L’autunno è la stagione in cui in genere assistiamo all’alternanza di circolazioni ancora tipiche dell’estate, con bel tempo e temperature gradevoli, a situazioni perturbate e fresche che introducono alla stagione invernale. Durante l’autunno la frequenza con cui si presentano situazioni dalle caratteristiche estive va diminuendo man mano che ci si avvicina alla stagione fredda, lasciando sempre più spazio ad un tempo più umido e freddo. E’ lecito quindi attendersi, in questo periodo dell’anno, bruschi cambiamenti del tempo meteorologico, che il più delle volte possono erroneamente far pensare alla scomparsa delle mezze stagioni.
Durante i primi 10 giorni dell’autunno meteorologico 2008 (1 Settembre-30 Novembre), la situazione meteorologica in Europa è stata caratterizzata dal rafforzamento dell’alta pressione delle Azzorre sul Mediterraneo, con contributo via via maggiore di aria di origine africana. I primi disturbi alla stabilità hanno così coinvolto solo la parte più settentrionale e occidentale d’Europa mentre, specie in Italia, si sono registrati valori termici considerevolmente sopra le medie del periodo. Durante gli ultimi giorni della settimana appena trascorsa la situazione è invece cambiata grazie all’isolamento di un grosso anticiclone sulla Penisola scandinava. Così, una prima perturbazione atlantica arrivata sul Regno Unito (Figura 1) durante il suo tipico spostamento da Ovest verso Est, ha trovato la “strada sbarrata” ed è stata costretta a trovare una via più meridionale, la via per il Mediterraneo.

Nella giornata di venerdì 12 l’aria fredda entra nel bacino del Mediterraneo dalla Porta di Carcassonne: lo scontro tra masse d’aria dalle caratteristiche nettamente differenti, rinvigorite dal contributo marino viste le alte temperature superficiali, produce i primi sistemi temporaleschi che colpiscono soprattutto la Pianura Padana Centro Orientale, la Sardegna ed il Lazio (Figura 2).

Sabato 13 Settembre la perturbazione prende forma (Figura 3a). Un minimo di pressione a 500hPa si scava sul Golfo di Genova andando in breve tempo a coincidere con il minimo al suolo. Contemporaneamente l’aria fredda russa affluisce aggirando le Alpi da est. Una lunga fase perturbata comincia a concretizzarsi per il nord Italia con venti freddi, precipitazioni e nevicate in alta montagna. Sulla Campania e su tutte le regioni Meridionali gli effetti dello scontro tra aria in risalita dall’Africa e quella nordatlantica si fanno sentire con temporali anche violenti e duraturi a partire dalla serata (Figura 3b). Sulle altre regioni si assiste a rovesci sparsi, alcuni anche di forte intensità.

Domenica 14 Settembre La struttura depressionaria nella sua fase più matura si manifesta nel pieno vigore. L’instabilità è accentuata, i venti si intensificano portando una corposa diminuzione della temperatura e le precipitazioni si fanno sentire specialmente sulle linee frontali. Il fronte freddo ha raggiunto nelle prime ore della giornata la Sicilia, la Calabria e la Puglia, mentre il fronte occluso è stazionario da molte ore sull’appennino tosco-emiliano. Altrove permangono condizioni prettamente instabili con alternanza di nubi, rovesci e sprazzi di sole. La neve ha fatto la sua comparsa sulle Alpi a quote prossime o lievemente inferiori ai 2000 metri. Durante il pomeriggio e la serata di Domenica i fenomeni tendono ad indebolirsi ulteriormente. L’intera struttura ciclonica tende infatti ad occludersi con il passare delle ore.

Al termine della giornata di domenica la prima perturbazione a carattere autunnale, che ha coinvolto la totalità delle regioni italiane, ha dato ormai il meglio di sé. Le precipitazioni sono state mediamente abbondanti e a carattere temporalesco, specie sulla Pianura Padana, sulle Alpi di Nordest ed al sud Italia, segnatamente su Campania, Calabria Basilicata e Sicilia. Le regioni centrali hanno anch’esse beneficiato delle prime piogge dopo un lungo periodo siccitoso (circa 80 giorni senza precipitazioni degne di considerazione), ma sono state le più penalizzate a causa del carattere stazionario della perturbazione.
Staff Comitato Scientifico