02.02.2025 - Associazione
Outlook Febbraio 2025

PREMESSA

La circolazione emisferica del mese di Gennaio ha visto un vortice polare che gradualmente si è allineato su tutta la colonna in seguito all’Extreme Stratosphere Event di tipo cold conclamato in stratosfera a fine dicembre.

Nella prima parte del mese, a fronte di una stratosfera molto fredda e profonda, è corrisposta una troposfera con un elevato wave-number, sintomo di una scarsa energia nei piani più bassi della colonna; i fattori che hanno concorso a tale connotazione troposferica vanno ricercati principalmente nello stato dell’ENSO, con anomalie superficiali assimilabili ad una debole/moderata Niña CP.

A dispetto di un vortice polare molto freddo e compatto in stratosfera, non abbiamo osservato in modo rapido e continuativo una trasmissione del segnale verso il basso. La trasmissione di moto è avvenuta in modo dapprima frammentato, poi su due onde e successivamente a carico principalmente del lobo canadese nel momento in cui è arrivato ad interessare la tropopausa. Il trasferimento di vorticità dal continente eurasiatico a quello nord americano è avvenuto solo di recente, ed è quindi uno degli elementi principali di questo outlook.

Le difficoltà in fase prognostica e tutti i dubbi sull’allineamento della colonna del vortice sono stati fugati dal progressivo aumento dapprima della AO e successivamente della NAO:

 

ANALISI TELECONNETTIVA
L’attività tropicale ha visto una perdurante latitanza della convezione sul Pacifico anche nel mese di gennaio, con una buona attività invece dall’Atlantico verso l’Oceano Indiano e nuovamente sul continente marittimo. Una fase leggermente calante del regime Niña-like potrebbe consentire un tentativo di avanzamento verso il Pacifico della zona di convergenza a bassa quota, associabile alla zona di sviluppo della convezione tropicale.

 

Un GLAAM ancora negativo per tutto il mese appena trascorso e un GWO molto debole e principalmente in stage 1, hanno portato ad una scarsa reattività troposferica, con flussi che sono rimasti deboli. Come già accennato non è previsto nessun drastico cambiamento in merito a questi 2 indici, e i forecast attuali continuano a vedere valori neutro/negativi del GLAAM per tutto il mese di febbraio, uniti ad un GWO sempre su valori molto deboli.

In assenza di forzanti troposferiche, appare molto probabile che anche all’inizio di febbraio il VPS si presenti più freddo e compatto della media, con ulteriori impulsi che andranno ad operare su una colonna più allineata e “ricettiva”, dato che negli ultimi giorni del mese di gennaio abbiamo assistito ad un aumento delle MPV anche in bassa stratosfera.

PROIEZIONE PER FEBBRAIO
All’inizio del mese di febbraio è previsto un ulteriore rinforzo degli zonal wind in stratosfera:

La struttura del vortice continuerà a presentarsi allungata e con un forte sbilanciamento verso il continente nord Americano. Il suddetto impulso genererà pertanto un considerevole aumento delle vorticità su quel settore, andando ad innescare un’onda lunga che partirà dall’est Atlantico in direzione Scandinavia. La divergenza del jet stream in quel settore andrà ad innescare un pattern di blocco assimilabile a Scand+, dove una sorta di ponte tra l’anticiclone atlantico e quello sul nord della Russia potrebbe essere all’origine di un innesco di aria artico-continentale in retrogressione verso l’Europa orientale.

Il getto polare rimarrà quindi confinato sul nord-ovest dell’Atlantico grazie alla rottura di una vasta onda anticiclonica dinamica protesa dall’Europa settentrionale fino all’artico Russo ,con un tipico assetto da EA neutro-negativa.

L’aria fredda giunta sul settore est europeo, oramai dalle caratteristiche puramente continentali, non riuscirà in un primo momento a progredire verso Sud e verso Ovest in direzione dell’Europa centrale e meridionale, poiché i nuovi impulsi provenienti dalla stratosfera contribuiranno ad iniettare vorticità sul settore atlantico.

Lo “stallo” dovuto all’azione di queste due forze contrapposte contribuirà al mantenimento dello “status quo” almeno fino all’inizio della seconda decade, con lo “strappo” di deboli nuclei di vorticità in seno al jet-stream che dovrebbero temporaneamente “bucare” la struttura altopressoria che continuerà a dominare sull’Europa centro-settentrionale, creando una sorta di divergenza della corrente a getto; la traiettoria e gli effetti di questi strappi rimangono ad oggi francamente imprevedibili.

Qualora l’equilibrio circolatorio dovesse permanere immutato, stante anche una scarsa evoluzione delle forzanti tropicali come accennato precedentemente, la perdurante azione del blocking scandinavo favorirebbe l’insorgenza di intensi flussi di calore verso la stratosfera, con una progressiva erosione della massa del VPS accentuando la sua bilobazione.

La continuità di un’azione di erosione bilaterale da parte degli eddy calore e momento, che soprattutto nella fase di late winter tende ad erodere la massa del VPS nella regione di surf, non porta ad escludere la possibilità di una completa rottura (split) del vortice con riflessi su tutta la colonna. In tal caso la propagazione dell’onda critica (Charney e Drazin) avrebbe modo di produrre i propri effetti sulla circolazione troposferica nel corso della terza decade grazie all’instaurazione di moti antizonali sulle regioni polari e subpolari.

Diversamente, qualora non si dovesse verificare la dinamica sopra descritta, la situazione caratterizzata da un vortice bilobato in stratosfera dovrebbe mantenere una sorta di riflessione d’onda piuttosto stabile in troposfera, con un impianto caratterizzato a lungo da un blocking (BLO) nel settore euroatlantico e da un AKR (Alaskian Ridge) tra il Pacifico e il continente americano.

Ad oggi, la mancata decisa traslazione della convezione tropico-equatoriale in stage 3 (mjo 6/7 e AAM+) fa ritenere minoritaria l’ipotesi di un forcing pacifico ad una sola onda e un sostanziale mantenimento dei pattern indicati. Riteniamo decisamente improbabile un rinforzo del jet stream dal Nord Atlantico verso il cuore dell’Europa.

PROSPETTIVE

Alla luce di quanto analizzato, si ritiene probabile un mese di febbraio condizionato da un coriaceo blocco presente tra l’Europa settentrionale ed orientale, durante il quale risulta difficile disegnare connotati precisi sia per quanto riguarda il quadro termico che precipitativo.

Orientativamente si potrebbe ipotizzare una prima parte del mese nella quale prevarrà un clima più asciutto, solo occasionalmente interessato dallo scorrimento di aria umida verso il mediterraneo e da centri depressionari a debole gradiente provocati dalla confluenza di aria più fredda proveniente dai quadranti orientali.

La seconda parte del mese potrebbe vedere una maggiore accentuazione di questi contrasti tra correnti occidentali umide e aria fredda di origine russa con condizioni di maggiore instabilità sulla nostra penisola in un contesto termico generalmente invernale.

Associazione MeteoNetwork OdV
Via Cascina Bianca 9/5
20142 Milano
Codice Fiscale 03968320964