04.06.2012 - Comitato Tecnico Scientifico
Altri impulsi da Nord poi timide velleità Atlantiche

La notizia meteo del giorno è sicuramente il fortissimo nubifragio che ha colpito questa mattina la Capitale, notevolissimi accumuli precipitativi, compresi, nell’intera provincia romana, fra 55 mm fino a picchi di 145 mm nella parte Sud-Ovest della città, caduti in poco meno di due ore, un evento inconsueto quindi, ma non eccezionale o mai visto, come sovente si vuol far passare in questi casi: infatti l’evento ha colpito un intera area metropolitana che risente di notevoli disagi e allagamenti in questi casi, ma piogge di questo genere, con accumuli così elevati, capitano praticamente tutti gli anni in diverse parti d’Italia, solo che la memoria facilmente dimentica questi episodi e risaltano più quando capitano nelle grandi città, soggette appunto a problematiche più vistose.

Nubifragio generato da una sottile linea temporalesca che ha “tagliato” di netto il Lazio e sconfinando poi nelle zone interne centrali, in queste ore le piogge più consistenti si stanno concentrando su Molise e Nord della Puglia, ma groppi temporaleschi sono ancora presenti in mare aperto a largo delle coste Campane, non sono esclusi temporali anche di una certa intensità nelle zone appena citate nelle prossime ore. Il tempo comunque andrà velocemente migliorando già dalla mattinata di domani, con gli ultimi strascichi del maltempo che si isoleranno fra Sicilia, Calabria e Puglia, mentre la goccia fresca in quota, responsabile della formazione dell’ammasso temporalesco di oggi, andrà a colmarsi sulle regioni settentrionali: le temperature tenderanno a calare nuovamente, dopo una leggera ripresa i giorni scorsi, soprattutto sulle regioni del Centro-Nord, a causa dell’aria fredda d’origine Marittima che si sta riversando in queste ore dalla porta della Bora (e infatti già oggi nevicate si sono registrate anche a quote collinari sulle Alpi orientali), sul resto d’Italia infine saremo comunque in media con le temperature stagionali previste per la seconda parte di Ottobre.
I cieli tuttavia non andranno rasserenandosi del tutto al passaggio definitivo del fronte pertubato ma anzi, residua instabilità rimarrà comunque presente all’estremo Sud con locali rovesci e temporali a cui seguirà probabilmente l’avvicinarsi di una configurazione che fin’ora ha sempre latitato in questo primo scorcio autunnale: le pertubazioni Atlantiche.

Infatti l’Anticiclone tenderà definitivamente a liberare il campo sull’Europa Centro-Occidentale, dov’era fin’ora stato presente con decisa fermezza e, al suo posto, un flusso di correnti Nord Atlantiche, ora presenti fra Islanda e Groenlandia, piegheranno sul Golfo di Biscaglia inviando sistemi pertubati in rapida successione sul Mediterraneo Occidentale, tipica configurazione Atlantica autunnale. Tale flusso Atlantico accosterà la penisola nei primi giorni della prossima settimana, solitamente in questi casi le regioni che risentono di più del cambiamento sono quelle Settentrionali, specie settore Nord-Occidentale e le regioni del versante Tirrenico e saranno proprio queste a beneficiare del mite e umido flusso pertubato, che ancora viene visto tuttavia con poca incisività dai modelli matematici, come se anche gli stessi modelli bramino nel’insicurezza previsionale, dopo un lungo periodo di clima per lo più secco per le nostre “lande”.
Se sarà o meno la svolta definitiva per un clima più piovoso non lo possiamo dire con certezza, potrà trattarsi forse di un solo passaggio instabile, certamente però negli ultimi dieci giorni abbiamo potuto apprezzare il notevole distacco da quelle caratteristiche climatiche estive che ancora imperversavano in modo anomalo durante l’intero del mese di Settembre ad una situazione più Autunnale, con temperature più basse pur con l’assenza di apporti precipitativi consistenti, vedremo se sarà la volta buona questa in arrivo.
Autori:
Giuseppe Figliola