21.04.2016 - Didattica
Il FREDDO della “Liberazione”, seguiamolo passo passo

PREMESSE SINOTTICHE: l'estate anticipata che si è a lungo dilettata nel fare di aprile un mese tra i più miti degli ultimi decenni, farà un passo indietro. Presto l'artefice del tempo sull'Italia non sarà più l'Africa, ma il grande nord. Lo sbilanciamento dell'alta pressione verso la Groenlandia infatti, permetterà ad un canale di aria molto fredda (per la stagione) di recente origine artica, di aprirsi il varco verso l'Europa attraverso la via più breve, quella scandinava. Pur opponendo resistenza al di là del Mediterraneo, le masse calde dovranno comunque lasciar spazio per 36-48 ore a questo blocco freddo anche sull'Italia, proprio a cavallo del ponte della Liberazione. Liberazione dall'Africa certamente….

La sinottica di apertura, elaborata dall’Università di Berlino, mette in evidenza che il Mediterraneo centrale e l’Italia saranno presto crocevia di tre masse d’aria molto differenti. In rosso l’aria mite subtropicale, che si ritira in parte verso l’Europa dell’est e in parte verso l’Atlantico. Qui va a costruire quell’imponente figura di alta pressione (anomala), con massimo puntato la notte su venerdì poco a sud dell’Islanda. In azzurro l’aria fresca atlantica, che affluisce a seguito del vortice ormai invecchiato che si sta avvicinando dalla Spagna. Sia questa perturbazione che la successiva, che possiamo vedere al largo del Portogallo, saranno in parte smembrate dalla pressione ancora relativamente elevata sul Mediterraneo.

Ma attenzione alle due frecce nere già disposte sul mar di Norvegia, dove si andrà aprendo un canale di bassa pressione entro il quale affluirà l'aria fredda di origine artica destinata all’Italia. Il fronte di irruzione, evidenziato dal simbolo con triangolini blu, si troverà la notte su venerdì tra il mare del Nord, la Germania settentrionale e la Polonia. Nel quadro da satellite qui sotto la sua posizione giovedì alle ore 13.00.

E proprio VENERDI 22 l’anticiclone ex-africano completerà la sua migrazione, insediandosi nei pressi dell’Islanda, coadiuvato anche da una seconda pulsazione che lo sosterrà dal lato azzorriano. Al mattino ultime note di instabilità lungo i rilievi montuosi, cui seguiranno schiarite, più ampie e probabili in Appennino. Più chiuso e uggioso lungo le Alpi. Altrove alternanza di nubi e sole con basso rischio di pioggia. Temperature stazionarie.

SABATO 23 sarà la volta di una seconda perturbazione atlantica (vedi satellite qui sopra), anch’essa parzialmente sfiancata dalla scia di pressione ancora relativamente elevata. Il corpo nuvoloso riuscirà comunque a impostare un peggioramento al nord dal mattino e anche al centro dal pomeriggio, con elevata probabilità di precipitazioni. Neve in montagna intorno a 2.000 metri, con lieve incipiente calo delle temperature massime.

In serata ecco sopraggiungere il fronte freddo da nord, che inizierà ad addossare l’aria artica contro l’arco alpino. Si assisterà quindi ad una generale intensificazione dei fenomeni al centro-nord, fenomeni che potranno interessare a tratti anche le zone interne del sud peninsulare. Le Isole Maggiori rimarranno invece ancora in cieli poco nuvolosi con ampie schiarite soleggiate. Il limite delle nevicate cala in nottata fin sotto i 1.200 metri sulle Alpi, 1.500 metri su Prealpi ed Appennino settentrionale. Temperature in diminuzione al centro-nord dalla sera.

TENDENZA SUCCESSIVA:

Domenica 24 si completerà lo scavalcamento (e anche l’aggiramento dell’arco alpino da parte dell’aria fredda) con tonfo delle temperature su gran parte d’Italia (a parte le Isole e l’estremo sud). Nevicate lungo la cresta alpina centro-occidentale sin sotto gli 800-1.000 metri, mentre nel corso della giornata potranno svilupparsi temporali in rientro da est sul Triveneto in direzione di est Lombardia ed Emilia Romagna con occasionali nevicate sui rispettivi rilievi fin verso i 600 metri. Vento forte ovunque, a tratti Foehn (freddo) sul Piemonte dove si assisterà a schiarite. Illese ancora le Isole Maggiori.

Lunedì 25 aprile instabile soprattutto su Triveneto, est Lombardia, Emilia Romagna e su tutto il settore peninsulare del centro-sud. Possibili nevicate fin verso i 1.000-1.400 metri in Appennino, intorno a 800 metri su est Alpi. Più sole su Isole e Calabria, ma con vento forte e ulteriore calo delle temperature.

E DOPO?

Esaminando il materiale probabilistico messo a disposizione dai Centri di Calcolo (vedi ad esempio il grafico qui sopra), si nota una rapida ripresa delle temperature subito a seguire, specie al centro e al sud. Insomma, ancora una parentesi fredda stretta nella morsa di due lunghe fasi oltremodo miti. In altre parole, prendendo per buone queste carte attuali (che andranno sicuramente riviste nei prossimi giorni), pare probabile un ritorno alla cronica “anormalità” cui ci ha ormai abituato questa stagione, con rientro di temperature più miti della media ovunque entro fine mese. Per ora prendiamo quanto detto  come una semplice osservazione. Ne riparleremo comunque più avanti, quando avremo a disposizione materiale numerico più …. fresco.

Luca Angelini

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