04.06.2012 - Comitato Tecnico Scientifico
Quando i tempi sono scanditi dal Nord Pacifico

Nel precedente editoriale del 2 settembre accennavamo a morbide ondulazioni calde in direzione delle Isole Britanniche come una tregua dopo una non-estate che ha colpito quelle zone, l’elemento di novità capace di creare la rottura della stagione estiva. In effetti, la seconda ondulazione del 14-15 settembre si è strutturata come una pulsazione ad onda corta capace di trasmettere un po’ di instabilità sul Mediterraneo centrale e di alimentare una lingua calda in rimonta dall’Europa fin verso le latitudini subpolari del continente eurasiatico: centro d’azione ad est della penisola artica della Nova Zemlja.

Ci si attendeva anche una confluenza tra le correnti da est subsidenti al ponte e deboli infiltrazioni umide dalle Baleari. Luca Bargagna nell’articolo pubblicato ieri ha messo bene in evidenza come la terza ondulazione che partirà nella giornata odierna porti a confluire le opposte masse d’aria con la possibilità di fenomeni particolarmente violenti dal prossimo fine settimana, segnatamente su Sicilia e versanti ionici in generale.


Figura1


Figura 1 – Situazione europea vista dal modello ECMWF per il 28 settembre

Detto questo, lo schema di circolazione sull’Europa come mostrato in figura non rappresenta un sostanziale elemento di rottura con quella nata a fine estate. L’anticiclone africano è stato inibito sul Mediterraneo dal ramo discendente di queste ondulazioni ma l’Alta delle Azzorre si è sostituita ad esso estendendosi verso l’Europa centro meridionale.

Tuttavia l’azione combinata di una coppia di nuclei artici in discesa meridiana sulla Russia e sulla Siberia che verranno intrappolati dalla preesistente lingua calda ed un nuovo promontorio esplosivo ad onda corta sulle Isole Britanniche sarà a medio termine capace di agganciare la partner continentale e di trasferire un nuovo corposo blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico. Ma andiamo per gradi.


Figura2


Figura 2 – Pulsazione esplosiva ad onda corta sulle Isole Britanniche con trasferimento di un blocco di aria calda in quota tra Norvegia e nord Atlantico.

Una modifica dello schema generale di circolazione nord-emisferica è in atto sul Pacifico centro-settentrionale (area Namias), associato all’anomalia calda delle acque superficiali e costantemente sospinta verso l’alto dall’oscillazione decadale pacifica (PDO) e dal rinforzo della Nina. La fase negativa della PDO vede un raffreddamento superiore al normale di fronte alla costa occidentale del Nord America ed un anomalo riscaldamento sul Pacifico centro-settentrionale. 

Ci si attendeva lo sviluppo di un promontorio di alta pressione in area Namias con ad est una forte depressione che si stabilizza sul Golfo d'Alaska. L’attesa termina con la temporanea transizione verso la negatività dell’indice circolatorio del Nord Pacifico (PNA-). Il gioco adesso passa in mano alla circolazione generale in quanto condizionata sempre di più dal vortice polare in rinforzo stagionale. Per il gioco delle onde, sarà richiamato un ridge ben strutturato sul Nord America settore centrale con uscita tesa del getto da Labrador e da Terranova che va a scavare una seconda onda a vorticità positiva sul nord-ovest Atlantico. 


Figura3



Figura 3 – Climate Prediction Center: 8 to 14 Day 500mb Outlook


E’ il 2-wave pattern, L’elemento di novità rispetto a quanto detto il 2 settembre. Tuttavia l’approfondimento della bassa pressione sul Nord Pacifico, come del resto quella nord-atlantica, è soggetto ad una forte variabilità intra-stagionale. A meno che non sussistano forzanti particolari, il passaggio alla fase negativa del PNA è da ritenere temporaneo ed il vortice polare potrebbe assestarsi con un differente wavenumber.


Quali sono le novità in ambito euro-atlantico ? Il profondo vortice Atlantico si allungherà verso sud ed inizierà a scontrarsi ad est con una figura bloccante di tutto rilievo in area continentale. Questa è una situazione tipica del regime del tempo europeo cosiddetto Atlantic Low /Scandinavian High (ATL/SCH in acronimo). 

Figura4

Figura 4 – Il regime del tempo Atlantic Low / Scandinavian High (ATL/SCH) descritto con le anomalie di geopotenziale a 500 hPa.


Le isole Britanniche si trovano nella zona di confine tra la bassa e l’alta pressione ottenendo il massimo delle precipitazioni. Talvolta il lobo atlantico tende ad essere progressivamente livellato dal rinforzo del getto oppure indebolito da una modifica del getto in uscita dal Nord America e l’Alta delle Azzorre domina incontrastata oppure non subisce importanti cambiamenti sul centro-sud Europa. Talvolta invece tale pattern evolve incuneando la depressione madre atlantica sotto alla figura di blocco tra la Russia ed il nord-est Atlantico (Figura 4): per esempio, lo spumeggiante inizio d’inverno un paio d’anni fu introdotto proprio dal regime ATL/SCH con il PNA che rimase negativo per settimane.


Figura5



Figura 5 – Il regime del tempo associato ad un cavo d’onda sull’Europa occidentale (EA/WR-).


Talvolta invece è proprio un tempestivo cambio di segno del PNA che strattona la corda del getto d’alta quota e l’ondulazione si trasmette al di qua del continente nordamericano spostando temporaneamente il vortice atlantico verso le coste europee con richiamo umido da sud sull’Europa centrale e sull’Italia. La transizione avviene tipicamente con un lag temporale di un paio o tre di settimane.

Sara questa terza via quella su cui verremo convogliati ?

Autori: 

Andrea Rossi

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