20.04.2016 - Didattica
La meraviglia

La primavera sta per tornare ai suoi canoni, tra sbalzi di temperatura e cambiamenti improvvisi del tempo.

La Groenlandia è infatti pronta a rendersi protagonista: tra poche ore soffierà verso l'artico europeo – e poi in direzione del Continente – venti freddi, inizialmente gelidi, via via più instabili e carichi di nuvole e piogge.
Anche l'Italia verrà investita, nonostante sarà in parte protetta dalle Alpi. Proprio nei giorni attorno al 25 aprile avremo vento forte, temporali, e nevicate di breve durata in montagna (forse anche in alta collina in alcune regioni).

Questo è il volto più vero e genuino della primavera; quello che ci porta a meravigliarci di come un lunghissimo periodo ormai improntato al tepore eccessivo e alla scarsità di pioggia – pigramente rivolto ad una estate comunque ancora lontana – possa repentinamente cambiare registro in direzione di un ritorno alla normalità stagionale.
E' la stessa meraviglia che dovremmo percepire quando a novembre o dicembre arriva improvvisamente l'alta pressione a portare prolungate siccità, un caldo eccessivo, monotonia. Proprio come è accaduto giustappunto quest'anno.
E invece in tal caso prevale l'inerzia, il trascinamento di un sentimento di rassegnazione al cambiamento verso periodi sempre più caldi in maniera sempre più prolungata che ci ha ormai resi pronti solo a far spallucce.

Sottolineo: la meraviglia non deve essere necessariamente un sentimento positivo.
Penso a chi ha colture, per il rischio di grandine abbondante, per lo sbalzo di temperatura che potrebbe creare problemi alle piante. Ma penso anche a chi vuole o deve mettersi in viaggio per lavoro o andare in villeggiatura e magari sperava in un ulteriore periodo di tranquillità.
Certamente questi non saranno contenti della previsione in sé, ma dovrebbero poter imparare comunque a meravigliarsi di quanto la Natura possa stupire (anche in negativo, certo) nonostante faccia semplicemente il proprio lavoro. Questo nonostante la previsione ci prepari almeno in parte all'evento.
Un caldo prolungato e fuori norma a novembre e dicembre porta danni economici anche pesanti, in tutti i settori; eppure non fa più notizia, non ne sentiamo parlare, non ci interessa quasi più (anzi …). Il cambiamento delle condizioni ambientali, seppur rapido, ci ha ormai soggiogati adattandoci velocemente a un nuovo regime, spegnendo in parte le nostre capacità di reazione e portandoci alla meraviglia solo in occasione delle rare volte in cui torniamo verso la normalità di pochi decenni fa.
E' una trappola mentale, alla quale dovremmo trovare modo di reagire.

Ad esempio personalmente ritengo la meraviglia la via più rapida per l'apprendimento e l'affinamento delle strategie, in tutti i campi.
Ma questa è un'altra storia.

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