30.11.2022 - Associazione
Outlook Dicembre 2022

PREMESSA

La stagione autunnale ormai giunta al termine ha confermato la oramai cronica difficoltà del getto polare ad entrare nel continente europeo: per quanto riguarda il nostro comparto, la debolezza del jetstream a latitudini subtropicali si è tradotta nella frequente instaurazione di blocchi dinamici e di anomalie positive di geopotenziale.

A livello circolatorio questa situazione (che in molte zone ha portato ad un aggravamento delle condizioni siccitose che perdurano da oltre 1 anno) è verosimilmente riconducibile a condizioni “Niña-like”, con alisei mediamente più forti in corrispondenza dei meridiani centrali del Pacifico equatoriale; tale “staticità configurativa” è inevitabilmente enfatizzata dalla persistenza di condizioni di ENSO negativo per il terzo anno consecutivo (ONI =< -0,5°C).

Per quanto riguarda lo sviluppo del Vortice Polare in Stratosfera, abbiamo assistito fino ad oggi ad un andamento grossomodo normale per quanto riguarda le velocità zonali, mentre le temperature, specie nella seconda parte della stagione, si sono portate su valori inferiori alla media climatologica fino a raggiungere valori record per il periodo nella terza decade di Novembre; il mantenimento di un pattern a due onde in media e medio-alta stratosfera, analogamente allo scorso anno, ha portato ad un’eccessiva canalizzazione dei flussi di calore e ad un elevato “wave number” in troposfera e bassa stratosfera. Se da un lato questa configurazione è andata a disturbare l’approfondimento radiativo del VPS, dall’altro l’eccessiva debolezza della prima cresta d’onda (che non ha goduto di altrettanta vivacità) sta inducendo un ulteriore raffreddamento delle quote più elevate della stratosfera, con un conseguente approfondimento del VPS.

ANALISI TELECONNETTIVA

Secondo i principali centri previsionali le condizioni di ENSO negativo ci accompagneranno fino a tutto il mese di gennaio, assistendo ad un graduale calo delle anomalie solo nella seconda parte  della stagione invernale.

Possiamo quindi ipotizzare anche per il mese di Dicembre un andamento dei flussi simile a quanto osservato durante la stagione autunnale, con una maggiore attività del pattern a 2 onde e carenza dei flussi sulla prima cresta d’onda; tale situazione potrebbe modificarsi temporaneamente a cavallo tra la prima e la seconda decade di Dicembre, con una ripresa dei flussi di calore anche sulla prima onda, analogamente a quanto avvenuto nella seconda parte del mese di Novembre grazie ad una fase forzante la circolazione caratterizzata da una repentina risalita del PNA, dall’esordio della Madden Julian Oscillation nelle fasi 6 e 7 e dal mantenimento di anomalìe positive del momento angolare (GLAAM+).

In troposfera la fase di partenza stagionale vedrà i 3 indici principali (AO, PNA e NAO) nettamente negativi; in particolare, il segno negativo della NAO connoterà in maniera chiara il comparto euro-atlantico, con la presenza di anticicloni localizzati a latitudini sub-polari e depressioni alle medie latitudini, alimentate dalla confluenza alta di aria fredda di origine artica con aria mite proveniente dal medio Atlantico.

In tale contesto si ritiene che il Vortice Polare Stratosferico si possa mantenere in condizioni di relativo equilibrio (mediamente più profondo in alta e medio-alta stratosfera e più debole alle quote inferiori), “rimandando” al successivo mese di Gennaio probabili Eventi Stratosferici Estremi (ESE).

ANALISI MESE DICEMBRE

L’avvio del primo mese invernale sarà decisamente influenzato su tutto il comparto europeo da un’ampia circolazione antizonale che dovrebbe interessare le medie latitudini. La propaggine occidentale dei nuclei di vorticità facente capo ad un marcato Dipolo Artico Siberiano (sbilanciamento delle masse artiche verso la Siberia) dovrebbe difatti andare ad alimentare le depressioni presenti alle latitudini mediterranee.

Sul nostro comparto ne conseguirà un forte gradiente termico Nord/Sud, con l’Europa centrale e settentrionale investita da fredde correnti di matrice artica mentre il Mediterraneo sarà presumibilmente alle prese con correnti umide da W-SW.

Questa circolazione dovrebbe interessarci fino a metà mese, andando a disegnare un profilo termico sopra le medie di riferimento per la penisola con le anomalie più alte localizzate nel sud Italia. Con questo tipo di circolazione dovremmo assistere a precipitazioni sopra alla norma di riferimento.

Per la seconda metà del mese ci aspettiamo una diversa ripartizione delle masse artiche del VP, in concomitanza della riattivazione dei flussi di calore sull’onda pacifica descritta in premessa; contestualmente dovremmo assistere ad una nuova emersione della MJO nella fasi a noi note (6 e 7), con la riproposizione di alte pressioni continentali sull’Europa centro-settentrionale.

Bisogna tuttavia tenere presente che l’attività della MJO potrebbe risentire di una Kelvin wave in zona ENSO, rimodulando la convezione tropicale in modo abbastanza marcato rispetto alle prospettive ad oggi ipotizzabili.

La nostra idea di massima propende per una fase governata da correnti orientali veicolate dall’HP presente sull’Europa centro-settentrionale; queste correnti fredde dovrebbero avere una traiettoria più “bassa” rispetto a quella osservabile nella prima parte del mese, stante una NAO sempre negativa ma su valori meno estremi. Una buona tensione zonale alle basse latitudini atlantiche dovrebbe portare alla possibile confluenza sull’Europa meridionale tra correnti più fredde orientali e correnti più umide da Ovest.

Ad oggi appare comunque dfficile indicare quali zone potrebbero risentire maggiormente di una o dell’altra circolazione, ma sono ipotizzabili precipitazioni attorno ai valori medi climatologici su buona parte d’Italia e temperature più basse della media al centro-nord.

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