Caldo intenso al centro-sud Italia

Ha raggiunto la massima intensità l’attuale ondata di calore sviluppatasi in seno alla terza rimonta stagionale dell’anticiclone nord-africano verso la nostra penisola, influenzando maggiormente lo stato del tempo atmosferico nelle regioni meridionali dove nei giorni scorsi si sono toccati valori termici estremi  su una vasta area del territorio.

Questo evento ha penalizzato soprattutto le zone interne peninsulari ed insulari, in particolare il versante orientale dell’appennino, dalla Calabria Ionica, alla Basilicata, alla Puglia e a salire fino alla Romagna e all’alta Emilia, in modo un po’ più attenuato. Anche le isole maggiori, Sicilia e zone meridionali della Sardegna, in primis, hanno risentito particolarmente di questo alito caldo subtropicale.

Figura 1 – Interpolazione spaziale dei dati della temperatura massima giornaliera rilevata dalla rete meteorologica Meteonetwork nella giornata dell’11.07.2012.

Le giornate maggiormente critiche sono risultate quelle dell’11 e 12 luglio quando la nostra rete di rilevazione ha registrato alcuni picchi prossimi, ed in taluni casi superiori, ai 40°C. In particolare nella giornata dell’11 luglio la media della temperatura massima registrata nelle 76 stazioni del sud Italia è risultata essere compresa nell’intervallo:

36,2°C < 36,8°C < 37,4°C

(a seconda della zona geografica di appartenenza), con la seguente distribuzione dei picchi:

Nella giornata successiva, quella del 12 luglio, l’intervallo medio è risultato essere, su 68 stazioni:

36,1°C < x < 36,8°C < 37,5 °C

con la seguente distribuzione:

L'anomalia del Marzo 2012 nel contesto climatico generale

Il mese di marzo 2012 sarà ricordato per la forte anomalia materializzatasi nel tempo atmosferico osservato su buona parte del nord Italia. Tralasciando l'aspetto pluviometrico ed altri parametri meteorologici, a livello termico abbiamo assistito ad un evento che presenta, senza dubbio alcuno, carattere d'eccezionalità, almeno per quanto riguarda la località di Parma. Il mese ha chiuso con un valore medio di temperatura media giornaliera (media aritmetica degli estremi giornalieri) pari a 13,7 °C, record dell'intera serie storica a partire dal 1942. Superato il precedente massimo di 13,4 °C del 1994. Stiamo parlando di un'anomalia rispetto al clima attuale (1981-2010) di ben 2,2 sigma.

Interessante approfondire l'analisi relativa al contesto entro il quale tale evento estremo si manifesta. Analizzando i differenti regimi climatici di riferimento (blocchi trentennali), per quanto concerne il mese di marzo, che si sono susseguiti a partire dal 1951 ad oggi, è ben evidente come il valore medio della temperatura media giornaliera sia aumentato di oltre un grado centigrado passando da 9,0 °C del 1951-1980 a 10,1 °C del 1981-2010. Siamo chiaramente difronte ad uno shift positivo di temperatura il cui effetto principale, oltre ad un progressivo riscaldamento, è quello di incrementare la probabilità di accadimento di eventi estremi, lato caldo e diminuire la probabilità di eventi estremi, lato freddo.

In estrema sintesi, stiamo osservando un'estremizzazione climatica, unidirezionale, in atto da diversi decenni in riferimento al regime termico del primo mese primaverile. Da non confondere questa tendenza con un aumento della variabilità in quanto il trend osservato è causa diretta dell'aumento del livello termico medio e non di una differente dispersione degli eventi intorno al valor medio. Ciò è confermato dall'analisi della variabilità della distribuzione della serie storica delle medie mensili della temperatura media giornaliera che, al contrario, evidenzia come il mese di marzo stia mutando verso un regime termico caratterizzato da meno variabilità e da maggior concentrazione degli eventi intorno alla media. La tendenza osservata è pertanto quella di una maggior stabilità termica in seno ad uno shift positivo di temperatura.

E' possibile quantificare numericamente sia come sta evolvendo nel tempo la probabilità di superamento della normalità climatica (anomalia di oltre 1 sigma), in riferimento alla media mensile della temperatura media giornaliera, sia il contributo fornito a tale variazione dal mutamento in atto in media e in variabilità. Rispetto al periodo 1951-1980 tale probabilità è aumentata nel trentennio 1981-2010 in misura pari al 12,3%. L'aumento del valor medio ha inciso con un incremento di 14,7 punti percentuali (a sigma costante) mentre la diminuzione della variabilità ha inciso con un decremento di 2,4 punti percentuali (a media costante), ad ulteriore conferma del fatto che il modestissimo cambiamento di forma nella distribuzione dei dati osservati incide in misura marginale rispetto ad un cambiamento sensibile nel parametro di scala.

ParStGraf1 

Grafico1 – Distribuzione teorica di probabilità (media mensile della temperatura media giornaliera) dei quattro differenti blocchi climatici trentennali analizzati. E' evidente una progressiva traslazione della gaussiana, in riferimento all'asse delle ascisse (shift positivo di temperatura), il cui effetto è un aumento della media dei valori centrali e della coda superiore ed inferiore della distribuzione, unitamente ad un “innalzamento” della curva per effetto della diminuzione della variabilità che tende a concentrare maggiormente i valori osservati intorno al valor medio. In questo contesto aumenta la probabilità di osservare mesi di marzo mediamente più caldi e di raggiungere picchi estremi nella temperatura massima giornaliera, rispetto al passato. Per contro, diminuisce la probabilità di registrare mesi mediamente più freddi e di segnare picchi estremi nella temperatura minima giornaliera, rispetto al passato.

Analizzando la serie storica della frequenza di superamento del 90° percentile, in riferimento alla temperatura massima giornaliera, è possibile fare ulteriori approfondimenti rispetto alle conseguenze indotte dalla trasformazione in essere della distribuzione teorica della probabilità. Tale percentile rappresenta una soglia avente probabilità empirica di superamento pari al 10%, cioè nel corso del mese si ha probabilità pari al 10% di osservare un valore superiore a tale soglia critica calcolata in riferimento al clima attuale (un blocco trentennale di osservazioni).

Nel corso degli ultimi quattro blocchi climatici trentennali di riferimento la frequenza di superamento rispetto ad un valore di riferimento (1951-2010) del 10° percentile, ha subito la stessa trasformazione osservata in riferimento alla distribuzione delle medie mensili. A differenza della climatologia delle medie, ci troviamo ad analizzare una distribuzione non di tipo gaussiano ma piuttosto di Weibull, descritta anch'essa da due parametri, uno di scala (Lambda) ed uno di forma (Kappa). Entrambi i parametri evolvono nella stessa direzione verso la quale si muovono la media e la deviazione standard viste in precedenza. In particolare, il parametro di scala è passato da un valore di 2,78 nel 1951-1980 ad un valore di 3,42 nel 1981-2010 a significare che se 50-60 anni or sono la soglia critica (su base 1951-2010) veniva superata in media per circa 2,5 volte nel corso del mese, oggi tale valore si è portato a circa 3,5 volte con una  probabilità di superamento del valor medio di riferimento (3,38 volte) pari al 37% rispetto al 25% di mezzo secolo fa. Inoltre, in passato la variabilità rispetto a tale valore normale era molto più accentuata rispetto ad oggi pertanto si alternavano periodi con alta frequenza di superamento a periodi con bassissima (o nulla) frequenza di superamento. Nel contesto del clima attuale assistiamo, invece, ad un sistematico oltrepassare di tale norma con bassa frequenza di eccesso. 

ParStGraf2

Grafico 2 – Correlazione Media-Lambda. Il grafico mette in risalto la correlazione che esiste tra un aumento in media della temperatura media giornaliera mensile ed il valor medio della frequenza di superamento della soglia critica (10° percentile su base 1951-2010) in riferimento alla temperatura massima giornaliera, come proposto dal modello di causa-effetto sopra descritto.

Nel Marzo 2012 tale soglia è stata superata per ben 15 volte nell'arco dell'intero mese, valore massimo dell'intera serie storica di Parma a partire dal 1942. Questo evento oltre ad essere caratterizzato da un periodo di ritorno medio di 100 anni assume carattere di maggiore eccezionalità nel contesto climatico attuale caratterizzato, come detto, da minor variabilità rispetto ad un riferimento storico passato.

ParStGraf3

Grafico 3 – Tempo di ritorno medio (su base 1981-2010), in anni (asse delle ascisse), della frequenza di superamento della soglia critica 10° percentile su base 1951-2010 (asse delle ordinate). Tale valore essendo strettamente collegato alla probabilità di superamento ne segue la sua naturale evoluzione temporale subendo variazioni ad essa collegate.

Fonte Dati: ArpaSim Emilia Romagna – Apat/Sintai
Rielaborazione: Lorenzo Smeraldi per Associazione Meteonetwork Onlus

Teleconnessioni – Introduzione Generale

Una tipica situazione di NAO negativa

Salve a tutti! Ho il piacere di inaugurare questa nuova sezione del portale, dove verranno raccolti i lavori redatti dai membri del Comitato Scientifico Meteonetwork, per permettere a chiunque l'approfondimento di tematiche che riguardano la previsione a lunga scadenza, l'analisi teleconnettiva e il raffronto climatologico.
   
L'obiettivo di “Teleconnessioni – Introduzione Generale” (la dispensa è qui allegata in formato pdf) è quello di fornire le prime nozioni basilari in campo teleconnettivo attraverso una forma semplice e sintetica, illustrando schematicamente tutti quegli elementi che entrano in gioco nel momento in cui si compie un'analisi a scala globale, con particolare focus sull'influenza – diretta e indiretta – di questi, nel condizionare l'evoluzione sinottica e climatica dell'area europea e mediterranea.
   
Il documento risulta così suddiviso:
   
1) Parte introduttiva e brevi cenni storici, dai primi studi teleconnettivi ai tempi recenti.
2) Elenco delle principali teleconnessioni atmosferiche (NAO, AO, EA, PNA, SCAND, EA/WR, POL, WP, EP/NP)
3) Teleconnessioni oceaniche (ENSO, PDO, AMO, IOD)
4) Teleconnessioni ibride derivanti dal coupling oceano-atmosfera (MJO)
5) Teleconnessioni stratosferiche (QBO).
6) Link utili e fonti web e bibliografiche.
  

Buona lettura!
Marco Magnani

Proseguono le analisi del Progetto Clima: Gennaio 2008

Benritrovati al consueto appuntamento con le analisi mensili del Progetto Clima, che ci illustra l'andamento del primo mese del 2008. Nel primo allegato trovate l'analisi sinottica del mese di Gennaio a cura di Giacomo Tassi, con descrizione sintetica dei principali eventi meteo locali e a corredo la rielaborazione grafica delle mappe GFS-MNW. Nel secondo allegato l'analisi microclimatica per la città di Milano, corredata da grafici, confronti statistici e una minuziosa descrizione degli eventi osservati in città e dintorni, a cura di Gianfranco Bottarelli.

La stratosfera

In questo lavoro sono esposti i concetti di base sulla struttura termica e sinottica della stratosfera, che hanno l’obiettivo di mettere a disposizione una chiave di lettura sui possibili scenari configurativi emisferici indotti da particolari dinamiche stratosferiche. Lo scopo divulgativo con cui ci si è mossi nel redigere il lavoro, attraverso un uso di terminologia il più possibile semplificata e senza scendere troppo in dettagli tecnici, si rivolge sia a chi si sta avvicinando per la prima volta all’argomento, sia a chi vuole approfondire concetti già noti e confrontare nuovi risultati attraverso l’analisi di alcuni casi di studio.

La radiazione elettromagnetica

Un'onda elettromagneticaLa radiazione elettromagnetica è un fattore molto importante alla base delle dinamiche atmosferiche. In questo lavoro si prendono in considerazione le onde elettromagnetiche che più le riguardano, ovvero il visibile, l'ultravioletto e l'infrarosso e viene mostrata l'enorme quantità di energia che trasportano con loro. Inoltre è spiegato in maniera qualitativa come avvengono gli scambi di energia e le interazioni con le molecole che compongono l'atmosfera, ovvero assorbimento, riflessione e trasmissione, ed è riportato un bilancio energetico globale che ci spiega l'insorgere dei moti atmosferici a livello globale.

La storia del Comitato Scientifico dell'Associazione MeteoNetwork

Risulta difficile parlare della nascita del CS senza prima affrontare gli argomenti che l’hanno resa necessaria. Nel 2002 nasce il forum di MNW, frutto della passione del ristretto gruppo di soci fondatori e divenuto, in pochi anni, punto di riferimento per moltissimi appassionati. L’esperimento ha lo scopo di sopperire alla cronica carenza di informazioni nella quale viene relegata la meteorologia italiana, costretta in spazi esigui e ritagliati tra una pubblicità e il telegiornale.
  
Grazie allo sviluppo della rete, quello che per anni è stato appannaggio di una ristretta cerchia di addetti ai lavori diviene di dominio pubblico: le immagini dal satellite, le carte sinottiche, il materiale didattico e di aggiornamento quotidiano, uniti al confronto con realtà diverse (si pensi ad esempio ai forum stranieri ), consentono uno spettacolare passo in avanti della meteorologia amatoriale.
   
Ben presto alcuni forumisti, attingendo al materiale finalmente disponibile, mostrano come la meteorologia possa essere sviluppata ben oltre le informazioni fornite dai mass media: in questo gruppo cominciano così a distinguersi persone che, facendo tesoro delle ricerche online, promuovono la diffusione di tematiche fino a quel momento sconosciute ai più.
Dopo i primi articoli apparsi sul Forum, si avverte l'esigenza di concentrarsi su questo filone; tuttavia, la complessità della materia è tale che essa deve venire “filtrata” per risultare fruibile al vasto pubblico dei meteoappassionati.
   
Proprio questa esigenza porta lo staff di MNW a creare un nuovo gruppo di lavoro, inizialmente incentrato su un ristretto gruppo di individui, che formerà il primo nucleo del CS. Esso è composto da Marco Magnani (Blizzard) , Andrea Corigliano, Andrea Rossi (4ecast), Stefano Agustoni (Steph), Lorenzo Catania, Luca Montella (Montel-Na), Matteo Sacchetti (Mat69).
Ecco il comunicato integrale con cui Andrea Corigliano, il 1 marzo 2007, sancisce la nascita del CS:
   
“Carissimi amici,
sono passati già quattro anni da quel giugno del 2002 in cui l’Associazione MNW ha fatto ingresso in internet. Sembrava l’altro ieri, e invece ci apprestiamo già a vivere tutti insieme il suo quinto anno di vita. Spinta e incoraggiata dalla passione, dalla voglia di fare e dall’amore incondizionato per la meteorologia sempre manifestati dai suoi soci fondatori, MNW in questi anni è riuscita a scalare la vetta del successo e a porsi come faro per tutti coloro che, appassionati delle scienze del tempo e del clima, hanno sempre desiderato conoscere e seguire, giorno dopo giorno, gli avvicendamenti e i capricci dell’atmosfera. Giunti ora a questo punto, è arrivato il momento di voltare pagina e aprire un nuovo capitolo della nostra storia: una nuova esperienza che ci porti a fissare un nuovo traguardo da perseguire con quella ragionevolezza e quel maggior senso di responsabilità che adesso, visto che siamo cresciuti, sicuramente ci appartiene.
   
MNW ha quindi deciso di cominciare ad evolvere e di istituire un Comitato Scientifico che rappresenti il primo passo verso un progetto ancora più ambizioso che si ponga come traguardo di portare l’Associazione a svilupparsi oltre il web tramite un progetto molto ambizioso a cui stiamo lavorando. A tal proposito, desidero ringraziare sentitamente il Presidente Marco Giazzi per aver appoggiato fin da subito questo progetto, il cui scopo è ovviamente quello di cercare di fronteggiare la triste realtà meteorologica presente nel nostro Paese. È infatti ben noto, purtroppo, che il più delle volte si parla di tempo e di clima con toni apocalittici, tanto da incutere apprensione e paure nell’utente che, nella stragrande maggioranza dei casi, non ha le basi per comprendere quanto si sta dicendo. I temi legati all’atmosfera e alle problematiche innescate dai cambiamenti climatici sono infatti venduti alla pari di un gossip: approfittando dell’ignoranza comune, i mezzi di informazione ne parlano snaturando spesso e volentieri il senso scientifico su cui si basano proprio questi importantissimi concetti.
   
E quando si è in balia dei media, senza un “appiglio culturale” a cui attaccarsi per non lasciarsi trasportare via dalla corrente del sensazionalismo più esasperato, è allora assai facile trovare terreno fertile per coltivare allarmismi, inesattezze e diffondere notizie non veritiere. Con un pizzico di rabbia, credo che sia arrivata l’ora di finirla con questo gioco al… massacro scientifico e con questa indegna spettacolarizzazione: la meteorologia è una scienza e come tale merita rispetto. Forse più delle altre, perché essendo governata dalla teoria del Caos, necessità di maggiore attenzione e di una più accurata valutazione delle sue dinamiche.
   
Il Comitato si adopererà quindi per tentare di sviluppare una corretta cultura della scienza del tempo che sia in grado di mostrare la vera realtà dei fatti. E lo farà proprio a partire da questo Forum: l’opera del Comitato costituirà la “voce ufficiale” dell’Associazione, ovvero il pensiero di MNW sui vari temi che, di volta in volta, saranno sollevati dalla cronaca. Tenendo poi conto anche delle risposte che avete dato nel sondaggio, scriveremo anche alcune dispense mirate ad approfondire una vasta gamma di argomenti specifici: si spazierà dalla didattica in ambito meteorologico a quella in ambito climatico, dalle analisi di particolari eventi alle analisi statistiche, dal cambiamento climatico alle problematiche ad esso connesse. Da un lato, in un certo senso, non abbiamo un programma particolare da seguire, perché il Comitato vuole essere anche un…”libro aperto” che seguirà, passo dopo passo, le vicende del tempo come l’atmosfera ce li proporrà ogni giorno.
   
Con oggi, quindi, primo giorno di primavera, inizia la nostra nuova avventura. Avrete modo, prossimamente, di cominciare a vedere tutto il gruppo all’opera, con cadenze diverse: ci stiamo organizzando al meglio per offrirvi un buon servizio. Ci tengo a ribadire che il Comitato non è l’ennesimo quotidiano meteorologico presente in rete, ma è un organo che interverrà a difesa della corretta informazione scientifica in ambito meteorologico e climatico. Affinché si possa quindi parlare in questi termini, deve essere allora chiaro che abbiamo bisogno di tempo per preparare tutti i nostri interventi, qualunque essi siano, non solo perché la “voce di MNW” deve essere unica e quindi le idee e le posizioni del Comitato devono convergere verso un punto comune, ma anche perchè la mole di lavoro che si nasconderà dietro ad ogni intervento richiede tempo anche per trovare un’esposizione accessibile a tutti, specie a coloro che giustamente rivendicano il sacrosanto diritto di conoscere e di sapere.
   
Sicuri della vostra comprensione ci auguriamo che questo progetto, certamente allo stato embrionale ma si spera in continuo divenire per sfociare in ESSFAM, possa dare un valido contributo affinché la cultura meteorologica in Italia possa cominciare a germogliare e, in futuro, portare anche frutto.
Noi ci crediamo. Speriamo che ci crediate anche voi.
   
Il Comitato Scientifico vi saluta
   
Andrea Corigliano
Coordinatore Comitato Scientifico e Progetto Clima”

   
Ecco quindi le necessità che hanno concorso alla creazione del CS: da una parte l’esigenza di fornire un’informazione corretta, dall’altra un tentativo di elevare la cultura meteorologica italiana con lavori di un certo spessore tecnico.
Nonostante esistano già le premesse per un buon lavoro, la crescita vertiginosa del forum ha richiesto l’allargamento del gruppo di lavoro a nuovi elementi.
   
Da qui la richiesta di entrare a far parte del CS a persone che, in qualche modo, partecipavano attivamente alla vita del Forum: Luigi Bellagamba (mmg1) ,Roberto Ciabini (Casentino), Giacomo Masato (Giacomo), Yuri Brugnara (El Nino), Paolo Coccimiglio (Tormenta), Simone Perron (Simone3500) Claudio Stefanini (Nivis tempestas) e Rendina Cristian (Cristian-Ostuni/Bologna).
   
A questo punto, ad ognuno degli elementi del CS è stato chiesto di scegliere una “specializzazione”, in modo da concentrare le attenzioni dei singoli verso obiettivi specifici e ottimizzare il lavoro all’interno del gruppo.
Infine, si è cominciato a organizzare un lavoro corale che permetta di ottenere un risultato di gruppo. Le pubblicazioni dei singoli elementi o, quantomeno, quelle che il Comitato stesso riterrà opportune, verranno pubblicate sotto l’egida del CS, come già accaduto, per esempio, per la dispensa introduttiva sulle teleconnessioni di Marco e come accadrà per i lavori in procinto di essere pubblicati. Analogo procedimento è stato utilizzato per le previsioni invernali.Il nuovo CS si pone ora obiettivi sempre più ambiziosi. In primis, continuare ad intervenire sul Forum con thread tematici capaci di attirare l’attenzione delle nuove leve; inoltre, far confluire il materiale didattico nel portale che nascerà tra pochi giorni e che andrà a costituire la nostra banca dati.
   
Insomma, niente male per una storia cominciata soltanto nel 2002 dall’intuizione di un gruppo di persone che hanno capito quanto fosse importante la meteorologia…

verifica di Giugno

In questo articolo si analizza in dettaglio la proiezione del mese di giugno 2008 fornita il 20 maggio precedente dal Comitato Scientifico Meteonetwork. In particolare state analizzate in dettaglio le seguenti parti differenziate:   1) la parte di proiezione mensile classica, dedicata ad una descrizione generale basata sulle anomalie di geopotenziale, pressione media ed analisi del getto in quota;   2) la parte dedicata all’evoluzione dalle configurazioni nel mese analizzato, rispetto a quanto previsto.   I punti salienti sono stati messi in evidenza e si è cercato di fornire un punto di vista su alcune difformità riscontrate. Questo lavoro verrà ripetuto per ciascuna previsione mensile e per il suo aggiornamento, fatto all'inizio del mese interessato. Infine a fine stagione sarà discusso il quadro complessivo della proiezione.”

L'impatto dell'Oceano Atlantico sul clima europeo

Al giorno d'oggi si sente spesso parlare della Corrente del Golfo, soprattutto in relazione al clima europeo e ai cambiamenti a vasta scala che potrebbe portare una sua alterazione. Nello specifico ci si chiede quali potrebbero essere le conseguenze dell'arresto di una delle maggiori correnti oceaniche della Terra: una nuova era glaciale? stavolgimenti climatici globali immediati?
   
In realtà molti sono i fraintendimenti che ruotano attorno al mito della tiepida corrente atlantica: innanzitutto la Corrente del Golfo, nella sua corretta denominazione oceanografica, non potrà MAI fermarsi, almeno fin quando esisteranno i venti, i continenti saranno disposti come oggi e la Terra girerà; quello che potrebbe avvenire è un arresto, o rallentamento, della Corrente del Nord Atlantico, non della Corrente del Golfo, da cui si distingue.
Ma a parte questa improprietà dell'uso dei termini, non c'è alcuna evidenza, per ora, che negli ultimi decenni il trasporto di calore attraverso l'oceano verso l'Europa sia diminuito. In questo senso gli studi sono constrastanti nel diagnosticare l'eventuale cambiamento della circolazione atlantica.
Questo approfondimento non ha il compito di cercare delle risposte che solo ulteriori studi potranno fornire, ma di spiegare la conoscenza dello stato attuale delle cose per eliminare molti equivoci sorti su questi argomenti.
   
Ho pensato di fornire una prima parte propedeutica alla comprensione dei temi che verranno trattati (THC, MOC, AMO) in cui si discutono le principali caratteristiche della circolazione oceanica globale, pur senza una rigorosa spiegazione matematica dei fenomeni che appesantirebbe non poco la lettura.
   
Claudio Stefanini

Blocchi e regimi di persistenza

Le correnti occidentali (westernlies) generalmente mostrano una ampia variabilità di situazioni, ma a volte possono subire una sorta di interruzione: questo tipo di pattern circolatorio va sotto il nome di blocco atmosferico. In relazione a questo argomento è stato redatto un breve contributo in pdf, diviso in più parti. Dopo aver identificato e classificato i blocchi, si è dato spazio al loro meccanismo di innesco e al loro mantenimento, facendo osservare come questi rappresentino un fenomeno dalle caratteristiche più generali quale quello di un persistente flusso anomalo. Nella seconda parte del lavoro è stata infatti affrontata la variabilità a bassa frequenza e i regimi di persistenza. La dispensa si rivolge anche ad un pubblico dotato di competenza tecniche, mostrando un semplice modello di formazione di onde stazionarie risonanti orografiche.

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