La fase invernale di Pasqua

Quando ormai molti si erano rassegnati ad archiviare l’inverno 2007-2008 come una stagione da archiviare senza grossi ricordi, e quando molti ormai avevano i pensieri proiettati verso l’imminente primavera , ecco che abbiamo dovuto fare i conti con la più decisa pagina invernale proprio nel periodo di Pasqua. Nel nostro forum sono perciò stati sviluppati thread che descrivevano il succedersi degli eventi sia in termini didattici sia come semplice nowcasting.

E’ scaturita così l’idea di mettere insieme i numerosi frammenti di questo episodio e di farne un lavoro in due parti, dove potremo trovare sia le belle analisi sinottiche del nostro Catania, le analisi del nostro 4ecast , ma non potevano neppure mancare le foto che molti di voi hanno postato nel nostro forum.

Auguro a tutti buona lettura.

Luigi Bellagamba.

 

Previsione di un fronte

FronteQuesto articolo nasce da un confronto nell'area didattica del nostro forum e mette in risalto proprio l'eterogeneità del nostro gruppo e la notevole “palestra” costituita dalle discussioni didattiche. Nei giorni precedenti alla creazione di questo thread didattico infatti Lorenzo Catania si era reso protagonista di una performance degna dei migliori meteoman, descrivendo l'evoluzione di una perturbazione con dovizia di particolari. Di fronte alla sua esposizione ho ritenuto utile aprire in primis per me, ma un po' a tutti, una  nuova discussione che spiegasse a grandi linee, come si fa avendo delle mappe a costruire i movimenti di un fronte.
Detto e fatto, contando sulla disponibilità di Lorenzo Catania ne è uscito un bel lavoro che a mio avviso ha meritato un posto anche in questo portale.
   
Buona lettura a tutti.
Luigi Bellagamba

A spasso per il mondo: Marzo 2008

Ecco un nuovo aggiornamento dell’analisi relativa all’emisfero boreale. Si affronta questa volta Marzo 2008: in Europa in questo mese , come ben ricordiamo, abbiamo assistito ad una recrudescenza invernale che ha mitigato in parte l’assenza di fenomenologia di questo inverno.
Tuttavia se andiamo a vedere quanto accaduto nel nostro emisfero, un dato significativo è senza dubbio stato il riscaldamento anomalo del contientente asiatico, ed in particolare la drastica perdita di snow cover che da Gennaio a Marzo ha visto una perdita di 10 milioni di Kmq , cosa mai accaduta da quando vengono fatti i rilievi dello snow cover ( 1973) . Non ci resta che analizzare nel dettaglio cosa è avvenuto.
Buona lettura.
Luigi Bellagamba CS gruppo teleconnessioni.

CS-MNW: Proiezione Estate 2008

Cari amici, dopo un lavoro di studio e di ricerca iniziato a fine febbraio abbiamo raggiunto una linea di tendenza per la stagione estiva che potrete leggere nel file allegato.

Progressivamente l'outlook sarà integrato con la mappa di proiezione dei principali centri di anomalia di pressione media mensile e con i bilanci mensili corredati di considerazioni sugli scostamenti tra la proiezione ed il dato reale.

Buona lettura.

L'impatto dell'Oceano Atlantico sul clima europeo

Al giorno d'oggi si sente spesso parlare della Corrente del Golfo, soprattutto in relazione al clima europeo e ai cambiamenti a vasta scala che potrebbe portare una sua alterazione. Nello specifico ci si chiede quali potrebbero essere le conseguenze dell'arresto di una delle maggiori correnti oceaniche della Terra: una nuova era glaciale? stavolgimenti climatici globali immediati?
   
In realtà molti sono i fraintendimenti che ruotano attorno al mito della tiepida corrente atlantica: innanzitutto la Corrente del Golfo, nella sua corretta denominazione oceanografica, non potrà MAI fermarsi, almeno fin quando esisteranno i venti, i continenti saranno disposti come oggi e la Terra girerà; quello che potrebbe avvenire è un arresto, o rallentamento, della Corrente del Nord Atlantico, non della Corrente del Golfo, da cui si distingue.
Ma a parte questa improprietà dell'uso dei termini, non c'è alcuna evidenza, per ora, che negli ultimi decenni il trasporto di calore attraverso l'oceano verso l'Europa sia diminuito. In questo senso gli studi sono constrastanti nel diagnosticare l'eventuale cambiamento della circolazione atlantica.
Questo approfondimento non ha il compito di cercare delle risposte che solo ulteriori studi potranno fornire, ma di spiegare la conoscenza dello stato attuale delle cose per eliminare molti equivoci sorti su questi argomenti.
   
Ho pensato di fornire una prima parte propedeutica alla comprensione dei temi che verranno trattati (THC, MOC, AMO) in cui si discutono le principali caratteristiche della circolazione oceanica globale, pur senza una rigorosa spiegazione matematica dei fenomeni che appesantirebbe non poco la lettura.
   
Claudio Stefanini

Teleconnessioni – Introduzione Generale

Una tipica situazione di NAO negativa

Salve a tutti! Ho il piacere di inaugurare questa nuova sezione del portale, dove verranno raccolti i lavori redatti dai membri del Comitato Scientifico Meteonetwork, per permettere a chiunque l'approfondimento di tematiche che riguardano la previsione a lunga scadenza, l'analisi teleconnettiva e il raffronto climatologico.
   
L'obiettivo di “Teleconnessioni – Introduzione Generale” (la dispensa è qui allegata in formato pdf) è quello di fornire le prime nozioni basilari in campo teleconnettivo attraverso una forma semplice e sintetica, illustrando schematicamente tutti quegli elementi che entrano in gioco nel momento in cui si compie un'analisi a scala globale, con particolare focus sull'influenza – diretta e indiretta – di questi, nel condizionare l'evoluzione sinottica e climatica dell'area europea e mediterranea.
   
Il documento risulta così suddiviso:
   
1) Parte introduttiva e brevi cenni storici, dai primi studi teleconnettivi ai tempi recenti.
2) Elenco delle principali teleconnessioni atmosferiche (NAO, AO, EA, PNA, SCAND, EA/WR, POL, WP, EP/NP)
3) Teleconnessioni oceaniche (ENSO, PDO, AMO, IOD)
4) Teleconnessioni ibride derivanti dal coupling oceano-atmosfera (MJO)
5) Teleconnessioni stratosferiche (QBO).
6) Link utili e fonti web e bibliografiche.
  

Buona lettura!
Marco Magnani

Blocchi e regimi di persistenza

Le correnti occidentali (westernlies) generalmente mostrano una ampia variabilità di situazioni, ma a volte possono subire una sorta di interruzione: questo tipo di pattern circolatorio va sotto il nome di blocco atmosferico. In relazione a questo argomento è stato redatto un breve contributo in pdf, diviso in più parti. Dopo aver identificato e classificato i blocchi, si è dato spazio al loro meccanismo di innesco e al loro mantenimento, facendo osservare come questi rappresentino un fenomeno dalle caratteristiche più generali quale quello di un persistente flusso anomalo. Nella seconda parte del lavoro è stata infatti affrontata la variabilità a bassa frequenza e i regimi di persistenza. La dispensa si rivolge anche ad un pubblico dotato di competenza tecniche, mostrando un semplice modello di formazione di onde stazionarie risonanti orografiche.

North Atlantic Oscillation – Parte Prima

NaoPerché scrivere un articolo sulla North Atlantic Oscillation? La prima risposta che mi viene in mente è legata al fatto che per capire di più nell’ ambito delle teleconnessioni l’unico mezzo è avere una buona conoscenza dell’inglese e cominiciare a vagare in Internet per trovare articoli che trattino questo argomento. Il fatto è che la North Atlantic Oscillation non è fine a se stessa: ci sono interazioni molteplici che possono influenzare l’andamento di questa teleconnessione e questo indice è in grado di influenzare a sua volta altri indici.
   
Per fare un po’ di chiarezza e mettere a disposizione in italiano i testi che ho tradotto ho deciso di mettere tutto nero su bianco ed è così uscito fuori questo lavoro che dovrebbe almeno negli intenti rendere più chiaro a tutti cosa è la NAO.
   
Questa prima parte pubblicata sul nostro portale può essere intesa come un’introduzione, una parte semplicemente descrittiva che spiega cos’è la North Atlantic Oscillation. Seguirà una parte dedicata alle interazioni.
   
Auguro a tutti buona lettura a nome del CS di MNW.
Luigi Bellagamba

verifica di Giugno

In questo articolo si analizza in dettaglio la proiezione del mese di giugno 2008 fornita il 20 maggio precedente dal Comitato Scientifico Meteonetwork. In particolare state analizzate in dettaglio le seguenti parti differenziate:   1) la parte di proiezione mensile classica, dedicata ad una descrizione generale basata sulle anomalie di geopotenziale, pressione media ed analisi del getto in quota;   2) la parte dedicata all’evoluzione dalle configurazioni nel mese analizzato, rispetto a quanto previsto.   I punti salienti sono stati messi in evidenza e si è cercato di fornire un punto di vista su alcune difformità riscontrate. Questo lavoro verrà ripetuto per ciascuna previsione mensile e per il suo aggiornamento, fatto all'inizio del mese interessato. Infine a fine stagione sarà discusso il quadro complessivo della proiezione.”

La fase invernale di Pasqua 2° parte

Dopo aver analizzato nella prima parte la preparazione dell’attacco invernale al ponte pasquale, ed aver capito come siamo arrivati in pieno Marzo ad avere una configurazione tipicamente invernale, passiamo ad occuparci della seconda parte del peggioramento, quella che va dal 22 al 24 Marzo sempre grazie all’ausilio delle analisi di Lorenzo Catania, ed al contributo fotografico di molti nostri lettori.

Buona lettura a tutti.
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