoNetwork-MeteoTriveneto


Per questo motivo il radar ARPAV di Teolo (PD), nella porzione in cui l’antenna vede ancora a quote basse, mostrava degli echi di riflettività sul mar Adriatico prospiciente la laguna veneta, dovuti alle particelle di sale e spruzzi d’acqua delle onde sollevati dal vento. L’area verde-giallo di riflettività sulla Romagna invece è “reale”: trattasi di precipitazioni collegate al fronte occluso in graduale risalita da sud verso la nostra regione.


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Figura 3: mappa radar ARPAV di Teolo, ore 22.30 locali del 1° marzo 2011.


Il sistema depressionario sul Tirreno è rimasto pressoché stazionario per alcuni giorni coinvolgendo in maniera più diretta il centro-sud Italia, ma nel corso della mattinata di giovedì 3 marzo il fronte occluso si è spinto più a nord portando nevicate anche sulla pianura veneta con maggior coinvolgimento del settore centro-meridionale della stessa. Non vi sono stati accumuli degni di nota viste le temperature ancora positive, tant’è che nel pomeriggio la neve è girata in pioggia. Sui Colli Euganei invece gli accumuli sono stati apprezzabili, sull’ordine degli 8-10 cm a circa 300 m di quota, regalando uno splendido paesaggio ammantato di bianco.


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Figure 4 e 5: nevicata del 3 marzo 2011 ore 16, Passo Roccolo – Galzignano Terme, altezza 350 metri circa. Foto di Nikos Chiodetto.



A livello regionale l’area maggiormente interessata è stata proprio quella dei Colli Euganei con cumulate in equivalente di acqua pari a 10 mm, sul rodigino 6-8 mm e 2-4 mm sui restanti settori. Si è trattato di un peggioramento “da ritornante” nel gergo meteorologico, ovverosia la risalita di un fronte con moto retrogrado (da est verso ovest), sempre fonte di grattacapi per i meteorologi.





Autori: 

Alberto Gobbi staff MeteoNetwork Veneto

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