04.06.2012 - Attività Associativa
RISPUNTA L’ANTICICLONE DELLE AZZORRE. MA PER QUANTO?
Diciamolo subito, per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio: l’Estate è oramai un ricordo. La rimonta anticiclonica non riuscirà a riportare le temperature sui valori dei giorni scorsi, le minime si manterranno su valori piuttosto bassi e solo nelle ore centrali del giorno riusciremo ad assaporare qualche sensazione dal retrogusto “estiveggiante”, in particolare nelle zone del Nord Italia e del versante tirrenico.

In queste regioni, al riparo dalla coda instabile della goccia fredda (che sposterà il suo centro di azione sulla Grecia), si potrà assaporare il lato più bello di Settembre, con temperature gradevoli e cieli al più sporcati da nubi alte che potrebbero comunque favorire tramonti da cartolina (Settembre è forse il mese che sa offrire i colori migliori).

Figura 1 – Situazione prevista per le ore 8 di Giovedì 22/09 

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Nella giornata di venerdì, però, qualcosa cambierà. Il passaggio di una debole saccatura in quota, assieme ai valori di pressione al suolo non troppo elevati (mediamente attorno a 1.015 hPa) ed al flusso di correnti orientali al suolo, provocherà una recrudescenza dell’instabilità.

Figura 2 – Situazione prevista sull’Italia per le ore 20 di Venerdì 23/09

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Le zone in cui l’instabilità si farà sentire dovrebbero essere quelle dell’Appennino centro-meridionale, che saranno interessate da temporali nelle ore centrali della giornata, e le coste del versante Adriatico (in particolare Medio e Basso Adriatico), ove sarà possibile lo sviluppo di temporali marittimi durante la notte e nelle prime ore del giorno. Qualche debole temporale si potrebbe sviluppare anche sulle Alpi centro-orientali.

Figura 3 – Precipitazioni previste nel pomeriggio di Venerdì 23/09

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Figura 4 – Precipitazioni previste nelle prime ore di Sabato 24/09

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La tendenza per domenica e per i primi giorni della settimana seguente vede un tentativo di rinforzo della struttura anticiclonica sul comparto europeo centrale e orientale come risposta alle oscillazioni sempre più decise della corrente a getto in aperto Atlantico.

Una simile evoluzione avrebbe da un lato l’effetto di chiudere nuovamente la porta alle incursioni atlantiche, ma dall’altro lato contribuirebbe a dare nuova linfa all’instabilità marittima sull’Italia meridionale (prima Basso Tirreno, poi Jonio e Basso Adriatico), mentre le regioni centro-settentrionali beneficerebbero maggiormente della copertura esercitata dall’anticiclone europeo.

Figura 5 – Situazione prevista per le ore 02 di Martedì 27/09

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Provando a spingerci ancora più in là, i modelli continuano a mostrare dei movimenti interessanti nel comparto euro-atlantico; verso la fine del mese, i massimi di geopotenziale potrebbero essersi spostati sull’Europa settentrionale, complici i ripetuti affondi in Atlantico… A questo punto si aprirebbero scenari più movimentati per il comparto mediterraneo, ma per avere un quadro dettagliato di quelli che potrebbero essere gli sviluppi nella prima decade di Ottobre vi rimandiamo all’articolo di Andrea Rossi che uscirà nei prossimi giorni.

Luca Bargagna
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