26.06.2015 - Didattica
Onda calda in arrivo: come dovrebbe muoversi, e perché

In questo periodo dell'anno il sole di mezzogiorno si trova nel punto più alto sull'orizzonte, allo zenit sul Tropico del Cancro.
Il deserto del Sahara quindi subisce un gran riscaldamento, raggiunge temperature estreme, ed è sede di una bolla di aria calda e asciutta che poi – lentamente – viene soffiata verso le Canarie e l'aperto Atlantico dagli Alisei (fiacchi, per la convezione poco profonda ed estesa che si crea sopra l'area desertica).
Qui la bolla in parte si smorza, ma il mare piuttosto caldo ne permette anche il sostentamento per alcuni giorni.

Se nel frattempo poco più a nord – diciamo tra le Azzorre e le coste del Golfo di Biscaglia – passa una Corrente a Getto sufficientemente veloce, allora quello che rimane della bolla calda viene risucchiato in questa direzione e poi spalmato verso la terraferma europea. 

E' proprio quello che succederà nei prossimi giorni, a partire da domani.
La Spagna sarà l'obiettivo primario, e qui ci sarà un'ondata di caldo davvero intensa. Ma anche altre regioni d'Europa avranno la loro dose di caldo, per diversi motivi.
Il muro bollente offerto dalla Spagna accentuerà la differenza di temperatura con l'aria fresca portata dalla perturbazione collegata alla Corrente a Getto, e spingerà quest'ultima a deviare verso nord; quindi, di riflesso, la bolla di aria calda E SECCA presente in Iberia verrà soffiata anche verso l'Europa centrale, e in parte in direzione del Mediterraneo.
Sottolineo l'aspetto dell'aria secca, perché questo permetterà alla radiazione solare di scaldare velocemente la terraferma, ma anche di far evaporare una gran quantità d'acqua dalla superficie del Mediterraneo. Questo da domenica o lunedì prossimo.

A questo punto bisogna ricordare una cosa: il geopotenziale, ossia quel parametro che in qualche modo decide le sorti delle figure di alta e bassa pressione, è una misura di pressione, temperatura e umidità. Più le prime due sono alte (e la terza bassa) più il geopotenziale è alto.
Ora, sulla terraferma, dove verrà soffiata l'aria calda, il geopotenziale sicuramente aumenterà molto velocemente, sia per le temperature alte sia per l'aria secca.
Sul Mediterraneo, invece, ci sarà una sorta di tenue resistenza all'aumento di questo parametro proprio per l'aria umida in basso, via via più carica di vapore mano a mano che i venti caldi marceranno dalle coste algerine verso le Baleari, poi la Sardegna, le coste francesi, e infine quelle italiane. E la stessa cosa succederà – 24/48 ore dopo – sul Mare del Nord, dove la bolla calda proverà ad arrivare.

Risultato: l'asse più forte del promontorio, ovvero di quella figura plasmata dalla bolla calda in quota, passerà da Spagna, Francia centrale, parte dell'Inghilterra, Germania e – grazie all'arricciamento dei venti generato dalla spinta del Getto sul bordo “destro” della Corrente – tra Scandinavia e Baltico, dove si formerà un'alta pressione piuttosto robusta vicino al suolo.
L'Italia dovrebbe essere colpita, ma in maniera più variegata, subdola, non così completa come si potrebbe pensare ad una prima occhiata delle mappe.

Le regioni più esposte potrebbero essere parte della Sardegna (perché, sostanzialmente, più vicina alla fonte di calore dalla quale proverranno i venti), il nord-ovest (più vicino alla Francia, colpita in pieno), il nord-est (soprattutto in termini di afa, per il risucchio di aria umida dall'Adriatico verso le Alpi a seguire il passaggio caldo sul Continente) e il versante tirrenico, dove nelle aree vicine al mare almeno ci saranno brezze umide e meno calde nelle ore centrali, mentre nelle aree interne la temperatura salirà parecchio, oltre i 30-32 gradi.
Anche il versante adriatico avrà la sua dose (minore) di caldo, ma sia per la posizione in parte riparata dall'Appennino, sia per la presenza dell'alta pressione forte sulla Scandinavia, potrebbe anche essere più esposta a venti più instabili, meno caldi rispetto al resto della Penisola, e forse forieri di temporali almeno in una prima fase.

Comunque una previsione generica a più di 4-5 giorni al momento non è possibile; quindi dovremo tornare sull'argomento più avanti, per capire bene le sorti del promontorio nella prima settimana di luglio.

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