Come accaduto per l’alluvione di un paio di settimane fa nel Levante, la violenza del peggioramento ha creato le condizioni per un allagamento lampo di proporzioni esagerate, non ai livelli del tragico ottobre 1970 ma comunque assolutamente disastrose, purtroppo con un esito anche mortale.
Già l’immagine del satellite del 2 novembre lascia presagire che quanto sarebbe avvenuto nei giorni successivi non sarebbe stato molto facile per la zona ligure.
Un importante fronte si estende dall’Islanda alla zona del Maghreb, raramente si possno vedere situazioni così tanto estese ed importanti.
La perturbazione ha inizio nella notte tra il 3 e il 4 novembre; le zone colpite dalla precedente alluvione vengono fortunatamente graziate a causa di un impianto barico favorevole, con un minimo posizionato nel comparto francese, in discesa poi nel Golfo del Leone; questo fatto, grazie anche ad un imponente muro di alta pressione, ci ha portato ad avere uno scirocco molto intenso.
Fortunatamente in caso di scirocco il levante ligure già colpito dalla scorsa perturbazione viene graziato dalle violente precipitazioni dei giorni successivi perchè se nel Golfo del Tigullio soffia un forte scirocco, non permette alla pioggia di scendere mentre invece al di là del monte il tempo si sa perfettamente che potrà avere potenzialità ben maggiori.
E i modelli matematici sono stati sicuramente molto chiari a prevedere una situazione alquanto esplosiva nella zona del genovesato.
Ma nella cronaca di quel giorno, è già dal mattino che si può capire quanto la situazione possa divenire più delicata nelle ore successive, in quanto si segnalano allagamenti e frane locali a Camogli mentre fortunatamente il territorio tra Recco e Bogliasco riesce a smaltire le piogge senza grosse difficoltà.
I disagi cominciano ad aver luogo dai quartieri orientali di Genova: in quel di Nervi si hanno allagamenti diffusi, così come a Quarto. Ma ciò è nulla in confronto a quanto avviene nelle zone immediatamente settentrionali del centro cittadino. Già in mattinata i pluviometri della zona centro-orientale di Genova raggiungono con terrificante scioltezza la tripla cifra in quanto a millimetri caduti.
Problemi serissimi emergono intorno a mezzogiorno, con l’inizio dell’esondazione del Rio Fereggiano, torrente che scorre in mezzo al quartiere di Marassi: il letto cementificato e canalizzato non riesce a sopportare il terribile fardello di acqua.
A metà giornata, in alcune zone della città, s’era già raggiunta la spaventosa cifra di 300 mm.
La situazione è drammatica, si verificano allagamenti in ogni dove: davanti a Brignole, in Corso Sardegna, in fondo a Via XX Settembre bidoni della spazzatura corrono insieme alle macchine, in balia degli elementi. Dopo il Fereggiano,anche il Bisagno incute timore: l’altezza dell’acqua sale al livello dei numerosi ponti, inondandone addirittura alcuni e allagando completamente Borgo Incrociati. Si segnala anche una voragine apertasi in Via Donghi.
Alle ore 14 Quezzi raggiunge l’immane quantità di 500 mm di pioggia caduti; nel resto della città, i pluviometri raggiungono livelli molto vari mentre da segnalare come nelle delegazioni occidentali, a parte qualche scroscio notevole, la situazione si manteneva tutto sommato tranquilla, mentre invece assume contorni drammatici in Valle Scrivia, dove la pioggia,che alle 14 aveva raggiunto e superato i 200 mm, ha fatto ingrossare pericolosamente il torrente Scrivia mentre al largo della costa dei quartieri orientali, in testa alla linea autorigenerante della perturbazione si sono formati dei mesocicloni che hanno generato addirittura dei tornado.
Usiamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere ad informazioni sul dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e mostrare annunci personalizzati. Fornire il consenso a queste tecnologie ci consente di elaborare dati quali il comportamento durante la navigazione o ID univoche su questo sito. Non fornire o ritirare il consenso potrebbe influire negativamente su alcune funzionalità e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.